L’ecosistema francese dell’intelligenza artificiale rappresenta oggi un modello unico di sviluppo tecnologico nazionale, caratterizzato da una strategia integrata che combina investimenti pubblici, regolamentazione avanzata e innovazione open source.
Questo approccio sistematico ha trasformato la Francia in un attore protagonista della competizione globale nell’intelligenza artificiale.
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I principi fondamentali della strategia francese sull’IA
Scrive Bertrand Russel in Scienza e Religione “fin dal tempo di Galileo, gli uomini di scienza hanno concepito le leggi naturali come leggi di mutamento: esse ci dicono come i corpi si muovono in certe circostanze e così possono consentirci di calcolare ciò che accadrà, ma non dicono semplicemente che ciò che è accaduto accadrà”.
Questo assioma ricondotto temporalmente all’atlante francese dell’Intelligenza artificiale, estrae i principi d’ordine su cui si fonda tutto l’ecosistema nazionale:
- governance legislativa centralizzata, da cui deriva la scelta della presidenza di indirizzare ogni possibile sviluppo dei sistemi di IA dentro un recinto di sicurezza e robustezza fatto di norme;
- internazionalismo tecnologico, riconducibile all’aspetto geopolitico delle infrastrutture digitali, programmate come assets strategici e non come semplici beni pubblici di servizio;
- trasparenza dei codici sorgenti aperti e proprietari invece riferita alle modalità di acquisizione degli input produttivi primari, i dati.
Dall’IA Summit di febbraio 2025 è emerso a chiare lettere che la Francia ha l’ambizione di porsi come leader globale di un’IA frugale, fungendo da soggetto regolatore e programmatore delle leve di crescita tradizionali (enti, talenti, imprese) o, parallelamente, come market sharper, in relazione alla capacità computazionale e alla fonte di approvvigionamento energetico, indispensabili per l’AGI e per tutti i modelli di frontiera.
L’evoluzione della strategia francese sull’IA
Nel 2018, la Francia è stata tra i primi paesi europei ad avviare e adottare la strategia nazionale sull’IA, consapevole di dover collocare il paese in una posizione competitiva nell’arena globale della tecnologia, in continuità con strumenti di investimento già operativi, quali Bpifrance e French Tech Visa, e fiscali, come crediti di imposta per la ricerca, Young Innovative Company, Innovation Tax Credit. Incentivi diretti a promuovere l’accoglienza di talenti, imprenditori e investitori internazionali. La strategia prevedeva una dotazione iniziale di 2,5 miliardi di Euro.
Fase 1: infrastrutture e ricerca
Durante la sua prima fase, riferibile al periodo 2018-2022, sono stati creati 4 istituti scientifici specialistici, un supercomputer – Jean Zay- e un Data Hub per il sistema sanitario.
Il supercomputer Jean Zay prende il nome dal ministro francese dell’Educazione Nazionale e delle Belle Arti, assassinato a giugno 1944, promotore della fondazione del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese(CNRS), datata il 19 ottobre 1939, dove è stato installato il supercomputer.
Le sue prestazioni di calcolo si sono evolute nel tempo, da un picco di 28 pflo/s iniziale, nel 2024 si è raggiunta la potenza di calcolo 126 Pflop/s (numero di operazioni in virgola mobile al secondo), basse rispetto ad altri HPC, ma che consente comunque di esterndere le sue prestazioni allo sviluppo di nuovi modelli di IA.
Fase 2: formazione, attrazione dei talenti, aiuti alla ricerca IA
Nel 2022 è partita la seconda fase della strategia, inserita nel Piano di Investimento France 2030, che ha ricevuto un ulteriore budget di 1 miliardo di euro. Tra gli obiettivi pianificati troviamo la creazione di 9 Hub di eccellenza per la formazione, l’accoglienza con il Talent Passport o il French tech Visa, di 100.000 talenti da specializzare in scienza dell’IA, attraverso; l’aumento della capacità computazionale di Jean Zay, l’istituzione di un fondo per gli aiuti diretti alla ricerca con una dotazione di 400 milioni di euro.
Fase 3: le ambizioni francesi nella competizione globale sull’IA
A partire dal 2025, è iniziata la fase 3 che apre una partita completamente nuova: dopo aver fatto i compiti a casa, la Francia alza il livello di competizione tra i paesi europei e con il suo modello di “open source AI” si pone come terza sfera di influenza, nel mezzo tra Cina e USA, seppur con un forte aderenza al paradigma statunitense.
Lo Stato sostiene la realizzazione di infrastrutture hardware di interesse strategico ma accessibile a giovani sviluppatori indipendenti, istituisce l’INESIA e la fondazione Current AI; sostiene l’uso per l’imprese di beni e servizi basati sull’IA e nei servizi pubblici, apre il tour dell’Ai Café.
Il ruolo di Mistral AI e la corsa all’IA open source
Per comprendere la terza via francese, bisogna fare un passo indietro e interpretare l’influenza che hanno avuto i tre cofondatori di Mistral AI su questo posizionamento. Tutto parte dalla Scuola Politecnica di Parigi, luogo di incontro dei tre confondatori Mensch, Lample e Lacroix. Dopo un’esperienza nei laboratori di Deep Mind di Google per il CEO Mensch, e in Meta di Lample e Lacroix, nel 2023 i tre ingegneri decidono di fondare Mistral AI. Da start-up a unicorno, Mistral AI e il suo open source oggi concorre con DeepSeek all’accaparramento di dati grezzi e della conoscenza specialistica, coinvolgendo sviluppatori di short o large language models su una struttura cooperativa ma centralizzata.
Sin dalla sua nascita, il modello di business della startup si distingue dalle big tech istituzionalizzate per la metodologia di creazione e perfezionamento dei modelli, siano essi generali, specialistici o di ricerca, e per le modalità di accesso alle infrastrutture proprietarie, piattaforme e biblioteche LLM, da open a permissioned. Oggi Mistral AI ha in essere partnership industriali con Dassault Systèmes, France Travail e Stallantis, di sviluppo dei modelli di frontiera con Microsoft, per la difesa con l’AMIAD – Agenzia Ministeriale per l’IA di Difesa-; le Chat Universités è invece il think tank più popolare tra gli studenti universitari.
INESIA: sicurezza e regolamentazione nell’ecosistema IA francese
Altro traguardo importante per la Francia è stato la creazione dell’INESIA – Istituto Nazionale per la Valutazione e la Sicurezza dell’Intelligenza artificiale- il primo nel suo genere in Europa, affiliato alla rete degli AI Safety Institute International Network of AI Safety Institutes. La sua missione statutaria è quella di analizzare i rischi sistemici determinati dall’IA, in particolare dai sistemi di frontiera, coadiuvare le autorità di regolamentazione nazionale a mettere in opera metriche, standard, protocolli per la verificare della robustezza, accuratezza e grado di rischio dei modelli di IA, in coerenza con quanto stabilito dall’AI Act e della norma ISO 42001.
Le due iniziative orizzontali, alla base della piramide hardware dell’IA, sono l’AI Café, un programma di partecipazione condivisa all’uso dei sistemi di IA, un’applicazione soft della progettazione partecipata, guidato dal Consiglio Nazionale Digitale francese per invitare gli stakeholder e la cittadinanza in generale ad aderire al dibattito democratico sulla comprensione e le opportunità offerte da questa tecnologia, partendo proprio da modelli educativi o formativi in base alla fascia di età di appartenenza. L’empowerment della persona è uno dei pilastri del Programma “Competenze e professioni future”.
Poli di eccellenza e diffusione delle competenze IA
Precisamente la misura di intervento denominata AI Cluster enfatizza i percorsi di ricerca scientifica e mira a posizionare uno dei 9 poli di eccellenza in IA tra le prime posizioni a livello globale. Poli di eccellenza in Intelligenza artificiale già costituiti, dislocati nelle regioni dell’Ile de France (PRARIE, HiParisCluster, PostGenAi, DATAIA ), e della Lorena (ENACT), e nelle città di Rennes (SequoIA) Tolosa (ANITI AI), Nizza (3AI Cote d’Azur) e Grenoble (MIAI), guidati da 8 università e l’Istituto Politecnico di Parigi. Sul fronte delle competenze, l’aspirazione della presidenza francese è diffondere una conoscenza di base su come utilizzare le applicazioni in tutto il territorio nazionale e contestualmente, creare una coorte di giovani scienziati coinvolti nella ricerca applicata
Una visione identitaria dell’IA frugale
Il toolkit dell’IA francese si compone di tanti asset, alcuni già operativi, altri invece attuabili come la disponibilità di energia elettrica pulita e dei siti dove costruire nuovi data center di interesse europeo. Ciascuno di questi è ricondotto dentro i valori identitari di IA frugale, che la Francia si è voluta dare e che sono diventati il simbolo di una nuova forma di nazionalismo, nel mezzo tra mercato ultra-liberale e socialismo di mercato.