approfondimento

Dalla penna all’algoritmo: come l’AI contribuisce alla grafologia forense



Indirizzo copiato

La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno trasformando la grafologia forense, senza sostituire il ruolo centrale dell’esperto. Strumenti, software e applicazioni supportano l’analisi tecnica, ma la valutazione finale resta affidata alla competenza, all’intuizione e alla responsabilità del grafologo

Pubblicato il 5 dic 2025

Lorella Lorenzoni

Grafologa forense

Bruna Pascali

avvocato grafologa forense esperta in accertamenti grafometrici



ai-sovrana-agenda-digitale ia e studi ritirati; ai cybersecurity; AI scrittura manuale

La verità di un documento, la validità di un contratto o l’esito di un processo sono spesso connessi alla veridicità o falsità della scrittura, e l’accertamento sulla verità è demandato sempre più spesso ad esperti chiamati ad indagare, con approccio tecnico e strumentale, sui documenti e le scritture contestate.

Nel contesto giudiziario la figura del grafologo forense resta ancora oggi centrale, nonostante la digitalizzazione abbia in parte ridotto l’uso della scrittura manuale. Il ruolo del grafologo forense è delicato, in quanto chiamato a verificare l’autenticità di firme, testamenti, assegni, lettere anonime, accertando possibili falsificazioni e manipolazioni che possono determinare l’esito di un giudizio.

Intelligenza artificiale grafologia forense: il nuovo ruolo dell’esperto

In un’epoca caratterizzata dalla sempre crescente digitalizzazione, è dunque lecito domandarsi come si possa trasformare il ruolo del grafologo forense, tenendo conto che l’intelligenza artificiale (AI) sta entrando a pieno titolo anche in banche, tribunali e studi legali.

È necessario riflettere, innanzitutto, sul ruolo professionale del grafologo forense, a cavallo tra tradizione (scrittura) e innovazione (grafometrica, AI). Al riguardo va innanzitutto considerato che l’esperto, soprattutto se riveste il ruolo di ausiliario del Giudice (CTU, CTP, perito), ha come scopo della propria attività sempre la ricerca della verità.

In tale ottica, Scienza, Scrittura e Giustizia possono essere considerati tre pilastri interconnessi:

  • la scienza ricerca la verità con metodo,
  • la scrittura la registra e la trasmette,
  • la giustizia la rende operativa in un ordine normativo equo.

In grafologia forense questo si traduce nel fatto che la scrittura, atto irripetibile e identitario, diventa ponte tra il dato tecnico e la giustizia processuale, in quanto gli esperti sono chiamati, attraverso l’indagine tecnica, a riconoscere e fare emergere la verità.

Rischi e potenzialità dell’intelligenza artificiale nella grafologia forense

La grafologia forense si fonda su un principio chiave: ogni scrittura è unica, come un’impronta digitale. Non è fatta solo di lettere e segni, ma di tratti personali: la pressione esercitata sulla carta, la velocità, i cambi di ritmo, le pause, le inclinazioni. Elementi che rivelano l’autenticità o, al contrario, l’artificiosità di un testo. Nessuna firma o scrittura è identica a sé stessa e uno stesso scrivente non sarà mai in grado di riprodurre in modo esattamente sovrapponibile una firma, anche se lo stile non cambia.

Fino a pochi anni fa, l’analisi grafo-tecnica si svolgeva con strumenti ottici e tecniche manuali di comparazione. Oggi, però, il grafologo affronta nuove sfide: da un lato la minore applicazione della scrittura a mano nella vita quotidiana, dall’altro la nascita di sofisticate falsificazioni digitali, capaci di riprodurre firme o interi manoscritti con effetti realistici e talvolta difficili da riconoscere.

La digitalizzazione sta cambiando radicalmente ogni professione e, negli ultimi anni, l’AI è diventata uno strumento prezioso anche per il grafologo, offrendo software capaci di coadiuvare in modo mirato le indagini, aiutando ad individuare alterazioni anche attraverso l’analisi documentale e delle immagini.

In particolare, ad oggi le funzioni strumentali e/o basate su AI che trovano applicazione nella grafologia forense sono:

  • acquisizione e miglioramento immagini (scanner portatili, microscopia digitale, fotocamere ad alta risoluzione);
  • archiviazione digitale sicura;
  • uso dell’IA per ricerca e consultazione (OCR, clustering, analisi automatica dei tratti).

Allo stato dei fatti, non si hanno ancora accertamenti giudiziari su falsi grafici generati da AI, ma gli strumenti per “fabbricare” grafie artificiali si moltiplicano. Inoltre, le allucinazioni degli LLM rendono necessario un controllo esperto del grafologo anche nella fase di redazione atti e ricerche.

Strumenti digitali e intelligenza artificiale per la grafologia forense

L’AI è diventata uno strumento prezioso in moltissimi settori professionali, e può essere di ausilio per il grafologo forense, con software capaci di migliorare le indagini e coadiuvare nell’individuazione di anomalie su documenti o tracciati manoscritti.

Le maggiori applicazioni dell’AI già in uso riguardano:

  • Sistemi di verifica automatica delle firme: utilizzati soprattutto nelle banche, confrontano in tempo reale la firma apposta su un documento con quelle archiviate nel database del cliente. Oltre alla forma delle lettere, analizzano lunghezza dei tratti, inclinazioni e pressione, restituendo una valutazione numerica di autenticità.
  • Analisi micrografica computerizzata: alcuni programmi identificano differenze minime, con variazioni di pochi millimetri o micro-dettagli di pressione, attraverso strumenti di analisi avanzati.
  • Riconoscimento dinamico della scrittura: grazie a tablet e penne digitali con acquisizione di dati grafometrici, è possibile registrare non solo la forma, ma anche il ritmo e la forza pressoria del gesto. L’AI confronta questi parametri (che nelle firme grafometriche corrispondono a dati numerici) con quelli di scritture precedenti, rendendo molto più difficile una falsificazione.

Software di comparazione e sistemi investigativi per la scrittura

Tra i software e le applicazioni che si occupano, in modo specifico, di comparare le scritture, vi sono:

  • TextOracle (comparazione automatica, accuratezza stimata 60-85%).1
  • CedarFox (USA): analisi su macro-caratteristiche grafiche, scala valutativa.
  • Studi italiani (Impedovo & Pirlo, Università di Bari): deep learning applicato a handwriting recognition e signature verification.

Altri sistemi più “tradizionali” integrano algoritmi di riconoscimento di caratteri, estrazione di tratti grafici e comparazione statistica, anche se il “bilanciamento” tra i dati raccolti e le decisioni finali rimangono di responsabilità dell’esperto.

Alcune applicazioni, utili soprattutto a fini investigativi, utilizzano il sistema FISH (Forensic Information System for Handwriting), che integra l’AI per analizzare la scrittura e confrontarla con database molto ampi al fine di agevolare il confronto tecnico, basandosi su parametri dinamici come pressione, direzione, tratto ecc.

Immagine che contiene testo, elettronica, computer, software

Il contenuto generato dall’IA potrebbe non essere corretto.

In questo modo l’analisi del testo scritto a mano può essere velocizzata e la procedura di confronto, se basata su migliaia di campioni memorizzati, può facilitare la ricerca dell’autore del testo.2

Intelligenza artificiale e limiti dell’analisi automatica nella grafologia forense

L’implementazione della AI nelle procedure alla base dei software di riconoscimento/analisi della scrittura manuale permette di rendere più rapida la fase di analisi e confronto, ma anche di oggettivare meglio i risultati, minimizzando il rischio di un’errata interpretazione dell’esperto.

Sono numerosi gli studi finalizzati alla progettazione di sistemi in grado di supportare e coadiuvare i grafologi forensi in tutte le fasi di indagine, dall’analisi delle firme/scritture alla redazione della relazione tecnica.

GrapholexInsight e peer review nelle perizie grafiche

Di seguito viene presentata una nuova applicazione non commerciale ma in fase di sperimentazione ed ideata da Fabio Antonini, Lorella Lorenzoni e Bruna Pascali dal nome “GrapholexInsight”.

L’applicazione è stata pensata come ausilio professionale al grafologo forense, basandosi sull’esperienza professionale, sulla casistica più frequente, sulle criticità dell’analisi strumentale e sulla necessità di rispettare criteri protocollari uniformi in conformità alle linee guida internazionali.

Conosciamone le caratteristiche e le funzioni:

  • architettura modulare e scalabile;
  • verifica firme e testi con parametri scientifici;
  • anonimizzazione dei documenti caricati (GDPR);
  • OCR avanzato;
  • peer review integrata per revisione paritaria delle perizie basandosi su ENFSI e raccomandazioni SWGDOC (Scientific Working Group for Forensic Document Examination).

Applicazioni pratiche degli strumenti digitali in grafologia forense

L’applicazione consente il caricamento tramite upload del documento o dei documenti in verifica e comparativi, con possibilità di scegliere una elaborazione preliminare e preparatoria del documento o dell’immagine, in base al quesito e alle criticità riscontrate.

Per la salvaguardia e tutela dei dati sensibili, l’applicazione consente la rielaborazione del testo con anonimizzazione degli stessi.

I contesti in cui può essere utilizzata, in relazione ai quesiti posti all’esperto, sono:

  • Testamenti olografi: caricamento e anonimizzazione → estrazione del testo → confronto con campioni noti.
  • Firme bancarie: confronto immediato firma contestata/firme comparative con generazione di un report algoritmico.
  • Peer review accademica: inserimento relazioni tecniche per valutazione incrociata.
  • Elaborazione immagini: miglioramento qualità, riduzione dello sfondo e ritaglio firma con ingrandimento qualità del tratto.

L’applicazione, in base agli input forniti, offre un report dettagliato dell’attività svolta, con una sintesi percentuale dei dati raccolti in base ai parametri esaminati.

Di seguito un esempio di report in caso di non convergenza tra firme:

In sintesi, l’applicazione è in grado di fare un confronto parametro per parametro, indicando la percentuale di compatibilità/incompatibilità rispetto ai campioni di confronto, con una valutazione finale in termini percentuali e con giudizio conclusivo di sospetta falsità o autografia.

Il confronto viene effettuato per ogni parametro, tenendo conto degli indici di naturalezza del tracciato e del grado di complessità della scrittura. Per l’addestramento sono stati utilizzati i parametri indicati nei protocolli di indagine forense condivisi nella comunità internazionale.4

L’analisi tecnica in caso di dissimulazione

Nell’indagine grafo-tecnica uno dei casi più insidiosi è rappresentato dal tentativo di modificazione volontaria della propria scrittura, con la finalità di disconoscerne la paternità.

Spesso, infatti, il soggetto appone la firma/scrittura con uno stile diverso da quello abituale, con l’intento di contestarne ex post la provenienza. In tale ipotesi, il livello di complessità dello stile e la capacità grafo-motoria dello scrivente assumono un valore determinante, in quanto soggetti con elevato livello grafico possono essere in grado di realizzare scritture/firme molto diverse, nella forma e in altri parametri morfologici, rispetto alle firme abituali.

Spesso, in tali casi, è la presenza di idiotismi (piccoli segni o gesti automatizzati) molto connotativi a rendere visibile la dissimulazione, in quanto un imitatore non è in grado di riprodurre tali aspetti dinamici ad alto valore probante.

Secondo le leggi grafiche si mascherano meglio gli aspetti esteriori e formali del grafismo, ma il ritmo individuale rimane invariato.

Un caso pratico

Vediamo un esempio pratico.

Firma in verifica — campione di confronto5

In questo caso il soggetto ha cercato di modificare inclinazione e appoggio pressorio, mantenendo uno stile corsivo ma con minore personalizzazione (stile scolastico).

L’applicazione analizza le variazioni e lo stile in base alla naturalezza del tracciato, alla presenza di segni di sforzo o anomalie (es. tratti incerti, tremori, stacchi innaturali, pressione irregolare). Oltre ad una sintesi di confronto sui parametri analizzati, vengono elaborati grafici corrispondenti, per un confronto visivo immediato.

Oltre a tali funzioni, in casi complessi dove è indispensabile un approfondimento mirato su appoggio pressorio e qualità del tratto, si può procedere ad una fase preliminare di processamento dell’immagine al fine di migliorarne la risoluzione, eliminare dettagli inutili e “ripulire” il tracciato, senza alterarne le componenti grafiche.

Strumenti di processamento immagine con GrapholexInsight

Tra le funzioni più importanti vi è la funzione peer review, che consente all’applicazione – inserita una relazione peritale – di espletare una revisione tecnica seguendo linee protocollari e fornendo dei suggerimenti per allineare il lavoro ai criteri condivisi tra gli esperti.6

La funzione può essere utilizzata sia per revisionare la relazione in fase di lavorazione, sia per una analisi sistematica delle relazioni di altri esperti sullo stesso caso.

L’applicazione consta di un software di analisi tecnica e di un supporto di AI basato sull’integrazione con ChatGPT, che può coadiuvare l’esaminatore nell’indicare criticità e suggerire soluzioni o strategie di indagine approfondita (anche con l’ausilio di strumentazione sofisticata e laboratori specialistici).

Infine, in tale applicazione è stata progettata una funzione “Wake Up” per facilitare il “risveglio” dell’utente, cioè sollecitare l’alternanza dell’uso dell’applicazione con un approccio tradizionale basato sull’esperienza dell’esaminatore.

È ormai noto, infatti, che nonostante i numerosi vantaggi, la tecnologia avanzata tende a creare una dipendenza all’utente, con rischio di oscurare le competenze del professionista a favore di un approccio automatizzato e impersonale, che paradossalmente – se non adeguatamente supervisionato – può generare errori metodologici e interpretativi.

Per tale motivo nell’applicazione è prevista una funzione “pausa” con test mirati sia di cultura generale che di grafologia forense, che si attiveranno dopo un tempo prolungato di attività, spingendo ad utilizzare il cervello umano (come la sosta dopo un viaggio troppo lungo).

Verso il futuro tra intelligenza artificiale e grafologia forense

Il grafologo forense, allo stato attuale, si muove tra tradizione e innovazione e deve saper padroneggiare le nuove tecnologie senza perdere l’unicità e il valore dell’esperienza umana, che si fonda su preparazione, intuizione e osservazione tecnica.

L’IA non sostituisce la competenza del grafologo forense, ma ne potenzia l’operatività. La centralità resta nella capacità interpretativa dell’esperto, che integra i risultati algoritmici con metodo scientifico, prudenza e senso critico.

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati