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Deep Research: il futuro della ricerca è autonomo



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OpenAI svela un nuovo strumento che replica il processo di ricerca umana: naviga autonomamente sul web, analizza fonti multiple e produce sintesi dettagliate. Integrato in ChatGPT, promette di trasformare l’analisi dei dati.

Pubblicato il 5 feb 2025

Andrea Benedetti

Senior Cloud Architect Data & AI, Microsoft



openai deep research

Nelle prime ore di lunedì, un’ora dopo la mezzanotte di domenica, con una diretta web trasmessa da Tokyo, OpenAI ha presentato Deep Research, il nuovo strumento in grado di trasformare radicalmente il modo in cui conduciamo ricerche complesse.

Deep Research ha l’obiettivo di segnare un punto di svolta nel modo in cui concepiamo la ricerca online.

Deep Research, l’assistente ideale per l’analisi e la sintesi delle informazioni

Durante la presentazione, i ricercatori dell’azienda americana hanno evidenziato come lo strumento possa rivoluzionare il lavoro di analisi e sintesi delle informazioni: un tool che si propone di diventare l’assistente ideale, capace di navigare sul web, analizzare dati e produrre report dettagliati, sostituendo ore di lavoro manuale con un processo automatizzato e intelligente.

Il cuore della funzionalità risiede nella sua capacità di operare in modo autonomo e multi-step. A differenza dei tradizionali modelli di intelligenza artificiale che offrono risposte immediate, questo strumento può impiegare anche trenta minuti per elaborare una risposta. Il suo approccio consente di approfondire la ricerca, ponendo domande chiarificatrici a chi sta chiedendo il compito per meglio definire le esigenze e rivedere continuamente il proprio percorso in base alle nuove informazioni raccolte.

Deep Research, un processo di ragionamento simile a quello umano

È interessante osservare come il modello non si limiti a fornire risposte immediate ma si impegni in una ricerca autonoma e approfondita sul web, esaminando numerose fonti, elaborando dati e adattando il proprio percorso in base alle informazioni rilevate. Questo metodo rispecchia un processo di ragionamento simile a quello umano, dove la riflessione e il confronto di fonti diverse portano a una comprensione più robusta e articolata dei problemi complessi.

In pratica, il modello si comporta quasi come un ricercatore esperto: pianifica la propria strategia, esegue ricerche approfondite consultando numerose fonti online – dai siti web ai documenti PDF, dalle immagini alle tabelle – e infine restituisce un report completo e accurato, corredato di citazioni precise per ogni fonte consultata.

Come fa Deep Research a adattarsi e correggersi lungo il proprio percorso

Dietro le quinte, la funzionalità utilizza una versione avanzata del modello o3 di OpenAI che, dopo essere stato pre-addestrato su una vasta quantità di dati, è stata ulteriormente “raffinata” (fine-tuned) utilizzando metodi di reinforcement learning (apprendimento per rinforzo) in modo end-to-end.

In altre parole, l’intero sistema – dalla ricezione dell’input alla generazione dell’output – è stato addestrato su compiti complessi che richiedono capacità di navigare attraverso informazioni (come se dovesse “navigare” in un contesto web o tra diverse fonti) e di ragionare in modo strutturato per risolvere problemi articolati.

È proprio grazie a questo approccio che Deep Research è in grado di adattarsi e correggersi lungo il proprio percorso, sfruttando linguaggi come Python per eseguire calcoli complessi e generare grafici da integrare nel report finale. Il risultato è una sintesi esaustiva e preparata in modo chiaro, capace di supportare decisioni strategiche in ambiti molto diversi.

Una ricerca intuitiva e personalizzata

L’esperienza utente è stata progettata per essere estremamente intuitiva. Integrato direttamente in ChatGPT, Deep Research è accessibile tramite un semplice pulsante. Dopo aver inserito la propria necessità (il prompt), l’utente viene guidato attraverso una serie di domande per definire al meglio il compito di ricerca, la stessa cosa che potrebbe avvenire con un collega d’ufficio in una situazione reale.

Questo processo interattivo permette di personalizzare la ricerca e di garantire che il risultato finale risponda esattamente alle esigenze specifiche. Durante l’esecuzione, è possibile seguire in tempo reale il percorso intrapreso dall’IA: dalla scelta delle fonti alla logica con cui vengono integrate le informazioni, il tutto presentato in un’interfaccia facilmente consultabile.

L’impatto di Deep Research si estende sia all’ambito professionale che a quello personale. Potremmo immaginare un analista di mercato di un venture capital che deve preparare un memo sul futuro del trasporto aereo civile: invece di passare ore a cercare dati e confrontare statistiche, Deep Research raccoglie e analizza le informazioni, restituendo un report strutturato e corredato di tabelle esplicative.

Un valido supporto per studenti e ricercatori, ma non solo

Allo stesso modo, per studenti e ricercatori, il tool rappresenta un valido supporto per individuare articoli scientifici, confrontare studi e sintetizzare le conoscenze acquisite in una forma coerente e facilmente fruibile.

Anche per chi si trova a dover affrontare scelte quotidiane, come l’acquisto di un prodotto costoso o il recupero di informazioni “dimenticate” – ad esempio, il nome di una serie TV basata su vaghi ricordi di un episodio – Deep Research offre un valido aiuto. Il modello è stato infatti progettato per gestire ricerche anche molto specifiche e articolate, guidando l’utente attraverso ogni fase del processo decisionale e permettendo di ottenere un quadro completo e dettagliato in tempi brevi.

Una nuova era di agenti AI sempre più autonomi

Lo strumento presentato rappresenta solo il primo passo verso una nuova era in cui gli agenti di IA diventeranno sempre più autonomi e capaci di gestire compiti complessi per periodi prolungati. Oltre a navigare il web, le potenzialità del tool si estenderanno alla possibilità di collegarsi a basi di dati personalizzate o archivi aziendali, aprendo scenari di applicazione inediti per il mondo della ricerca, dell’analisi dei dati e della gestione delle informazioni.

Sembra chiaro che OpenAI stia investendo in agenti che possano “pensare” per periodi estesi, permettendo loro di affrontare problemi sempre più sofisticati.

Al momento lo strumento è disponibile per gli utenti Pro e sarà presto esteso a Plus, Team, Education ed Enterprise: promette di rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la raccolta e l’analisi delle informazioni, consentendo di risparmiare tempo e di ottenere risultati di alta qualità in maniera più efficiente.

La promessa è quella di poter disporre di strumenti che possano diventare alleati indispensabili, capaci di trasformare il lavoro quotidiano in un’attività più produttiva.

Quello che stiamo vedendo non è soltanto un nuovo strumento tecnologico, ma un vero e proprio salto qualitativo nel modo in cui affrontiamo la ricerca e l’analisi delle informazioni. Con la sua capacità di integrare dati provenienti da fonti diverse, la sua interattività e la sua profonda capacità di ragionamento, questo tool può diventare un partner affidabile per chiunque abbia bisogno di ottenere rapidamente informazioni precise e ben strutturate, aprendo la strada a nuove modalità di lavoro e di innovazione.

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