società digitale

Sempre connessi, sempre più soli: il nodo della dipendenza digitale



Indirizzo copiato

La dipendenza da smartphone è diventata un elemento trasversale nelle dinamiche relazionali. Nella società iperconnessa, la comunicazione sembra aver perso parte della sua funzione autentica, lasciando spazio a silenzi digitali che separano più che unire

Pubblicato il 23 mag 2025

Eleonora Fornaro

Consiglio Nazionale delle Ricerche Sapienza Università di Roma



dpendenza da smartphone verifica dell'età digitale

Nella società sempre più connessa, anche il concetto stesso di “presenza” viene semantizzato: ciò che dovrebbe facilitare il dialogo finisce spesso per ostacolarlo.

Ma in che modo la tecnologia digitale ha trasformato la grammatica delle relazioni intergenerazionali, creando un apparente distanza tra giovani e adulti che nasconde un isolamento trasversale più profondo?

Attraverso l’analisi dei comportamenti comunicativi e dell’impatto psico-emotivo dell’iperconnessione, indaghiamo le nuove forme di dipendenza da dispositivo, le dinamiche dell’ascolto, la frattura tra realtà e rappresentazione sociale. In un ecosistema dominato dalla mediazione degli schermi, il silenzio assume una nuova funzione: non più vuoto da temere, ma spazio da ricostruire con consapevolezza.

La dipendenza da smartphone come barriera relazionale

Si parla spesso delle difficoltà comunicative tra giovani e adulti, come se fossero inevitabili effetti collaterali del passaggio generazionale.  Parole, codici, comportamenti che sembrano segnare un solco sempre più profondo rispetto al passato. Ai cosiddetti “figli dell’internet” si rimprovera spesso l’iperconnessione, la distrazione e l’incapacità di sostenere un dialogo ma raramente ci si chiede se l’interlocutore più anziano sia in grado — o disposto — a prestare ascolto.

Nel panorama attuale, predisporsi all’ascolto significa  riconoscere che le modalità di comunicazione si snodino in vocabolari differenti in base alla persona. I mezzi che utilizziamo — dalle chat ai social — non sono dei tramiti neutri e vengono sfruttati svariatamente.  In questo gap comunicativo, ciò che manca è il riconoscimento dell’ambiente digitale come motore di un profondo mutamento nella grammatica relazionale.  Questa modifica altera inevitabilmente il significato di “presenza” influendo aggressivamente sulle caratteristiche del confronto dal vivo.

Identità, social media e smartphone: una relazione formativa

La maggioranza della popolazione, i Millennials (Gen Y), non si limitano a “usare” i social media: vi abitano. Per loro, la comunicazione online è parte integrante della costruzione dell’identità, delle relazioni sociali e persino dell’autoregolazione emotiva. Le piattaforme digitali diventano spazi di interazione, partecipazione e affiliazione, in cui la distinzione tra pubblico e privato, tra sé e rete, si fa sempre più sfumata. Inoltre, la varietà di utilizzo — dal “contributing” (pubblicare contenuti) al semplice “lurking” (osservare senza interagire) — è influenzata da fattori ambientali (cultura, contesto socioeconomico) e individuali (emozioni, norme sociali) che portano inevitabilmente ad una realtà fluida e dinamica, che mal si presta ai giudizi statici di chi osserva da fuori[1].

L’uso funzionale dello smartphone nelle generazioni adulte

 Dall’altro lato, la Generazione X e i Baby Boomer hanno vissuto nel corso degli ultimi anni un avvicinamento progressivo alla dimensione digitale, ma con modalità e finalità differenti rispetto ai più giovani. I dati raccolti da Ofcom nel report Adults’ Media Use and Attitudes mostrano un incremento significativo nell’adozione di smartphone, tablet e social media anche tra gli over 65. Negli ultimi anni, l’uso di questi dispositivi età avanzata è aumentato in modo significativo, così come l’accesso ai social media che è più che raddoppiato.

Tuttavia, il rapporto di queste generazioni con la tecnologia è rimasto per molto tempo strumentale: l’uso era focalizzato su attività pratiche come telefonare, consultare notizie, comunicare con familiari, o accedere a servizi pubblici, lasciando alla comunicazione digitale un’impronta funzionale e discreta, piuttosto che identitaria[2].

Con l’ingresso delle generazioni più adulte nel mondo virtuale, i servizi disponibili hanno subito interpretazioni differenti. Queste interpretazioni riflettono non solo un diverso grado di familiarità con la tecnologia, ma soprattutto il modo in cui essa è entrata nelle loro vite, influenzando abitudini, aspettative e modalità di interazione.

Imprinting tecnologico e significati simbolici della dipendenza

È in questo scenario che si parla di “technology generations”: non tanto gruppi definiti dall’età, quanto da quelle tecnologie che hanno accompagnato — e in parte modellato — i loro anni formativi. Il problema allora non risiede solo in una dimensione anagrafica, ma in un vero imprinting culturale e simbolico: chi ha attraversato l’adolescenza con la radio o la cornetta tenderà a mantenere un legame privilegiato con quei mezzi, anche in presenza di alternative più recenti. In altre parole, non cambiano solo gli strumenti a disposizione, ma il significato che ciascuna generazione attribuisce suo utilizzo[3] [4].

Cause emotive della dipendenza da smartphone

L’approccio dei senior alle tecnologie digitali non è dunque necessariamente arretrato, ma segnato da quella che viene definita una “saturazione mediale”: una condizione in cui la varietà e disponibilità di nuovi media non corrisponde a un aumento nel loro utilizzo, ma semmai a una stabilizzazione o persino a un declino.

La familiarità con media “invecchiati” precocemente (come le e-mail) ma surclassati da strumenti più rapidi (come le chat), dimostra che la velocità dell’innovazione superi la capacità di assorbimento di intere fasce d’età[5].

Il fatto che le generazioni precedenti abbiano un approccio differente non significa che siano esenti dal completo assorbimento nel mondo virtuale. Cambiano i gesti, gli strumenti e i tempi di connessione, ma non l’intensità dell’esperienza.

Mettendo a confronto il comportamento delle tre generazioni — X, Y e Z — è chiaro che la dipendenza da smartphone non è prerogativa esclusiva dei nativi digitali. Al contrario, la Generazione Y (Millennials) mostra il più alto livello di comportamento dipendente e la Generazione X, pur avendo sviluppato l’uso dello smartphone in età adulta, non ne è immune ma diversamente gli  dedica un approccio emotivo più distaccato.

I due fattori predittivi della dipendenza, trasversali a tutte le generazioni, sono la pressione dell’ambiente sociale (cioè la tendenza a utilizzare il dispositivo perché “lo fanno tutti”) e il guadagno emotivo che comporta(il sollievo o piacere che si prova durante l’uso)[6]. Questo significa che la vera forza della dipendenza non risiede tanto nella tecnologia in sé, quanto nel modo in cui essa si intreccia con bisogni psicologici profondi: inclusione, conforto, appartenenza, evasione. Ci si ritrova quindi a colmare col dispositivo un vuoto non generato da lui. Lo schermo recita il ruolo di confine protettivo, una barriera silenziosa tra noi e l’altro, dietro cui si nasconde spesso solo un comune senso di imbarazzo nella fatica di reggere il confronto.

Ansia e solitudine: effetti della dipendenza da smartphone

Il comportamento tipico — scrollare, cliccare, controllare notifiche in maniera compulsiva — non nasce solo da cattive abitudini, ma soddisfa delle funzioni interiori. Lo smartphone diventa una protesi affettiva, un calmante portatile, che anestetizza le emozioni scomode, attivando con ogni notifica un riflesso automatico che si radica nella biologia dell’allerta. Questa continua stimolazione comporta conseguenze tangibili: aumento dell’ansia, solitudine (“phoneliness”) e depressione[6].

Questa realtà esula da tutti gli obiettivi con i quali era stata costruita, con lo scopo di renderci sempre raggiungibili ha contribuito a farci sentire più lontani.

La tecnologia ha ridefinito i confini dell’intimità, promettendo compagnia senza impegno, connessione senza esposizione. Eppure, più si comunica, più si rischia di non incontrarsi davvero. In questa nuova normalità, ci si scopre soli insieme, costantemente connessi ma affettivamente scollegati, immersi in una socialità frammentata che chiede meno autenticità e più presenza simulata.[7]

Ritrovare la comunicazione oltre lo schermo

La soluzione per arrivare ad essere presenti con l’altro implica superare insieme la barriera dello schermo. Bisognalasciare che le relazioni si svolgano attraverso la realtà e non in parallelo ad essa; ricentrare l’attenzione verso il momento e tornare ad occupare mentalmente gli spazi fisici del nostro corpo, dando con la propria voce una forma definita al silenzio caotico delle distanze.

Bibliografia

[1] Ruth N Bolton, A Parsu Parasuraman, Ankie Hoefnagels, and Nanne Migchels, “Understanding Gen Y and their use of social media: A review and research agenda,” J. Serv. Manag., vol. 24, pp. 245–67, Jun. 2013, doi: 10.1108/09564231311326987.

[2] Ofcom, “Adults’ media use and attitudes,” Apr. 2024.

[3] Maayan Zhitomirsky-Geffet and Maya Blau, “Cross-generational analysis of predictive factors of addictive behavior in smartphone usage,” Comput. Hum. Behav., vol. 64, pp. 682–693, 2016, doi: https://doi.org/10.1016/j.chb.2016.07.061.

[4] Eugène Loos and Loredana Ivan, “Not only people are getting old, the new media are too: Technology generations and the changes in new media use,” Media Soc., vol. 26, no. 6, pp. 3588–3613, 2024, https://doi.org/10.1177/14614448221101783 (Original work published 2024).

[5] Shaoxiong Fu, Hongxiu Li, Yong Liu, Henri Pirkka Linen, and Markus Salo, “Social media overload, exhaustion, and use discontinuance: Examining the effects of information overload, system feature overload, and social overload,” Inf. Process. Manag., vol. 57, no. 6, Nov. 2020, doi: 102307.

[6] Erik Peper and Richard Harvey, “Digital Addiction: Increased Loneliness, Anxiety, and Depression,” Int. Soc. Neurofeedback Res., vol. 5, pp. 3–8, doi: 10.15540/nr.5.1.3.

[7] Sherry Turkle, Alone Together. Basic Books.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
INIZIATIVE
L'ANALISI
ANALISI
PODCAST
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
LA DECISIONE
Digital gap: l’Europa punta a un sostegno mirato per le zone rurali
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
LA DECISIONE
Digital gap: l’Europa punta a un sostegno mirato per le zone rurali
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4