intelligenza artificiale

Psicoterapia: alleanza medico-chatbot per la salute mentale



Indirizzo copiato

I chatbot terapeutici permettono interazioni più autentiche grazie all’anonimato. La ricerca su Woebot dimostra l’efficacia nella riduzione dei sintomi depressivi, sebbene le tecnologie IA restino strumenti complementari alla psicoterapia tradizionale

Pubblicato il 1 mag 2025

Marco Lazzeri

Cyberpsicologo e formatore della didattica innovativa, esperto in realtà virtuale



chatbot (1)

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha acquisito un ruolo sempre più centrale in diversi settori, tra cui la psicologia clinica. L’integrazione di strumenti basati sull’IA, come chatbot terapeutici e algoritmi avanzati di analisi dei dati, sta trasformando le modalità di valutazione, supporto e intervento psicologico.

Chatbot terapeutici e riduzione dello stigma

Tra i numerosi vantaggi offerti da queste tecnologie, spicca la capacità di ridurre lo stigma associato ai disturbi mentali (Helgadottir & Menzies, 2023; Wei, 2023). Il timore del giudizio sociale rappresenta infatti una delle principali barriere che impediscono a molte persone di cercare aiuto psicologico, spingendole a evitare il contatto diretto con specialisti. In questo contesto, i chatbot o intelligenze artificiali conversazionali forniscono un ambiente sicuro e anonimo, facilitando un’espressione più autentica di emozioni e pensieri. Smith e Anderson (2018) hanno evidenziato che le persone tendono a discutere più apertamente di tematiche sensibili quando la loro identità è protetta, un aspetto particolarmente rilevante per categorie vulnerabili, come adolescenti e minoranze culturali, che potrebbero incontrare barriere sociali o culturali nel rivolgersi a un terapeuta umano.

Studi sull’efficacia dei chatbot terapeutici

Sebbene la letteratura scientifica su ChatGPT e il suo utilizzo in psicologia e psicoterapia sia ancora limitata (Uludag, 2023), alcuni studi hanno affrontato tematiche correlate. Ad esempio, Bubeck et al. (2023) sostengono che la versione 4 di ChatGPT dimostri una profonda comprensione delle teorie della mente, mentre Sharma et al. (2023) rilevano che le collaborazioni tra intelligenza artificiale e esseri umani portano a interazioni significativamente più empatiche rispetto a quelle esclusivamente umane. Parallelamente, la letteratura empirica ha documentato l’efficacia clinica dei chatbot terapeutici. Uno studio condotto da Fitzpatrick, Darcy e Vierhile (2017) ha evidenziato che Woebot, un agente conversazionale progettato per implementare strategie di terapia cognitivo-comportamentale (CBT), può ridurre significativamente i sintomi ansiosi e depressivi nei giovani adulti. In questa ricerca, condotta con un disegno non in cieco, sono stati reclutati 70 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 28 anni tramite una piattaforma di social media dedicata alla comunità universitaria. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi sperimentali: il gruppo sperimentale (n = 34) ha ricevuto un intervento di auto-aiuto basato sui principi della CBT, erogato tramite il chatbot Woebot per una durata di due settimane, con un massimo di 20 sessioni.

Il gruppo di controllo (n = 36), invece, ha avuto accesso esclusivamente a un eBook del National Institute of Mental Health, “Depression in College Students”, fungendo da gruppo di controllo informativo.

Metodologia e risultati degli studi sui chatbot terapeutici

Le variabili dipendenti sono state misurate attraverso la somministrazione online di tre strumenti di valutazione psicologica:

  • il Patient Health Questionnaire (PHQ-9), composto da nove domande,
  • la Generalized Anxiety Disorder Scale (GAD-7), composta da sette domande,
  • la Positive and Negative Affect Scale (PANAS), con rilevazioni effettuate all’inizio dello studio (T1) e dopo 2-3 settimane (T2).

Il campione esaminato presentava un’età media di 22,2 anni (SD = 2,33), con la maggior parte dei partecipanti (circa il 68%) di età compresa tra i 20 e i 24 anni. La distribuzione di genere mostrava una predominanza femminile, con il 67% del campione composto da donne (47 partecipanti su 70). Dal punto di vista etnico, la maggior parte dei partecipanti si identificava come non ispanica (93%, n = 54 su 58) e caucasica (79%, n = 46 su 58).

Per quanto riguarda l’utilizzo del chatbot Woebot, i partecipanti del gruppo sperimentale hanno interagito con il sistema in media 12,14 volte durante il periodo di osservazione, con una deviazione standard di 2,23, suggerendo che la maggior parte dei partecipanti ha completato tra le 10 e le 14 sessioni. Un’analisi preliminare non ha rivelato differenze significative tra i gruppi all’inizio dello studio. Al termine dell’osservazione, l’83% dei partecipanti (58 su 70) ha completato il protocollo, mentre il 17% (12 partecipanti) ha interrotto la partecipazione.

I risultati principali hanno evidenziato che l’utilizzo di Woebot ha prodotto una riduzione significativa dei sintomi depressivi, come misurato dal PHQ-9. L’analisi della covarianza, utilizzando l’approccio intent-to-treat, ha rivelato una differenza significativa tra i gruppi (F = 6,47, p = 0,01), indicando che la probabilità che tale risultato fosse dovuto al caso è solo dell’1%. Al contrario, il gruppo di controllo, che aveva accesso esclusivamente all’eBook, non ha mostrato miglioramenti significativi nei livelli di depressione. Un’analisi successiva, limitata ai partecipanti che hanno completato lo studio, ha mostrato che entrambi i gruppi hanno evidenziato una significativa riduzione dei sintomi ansiosi, misurati tramite il GAD-7.

L’analisi statistica ha prodotto un valore di F = 9,24 (p = 0,004), suggerendo che la probabilità che questo risultato fosse casuale è inferiore allo 0,4%. Il contenuto psicoeducativo fornito tramite Woebot si basava su protocolli consolidati di auto-aiuto per la CBT, come documentato in precedenti studi (Burns, 1980; Burns, 2006; Towery, 2016), indicando che l’integrazione di chatbot terapeutici potrebbe rappresentare un’efficace risorsa per il supporto psicologico, in particolare per le popolazioni che sono più riluttanti a intraprendere un percorso terapeutico tradizionale.

L’evidenza raccolta si allinea a studi precedenti che suggeriscono la possibilità di sviluppare un’alleanza terapeutica tra esseri umani e agenti conversazionali nel contesto della salute mentale. Ad esempio, Bickmore et al. (2005) hanno dimostrato che, nell’arco di 30 giorni, gli individui che interagivano regolarmente con un chatbot progettato per incentivare l’attività fisica sviluppano un legame terapeutico misurabile con l’agente conversazionale.

L’Eliza Effect e l’alleanza terapeutica con i chatbot

Questi risultati indicano che, sebbene l’interazione con un chatbot non possa sostituire completamente il rapporto con un terapeuta umano, è possibile instaurare una relazione di fiducia anche con un’intelligenza artificiale, contribuendo così all’adesione e all’efficacia dell’intervento psicologico. Questo fenomeno è particolarmente significativo in relazione all’ “Eliza Effect”, che descrive la tendenza degli utenti a percepire gli agenti conversazionali come entità umane, nonostante la loro natura artificiale. Tale percezione favorisce maggiore impegno e apertura durante le interazioni, in particolare per coloro che sono reticenti a intraprendere un percorso terapeutico tradizionale.

Il termine “Eliza Effect” prende il nome dal chatbot ELIZA, sviluppato nel 1966 da Joseph Weizenbaum del MIT, che simula un terapeuta rogersiano. Un interessante studio esplorativo del 2013, pubblicato sul Journal of Cognitive and Behavioral Psychotherapies (Cristea et al., 2013), ha confrontato ELIZA con un psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in una sessione di psicoterapia. La partecipante, una giovane donna di 23 anni senza pregresse condizioni psichiatriche né esperienze di psicoterapia, ha preso parte allo studio con l’obiettivo di migliorare il proprio sviluppo personale. Dopo essere stata informata che l’esperimento mirava a confrontare due modalità terapeutiche—una in presenza e una mediata da chat—ha partecipato a due brevi sessioni focalizzate su un problema psicologico lieve da lei individuato: l’eccessiva autocritica. La prima interazione, della durata di 15 minuti, è avvenuta con ELIZA, mentre la seconda, di pari durata, specializzato in terapia cognitivo-comportamentale 

Le trascrizioni anonime delle due sessioni sono state successivamente valutate da 138 terapeuti internazionali mediante una scala Likert, con l’obiettivo di analizzare diversi parametri, tra cui l’efficacia della discussione, l’adeguatezza dell’approccio al problema e la qualità della relazione terapeutica. Quest’ultima è stata esaminata attraverso i fattori comuni che facilitano lo sviluppo della relazione terapeutica, quali empatia, accettazione incondizionata, collaborazione e attenzione ai bisogni del paziente (Lambert & Barley, 2002). I risultati hanno evidenziato che la maggior parte dei valutatori considerava entrambi i terapeuti—sia ELIZA che il professionista umano—come interlocutori credibili, ma con livelli di competenza distinti.

Limiti e prospettive future dei chatbot terapeutici

La principale differenza percepita tra il chatbot e il terapeuta umano risiedeva nella qualità dell’intervento: mentre lo psicoterapeuta seguiva un iter terapeutico strutturato e orientato al cambiamento, ELIZA si limitava a un’interazione riflessiva priva di una reale capacità di analisi e personalizzazione del trattamento.  In uno studio pubblicato sul Journal of Medical Internet Research, Vaidyam et al. (2019) evidenziano come i chatbot possano difatto rappresentare un’integrazione utile, ma non una sostituzione dell’intervento clinico da parte di specialisti della salute mentale.

Tutto questo suggerisce che, sebbene i chatbot possano facilitare l’accesso a un primo livello di supporto psicologico, la profondità e l’efficacia del trattamento dipendono ancora in larga misura dall’intervento umano. Il rischio di una fiducia ingiustificata nei processi decisionali di queste soluzioni tecnologiche rappresenta una delle principali criticità nell’impiego dei sistemi basati sull’apprendimento automatico in ambito psicologico.

L’apparente sofisticazione di tali strumenti può portare gli utenti a delegare loro compiti per i quali è richiesta una valutazione umana esperta, con possibili conseguenze negative in contesti complessi o imprevedibili. Sebbene le tecnologie intelligenti possano costituire un utile complemento alle pratiche psicologiche tradizionali, esse non sono in grado di sostituire il ruolo del clinico, soprattutto in situazioni che richiedono una comprensione profonda delle dinamiche emotive e relazionali. Alla luce di queste considerazioni, è fondamentale che le future regolamentazioni in materia di intelligenza artificiale nell’ambito della salute mentale ne chiariscano i limiti e le implicazioni etiche. In particolare, è necessario riconoscere che le soluzioni basate sull’automazione cognitiva non possono rappresentare un’alternativa alla psicoterapia tradizionale e che eventuali bias nei loro algoritmi potrebbero favorire alcuni approcci terapeutici a scapito di altri potenzialmente più efficaci per specifici gruppi di pazienti.

Pertanto, lo sviluppo e l’integrazione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale nella psicologia clinica devono avvenire all’interno di un quadro normativo che rispetti rigorosi standard etici e di sicurezza, promuovendo un utilizzo responsabile e consapevole di tali strumenti.

La ricerca futura dovrà focalizzarsi sul perfezionamento delle capacità di intelligenza emotiva dei modelli computazionali, nonché sull’elaborazione di linee guida che ne regolamentino l’impiego, affinché questi strumenti restino supporti complementari, senza mai sostituire il valore fondamentale dell’intervento umano nel contesto terapeutico.

Bibliografia

Wei, M. (2023) Are AI Chatbots the Therapists of the Future? New research suggests chatbots can help deliver certain types of therapy. Retrieved March 10, 2025 from https://www.psychologytoday.com/us/blog/urban-survival/202301/are-ai-chatbots-the-therapists-of-the-future.

Bickmore, W. T.,  Picard, W. R., (2005). Establishing and maintaining long-term human-computer relationships. ACM Trans. Comput.-Hum. Interact. 12, 2, pp. 293–327. https://doi.org/10.1145/1067860.1067867

Bubeck, S., Chandrasekaran, V., Eldan, R., Gehrke, J., Horvitz, E., Kamar, E., Lee, P., Lee, Y.T., Li, Y., Lundberg, S., Nori, H., Palangi, H., Ribeiro, M.T., Zhang, Y. (2023) Sparks of artificial general intelligence: early experiments with GPT-4. https://doi.org/10.48550/arXiv.2303.12712

Burns, D., (1980). Feeling Good. The New Mood Therapy. New York, New York: Harper Collins.

Burns, D., (2006). When Panic Attacks. New York, New York: Harmony

Cristea, I. A., Sucală, M., & David, D. (2013). Can you tell the difference? Comparing face-to-face versus computer-based interventions. The “Eliza” effect in psychotherapy. Journal of Cognitive and Behavioral Psychotherapies, 13(2), 291–298.

 Fitzpatrick, K.K., Darcy, A., Vierhile, M., (2017). Delivering Cognitive Behavior Therapy to Young  Adults With Symptoms of Depression and Anxiety Using a Fully Automated Conversational Agent (Woebot): A Randomized Controlled Trial. JMIR Ment Health. 6;4(2):e19. doi: 10.2196/mental.7785. PMID: 28588005; PMCID: PMC5478797.

Helgadottir, F., Menzies, R. (2023). AI-therapy. Retrieved April 17, 2025 from https://www.ai-therapy.com.

Lambert, M. J., & Barley, D. E. (2002). Research summary on the therapeutic relationship and psychotherapy outcome. In J. C. Norcross (Ed.), Psychotherapy relationships that work: Therapist contributions and responsiveness to patients,  Oxford University Press.

Luxton, D. D. (2014). Artificial intelligence in psychological practice: Current and future applications and implications. Professional Psychology: Research and Practice, 45(5), 332–339. https://doi.org/10.1037/a0034559

Morbini, F., DeVault, D., Georgila, K., Artstein, R., Traum, D., & Morency, L.  (2014). A Demonstration of Dialogue Processing in SimSensei Kiosk. In Proceedings of the 2014 international conference on Autonomous agents and multi-agent systems, (SIGDIAL), pages 254–256, Philadelphia, PA, U.S.A.. Association for Computational Linguistics.

Nadelson, T. (1987). The inhuman computer/the too-human psychotherapist. American Journal of Psychotherapy, 41(4), 489–498.

Raile, P. (2024).  The usefulness of ChatGPT for psychotherapists and patients. Humanit Soc Sci Commun 11, 47 (2024). https://doi.org/10.1057/s41599-023-02567-0

Russell, J. S., Norvig, P. (2003) Artificial intelligence : a modern approach/ 2nd edition, Prentice Hall, New Jersey.

Sharma, A., Lin, I.W., Miner, A.S., Atkins, D.C., Althoff, T. (2023) Human–AI collaboration enables more empathic conversations in text-based peer-to-peer mental health support. Nat Mach Intell 5(1). https://doi.org/10.1038/s42256-022-00593-2

Smith, A., Anderson, M. (2018). Social Media Use 2018: Demographics and Statistics. Washington DC: Pew Research Center. Retrieved April 10, 2025 from https://www.pewresearch.org/internet/2018/03/01/social-media-use-in-2018/

Towery, J., (2016). The Anti-Depressant Book. A Practical Guide for Teens and Young Adults to Overcome Depression and Stay Healthy. Palo Alto, CA:

Towery. J., Kadir., U. (2023). The Use of AI-Supported Chatbot in Psychology, doi.org/10.2139/ssrn.4331367.

Vaidyam, A.N., Wisniewski, H., Halamka, J.D., Kashavan, M.S., Torous, J.B. (2019). Chatbots and Conversational Agents in Mental Health: A Review of the Psychiatric Landscape. Can J Psychiatry. 64(7):456-464. doi: 10.1177/0706743719828977. Epub 2019 Mar 21. PMID: 30897957; PMCID: PMC6610568.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
INIZIATIVE
ANALISI
PODCAST
L'ANALISI
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4