La digitalizzazione sanitaria incentivata dal PNRR rappresenta un’opportunità storica per il sistema sanitario calabrese. Con un investimento di 54 milioni di euro, la Regione Calabria si prepara a trasformare radicalmente 11 ospedali sede di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione, implementando tecnologie avanzate che vanno dalla cartella clinica elettronica ai sistemi radiologici digitali. Un progetto ambizioso che punta a superare decenni di ritardi infrastrutturali e a creare un ecosistema sanitario finalmente interoperabile.
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Il quadro nazionale della Missione 6 salute del PNRR
La Missione 6 salute dell’investimento PNRR a livello nazionale prevede due componenti:
- M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;
- M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Per un totale di risorse pari a 15,63 miliardi di euro.
L’ investimento è finalizzato a:
- ridurre le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio;
- adeguare l’integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali;
- ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni;
- migliorare la scarsa capacità di conseguire sinergie nella definizione delle strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.
La “Missione 6 – Salute”, PNRR, si inquadra prioritariamente sulla realizzazione di reti di prossimità, strutture e Telemedicina per l’assistenza territoriale, oltre che sull’innovazione, ricerca, digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Tale componente si suddivide in attività mirate a garantire il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture digitali esistenti (in particolare alla digitalizzazione delle strutture sanitarie che al loro interno hanno sede di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) di I e II livello) e al completamento e alla diffusione del fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0).
I fondi del PNRR per la digitalizzazione della Calabria
La Regione Calabria può contare su un finanziamento relativo alla Missione 6 pari a 496,573 Mln di euro per un totale di 542 progetti. Alla fine del mese di settembre sono stati chiusi 123 progetti. Ne rimangono attivi 419.
In questo articolo andremo a fare un’analisi approfondita su un solo intervento cercando di analizzare com’è stato programmato, progettato ed eseguito. L’intervento in esame prende spunto dalla programmazione prevista nel “Piano Triennale per la Sanità digitale di Regione Calabria” ed è quello relativo alla “Missione 6 Component 2 investimento “1.1 Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (1.1.1)” Digitalizzazione DEA I e II livello”.
L’obiettivo (target EU) nazionale prevede 280 Ospedali sede di DEA I e II Livello digitalizzati. Per questo progetto la Regione Calabria contribuisce con un Target regionale pari a 11 Ospedali sede di DEA I e II Livello digitalizzati per un importo assegnato pari a € 54.573.930,99.
Il cronoprogramma prevede i seguenti milestone e target:

e il seguente GANTT:

L’opportunità di avere a disposizione questi finanziamenti è stata colta consentendo di avviare quel percorso tecnologico tanto cercato e “quasi mai” raggiunto prevalentemente per la scarsità di risorse economiche a disposizione.
Verso un sistema informativo sanitario integrato
Il coordinamento delle varie strategie aziendali a mio avviso era uno dei fattori determinanti affinché si potessero ottimizzare gli investimenti. Ma come poteva essere fatto ciò? Regione Calabria ha ritenuto essenziale centralizzare queste attività su Azienda Zero in modo da definire “Il Modello strategico di evoluzione del sistema informativo”. Viene così costituito il quadro di riferimento su cui innestare e rendere operativi i progetti, con lo scopo di:

Il modello strategico della Regione Calabria vuole superare l’approccio settoriale storicamente utilizzato dalla Pubblica Amministrazione mirando a promuovere la creazione di un sistema informativo sanitario integrato in grado di:
- sviluppare servizi digitali moderni e innovativi;
- promuovere la creazione di servizi;
- valorizzare le risorse esistenti;
- capitalizzare le esperienze acquisite;
- potenziare la sicurezza attraverso un’architettura a più livelli;
- favorire lo sviluppo di nuovi servizi;
- semplificare il monitoraggio delle spese relative alle tecnologie digitali;
- implementare politiche basate sui dati;
- garantire l’evoluzione e la centralizzazione;
- applicare i principi di interoperabilità tra i sistemi.
L’architettura dell’ecosistema informativo sanitario
Nella fase iniziale ci si è occupati del disegno dell’architettura necessaria per ottenere questo risultato, valutando le Componenti Tecnologiche più adeguate al completamento dell’architettura Concettuale dell’Ecosistema informativo sanitario. L’architettura in oggetto racchiude la visione della Regione Calabria in relazione alle componenti applicative e infrastrutturali del sistema informativo del SSR (Sistema Sanitario Regionale).
Nell’immagine in basso, vengono distinte (in base al colore), le componenti con la distinzione tra quelle che erano già implementate e quelle che sarebbero state oggetto di futura implementazione. Il disegno architetturale riportato e le relative componenti garantiscono un ecosistema completamente interoperabile ed interconnesso consentendo così la piena integrazione:
- dei flussi informativi per la circolazione e lo scambio dei dati e per l’accesso ai servizi erogati in rete dalle SSR;
- dei data set;
- della parte organizzativa dei processi sanitari, clinici ed amministrativi.

Le componenti chiave dell’investimento digitale
L’investimento in oggetto si è sviluppato implementando solo alcune delle componenti evolutive e principalmente quelle relative a:
- area clinica;
- servizi di interoperabilità;
- servizi Trasversali.
Analizziamoli ora nel dettaglio.
Digitalizzazione dei processi clinici e assistenziali
Per l’area clinica si sono avviati i progetti di:
- CCE (Cartella Clinica Elettronica) regionale, finalizzato a produrre un documento elettronico legalmente sostitutivo della Cartella Clinica di Ricovero, firmato digitalmente, ostensibile e con valore probatorio. Infatti, la stessa racchiude un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico volto alla sostituzione di tutti gli equivalenti cartacei, con la finalità di migliorare sia i servizi ai cittadini che la gestione della cura degli assistiti. Contemporaneamente questo strumento deve fornire supporto al personale sanitario lungo i percorsi di degenza e ambulatoriali ospedalieri. Se FSE è il punto di accesso per i cittadini, la CCE è il punto di accesso, oltre che lo strumento operativo, per il personale ospedaliero.
In dettaglio la CCE consente di:
- effettuare prescrizioni dematerializzate;
- consultare la Cartella Clinica del paziente;
- gestire le agende delle Sale Operatorie;
- gestire risorse umane e materiali del Blocco operatorio;
- effettuare richieste verso i servizi destinatari di una qualunque attività erogabile da parte delle unità operative della struttura ospedaliera (radiologia, laboratorio, trasfusionale, ecc.);
- gestire il processo relativo alle attività di consulenza interna.
- RIS-PACS (Radiology Information System – Picture Archiving and Communication System) che ha la finalità di gestire in modo efficiente e sicuro le attività radiologiche, seguendo il processo dalla richiesta di esami alla refertazione, interfacciandosi con le modalità diagnostiche, con il sistema di archiviazione e trasmissione delle immagini (PACS) e con i sistemi informativi aziendali che supportano i processi di diagnosi e cura. La centralizzazione di queste attività permetterà al RIS di:
- consultare i referti e le immagini degli esami archiviati sul PACS, anche se effettuati in altre strutture sanitarie;
- gestire il reparto organizzandolo, monitorando le risorse disponibili (sale, personale, materiali, attività) e ottimizzando i processi di lavoro;
- gestire ed elaborare le richieste di esami radiologici da parte dei sistemi esterni (CUP), interni (Order Entry Aziendali) e Pronto Soccorso.
- CIS (Centro di interoperabilità e di supporto) che consente di tracciare e gestire in modo efficace tutte le fasi di intervento e di refertazione. In particolare, il CIS consente di:
- registrare i dati relativi alla pre-procedura, come l’arrivo in sala del paziente, il tempo di inizio dell’intervento in caso di infarto, le informazioni cliniche e anamnestiche, le eventuali controindicazioni o allergie, ecc.;
- gestire la post-procedura, registrando le complicanze eventualmente insorte, il tempo di osservazione del paziente, le indicazioni per il follow-up, le prescrizioni terapeutiche;
- refertare in modo strutturato;
- ottenere una visione più completa e accurata della situazione clinica del paziente e delle possibili soluzioni terapeutiche, integrando le immagini provenienti da altre modalità diagnostiche o terapeutiche;
- gestire con modalità automatizzata del magazzino dell’emodinamica, che consente di avere una visione immediata del materiale disponibile.
- LIS (Laboratory Information System) che permette di gestire in modo efficiente e sicuro le attività di laboratorio, consentendo di:
- organizzare il laboratorio, monitorando le risorse disponibili (sale, personale, materiali, reagenti, attività), gestendo in modo efficace la strumentazione e ottimizzando i processi di lavoro;
- gestire ed elaborare le richieste di esami di laboratorio da parte dei sistemi esterni (CUP), interni (Order Entry Aziendali) e Pronto Soccorso;
- refertare in modo strutturato.
- Blocco Operatorio che permette di gestire il processo organizzativo/gestionale nell’utilizzo delle sale operatorie.
- Endoscopia che permette di gestire tutte le attività endoscopiche per la rilevazione di qualsiasi tipo di anomalie all’interno degli organi interni del corpo.
- Anatomia Patologica che permette di gestire i relativi percorsi ambulatoriali a livello regionale.
- ADT (Admission, Discharge, Transfer) che permette di supportare gli operatori sanitari in tutti i processi di gestione del ricovero ordinario o in day hospital, dall’accettazione (centralizzata e di reparto) alla gestione del trasferimento del paziente e alla dimissione.
Interoperabilità e scambio sicuro dei dati
Per quanto riguarda invece i servizi di interoperabilità si è puntato su un ESB (Enterprise Service Bus) in modo che sia utilizzato come middleware e che comunichi con ciascuna applicazione disaccoppiando le integrazioni e consentendo la gestione dei vari formati dati. Nello specifico l’ESB consente di:
- gestire la trasformazione e il routing dei messaggi indirizzandoli verso le loro destinazioni;
- realizzare pattern di interoperabilità con altre applicazioni secondo profili standard di integrazione, utilizzando messaggi HL7;
- realizzare interfacce di integrazione altamente customizzate e basate su un’ampia varietà di tecnologie per lo scambio dati. In questo modo viene garantita una totale compatibilità con tutte le modalità di integrazione.
Servizi trasversali per sicurezza e gestione documentale
Infine, per quanto riguarda i Servizi Trasversali si definiscono centralmente i sistemi per:
- firmare digitalmente i referti generati dai sistemi produttori;
- permettere di trasformare i documenti non in formato CDA2 e i dati non in formato FHIR secondo lo standard di riferimento mediante un FHIR Validator;
- consentire e gestire la fase di acquisizione del consenso con la compilazione automatica dei dati del paziente.
- gestire gli accessi all’identità, in modo da consentire alle aziende di proteggere i propri dati permettendone l’accesso esclusivamente alle persone espressamente autorizzate attraverso uno IAM (Identity and Access Management).
Risultati e prospettive della digitalizzazione sanitaria
Lo stato di attuazione di ogni singola azienda del SSR, relativo al mese di luglio (ultimo rilievo effettuato) è rappresentato nella tabella sottoindicata.
Ritengo che l’attività messa in piedi da Azienda Zero con il contributo del Dipartimento Salute e Welfare e con le Aziende Sanitarie del SSR abbia concretamente creato gli strumenti affinché, con la fase di diffusione che si sta realizzando in questi mesi, possa portare la Regione Calabria ad aver utilizzato in modo efficace ed efficiente l’investimento PNRR concessole, consentendo il raggiungimento delle Milestone e dei Target richiesti.












