La cosa più importante da fare adesso per l’Agenda è completare la Governance, con tutti i passaggi burocratici del caso. Questa deve essere la priorità, per consentire al Comitato di funzionare.
A quest’ultimo poi spetterà decidere quali temi da sviluppare subito, dopo aver completato la Governance. A mio avviso, le cose più urgenti si dividono in tre categorie: gestione della macchina pubblica, servizi al cittadino e competenze digitali. A titolo personale, ritengo che nella prima categoria le cose prioritarie siano l’anagrafe unica e la fatturazione elettronica. Nel secondo sono SPID e pagamenti verso la pubblica amministrazione. Infine, la cultura digitale, che secondo me è l’infrastruttura principale di cui abbiamo bisogno. Qui ci sono due direttrici da sviluppare: una verso la massa degli utenti (la Rai e la Scuola hanno un ruolo fondamentale in questo caso) e l’altra verso l’azienda. Favorire lo sviluppo delle startup è funzionale anche ai fini della diffusione della cultura digitale delle aziende.
Su tutto questo, aggiungo una nota sul metodo di lavoro da seguire: non reinventiamo di nuovo l’acqua calda, ma studiamo ciò che di buono è già stato fatto in Italia e all’estero. Proporrò al Comitato di seguire questa modalità.
(*Quintarelli è stato designato Presidente del Comitato, ma si attende il decreto per la nomina effettiva)














Innovazione-ricerca-sviluppo-infrastrutture…
Benissimo una Carta dei Diritti per la rete, pero’intanto iniziare a darsi delle priorità, da un’alfabetizzazione informatica (giovani con l’iphone che credono internet siano facebook-instagramm o whatsap) per il “superamento” del digital-divide, una commissione che decida in fretta chi, come e quando avviare i lavori per un’infrastruttura di rete che si possa definire tale, net neutrality e condizioni di accesso indiscriminatorie e alla portata di tutti.
Quindi scritte le “regole” diritti e doveri, fare formazione nelle scuole, nelle imprese, nel sociale, creare infrastruttura
(pubblica potrebbe ridare allo Stato onori, oneri e utili (?) ) e due chiacchere con gli amici Telecom…
Perchè sentire ancora discussioni sulle governance (che poi abbiamo funzionari con 25 anni di stellette in ForumPa) nei convegni per i soliti esperti invitati… è davvero oltre che noioso, ridicolo e frustrante. Forse quando avremmo fatto saltare le resistenze su questi 3 punti, si potrà parlare di anagrafe,fatture,sanità,giustizia e tutto quello che puo’portare una rivoluzione-innovazione della cosa pubblica.
Gb
1. Sarebbe utile conoscere chi non vuole che il Comitato Innovazione non parta. Forse è la paura e l’azione nascosta di contro-operatori che ritengono che due attori forti mettano in pericolo una azione positiva ed innovativa.
2.La cultura digitale è sicuramente il processo che può portarci alla riduzione quasi totale del digital divide cioè dell’ignoranza della potenza degli strumenti digitali ….ma troppi burusaurus rex pubblici e privati la osteggiano ….avranno forse paura che si scopra che il loro potere è basato sulla conoscenza reale della loro incapacità.
Ai posteri, ma moltissimo vicini prosperi, l’ardua sentenza.
come docente condivido l’idea della cultura digitale come priorità assoluta, sono perfettamente d’accordo con lo studio e la valorizzazione delle buone pratiche, vado in estasi per la maiuscola usata per la Scuola.
Un unico dubbio: si pensa ad un coinvolgimento dal basso oppure si prenderanno a riferimento le solite 4 iniziative che negli ultimi anni hanno monopolizzato finanziamenti pubblici e privati?
Non vorrei che si ritornasse ai famosi progetti di e-gov che non hanno prodotto nulla anzi…