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Saldatori ed elettricisti: come AR/VR e AI cambiano il mestiere



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Realtà aumentata, realtà virtuale e intelligenza artificiale stanno trasformando saldatura e impiantistica elettrica. Dalla crisi di vocazioni alla formazione immersiva, fino ai casi concreti in Italia e nel mondo, con benefici su sicurezza, qualità, tempi e attrattività dei percorsi

Pubblicato il 18 nov 2025



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La realtà virtuale e aumentata, insieme all’intelligenza artificiale, stanno trasformando radicalmente, oltre alle altre cose, il modo in cui si apprendono mestieri tradizionalmente considerati pericolosi e faticosi, aprendo nuove prospettive per attrarre le giovani generazioni verso professioni tecniche in crisi di manodopera.

L’immaginario cinematografico dei mestieri manuali

Chi non ricorda Charlie Chaplin in Tempi moderni, capolavoro del 1936, quando interpreta un operaio alienato dal lavoro o, tra le pellicole più recenti, Jennifer Beals in Flashdance, quando, avvolta da un fitto fumo, con indosso una maschera e dei guanti, salda parti meccaniche in un cantiere o John Travolta che nel film Life on the line si arrampica su di un palo per sistemare la rete elettrica?

Nell’immaginario collettivo sono anche queste le immagini che ci sovvengono alla mente quando pensiamo a due professioni specifiche: il saldatore e l’elettricista. Due mestieri pesanti, ma due professionisti che si sono formati prima nelle scuole professionali e poi con una lunga gavetta sui cantieri.

183/200 - Scene indimenticabili 3 - TEMPI MODERNI(1936) di Charles Chaplin

La rivoluzione tecnologica nei mestieri tradizionali

Finora si è pensato che gran parte dei lavori manuali non potessero essere intaccati dalle nuove tecnologie, ma ciò non è esatto. Negli ultimi anni la tecnologia ha investito anche queste due figure professionali, modificandone strumenti, addestramento e aspettative, soprattutto grazie all’introduzione della realtà virtuale e aumentata.

Proviamo pertanto a fornire una panoramica, sicuramente non esaustiva, di come le nuove tecnologie stiano trasformando le attività lavorative dei saldatori e degli elettricisti. Ma vuole anche fornire delle possibili indicazioni agli stakeholder per aumentare o investire in nuove tecnologie nelle scuole professionali al fine di consentire una preparazione dei discenti ad affrontare le sfide reali del mercato di lavoro in sicurezza e con una maggiore qualità.

Questo permetterebbe di rendere queste professioni più attrattive per le nuove generazioni e allo stesso tempo sopperire alla carenza di manodopera necessaria alle imprese. Un campo di indagine che proprio l’Inapp (Istituto nazionale analisi delle politiche pubbliche), con la Struttura Sistemi formativi, sta cercando di analizzare attraverso interviste a enti di formazione, scuole, associazioni di categorie e lavoratori, al fine di individuare le migliori metodologie formative e offrire una panoramica sull’evoluzione di questi mestieri troppo spesso sottovalutati o non considerati.

La crisi demografica delle professioni tecniche

Nella maggior parte dei paesi sviluppati, mestieri quali saldatori, elettricisti o installatori soffrono di una “crisi demografica“. Sempre meno giovani, infatti, sono attratti da queste professioni.

Le motivazioni sono varie. Innanzitutto, si tratta di mestieri troppo pericolosi e pesanti. I rischi legati al lavoro con il metallo fuso, l’elettricità, le alte tensioni o gli ambienti pericolosi richiedono una formazione sempre più accurata, perché anche il più piccolo errore può comportare la morte o l’infermità dei lavoratori, ma anche danni per risarcimenti a carico dei datori di lavoro.

Altro motivo per il quale i giovani non vogliono più fare questi mestieri è che, essendo loro dei nativi digitali, sono più orientati verso professioni che utilizzano la tecnologia, prediligendo “l’intelletto” rispetto ai lavori manuali. Ciò ovviamente determina una carenza di manodopera e una sempre maggiore difficoltà per le aziende a trovare lavoratori con le competenze necessarie.

Le tecnologie digitali che cambiano il lavoro manuale

La rivoluzione digitale è ormai diventata una realtà anche nei mestieri tecnici e manuali, come quelli dell’impiantistica o della saldatura. Le nuove tecnologie — sempre più performanti, precise e accessibili — stanno cambiando radicalmente il modo di imparare e di lavorare.

Si pensi ad esempio alla realtà aumentata (AR). Grazie a visori o occhiali intelligenti che sovrappongono informazioni digitali al mondo reale, oggi è possibile visualizzare schemi di cablaggio direttamente sui componenti fisici, o essere guidati passo dopo passo durante un’installazione o una riparazione. Un aiuto prezioso, soprattutto in contesti formativi o in situazioni dove l’errore può determinare grossi problemi.

Oppure alla simulazione immersiva e alla realtà virtuale che permettono di sperimentare e quindi fare esperienza come se si fosse in un vero laboratorio, ma senza rischi e sprechi. Sistemi avanzati di simulazione immersiva e di realtà virtuale riproducono in modo realistico vari tipi di saldatura — MIG, TIG, SMAW, FCAW — utilizzando torce simulate e superfici virtuali.

A completare il quadro interviene anche l’Intelligenza artificiale, consentendo di analizzare in tempo reale le prestazioni dell’operatore. Alcuni sistemi, infatti, permettono di monitorare la tecnica del saldatore — dall’angolo della torcia alla velocità del passaggio, fino alla regolarità del cordone — segnalando gli errori e suggerendo correzioni immediate.

Ma l’AI risulta utile anche nel controllo qualità e nella predizione di difetti. Grazie al machine learning, i sistemi più evoluti riescono a valutare la bontà di una saldatura analizzando dati multisensoriali — corrente, tensione, suono, immagini termiche — senza danneggiare il pezzo.

Intelligenza artificiale applicata alla saldatura

Una ricerca della Cornel University, pubblicata su ArXiv, descrive, ad esempio, un modello basato su reti neurali in grado di stimare in tempo reale la qualità del cordone di saldatura in ambienti di lavoro complessi e variabili.

Realtà virtuale, intelligenza artificiale e simulatori virtuali stanno riscrivendo il modo di lavorare e imparare anche nei settori artigianali. Questa rivoluzione, però, non sempre è vista di buon occhio e molti professionisti sono ancora scettici sul suo reale utilizzo. Le maggiori resistenze sono legate al timore che l’IA e la realtà aumentata non si limitino a supportare il lavoro, ma finiscano per sostituire la sensibilità artigianale, quella “sensibilità” fatta di gesti precisi, intuito e memoria del mestiere, sminuendo di fatto il valore dell’esperienza accumulata negli anni.

C’è poi una fiducia radicata nei metodi tradizionali, in cui, in certe situazioni, un occhio esperto può fare la differenza. Un saldatore qualificato può riconoscere la qualità di una giunzione al primo sguardo in diverse situazioni. Cosa che non potrebbe sicuramente fare un algoritmo, se non allenato in maniera adeguata attraverso milioni di casi possibili. Allo stesso tempo, però, cresce la curiosità e l’entusiasmo per ciò che la tecnologia può offrire. Le nuove soluzioni, infatti, promettono più sicurezza – meno rischi di ustioni, inalazioni o errori costosi – ma anche meno sprechi di materiali. Benefici a cui va aggiunto il valore formativo. Grazie, infatti, alla realtà aumentata e all’IA, i percorsi di formazione diventano immersivi e quindi si apprende con maggiore rapidità e con più sicurezza: ciò perché nei laboratori virtuali è possibile simulare operazioni complesse prima di passare alla pratica reale sui cantieri o nelle officine. C’è un aspetto cruciale da tenere in considerazione ossia la capacità di imparare ad usare bene anche gli strumenti digitali (il visore e il software). La vera sfida, insomma, non è solo adottarli, ma saperli padroneggiare, questo è il segno di un mestiere che cambia diventando sempre più ricco.

Esperienze americane di formazione con realtà aumentata

Nel mondo della formazione tecnica e professionale, la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il modo in cui si impara a lavorare. E non si tratta di prospettive future, ma di esperienze già operative in diversi Paesi. Si presentano qui alcune esperienze concrete internazionali.

Miller Electric – AugmentedArc

Negli Stati Uniti, la Miller Electric ha lanciato AugmentedArc, un sistema adottato da scuole professionali, sindacati e centri industriali. Indossando un casco dotato di sensori, l’allievo può vedere sovrapposte all’ambiente reale immagini e dati digitali che tracciano ogni movimento della mano. Il sistema fornisce feedback visivi e numerici in tempo reale, aiutando a perfezionare la tecnica, ridurre l’uso di materiale e abbreviare i tempi di apprendimento. Un modo concreto per portare l’innovazione direttamente nei laboratori.

Simbott Welding Simulator / AR Welding System

Un approccio simile è adottato anche dalla Simbott, che propone simulatori di saldatura in grado di riprodurre diverse tecniche e posizioni di lavoro. L’uso di torce fisiche con feedback tattile rende l’esperienza più realistica, facilitando la transizione tra l’addestramento virtuale e la pratica sul campo. È una delle piattaforme più apprezzate per chi deve allenarsi in sicurezza, senza sprechi e con risultati immediati.

Il modello formativo misto negli Stati Uniti

Sempre dagli USA arriva un altro esempio virtuoso. Il college Hawkeye Community ha integrato nei propri corsi un sistema “misto“: lezioni di saldatura reale affiancate da simulatori VR e robotici. Gli studenti possono esercitarsi in scenari complessi senza rischiare danni o sprechi, arrivando alle prove pratiche con maggiore sicurezza e consapevolezza. È un modello che sta ispirando molti istituti tecnici nel mondo.

Innovazione britannica nella formazione aziendale

Nel Regno Unito, l’azienda Weldability SIF ha portato la realtà aumentata direttamente negli stabilimenti produttivi. I suoi programmi formativi “on-site” permettono ai saldatori già attivi di aggiornarsi su nuove tecniche senza interrompere la produzione. L’obiettivo è quello di ridurre scarti e incidenti, migliorare la qualità del lavoro e diffondere una cultura della sicurezza più evoluta.

La realtà virtuale nei laboratori italiani

Anche in Italia la realtà aumentata e virtuale sta entrando sempre più spesso nei laboratori scolastici e nei centri di formazione. È un fenomeno che cresce lentamente, ma che sta già trasformando il modo di insegnare i mestieri ad alta specializzazione.

Soldamatic e la formazione robotica in Italia

Comau e Seabery hanno unito le forze per creare un innovativo programma di formazione per studenti e lavoratori, che consente loro di praticare le competenze necessarie per diventare saldatori robotici qualificati e certificati. Si può creare un laboratorio completo che, grazie a maschere AR, torce simulate e analisi dei movimenti in tempo reale, consente agli studenti di esercitarsi senza rischi e senza consumare materiale. Molti ITS e istituti tecnici potrebbero beneficiare di questa tecnologia per i propri corsi professionalizzanti.

Il caso Weld VR nelle scuole del Sud Italia

Il sistema di realtà virtuale predisposto dalla Weld VR si sta diffondendo tra le scuole italiane, spesso grazie a bandi locali o fondazioni. Ad esempio, presso l’istituto A. Vespucci di Gallipoli (Lecce), è stato adottato il simulatore Weld Vr che permette di gestire sessioni collettive di allenamento, riducendo costi e sprechi. Il corso di formazione rappresenta un innovativo strumento di apprendimento che consente di effettuare pratiche di saldatura realistiche in realtà virtuale immersiva, riproducendo i tre processi di saldatura più diffusi (Smaw, Mig, Tig).

L’introduzione del sistema Weld VR Simulator all’interno di un corso di saldatura permette di colmare il naturale gap esistente tra la fase di teoria e la pratica di laboratorio. Essendo il simulatore di saldatura in realtà virtuale, di dimensioni ridotte, è facilmente trasportabile per l’utilizzo in diversi ambienti. È una soluzione flessibile e all’avanguardia per sviluppare i talenti nella saldatura con rapidità ed ingegnosità. Per molti insegnanti è una piccola rivoluzione didattica, capace di rendere l’apprendimento più dinamico e coinvolgente.

Le soluzioni italiane per la formazione digitale

L’italiana Immensive ha sviluppato una vera e propria “suite” di simulazione con Weld VR per la saldatura e Electro VR per gli impianti elettrici. Le sue soluzioni sono pensate sia per le scuole sia per le aziende, e rappresentano un esempio di come la competenza tecnologica italiana stia entrando con forza nel campo della formazione tecnica digitale. Inoltre, Immensive Academy è il primo Unreal Authorized Training Center presente nel Sud Italia, specializzato in corsi di UE5 per l’architettura e per lo sviluppo VR.

Fronius, Weldone, EduGroup – Le scuole virtuali del Made in Italy

Diversi fornitori e distributori, come Fronius o Weldone, stanno promuovendo pacchetti di formazione “mista“, che uniscono pratica reale e simulazione. Questi sistemi, venduti come “laboratori virtuali“, vengono installati direttamente nelle scuole o nei centri di addestramento, permettendo di avvicinare gli studenti alle condizioni di lavoro autentiche in modo sicuro e sostenibile.

Le grandi aziende dell’energia sperimentano la VR

Anche gruppi come Enel, E-Distribuzione e Acea hanno introdotto programmi di addestramento in realtà virtuale. I loro tecnici si allenano su scenari di emergenza e manutenzione elettrica immersiva, in ambienti simulati, ma fedeli al reale. È un modello che apre la strada a nuove forme di collaborazione tra scuola e impresa.

Piccole scuole, grandi progetti

Infine, in diversi istituti tecnici e ITS – come l’Istituto Divini di San Severino Marche (Macerata) – la realtà aumentata è arrivata grazie a fondazioni locali e bandi regionali. Infatti, grazie alla Fondazione Carima, la scuola è riuscita ad aumentare la proprio offerta formativa per i ragazzi della meccanica. Questi, infatti, potranno beneficiare del nuovo simulatore di saldatura con software Weld-Vr Simulator che consente appunto una saldatura virtuale evitando i possibili rischi di un processo reale. Questi progetti dimostrano che la trasformazione digitale della formazione non è più un’esclusiva dei grandi centri urbani: anche le scuole più piccole possono diventare laboratori d’innovazione.

Impatti delle nuove tecnologie in sintesi

Una nuova era per i mestieri manuali

Saldatura e impiantistica elettrica sono considerate due professioni di forza, precisione e soprattutto “di sudore”. Erano mestieri in cui la competenza si misurava con la fermezza e la precisione della mano e con la capacità di risolvere problemi reali, spesso in condizioni difficili. Oggi, però, anche questi lavori tradizionali stanno vivendo una rivoluzione tecnologica fatta di visori, algoritmi e ambienti virtuali che stanno ridisegnando le regole del “saper fare”.

Nuove tecnologie, realtà aumentata, intelligenza artificiale, stanno entrando nei laboratori e nelle scuole professionali non come semplici strumenti di supporto, ma come veri e propri alleati nella formazione. Gli studenti o apprendisti possono imparare a saldare indossando semplicemente un visore senza rischiare ustioni. Possono vedere in tempo reale gli errori di angolazione o di velocità, possono ripetere infinite volte un esercizio senza sprecare materiale. È un cambiamento epocale: l’apprendimento non è più solo teorico o pratico, ma esperienziale, immersivo e personalizzato.

Si tratta di una vera e propria trasformazione culturale. La tecnologia sta restituendo dignità e fascino proprio a quei lavori che rischiavano di scomparire per mancanza di nuove leve. L’utilizzo delle nuove tecnologie renderà tali attività molto più attrattive per i giovani che diventeranno la nuova generazione di artigiani connessi in grado di unire la manualità alla competenza tecnologica.

Se pur sussistano ancora delle resistenze sull’utilizzo delle nuove tecnologie in questi mestieri, l’utilizzo della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale amplieranno invece questa esperienza. L’intelligenza artificiale, infatti, diventa un tutor paziente, capace di correggere gli errori e migliorare la tecnica. La realtà virtuale al contrario può trasformare una lezione in un’avventura interattiva, rendendo l’apprendimento più sicuro, sostenibile e anche più stimolante.

Le esperienze internazionali e italiane già lo dimostrano: dai simulatori di saldatura americani ai laboratori digitali promossi da scuole e aziende italiane, la direzione è chiara. Il futuro delle professioni tecniche passa per la fusione tra sapere manuale e competenza digitale. E non si tratta di una prospettiva lontana: è una realtà che sta già cambiando le officine, i cantieri e le aule dei nostri istituti tecnici.

In questa nuova era, il mestiere dell’elettricista o del saldatore non sarà più solo un lavoro “di fatica”, ma diventerà un lavoro di precisione, intelligenza e responsabilità, capace di attrarre nuovi talenti e rispondere alla domanda crescente di competenze qualificate. Se istituzioni, scuole e imprese sapranno collaborare investendo in formazione digitale e tecnologie didattiche, queste professioni potranno rinascere, forti di un’identità rinnovata e di una nuova dignità sociale.

La vera sfida del nostro tempo, infatti, non è la sostituzione dell’uomo con le macchine ma la costruzione di un futuro in cui uomo e macchina lavorano insieme. Un futuro fatto di conoscenza, innovazione e mani sapienti.

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