supplier development

Supply chain: le buone pratiche per il successo del piano di sviluppo dei fornitori



Indirizzo copiato

Chiedere ai fornitori una costante riduzione dei costi può offrire un vantaggio solo a breve termine. Se non si accompagnano i supplier verso un effettivo miglioramento operativo aumenta il rischio. Ecco come implementare un piano di sviluppo del fornitore per supportarlo nello sviluppo di competenze aggiuntive o nuove

Pubblicato il 4 ott 2023

Daniele Civini

Head of Sales di JAGGAER in Italia



La tecnologia in casa: le Big tech cercano di rendere la smart home mainstream nel quotidiano
AI Questions Icon
Chiedi allʼAI Nextwork360
Riassumi questo articolo
Approfondisci con altre fonti

La globalizzazione ha sottoposto le supply chain a una forte pressione finanziaria: i clienti chiedono ai fornitori di fare di più con meno risorse e di mantenere bassi i costi. L’aumento dei salari nei paesi a basso costo e la volatilità delle materie prime accrescono la pressione operativa e finanziaria sui fornitori. Il risultato è che vengono talvolta prese scorciatoie per soddisfare le richieste e i requisiti dei clienti intensificando, ad esempio, il carico di lavoro sulle risorse esistenti invece di assumere nuovi dipendenti. Da ciò ne può derivare qualità scadente e instabilità finanziaria.

Come trasformare dei buoni fornitori in fornitori eccellenti

Aumentano anche i rischi della supply chain a fronte di realtà sempre più complesse e geograficamente distribuite, con un numero sempre maggiore di componenti movimentati. Incorrere in problemi con i fornitori è all’ordine del giorno: le differenze culturali che possono complicare le comunicazioni e la capacità del fornitore di comprendere l’urgenza del cliente; la distanza fisica e i rischi di violazione della proprietà intellettuale sono alcuni dei pericoli e degli ostacoli legati alla delocalizzazione a discapito della qualità, di della puntualità delle consegne e di una maggiore reattività, con conseguenti impatti negativi sulle aziende clienti e sulla loro capacità di soddisfare le richieste dei propri clienti.

L’elemento sostenibilità e le politiche ESG, elementi imprescindibili per qualsiasi azienda moderna, si traducono in requisiti più rigorosi anche per i fornitori, che devono adottare prassi ecosostenibili.

Questo scenario pone dunque l’attenzione sui fornitori quale elemento cruciale per il successo e la competitività di un’organizzazione per il quale un programma di qualificazione e selezione può servire a ridurre il rischio prestazionale e finanziario. A volte è davvero complicato trovare il fornitore giusto, capace di dare risposte adeguate alle nostre necessità. Il fornitore ideale potrebbe non esistere. Ma è anche vero che molte società potrebbero avere già fornitori con un alto potenziale. Ecco perché l’attività nota come “supplier development” può aiutare a trasformare dei buoni fornitori in fornitori eccellenti, contribuendo a ridurre i costi finali e a incrementare i ricavi.

Il piano di sviluppo del fornitore

Chiedere ai fornitori una costante riduzione dei costi può offrire un vantaggio solo a breve termine. Se non si accompagna il fornitore verso un effettivo miglioramento operativo, il taglio dei costi non è sostenibile e può incrementare il livello di rischio della fornitura si dovrebbe accompagnare il fornitore verso un effettivo miglioramento operativo, volto a intervenire sulle sue eventuali inefficienze, eliminando costi e sprechi dalle loro attività. Ottimizzare la qualità dei loro prodotti o servizi riducendo, al contempo, la durata del ciclo e migliorando la capacità di risposta nei confronti dei clienti significa raggiungere un miglioramento della qualità e delle tempistiche di fornitura. Infine, lavorare con i fornitori al loro sviluppo può contribuire a incrementarne l’allineamento, la collaborazione e la fiducia aiutandoli, ancora una volta, ad acquisire una maggiore consapevolezza e capacità di risposta alle esigenze dei clienti. Un circolo virtuoso a vantaggio di tutti che si trasforma un vantaggio competitivo a entrambe le parti.

Il piano di sviluppo del fornitore può essere usato per supportare un fornitore a sviluppare competenze aggiuntive o nuove, così da ridurre la dipendenza del cliente da una fonte di approvvigionamento troppo costosa o con cui sussistono magari relazioni difficili. Lavorare con un fornitore a un nuovo prodotto è un’altra area in cui lo sviluppo del fornitore può risultare benefico e fornire un vantaggio competitivo. Il programma di sviluppo può aiutare un fornitore a migliorare le proprie capacità in tal senso o può essere utilizzato specificamente per lo sviluppo di un nuovo prodotto o servizio.

Gli step per un piano di sviluppo di successo

Secondo la nostra esperienza, il piano di sviluppo dovrebbe svilupparsi sulla base di questi step:

  • Individuare il bisogno potenziale e la disponibilità del board rispetto allo sviluppo del fornitore non solo per stabilire se i fornitori critici possono trarne beneficio ma, anche, se tali attività possono avere un impatto economico o competitivo positivo sull’azienda committente e se vi sia un ROI potenziale tale da indurre il cliente a investire nello sviluppo del fornitore.
  • Individuare i fornitori target per definire la portata dell’azione ed elaborare un business case con l’obiettivo di individuare i potenziali fornitori che potrebbero apportare un valore maggiore se le loro prestazioni migliorassero, aiutando l’azienda cliente a diventare più competitiva in termini di costi, qualità, tecnologia o reattività.
  • Scegliere gli approcci e le metodologie di sviluppo dei fornitori. Di base gli approcci sono due e, a seconda della situazione, è possibile utilizzarne solo uno o entrambi: mirato, per progetti specifici, brevi e orientati ai risultati, di solito avviati dal cliente e di breve durata; strategico, per aiutare l’azienda fornitrice ad acquisire le capacità per sviluppare sé stessa.
  • Creare un team interno in quanto le possibilità di successo di un’iniziativa di sviluppo dei fornitori aumentano se il cliente crea un team interno dedicato e interfunzionale, in grado di raccogliere gli input di più dipartimenti aziendali in termini di consenso, informazioni e risorse.
  • Individuare le specifiche opportunità di miglioramento per ogni fornitore, per valutarne la propensione allo sviluppo attraverso la considerazione di alcuni aspetti, tra i quali: le cause e la tipologia dei problemi; i vantaggi derivanti dalla risoluzione dei problemi devono essere chiari; le risorse necessarie; i miglioramenti devono essere concreti e realizzabili.
  • Ottenere il commitment della direzione dell’azienda fornitrice: le aspettative devono essere molto chiare per entrambe le parti prima di intraprendere il progetto.
  • Pianificazione, accordo, lancio del progetto e monitoraggio dei risultati ovvero elaborare un piano dettagliato del progetto con obiettivi, vantaggi, perimetro di intervento, programma di lavoro, parametri di valutazione, risorse necessarie per cliente e fornitore e tempi di esecuzione.

Conclusioni

Qualunque sia l’approccio prescelto per un programma di sviluppo del fornitore, i risultati devono essere misurabili ed è necessario mostrarne il valore per l’azienda. È inoltre importante comunicare i successi ai vertici e alle parti coinvolte per mantenere sempre accesi l’entusiasmo e il sostegno al progetto. Lo sviluppo dei fornitori non è semplicemente una spesa, ma è un investimento con un ritorno potenziale enorme.

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x