Nel 2025 il mercato delle reti mobili private 5G (5G MPN) ha mostrato segnali di crescita costante in linea con l’anno passato. Tuttavia, il percorso verso la piena maturità resta graduale: i numeri crescono, ma il mercato rimane ancora di nicchia e la maggior parte delle installazioni avviene in contesti controllati o su scala limitata.
Dal punto di vista della maturità dei progetti, il 5G sta iniziando a dimostrare il suo valore come infrastruttura strategica. I progetti più rilevanti si stanno spostando verso iniziative in ambiti critici, spesso non divulgati per motivi competitivi. Non siamo più nella fase dei piloti esibiti a scopo comunicativo: le implementazioni stanno convergendo su use case ad alta specificità, con reti private disegnate intorno ai requisiti operativi di manifatturiero, logistica, energia e ricerca accademica.
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Reti private 5G, mercato ancora di nicchia ma in crescita costante
A livello internazionale, l’Europa mostra una espansione costante ma resta al di sotto del proprio potenziale. Secondo i dati dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry del Politecnico di Milano, nel 2025 sono stati censiti 237 casi pubblici di reti 5G private o dedicate in UE27 e Regno Unito, in crescita del 12% rispetto alla fine del 2024.
Il mercato si sta spostando da un approccio sperimentale a uno orientato alla definizione di use case prima ancora di progettare la rete, definito “use case first”. Con questo approccio, le aziende non adottano più la tecnologia per “provarla”, ma per risolvere problemi specifici, ottimizzare la produzione o introdurre nuovi servizi digitali. Escludendo dai 237 casi menzionati le attività sperimentali, l’analisi dell’Osservatorio individua 157 casi di reti 5G private che fanno riferimento a progetti più maturi e commerciali.
Ma dove si concentra questa crescita? I settori dominanti sono due: manifattura e logistica, che insieme rappresentano il 53% dei progetti europei.
Manifattura e smart factory: il 5G nei processi produttivi
Nel manifatturiero, il 5G abilita la smart factory: linee produttive connesse in tempo reale, sistemi di manutenzione predittiva, robot collaborativi, veicoli a guida autonoma per la movimentazione dei materiali e piattaforme di controllo remoto. Nell’automotive, in particolare, la rete privata consente di coordinare macchinari e sensori con latenze minime, creando un ecosistema produttivo flessibile e interconnesso.
Logistica e porti intelligenti: tracciamento e sicurezza in tempo reale
Nel mondo della logistica, le applicazioni si concentrano sul tracciamento in tempo reale di asset e flotte, sulla gestione autonoma dei magazzini e sulla sicurezza. Il contesto in cui si concentra il maggior numero di progetti è quello portuale, con circa il 70% dei casi nel settore logistico. Alcuni di questi, come quelli di Valencia e Riga, utilizzano già reti 5G private per monitorare merci, veicoli e persone, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di sosta delle navi. Qui il 5G si combina con droni e telecamere intelligenti per garantire sorveglianza continua e analisi video avanzata.
Progetti riservati e confronto con gli Stati Uniti
Un’altra caratteristica interessante del mercato europeo è la crescente riservatezza. Secondo le stime dell’Osservatorio, i casi pubblici rappresentano circa il 28% del totale. Il resto – circa 400 progetti – rimane non divulgato, poiché sviluppato in contesti strategici, competitivi o su infrastrutture critiche. Questa tendenza, in crescita rispetto agli anni scorsi, segnala che il 5G privato sta diventando un elemento infrastrutturale chiave, non più oggetto di marketing o sperimentazione pubblica.
Il confronto con gli Stati Uniti sembra confermare un equilibrio sostanziale: si stimano circa 550 progetti attivi in Europa e 360 negli USA. Tuttavia, risulta complesso disporre di una visione dettagliata del numero di progetti nelle altre aree del mondo, dove molte iniziative restano non tracciate o non comunicate.
Reti private 5G in Italia: pochi progetti ma investimenti in aumento
In Italia, il mercato si consolida lentamente ma con segnali incoraggianti. Fino al 2025 sono stati censiti 47 progetti di reti private 5G, equivalenti a circa l’8,5% dei casi europei. Di questi, oltre la metà (55%) è costituita da progetti riservati, non comunicati pubblicamente per ragioni di sicurezza o riservatezza industriale; dei nuovi casi censiti nel 2025, l’80% risulta essere riservato.
La spesa complessiva per i progetti italiani ha raggiunto nel 2025 circa 10,5 milioni di euro, in aumento del 43% rispetto all’anno precedente. Dal 2021, primo anno di attivazione delle MPN in Italia, l’investimento cumulato di tutti i progetti censiti ammonta a 42 milioni di euro, di cui 18 milioni già pianificati per il quinquennio 2026-2030.
Questa dinamica suggerisce che le imprese non vedono più il 5G come un esperimento, ma come una tecnologia abilitante a lungo termine, da integrare nelle proprie roadmap di trasformazione digitale. È aumentata la propensione e la spesa da parte delle aziende private per la realizzazione di 5G MPN: solo il 10% dei nuovi progetti è stato finanziato tramite fondi pubblici. Inoltre, la spesa del 2025 in progetti 5G MPN finanziati tramite fondi privati è aumentata del 37% rispetto al 2024, portando a una diminuzione di 6 punti percentuali della porzione di spesa nel 2025 finanziata tramite fondi pubblici (39%).
Tipologie di MPN 5G tra reti isolate, ibride e coperture dedicate
Le reti realizzate si suddividono in tre principali tipologie di copertura:
- le fully isolated MPN, completamente private, adottate soprattutto da imprese manifatturiere e logistiche che necessitano di performance elevate e massima riservatezza
- le hybrid MPN, basate su una combinazione di rete pubblica e privata, scelte da università e utility per coprire aree estese mantenendo flessibilità
- le dedicated public coverage, che sfruttano porzioni segregate di rete pubblica, ideali per autostrade e ferrovie, grazie alla flessibilità e all’ampia copertura garantita su grandi spazi
Le reti ibride, pur numericamente meno diffuse (24% dei progetti censiti), assorbono poco più della metà dell’investimento cumulato complessivo (51%), perché consentono di connettere più stabilimenti dello stesso cliente, senza peggiorare le performance o ridurre la possibilità di abilitare use case innovativi.
Invece, anche se le reti MPN fully isolated rappresentano il 38% dei progetti, costituiscono solo il 32% dell’investimento cumulato complessivo.
Applicazioni industriali e settori trainanti delle reti private 5G
Il dato più rilevante del 2025 è il cambiamento nell’approccio delle imprese italiane: il 57% dei progetti è stato avviato per sviluppare applicazioni innovative, mentre il 43% ha come unico obiettivo l’ampliamento della copertura di rete. Le aziende hanno compreso che il valore del 5G non risiede tanto nella connettività in sé, quanto nella capacità di abilitare nuovi use case per innovare i processi interni e l’offerta di servizi digitali.
Use case per applicazioni innovative e ampliamento di copertura
Le applicazioni più diffuse sono quelle legate alla manutenzione e al monitoraggio remoto (26%), alla sorveglianza e sicurezza (13%), e all’Enhanced experience (14%), che comprende soluzioni immersive, visori AR e supporto remoto agli operatori.
I veicoli connessi e autonomi, invece, perdono leggermente terreno, scendendo dal 12% del 2024 al 10% dei progetti nel 2025, segno che le priorità industriali si stanno spostando verso applicazioni più immediate e scalabili.
Settori trainanti tra logistica, manifatturiero, università ed energia
Guardando ai settori, il quadro è abbastanza definito: logistica e trasporti (26%), manifatturiero (23%) e università e centri di innovazione (21%) guidano il mercato, seguiti da energia & utilities, che pur con meno progetti registra la spesa media per progetto più alta grazie alla complessità e all’estensione delle infrastrutture energetiche.
Nel complesso, questi tre settori rappresentano il 60% del valore totale degli investimenti italiani, con solo il 17% di questo valore realizzato tramite fondi pubblici. Questo dato mostra una maggiore propensione all’investimento da parte delle aziende per la realizzazione di 5G MPN rispetto ad altri settori come università e centri di innovazione, dove il 90% dei progetti è stato realizzato tramite fondi pubblici.
Filiera hardware 5G e device nativi verso il 5G Advanced
Se la connettività rappresenta la “spina dorsale” del nuovo paradigma industriale, la filiera hardware ne è il motore.
Chipset e moduli 5G tra Release 16, 17 e 18
Nel 2025 si contano 234 prodotti hardware 5G tra chipset, moduli e device industriali, con 29 nuove introduzioni nell’ultimo anno. La tecnologia si trova in una fase di maturazione avanzata, in cui gli standard 3GPP Release 16 e 17 costituiscono la norma, mentre le prime soluzioni basate su Release 18 – 5G Advanced iniziano a farsi strada. Quest’ultima introduce miglioramenti in efficienza, capacità e latenza, oltre a una maggiore integrazione con intelligenza artificiale, edge computing e reti non terrestri, ponendo le basi per il futuro 6G.
I chipset 5G, cuore dei dispositivi connessi, hanno raggiunto 115 modelli attivi, con 13 nuovi rilasci nel 2025. La maggior parte adotta architetture System-on-Chip (SoC), tipiche del mondo consumer ma sempre più diffuse anche in ambito industriale. Il 7% dei chipset implementa già funzioni della Release 18, mentre il 63% opera su bande Sub-6 GHz, più stabili e adatte all’industria rispetto alle mmWave, ancora limitate a casi d’uso di nicchia come il Fixed Wireless Access o lo streaming in alta definizione.
L’ingresso di Apple tra i produttori segna un cambio di paradigma: anche i grandi player verticalmente integrati stanno investendo in hardware 5G dedicato, segno della solidità tecnologica raggiunta.
I moduli 5G, 98 in totale, rappresentano l’anello intermedio della filiera. Servono a integrare i chipset nei dispositivi industriali come router, gateway o apparati di sorveglianza. Il 39% è progettato per CPE e router, il 16% per PC e smartphone rugged, e il 9% per telecamere. La quasi totalità opera su frequenze Sub-6 GHz, mentre solo il 13% supporta le mmWave. La Release 18 è ancora agli inizi (1%), ma il trend di miglioramento è costante.
Device nativi 5G, settori di destinazione e sfide di integrazione
Infine, i device nativamente 5G – quelli che integrano direttamente il modulo nel corpo macchina – sono ancora pochi, ma rappresentano la frontiera più promettente. Il censimento dell’Osservatorio ne ha individuati 21, sviluppati da nove produttori, e distribuiti tra droni, robot mobili autonomi (AMR), telecamere industriali e visori XR.
I principali settori di destinazione sono difesa e sicurezza (33%), agricoltura (33%) e manifatturiero (15%), ma stanno emergendo applicazioni anche nei media e nell’intrattenimento. L’integrazione nativa del 5G consente prestazioni superiori – in particolare nella trasmissione video e nel controllo remoto – ma richiede ancora investimenti elevati e un’attenta progettazione hardware. Per questo, molte imprese scelgono soluzioni ibride con router o moduli esterni.
Un mercato in transizione verso le reti private 5G sempre più strategiche
Il quadro che emerge dal 2025 è quello di un ecosistema in transizione dalla sperimentazione alla strategia. Le imprese europee e italiane stanno progressivamente comprendendo che il 5G privato non è una semplice evoluzione tecnologica, ma un asset infrastrutturale che può migliorare competitività, resilienza e sostenibilità dei processi industriali.
Le reti diventano piattaforme integrate su cui costruire applicazioni di controllo remoto, manutenzione predittiva e gestione intelligente dei flussi, mentre la filiera hardware si prepara al passo successivo: il 5G Advanced. Il 5G privato sta lasciando la fase dei “progetti vetrina” per entrare nel cuore dell’industria.
E se oggi i numeri sono ancora contenuti, la traiettoria è chiara: nei prossimi anni, le reti private 5G diventeranno il tessuto connettivo dell’industria europea, abilitando una nuova generazione di fabbriche e infrastrutture connesse, capaci di operare in tempo reale e di competere su scala globale.













