Per oltre trent’anni i sistemi di supporto decisionale clinico (Clinical Decision Support Systems, CDSS) hanno promesso di trasformare il letto di ospedale in un punto d’incontro tra dati, linee guida e scelte terapeutiche tempestive. La prima ondata – basata su regole, alert e order set – ha migliorato sicurezza e aderenza alle best practice, ma si è spesso infranta contro due limiti strutturali, segnali poco specifici che alimentavano l’“alert fatigue” e una scarsa capacità di adattarsi alla variabilità dei pazienti reali. L’evoluzione che stiamo osservando oggi nasce dall’incrocio di machine learning, grandi modelli linguistici (LLM) e standard di interoperabilità maturi. Il risultato non è soltanto una nuova generazione di strumenti più accurati, è l’embrione di un CDSS più vicino al ragionamento clinico, più integrato nei flussi di lavoro e più regolato.
la guida
Cdss, i sistemi di supporto decisionale clinico: come funzionano
Grazie all’incrocio tra machine learning, LLM e standard di interoperabilità i Cdss, cioè i sistemi di supporto decisionale clinico, assumono un ruolo fondamentale nella Sanità: ecco perché
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