sponsored story

Dal data center al cloud sovrano: ecco come nasce la sovranità digitale



Indirizzo copiato

Per tradurre l’ideale del cloud sovrano in una soluzione concreta servono infrastrutture solide. Tutto parte dal data center: locale, compliant by-design a tutta la normativa UE e gestito con processi operativi trasparenti. Solo così il cloud diventa una scelta credibile per la PA e per le organizzazioni soggette a una forte regolamentazione 

Pubblicato il 11 nov 2025

Emanuele Villa

Giornalista Nextwork360



European Cyber Shield; cloud sovrano AI e cybersecurity

Nell’ecosistema del cloud europeo si parla sempre più spesso di sovranità digitale come risposta del mercato alle crescenti esigenze di compliance che impongono elevati livelli di controllo, sicurezza e compliance. L’idea stessa di un cloud sovrano nasce per offrire a pubbliche amministrazioni e imprese private un equilibrio concreto tra innovazione, protezione delle informazioni e aderenza alle normative. In questo scenario, i data center hanno un ruolo strategico.  

Il cloud sovrano come risposta alle esigenze della PA e delle imprese

Oggi, il cloud è il principale abilitatore della trasformazione digitale sia per la PA che per le organizzazioni private. È impossibile, nel 2025, immaginare un’evoluzione dei servizi – dalla sanità digitale all’industria 5.0 – senza il supporto di infrastrutture cloud in grado di garantire agilità, scalabilità e accesso immediato all’innovazione.

Ma proprio perché il cloud è così centrale, cresce la necessità di garantire che dati e processi siano trattati nel pieno rispetto delle normative europee. Da questo punto di vista, la situazione è molto complessa, e non solo perché il legislatore comunitario sta intensificando il quadro normativo – si pensi a DORA, NIS2, GDPR e al Cyber Resilience Act – ma anche perché le organizzazioni devono coordinarsi con un mosaico di normative continentali, statali e settoriali.

È da qui che si è affacciato il concetto – tipicamente europeo – di cloud sovrano, ovvero di un’infrastruttura compliant by-design con una normativa complessa, che evolve e che impone di gestire simultaneamente diverse tematiche: dalla residenza del dato alla sicurezza dei sistemi informatici, fino alla resilienza delle infrastrutture e alla continuità operativa.

Dal data center al cloud sovrano: come nasce un’infrastruttura europea

Prima che una questione di tecnologie e di policy, la sovranità digitale si costruisce sull’infrastruttura. In altri termini, un cloud può definirsi sovrano solo se lo è il data center, o il network di data center, su cui si appoggia, poiché si tratta della base materiale di tutto l’ecosistema digitale. Senza data center sovrani, la promessa stessa di un cloud compliant by-design vacilla, perché manca il primo elemento di garanzia: la piena governabilità dell’infrastruttura.

I quattro pilastri: residenza, giurisdizione, controllo operativo e riduzione del lock in

Definire cosa renda davvero sovrano un data center significa entrare nel cuore della questione. Lo è, innanzitutto, se si trova fisicamente in Europa, ma la localizzazione da sola non basta. In un data center, infrastruttura IT e processi operativi costituiscono un sistema integrato, che può dirsi sovrano solo se ogni componente rispetta i requisiti di conformità previsti da normative complesse e in costante aggiornamento.

  1. Residenza del dato 
    Il primo elemento, strettamente legato alla localizzazione fisica dell’infrastruttura, è la residenza del dato, ovvero la certezza che le informazioni restino stabilmente all’interno di un territorio chiaramente identificabile – come l’Unione Europea o l’Italia – e che ogni eventuale trasferimento al di fuori di quel perimetro sia tracciato, giustificato e regolato secondo norme precise. 
  1. Giurisdizione applicabile 
    La residenza del dato è una componente di una condizione più ampia: l’esigenza che l’intera infrastruttura ricada esclusivamente sotto giurisdizione europea e nazionale. È questa la premessa che consente l’applicabilità by-design delle normative UE – dal GDPR a NIS2 – senza il rischio che disposizioni extraeuropee, come il Cloud Act statunitense, possano intervenire nella gestione dei dati o dei servizi. Anche in questo caso, la localizzazione fisica del data center (o del network di data center) è determinante per stabilire la giurisdizione applicabile. 
  1. Controllo operativo 
    Un data center sovrano è quindi progettato fin dall’origine per aderire al quadro regolatorio locale. E questo riguarda anche il modo in cui la struttura è gestita, ovvero i suoi processi: serve un governo operativo radicato sul territorio, affidato a personale qualificato che operi all’interno di un perimetro giuridico certo, con trasparenza sui processi e responsabilità chiare lungo la filiera. 
  1. Nessuna dipendenza e/o lock-in tecnologico 
    A quanto sopra si aggiunge un aspetto tecnico determinante: l’indipendenza tecnologica. Un data center – o meglio, un’infrastruttura cloud – che vincola i propri clienti a tecnologie proprietarie o a fornitori non europei limita la libertà di scelta ed espone le organizzazioni a dinamiche che non dipendono solo da loro, sia sul piano legale che su quello geopolitico. Al contrario, l’adozione di standard aperti e architetture interoperabili consente alle organizzazioni di evolvere, migrare e adattare i propri sistemi in funzione delle esigenze, mantenendone sempre il controllo. 

Come scegliere una soluzione di cloud sovrano

Gli stessi elementi che definiscono la sovranità digitale di un data center sono i criteri con cui le PA e le aziende selezionano i propri fornitori di servizi cloud.

In questo scenario, i provider europei stanno giocando una partita strategica. Pur rappresentando ancora una quota di mercato limitata – secondo le stime, intorno al 15% – stanno investendo molto così da offrire un’alternativa credibile, trasparente e allineata by design ai requisiti del contesto normativo europeo.

Il network europeo di data center Aruba

Tra i provider più attivi su questo fronte, Aruba ha costruito negli anni un network europeo di data center – localizzati in Italia e nella Repubblica Ceca – gestiti interamente sotto governance europea e certificati Rating 4 per il massimo grado di affidabilità e sicurezza a supporto dei processi delle organizzazioni pubbliche e private. Non dimentichiamo, inoltre, che la vicinanza geografica offre anche benefici in termini prestazionali, in particolare a livello di latenza.

A rafforzare ulteriormente questo posizionamento contribuisce l’impegno verso la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. L’azienda ha infatti ottenuto le qualifiche AI3 e QC3 rilasciate dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), relative rispettivamente all’infrastruttura e ai servizi cloud, il che la abilita a gestire i dati della PA italiana garantendo standard elevati di sicurezza e resilienza. A tutto ciò si affiancano svariate certificazioni internazionali – come ISO/IEC 27017, 27018, 27035 e 22301 – che coprono aspetti come la gestione della sicurezza, la protezione dei dati personali, la gestione degli incidenti e la continuità operativa.

Nella visione di Aruba, sovranità digitale non significa però chiusura. Al contrario, in un contesto in cui i modelli più efficaci sono ibridi e multicloud, la presenza di servizi offerti da big tech internazionali può rappresentare un’opportunità, purché inserita in un’infrastruttura controllata, localizzata e conforme. Ne è una prova la partnership con Microsoft, che consente di accedere ai servizi Azure direttamente dai data center Aruba in Italia (Azure Local su Aruba Cloud), unendo la potenza dell’ecosistema Azure alla localizzazione e alla compliance garantite dall’infrastruttura Aruba.

Aruba si pone dunque come un interlocutore solido e conforme, capace di rispondere alle esigenze concrete di tutti i soggetti – pubblici e privati – che vedono nella trasformazione digitale un passo fondamentale verso il proprio futuro.

Articolo realizzato in collaborazione con Aruba 
 

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati