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Alesse (Agenzia dogane e monopoli): “ecco il tool AI per la lotta alla contraffazione”



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La contraffazione, attività criminale ora potenziata dall’AI, ha impatti importante sul business di numerosi settori del Made in Italy, come il food e la moda: l’Agenzia dogane e monopoli ha ideato “Autentica”, un tool per tutelare il marchio

Pubblicato il 8 ott 2025

Roberto Alesse

Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli



dati mercato ict italia; Ai contraffazione made in Italy; ddl concorrenza

La contraffazione rappresenta una delle minacce più pericolose per l’economia italiana e per il marchio Made in Italy. Non si tratta di un fenomeno marginale, né limitato a singoli settori: interessa l’agroalimentare, la moda, i beni di lusso, i farmaci e l’elettronica, provocando conseguenze rilevanti sia sul piano economico che su quello sociale.

Tutto ciò causa, inoltre, impatti indiretti sulle bilance commerciali dei diversi Paesi. Secondo le più recenti stime, nel 2023 le sole Autorità doganali e di controllo dell’Unione Europea hanno sequestrato circa 152 milioni di articoli contraffatti, per un valore stimato di 3,4 miliardi di euro. I prodotti che violano diritti di proprietà intellettuale e marchi registrati incidono in modo significativo non solo sulle imprese, ma anche sulle entrate fiscali e sull’occupazione. L’Italia, leader mondiale nei settori del design, della moda e del food, è tra i Paesi più colpiti.

AI, Made in Italy e contraffazione, i dati

Secondo l’OCSE, già nel 2013 il commercio globale di merci contraffatte che violavano diritti di proprietà intellettuale italiani era stimato in circa 35 miliardi di euro, pari a quasi il 5% delle vendite manifatturiere italiane. All’interno di questo scenario, il settore agroalimentare è quello che subisce le perdite più rilevanti, a causa del fenomeno noto come italian sounding.

L’uso improprio di denominazioni, simboli e colori che richiamano l’Italia – senza rispettare i disciplinari DOP o IGP – genera un giro d’affari stimato in oltre 120 miliardi di euro all’anno nel mondo, cioè più del valore delle esportazioni reali di cibo e bevande italiane. Non si tratta soltanto di una perdita economica, ma di un danno reputazionale. I consumatori stranieri spesso associano prodotti non certificati all’immagine del Made in Italy, che minano la credibilità delle vere eccellenze italiane. Tra il 2024 e il 2025, le Autorità nazionali hanno condotto vaste operazioni di controllo che hanno portato a un numero rilevante di sequestri in diverse categorie merceologiche.

AI e contraffazione Made in Italy, i business a rischio

Le categorie maggiormente a rischio, in termini di numero di sequestri e valore della merce sequestrata, sono state l’abbigliamento, i giocattoli e gli articoli sportivi. Il fenomeno e’ in grado di minacciare l’intera filiera produttiva nazionale ed evidenzia l’importanza della vigilanza e delle operazioni di contrasto alla contraffazione, indispensabili per proteggere l’intero mercato regolamentato e i consumatori. La difesa dei marchi e’ essenziale per la competitività economica delle imprese e per la tutela del lavoro. 

Di fronte a questa sfida, le modalità tradizionali di controllo non bastano più. La globalizzazione dei traffici e la sofisticazione delle tecniche di falsificazione richiedono strumenti innovativi, in grado di riconoscere dettagli invisibili all’occhio umano e di restituire analisi affidabili in tempi rapidi. L’intelligenza artificiale, con le sue avanzate applicazioni di computer vision e machine learning, sta modificando il modo in cui affrontiamo la contraffazione.

“Autentica”, il tool anticontraffazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli

Secondo questa linea di azione, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sta mettendo a punto un innovativo sistema di analisi automatica basato sulle immagini, capace di rilevare le caratteristiche distintive dei marchi registrati, come loghi, pattern, texture e materiali.

l sistema confronta le caratteristiche visive di un oggetto con quelle contenute in banche dati certificate, calcolando la probabilità – sotto il profilo  matematico – che un prodotto sia autentico o contraffatto. La tecnologia consente di individuare anomalie microscopiche, variazioni cromatiche impercettibili, difetti di trama o irregolarità nella composizione del materiale che sfuggono a qualsiasi controllo visivo tradizionale. Il risultato è una capacità di intercettare i falsi con una precisione senza precedenti, riducendo i margini di errore e potenziando l’affidabilità dei controlli nelle aree e negli spazi doganali. 

Gli obiettivi

L’ADM ha, quindi, sviluppato un progetto che rappresenta un punto di svolta digitale. L’utilizzo è semplice, basta scattare una fotografia dell’oggetto con un dispositivo mobile e l’applicazione restituisce, in tempo reale, una percentuale di probabilità di falsificazione.

Il funzionamento si basa su un processo di acquisizione, normalizzazione e analisi dell’immagine, attraverso il quale l’applicazione elabora un responso numerico espresso in percentuale di probabilità di falsificazione. Questo consente agli operatori di disporre immediatamente di un’indicazione attendibile sul grado di conformità del prodotto osservato. Naturalmente, l’output fornito non sostituisce la verifica umana né le procedure giudiziarie, ma rappresenta un primo supporto per orientare i controlli, accelerare i tempi di sdoganamento e concentrare l’attenzione sui casi che presentano una più elevata probabilità di sospetto. Ciò avviene nel pieno rispetto del principio di “riserva di umanità”, che garantisce – sul piano giuridico – che la decisione finale resti affidata al giudizio e alla responsabilità dell’operatore doganale. 

L’obiettivo è introdurre “Autentica” nei principali porti, aeroporti e valichi terrestri italiani. La fase iniziale prevede una sperimentazione in alcuni snodi strategici, come il porto di Ravenna e l’aeroporto di Bologna, per poi estendere progressivamente l’applicazione a tutte le dogane del Paese. Il progetto è realizzato in stretta sinergia con il partner tecnologico di Stato Sogei S.p.A. che, oltre a garantire uno sviluppo informatico dell’applicativo, assicura l’integrazione con i sistemi doganali nazionali e con le piattaforme europee di tracciamento delle merci. Si tratta di un approccio innovativo, che coniuga il rigore del controllo pubblico con la responsabilità delle imprese nella tutela dei propri marchi e della reputazione del Made in Italy. 

Lo scenario

La lotta alla contraffazione è una partita complessa, che non può essere vinta solo con l’inasprimento delle sanzioni o con l’aumento dei controlli tradizionali. Serve un salto tecnologico e culturale, capace di coniugare l’innovazione digitale con la tutela della legalità. L’Autorità doganale italiana intende farsi protagonista di questa sfida, nella convinzione che il contrasto ai falsi non significhi soltanto tutelare le imprese, ma anche proteggere il lavoro, la salute dei cittadini e l’immagine del Paese.  

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