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Attacco jamming ai gps degli aerei: una minaccia grave in Europa



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Il gps dell’aereo della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, accecato si presume da jamming del gps, riporta l’attenzione su un pericolo sempre più importante che attraversa i nostri cieli, soprattutto per mano della Russia. Vediamo perché, i sistemi più usati e le possibili contromisure

Pubblicato il 2 set 2025

Tania Orrù

Privacy Officer e Consulente Privacy Tuv Italia



gps aereo jamming

Il recente caso del volo della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, costretto a modificare la propria rotta a causa di un presunto attacco al GPS usato dall’aereo, forse per mano della Russia, ha riportato al centro dell’attenzione la vulnerabilità dei sistemi di navigazione satellitare.

Questo episodio emblematico evidenzia come anche le infrastrutture digitali più sofisticate possano essere messe in crisi, rilanciando l’importanza di tecniche analogiche di backup e protocolli di sicurezza ibridi.

Un allarme globale: GPS non è più sinonimo di infallibilità: jamming e spoofing

Per anni abbiamo probabilmente dato per scontato che i sistemi di navigazione satellitare (GPS, Galileo, GLONASS, BeiDou) fossero strumenti affidabili e sicuri. Tuttavia, negli ultimi mesi, episodi di jamming (interferenza intenzionale del segnale e spoofing (invio di segnali falsi per ingannare i ricevitori) hanno mostrato che anche questa infrastruttura critica può essere vulnerabile.

Dai cieli dell’Europa dell’Est alle rotte commerciali del Medio Oriente, navi e aerei, negli ultimi anni, hanno riportato anomalie, deviazioni improvvise o impossibilità di rilevare la posizione.

Sono sotto accusa in particolare i sistemi di jamming usati dai russi, di norma per accecare i droni ucraini (cosa che fa anche l’Ucraina), ma che possono essere usati anche per disturbare i voli europei.

È evidente che i rischi sono concreti e non solo per la sicurezza nazionale, ma anche per logistica, supply chain, turismo e trasporti pubblici.

Secondo i dati IATA ripresi in un comunicato del giugno 2025, gli eventi di perdita del segnale GPS sono aumentati del 220 % tra il 2021 e il 2024. Un allarme congiunto sul crescente numero di casi di jamming e spoofing GPS è stato lanciato dalle agenzie ONU (ITU, ICAO e IMO), accompagnato da un appello ai Paesi membri a rafforzare infrastrutture analogiche e protocolli di backup. Secondo un white paper di Aireon di aprile 2025, il settore aeronautico ha registrato un aumento fino al 500 % nei casi di spoofing GPS durante il 2024, confermando una crisi senza precedenti per la navigazione digitale.

L’aumento degli attacchi ai sistemi satellitari ha pertanto riportato “in auge” tecniche di navigazione tradizionali e backup analogici ed è ormai evidente come la sicurezza digitale richieda anche resilienza analogica.

Jamming e spoofing: cosa sono e perché preoccupano

  • Jamming: consiste in una interferenza intenzionale dei segnali satellitari, ottenuta trasmettendo un “rumore radio” sulla stessa frequenza del GPS (o di altri sistemi GNSS). Questo disturbo satura i ricevitori, impedendo loro di captare i segnali legittimi. Ciò comporta perdita totale della localizzazione, impossibilità di navigazione automatica, rischi per voli e navi in aree ad alta densità di traffico.
  • Spoofing: è una tecnica più sofisticata, che non si limita a bloccare il segnale, ma trasmette segnali GPS falsi più potenti di quelli autentici. In questo modo i ricevitori vengono “ingannati”, calcolando posizioni errate o rotte modificate, con conseguenti deviazioni intenzionali di navi e aerei, potenziale furto di merci, sabotaggi e intrusioni in aree sensibili.

Lo spoofing risulta difficile da rilevare in tempo reale, può essere condotto da gruppi criminali o statali, e mina la fiducia in sistemi di navigazione fondamentali per aviazione, logistica e sicurezza.

In sintesi: jamming “acceca” i sistemi, spoofing li “inganna”. Entrambi rappresentano minacce crescenti perché non richiedono risorse militari avanzate: “kit” di jamming possono essere costruiti a costi ridotti, e lo spoofing, seppur complesso, è comunque alla portata di gruppi criminali organizzati. Ciò rende il fenomeno democraticamente pericoloso, perché non più confinato alle operazioni di “guerra elettronica”, ma potenzialmente utilizzabile con relativa semplicità per sabotaggi o furti di merci.

I sistemi di jamming militari russi

I jammer militari sono sistemi progettati per disturbare o neutralizzare le comunicazioni e i segnali di navigazione satellitare (come il GPS). Funzionano trasmettendo segnali radio a potenza elevata sulla stessa frequenza dei sistemi che vogliono colpire. Poiché i segnali provenienti dai satelliti di navigazione sono estremamente deboli quando arrivano a terra, basta relativamente poca energia aggiuntiva per renderli inutilizzabili. I jammer di tipo civile o commerciale hanno una portata molto limitata: spesso non superano poche centinaia di metri e, nei casi più potenti, un raggio di 5–10 km. I sistemi militari, invece, sono molto più sofisticati: montati su camion, antenne, droni, navi o perfino satelliti, possono disturbare i segnali su decine o centinaia di chilometri. Alcuni apparati strategici russi, come il Murmansk-BN, sono in grado di interferire con le comunicazioni a onde corte a migliaia di chilometri di distanza.

La Russia ha sviluppato una delle più estese reti di guerra elettronica al mondo. Tra i sistemi noti:

  • R-330Zh “Zhitel”: jammer mobile su camion, con portata stimata di 25–30 km, capace di disturbare GPS, comunicazioni cellulari e satellitari
  • Pole-21E: integrato nelle torri cellulari, può coprire un’area fino a 80 km di raggio creando una “bolla” anti-GPS .
  • Krasukha-2/4: sistemi terrestri con capacità di jamming su radar, aerei e satelliti in orbita bassa, con raggio fino a 250–300 km
  • Murmansk-BN: apparato a lungo raggio, capace di disturbare comunicazioni militari a onde corte fino a 8.000 km

Contrariamente a quanto si crede, non si tratta sempre di macchinari giganteschi facilmente rilevabili. I sistemi moderni sono spesso mobili, camuffabili e integrati in infrastrutture civili. Alcuni sono grandi come un camion, altri possono essere trasportati su piccoli veicoli o droni, e reti distribuite come il Pole-21E rendono il disturbo difficile da attribuire a una singola sorgente

Implicazioni strategiche

Il jamming militare rappresenta oggi una minaccia concreta per:

  • Aviazione civile e militare, che si affida al GPS per la navigazione.
  • Armi di precisione, come le bombe JDAM o i missili guidati, che possono diventare inefficaci
  • Infrastrutture civili, visto che il GPS è usato in telecomunicazioni, finanza e trasporti.

Non a caso, episodi di blackout GPS registrati in Scandinavia, nel Baltico e nel Mar Nero sono stati attribuiti a sistemi russi, capaci di disturbare i segnali a centinaia di chilometri dal confine

Quali soluzioni al jamming o spoofing Gps

Di fronte a queste minacce, in molti casi si è deciso di tornare alle “basi”. Per citare alcuni esempi: molte marine e compagnie di navigazione mantengono a bordo delle unità navali kit tradizionali quali sestanti, cronometri, carte nautiche e strumenti di segnalazione, come parte best practice di sicurezza per garantire ridondanza in caso di guasti elettronici; in molte accademie aeronautiche, si è reintrodotta la formazione alla navigazione celeste, con esercitazioni offline che simulano blackout GPS; diverse compagnie logistiche stanno aggiornando i protocolli per includere backup cartacei delle rotte principali, in caso di perdita dei sistemi di posizionamento.

Questa riscoperta dell’analogico non è nostalgia, ma resilienza: la carta è immune da cyberattacchi, indipendente da reti e satelliti e sempre disponibile.

“The EU will deploy additional satellites into low Earth orbit with the aim of bolstering its ability to detect GPS interference”, Ue Defence Commissioner Andrius Kubilius, settembre 2025

Contromisure digitali: machine learning e sensor fusion

Parallelamente, anche la risposta tecnologica avanza. Studi recenti dimostrano che algoritmi di machine learning e deep learning possono identificare pattern di spoofing/jamming con accuratezza fino al 99% e l’industria aeronautica e automotive stanno sperimentando sensor fusion, attraverso la combinazione di dati di GPS, radar, Lidar e sistemi inerziali per mantenere la precisione anche in caso di spoofing.

Inoltre, i sistemi militari stanno adottando la crittografia dinamica e protocolli anti-spoofing; la loro diffusione civile è tuttavia ancora limitata.

Un approccio ibrido alla sicurezza aerea satellitare in cui “vecchio” e “nuovo” devono convivere

E’ possibile affermare quindi che la sola tecnologia digitale non basta, ma servono soluzioni integrate. L’idea che la carta rappresenti il passato e il GPS il futuro è ormai superata, perché oggi la vera sicurezza sta nel bilanciamento:

  • Analogico come fallback: gli strumenti di navigazione tradizionali devono tornare a far parte dei kit di emergenza.
  • Digitale avanzato: occorre l’utilizzo di algoritmi di rilevazione spoofing, sistemi GNSS multi-costellazione, mappe offline aggiornate, reti di backup terrestri.
  • Standard internazionali: EASA e ICAO stanno già studiando piani di resilienza che prevedono training periodico sull’uso delle mappe cartacee.

In settori chiave quali trasporti, logistica, sicurezza, risulta fondamentale adottare tale approccio ibrido.

Con riferimento all’aviazione, gli attacchi spoofing nei corridoi aerei hanno portato le compagnie e i regolatori a testare piani “GNSS-out”, mentre nel settore marittimo e supply chain, per proteggere obiettivi appetibili come i cargo di alto valore, la conoscenza e utilizzo di carte nautiche e radiofari terrestri sono in grado di fare la differenza.

Nel settore automotive e veicoli autonomi, sistemi V2X devono essere progettati per resistere a spoofing e in ambito sicurezza nazionale, i fallback terrestri (radiofari LORAN-C) e le tecniche manuali di navigazione tornano a essere asset strategici.

Lezioni per le aziende: resilienza by design – Per le imprese che operano in logistica, retail e supply chain globale, il GPS è parte invisibile del business. Tuttavia, un attacco spoofing può significare ritardi, danni economici e rischi reputazionali. Ecco alcune misure pratiche che posso essere adottate:

  • Backup analogico: dotare flotte e team operativi di mappe cartacee, strumenti tradizionali e formazione all’uso.
  • Formazione: simulare scenari GNSS-out in esercitazioni periodiche.
  • Ridondanza digitale: adottare ricevitori multi-costellazione (GPS, Galileo, BeiDou) e mappe offline.
  • Security by design: integrare strumenti anti-jamming/spoofing nelle flotte e hub aziendali.
  • Policy aziendali: aggiornare piani di emergenza e business continuity per includere procedure di navigazione manuale.

Policy e governance: un’urgenza internazionale

Organizzazioni come l’UE, attraverso l’Agenzia Europea GNSS, e autorità come la Federal Aviation Administration (FAA) negli USA, stanno sviluppando standard per il monitoraggio proattivo di anomalie GNSS, la diffusione di alert in tempo reale, la definizione di protocolli di fallback.Il concetto di resilienza digitale non può prescindere da infrastrutture analogiche di backup e, in questo scenario, sistemi come eLORAN, reti terrestri a bassa frequenza, e formazione del personale diventano parte della cybersecurity estesa.

Mappe cartacee: un simbolo di sicurezza

Le mappe cartacee rappresentano qualcosa di più di una semplice alternativa, in quanto sono strumenti low-tech ma affidabili, indipendenti da energia e reti e rappresentano un patrimonio culturale e tecnico che rischiava di scomparire e che ora, quasi paradossalmente, diventa vitale. Gli attacchi spoofing e jamming dimostrano infatti che affidarsi solo al digitale è di per sé un rischio. Il vero progresso non è l’abbandono del passato, ma la sua integrazione con il presente e il futuro, perché la tecnologia avanzata serve a prevenire, rilevare e mitigare gli attacchi, mentre le competenze analogiche sono essenziali per garantire continuità operativa in caso di blackout.

In definitiva la carta insegna autonomia e consapevolezza, perché navigare senza GPS è anche un esercizio di pensiero critico.

La riscoperta delle mappe cartacee non è un quindi passo indietro, ma un segnale di maturità tecnologica: resilienza significa avere più opzioni, non una sola.

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