Il sistema BeiDou rappresenta molto più di un’alternativa tecnologica al GPS statunitense. Nato da esigenze di autonomia strategica, si è evoluto in una rete globale di navigazione satellitare che riflette le ambizioni geopolitiche della Cina. Nei paragrafi successivi, si analizza l’impatto del BeiDou in ambito militare, civile e diplomatico, con particolare attenzione al suo ruolo nella rivalità tra grandi potenze.
Indice degli argomenti
La vulnerabilità strategica del GPS americano
Quando, a marzo, il presidente Donald Trump ha sospeso il supporto di intelligence all’Ucraina, tra i Paesi alleati è aumentata la preoccupazione per la possibilità che l’accesso alle vaste risorse spaziali statunitensi non fosse più garantito.
In particolare, gli Stati occidentali – ma anche la NATO – temono l’interruzione del GPS, data la loro profonda dipendenza da questo sistema e la crescente sofisticazione e frequenza delle minacce.
Per questo motivo, stanno investendo in un approccio “sistema di sistemi”, che prevede la modernizzazione del GPS, l’integrazione di tecnologie alternative di Positioning, Navigation and Timing (PNT) e l’adozione di robuste misure difensive, al fine di assicurare servizi di posizionamento, navigazione e temporizzazione continui e affidabili.
Anche per l’Unione Europea, la dipendenza dal GPS americano rappresenta una vulnerabilità strategica rilevante. In caso di crisi o di peggioramento dei rapporti transatlantici, gli Stati Uniti potrebbero limitare o condizionare l’accesso al segnale GPS, mettendo a rischio la capacità dell’UE di gestire operazioni militari, di sicurezza e infrastrutture critiche come trasporti, telecomunicazioni e finanza.
Questa dipendenza riduce l’autonomia strategica europea e rende i Paesi UE meno resilienti di fronte a scenari di conflitto o pressioni geopolitiche. Per rafforzare la propria sicurezza e sovranità tecnologica, l’UE sta quindi investendo nello sviluppo di Galileo, un sistema di navigazione satellitare indipendente.
Le minacce elettroniche a GPS e la risposta asiatica
La crescente sofisticazione delle minacce è confermata dalle capacità avanzate di guerra elettronica dimostrate da Paesi come Russia e Cina, che dispongono di sistemi di jamming (interferenza con falsi segnali GPS) e spoofing (manipolazione dei segnali di navigazione). Numerosi episodi di interferenza sono stati documentati, soprattutto nelle aree vicine alla Russia, come i Paesi Baltici, il Mar Nero e il Mediterraneo, con impatti su aviazione commerciale e traffico marittimo.
Anni di investimenti insufficienti hanno reso il GPS vulnerabile: secondo Kevin Pollpeter, ricercatore del China Aerospace Studies Institute, queste interruzioni diventeranno sempre più frequenti con l’aumentare degli investimenti russi e cinesi in tecnologie di disturbo su larga scala.
Inoltre, lo sviluppo e l’implementazione di sistemi globali di navigazione satellitare indipendenti da parte della Cina (BeiDou) e della Russia (GLONASS) sono visti come mosse strategiche per ridurre la dipendenza dal GPS controllato dagli Stati Uniti e affermare la propria sovranità sui PNT. Ciò fornisce loro anche fonti PNT alternative nel caso in cui decidano di interrompere il GPS.
BeiDou: l’arma strategica di Xi Jinping per l’egemonia tecnologica
Ma è soprattutto il sistema BeiDou che si sta affermando come una formidabile – e pericolosa – alternativa al GPS in grado di conferire a Pechino un vantaggio strategico. Oggi BeiDou è uno dei quattro sistemi GNSS globali pienamente operativi, insieme a GPS (USA), GLONASS (Russia) e Galileo (UE).
La sua costellazione è in continua evoluzione, con aggiornamenti tecnologici e nuovi servizi.
Il presidente cinese Xi Jinping considera il BeiDou una risorsa strategica fondamentale per il ringiovanimento nazionale, lo sviluppo economico e l’influenza globale della Cina. Le sue affermazioni ne sottolineano costantemente l’importanza in diverse dimensioni.
Una delle motivazioni principali per lo sviluppo di BeiDou, spesso ribadita da Xi, è quella di ridurre la dipendenza della Cina dal Global Positioning System controllato dagli Stati Uniti. Ciò è fondamentale per la sicurezza nazionale, soprattutto in potenziali scenari di conflitto, in cui gli Stati Uniti potrebbero negare o compromettere i servizi GPS.
Il suo sviluppo è una testimonianza dell’innovazione e dell’autosufficienza della Cina nelle tecnologie all’avanguardia, in linea con la più ampia spinta di Xi per l’indipendenza tecnologica e con l’iniziativa “Made in China 2025”.
Xi, in particolare, elogia spesso la dedizione degli scienziati e degli ingegneri coinvolti nel progetto.
L’espansione globale di BeiDou e la belt and road
BeiDou garantisce alla Cina l’accesso indipendente alle informazioni critiche di posizionamento, navigazione e temporizzazione (PNT) per il suo esercito, le sue infrastrutture critiche e il processo decisionale strategico complessivo.
Anche nei Paesi della Belt and Road, l’adozione di Beidou è in continua crescita, favorita da accordi bilaterali, trasferimento tecnologico e progetti di cooperazione.
Questo rafforza la presenza cinese nelle infrastrutture digitali e nei sistemi di navigazione dei Paesi partner, aumentando l’influenza geopolitica e tecnologica della Cina lungo le rotte della BRI.
BeiDou come leva geopolitica strategica
La Cina punta a rendere BeiDou un riferimento mondiale per la navigazione satellitare, riducendo la dipendenza da sistemi stranieri e offrendo un’alternativa competitiva a livello globale.
Ma l’adozione di BeiDou da parte di uno stato straniero, infatti, non è solo una questione tecnica, ma un’importante leva geostrategica per la Cina, che le consente di proiettare la sua potenza, rafforzare le alleanze, indebolire l’influenza occidentale e creare nuove opportunità economiche e tecnologiche.
Per Xi Jinping, BeiDou – che ha registrato un utile netto di 7,7 miliardi di RMB (1,1 miliardi di USD) nel primo trimestre del 2025, in crescita del 42% su base annua – è molto più di un semplice sistema di navigazione: è un potente simbolo della potenza tecnologica della Cina, della sua indipendenza strategica e della sua crescente influenza sulla scena mondiale, al servizio sia degli obiettivi di sviluppo interno sia delle più ampie aspirazioni geopolitiche.
L’arsenale tecnologico cinese: backup terrestri e sistemi Loran
Non solo; oltre alla sua rete satellitare, la Cina ha anche costruito quasi 300 backup terrestri, reti in fibra ottica per trasmettere informazioni di temporizzazione accurate e un sistema eLoran (enhanced Long-Range Navigation). Ed è molto avanti in questo settore rispetto a molti paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti, che hanno smantellato i loro sistemi LORAN originali.
Inoltre, la collaborazione sino-russa tra BeiDou e GLONASS rafforza l’asse strategico tra i due Paesi, consolidando la loro posizione come attori chiave nel campo della navigazione satellitare.
Il partenariato firmato da Mosca e Pechino nel 2015 per promuovere la cooperazione tra BeiDou e GLONASS, rappresenta una sfida diretta al predominio del GPS americano e contribuisce a creare un ecosistema tecnologico alternativo, in linea con gli obiettivi di autonomia strategica di entrambi i Paesi.
Inoltre, l’integrazione dei due sistemi potrebbe attrarre altri Paesi, in particolare quelli che cercano di diversificare le proprie fonti di tecnologia satellitare o che fanno parte di iniziative come la Belt and Road Initiative o l’Unione Economica Eurasiatica.
Questo rafforza ulteriormente l’influenza geopolitica di Cina e Russia a livello globale.
La minaccia delle interferenze: capacità cinesi di falsificazione GPS
Anche la capacità della Cina di falsificare i segnali GPS è in crescita. Poiché BeiDou è progettato per essere compatibile con il GPS grazie a un accordo di interoperabilità firmato nel 2017, la Cina può facilmente imitarne i segnali. Russia e Cina stanno anche sviluppando dispositivi anti-satellite e altri dispositivi spaziali in grado di distruggere o interferire con i satelliti occidentali.
Infine, è altamente probabile che il sistema BeiDou sia stato utilizzato o abbia avuto un ruolo di supporto per il Pakistan nel recente conflitto con l’India, data la stretta collaborazione militare tra Cina e Pakistan e l’accesso concesso dal Pakistan a BeiDou per scopi militari.
La storia e l’evoluzione del sistema gps americano
Il GPS (Global Positioning System) è un sistema di navigazione satellitare sviluppato dagli Stati Uniti che consente di determinare con precisione la posizione geografica di un oggetto o di una persona in qualsiasi parte del mondo.
Il sistema si basa su una costellazione di almeno 24 satelliti che orbitano intorno alla Terra. Ogni satellite trasmette continuamente segnali radio contenenti informazioni sulla propria posizione e sull’orario esatto. Un ricevitore GPS (come quello presente negli smartphone, nelle automobili o nei dispositivi portatili) capta questi segnali da almeno quattro satelliti diversi. Calcolando il tempo impiegato dai segnali per raggiungere il ricevitore, il dispositivo è in grado di determinare la propria distanza da ciascun satellite e, tramite un processo chiamato trilaterazione, ricavare la posizione esatta (latitudine, longitudine e altitudine).
Il GPS viene utilizzato in moltissimi ambiti: dalla navigazione stradale e aerea, alla gestione delle flotte di veicoli, fino alle applicazioni scientifiche e di soccorso.
Storia del GPS
La storia del GPS inizia negli anni ’60, quando il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avviò i primi studi sui sistemi di navigazione satellitare per scopi militari. L’obiettivo era fornire alle forze armate uno strumento preciso e affidabile per la localizzazione e la navigazione, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o dalla posizione geografica.
Nel 1973 venne ufficialmente lanciato il progetto NAVSTAR GPS, che prevedeva la realizzazione di una costellazione di satelliti in orbita attorno alla Terra. I primi satelliti sperimentali furono lanciati alla fine degli anni ’70, mentre la piena operatività del sistema fu raggiunta solo nel 1995, con almeno 24 satelliti attivi.
Inizialmente, l’uso del GPS era riservato esclusivamente ai militari, ma nel 1983, dopo l’abbattimento di un aereo civile coreano che aveva deviato rotta per un errore di navigazione, il presidente Ronald Reagan decise di rendere disponibile il segnale GPS anche per usi civili. Da quel momento, il GPS ha conosciuto una rapida diffusione in tutto il mondo, rivoluzionando settori come i trasporti, la logistica, la navigazione marittima e aerea, le telecomunicazioni e le attività di soccorso.
Negli anni 2000, il sistema è stato ulteriormente potenziato con l’introduzione di nuovi satelliti e segnali più precisi, migliorando l’affidabilità e la copertura globale. Oggi il GPS è utilizzato quotidianamente da miliardi di persone attraverso smartphone, automobili, dispositivi portatili e applicazioni industriali.
La sua importanza strategica ha spinto altre potenze a sviluppare sistemi alternativi: l’Unione Europea con Galileo, la Russia con GLONASS e la Cina con BeiDou. Questi sistemi garantiscono maggiore autonomia e sicurezza ai rispettivi Paesi, riducendo la dipendenza dal GPS americano.
Attualmente, il GPS continua a evolversi con l’aggiornamento della costellazione satellitare e l’integrazione di nuove tecnologie, mantenendo un ruolo centrale nella navigazione globale e nella gestione di infrastrutture critiche.
Le interferenze russe: guerra elettronica nei teatri operativi
Negli ultimi anni, la Russia è stata più volte accusata di aver interferito o interrotto il segnale GPS, soprattutto in contesti di tensione militare o geopolitica. Queste azioni sono parte delle capacità di guerra elettronica della Russia e rappresentano una minaccia crescente per la sicurezza delle infrastrutture critiche e delle operazioni civili e militari nei Paesi vicini.
Ecco alcuni casi documentati.
- Regioni Baltiche.
Durante esercitazioni militari della NATO, in particolare nel 2018 e nel 2019, sono stati segnalati numerosi episodi di disturbo (jamming) del segnale GPS nei Paesi Baltici e nel nord della Scandinavia. Le autorità finlandesi e norvegesi hanno pubblicamente accusato la Russia di aver causato queste interferenze, che hanno messo a rischio la sicurezza dell’aviazione civile. - Mar Nero e Ucraina.
Nel contesto della guerra in Ucraina e delle tensioni nel Mar Nero, sono stati registrati diversi episodi di jamming e spoofing GPS attribuiti alle forze russe. Queste azioni hanno avuto l’obiettivo di confondere i sistemi di navigazione di droni, aerei e navi militari e civili.
- Siria Durante le operazioni militari russe in Siria, sono stati segnalati casi di disturbo del GPS, soprattutto nelle aree in cui operavano forze statunitensi e alleate. Queste interferenze hanno complicato le operazioni di volo e la navigazione dei droni.
- Mar Mediterraneo
Anche nel Mar Mediterraneo orientale, in particolare vicino alle basi militari russe in Siria, sono stati documentati episodi di jamming GPS che hanno interessato sia l’aviazione civile sia quella militare. - Mosca e altre città russe
In occasione di eventi politici o visite di alto profilo, come le parate militari o i summit internazionali, in alcune aree di Mosca e di altre città russe il segnale GPS viene regolarmente disturbato per motivi di sicurezza.
Tecniche cinesi di disturbo: jamming e spoofing del gps
La Cina possiede avanzate capacità di interferenza con i segnali GPS americani e vi sono prove che abbia già messo in atto queste tecniche in passato, continuando a mantenere e sviluppare tali competenze.
Questi i casi documentati.
- Porti cinesi. Diversi rapporti internazionali hanno evidenziato episodi di spoofing e jamming GPS nei principali porti cinesi, come Shanghai, Ningbo e Guangzhou, dove le navi commerciali hanno registrato improvvisi cambiamenti di posizione o perdita del segnale.
- Mar Cinese Meridionale. In questa area di forte contesa geopolitica, sono stati segnalati numerosi casi di disturbo GPS, soprattutto durante esercitazioni militari o in presenza di flotte straniere.
- Esercitazioni militari. Durante grandi manovre militari, la Cina ha spesso utilizzato tecniche di jamming e spoofing per testare le proprie capacità e per scoraggiare la sorveglianza straniera.
- Zone di confine e aree sensibili. Interferenze GPS sono state rilevate anche in prossimità di confini contesi e in regioni dove la Cina intende limitare l’accesso o la sorveglianza da parte di attori esterni.
Tecniche di disturbo
Le attività cinesi di disturbo del GPS si suddividono principalmente in due categorie: jamming (inceppamento) e spoofing (falsificazione).
Il Jamming (Inceppamento)
Il jamming provoca la perdita totale o parziale del servizio GPS, rendendo inefficaci o imprecisi i dispositivi e i sistemi che si basano sul GPS per il posizionamento, la navigazione e la sincronizzazione temporale.
La Cina dispone di sofisticate tecnologie di guerra elettronica, tra cui la produzione e l’installazione di potenti jammer GPS. Questi dispositivi emettono segnali radio sulle stesse frequenze utilizzate dal GPS, sovrastando i segnali satellitari – che sono molto deboli – e impedendo ai ricevitori di acquisirli o tracciarli correttamente.
Sebbene sia estremamente complesso bloccare il segnale GPS su scala nazionale o globale, Pechino è perfettamente in grado di disturbare il GPS su aree localizzate di grande rilevanza strategica, specialmente all’interno dei propri confini o in zone di contesa geopolitica come il Mar Cinese Meridionale. Sono stati documentati numerosi episodi di interferenza GPS nei pressi di porti cinesi, nelle aree circostanti esercitazioni militari e in regioni sensibili dal punto di vista della sicurezza.
Lo Spoofing (Falsificazione)
Lo spoofing rappresenta una minaccia ancora più sofisticata: consiste nell’invio di falsi segnali GPS che inducono i ricevitori a calcolare una posizione o un orario errati.
La Cina ha dimostrato di possedere e utilizzare tecnologie di spoofing, sia a scopo di test che in operazioni reali.
Lo spoofing è particolarmente insidioso perché il ricevitore può continuare a funzionare apparentemente in modo normale, ma fornendo dati completamente errati. Questo può portare veicoli, navi o aerei a deviare dalla rotta prevista, oppure causare la desincronizzazione di infrastrutture critiche che dipendono da un orario preciso. Sono stati segnalati numerosi casi di spoofing GPS che hanno coinvolto navi commerciali nei porti cinesi e nelle aree limitrofe, con effetti potenzialmente gravi sulla sicurezza della navigazione e delle operazioni portuali.
Queste attività dimostrano come la Cina sia in grado di compromettere il funzionamento del GPS americano in aree strategiche, rappresentando una minaccia concreta per la sicurezza delle operazioni civili e militari che dipendono da questo sistema di navigazione.
La genesi e lo sviluppo del sistema satellitare BeiDou
Il sistema BeiDou (nome completo: BeiDou Navigation Satellite System, BDS) è il sistema di navigazione satellitare sviluppato dalla Cina per garantire autonomia strategica e indipendenza tecnologica nel campo della geolocalizzazione e della navigazione.
Il nome “BeiDou” deriva dalla costellazione del Grande Carro (Orsa Maggiore), simbolo di orientamento nella tradizione cinese.
Il progetto BeiDou nasce alla fine degli anni ’80, quando la Cina riconosce la necessità di non dipendere dai sistemi di navigazione stranieri, in particolare dal GPS americano.
- BeiDou-1: la prima fase, avviata nel 1994, porta al lancio di un sistema sperimentale composto da tre satelliti geostazionari, operativo dal 2000 e limitato al territorio cinese e alle regioni circostanti.
- BeiDou-2 (Compass): nel 2004 inizia la seconda fase, con l’obiettivo di estendere la copertura all’Asia-Pacifico. Tra il 2007 e il 2012 vengono lanciati numerosi satelliti in orbita geostazionaria e media, consentendo servizi regionali.
- BeiDou-3: la terza fase, avviata nel 2015, mira a fornire copertura e servizi globali. Nel giugno 2020 viene lanciato l’ultimo satellite della costellazione BeiDou-3, rendendo il sistema pienamente operativo a livello mondiale.
E’ stato Xi Jinping ad aver annunciato personalmente il completamento e la messa in servizio del BeiDou-3, salutato come un “importante traguardo strategico del socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era”, sottolineato che ciò riflette il “vantaggio politico del sistema socialista cinese nel mobilitare risorse per grandi imprese”.
Architettura e funzionamento di Beidou
La costellazione BeiDou si compone di oltre 40 satelliti, distribuiti in tre tipi di orbite:
- Geostazionaria (GEO), con i satelliti fissi rispetto a un punto sulla Terra, utili per servizi regionali e comunicazioni.
- Orbitale inclinata geosincrona (IGSO), con i satelliti che coprono aree specifiche, come la Cina e l’Asia-Pacifico.
- Media orbita terrestre (MEO) i cui satelliti garantiscono la copertura globale, simili a quelli del GPS.
BeiDou offre una precisione di posizionamento di circa 2,5-5 metri a livello globale, e inferiore a 1 metro in Cina e nelle aree servite da servizi avanzati.
Oltre al posizionamento, fornisce servizi di navigazione, temporizzazione, messaggistica breve (unica tra i sistemi globali), e servizi di allerta per la sicurezza.
Per Dana Goward, presidente della Resilient Navigation and Timing Foundation, un’organizzazione no-profit, BeiDou, a differenza del GPS che si basa esclusivamente su satelliti in orbita terrestre media, operando su tre strati orbitali, è in grado di garantire una copertura più ampia e stabile. E questo sarebbe il suo punto di forza principale.
Il funzionamento di BeiDou è simile a quello degli altri sistemi GNSS (Global Navigation Satellite System). In pratica, i satelliti trasmettono segnali radio contenenti informazioni sulla posizione e sull’orario. I ricevitori a terra captano questi segnali da almeno quattro satelliti e, tramite trilaterazione, calcolano la posizione esatta dell’utente.
BeiDou si distingue per la capacità di inviare brevi messaggi di testo (fino a 120 caratteri) tramite i suoi satelliti, una funzione particolarmente utile in aree remote o in situazioni di emergenza dove le comunicazioni terrestri sono assenti.
Ruolo strategico e applicazioni di Beidou
BeiDou rappresenta un pilastro della strategia cinese per l’autonomia tecnologica e la sicurezza nazionale.
Il sistema è integrato in numerose applicazioni civili e militari:
- Navigazione per veicoli, navi e aerei
- Gestione delle flotte e logistica
- Agricoltura di precisione
- Telecomunicazioni e infrastrutture critiche
- Sistemi di soccorso e gestione delle emergenze
- Applicazioni militari e di difesa. BeiDou è profondamente integrato nelle comunicazioni militari, nelle munizioni guidate con precisione e nei sistemi di ricognizione della Cina, potenziando le capacità dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA). Questo è un aspetto fondamentale della visione di Xi per avere un “esercito forte” a livello globale.
La Belt and Road come veicolo di promozione di BeiDou
Numerosi Paesi coinvolti nella BRI hanno adottato o stanno integrando il sistema BeiDou nelle proprie infrastrutture e servizi.
La Cina promuove attivamente l’uso di BeiDou nei Paesi partner come parte della cooperazione tecnologica e dello sviluppo di infrastrutture intelligenti.
Ecco alcuni esempi significativi.
- Il Pakistan è stato uno dei primi Paesi ad adottare BeiDou, utilizzato in ambito militare, per la gestione dei trasporti, la logistica e la sorveglianza delle infrastrutture strategiche. Ci sono indicazioni e resoconti che il Pakistan abbia utilizzato o avuto accesso al sistema di navigazione satellitare BeiDou della Cina durante il recente conflitto con l’India (specificamente riferito a “Operation Sindoor” e agli eventi di fine aprile/inizio maggio 2025). In particolare, la Cina avrebbe fornito un supporto satellitare completo al Pakistan, inclusa una maggiore copertura satellitare e informazioni sulle attività indiane. Ci sarebbero stati incontri tra funzionari militari cinesi e pakistani, anche il 16 maggio 2025, per rafforzare l’accesso dell’esercito pakistano al sistema BeiDou e per integrare i sistemi di comunicazione 5G per una migliore coordinazione e sorveglianza in tempo reale. Alcune fonti riportano che un telefono satellitare Huawei, collegato al sistema BeiDou, sia stato utilizzato nell’attacco terroristico a Pahalgam il 22 aprile 2025, che ha scatenato il conflitto.
- La Thailandia ha firmato accordi con la Cina per l’uso di BeiDou in agricoltura di precisione, gestione del traffico e monitoraggio delle risorse naturali.
- Laos e Cambogia hanno integrato BeiDou in progetti di sviluppo agricolo, trasporti e gestione delle emergenze.
- L’Indonesia utilizza BeiDou per la navigazione marittima, la gestione delle flotte e la sicurezza dei porti.
- Il Myanmar ha adottato BeiDou per la gestione delle infrastrutture di trasporto e per applicazioni di sicurezza.
- Gli Emirati Arabi Uniti hanno siglato accordi per l’uso di BeiDou in progetti di smart city, logistica e trasporti.
- L’Egitto sta collaborando con la Cina per integrare BeiDou nei sistemi di trasporto e nelle infrastrutture critiche.
- Il Kenya e il Sudafrica hanno avviato progetti pilota per l’uso di BeiDou in agricoltura, logistica e monitoraggio ambientale.
- Kazakistan e Uzbekistan. Utilizzano BeiDou per la gestione delle risorse naturali, la navigazione e la sicurezza delle frontiere.
- La Serbia e l’Ungheria, Paesi europei della BRI, hanno mostrato interesse nell’integrazione di BeiDou per la logistica e i trasporti.
- Molti altri Stati dell’Asia centrale, del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Europa orientale stanno valutando o implementando BeiDou in settori come trasporti, agricoltura, telecomunicazioni e gestione delle emergenze.
Va sottolineato come l’adozione di BeiDou nei Paesi della Belt and Road sia in continua crescita, favorita da accordi bilaterali, trasferimento tecnologico e progetti di cooperazione.
In diverse occasioni Xi ha dichiarato che il sistema “servirà i paesi e le regioni lungo la BRI” e ciò “estende l’infrastruttura digitale e l’influenza della Cina a livello globale”.
Di recente (luglio 2024), ha ribadito che “la Cina accoglie con favore tutte le parti che desiderano utilizzare il sistema di navigazione satellitare BeiDou” in occasione della riunione SCO+ ad Astana, sottolineando la sua apertura all’uso internazionale.
Questo rafforza la presenza cinese nelle infrastrutture digitali e nei sistemi di navigazione dei Paesi partner, aumentando l’influenza geopolitica e tecnologica della Cina lungo le rotte della BRI.
L’alternativa cinese del Long-Range Navigation
Oltre alla sua rete satellitare, la Cina ha anche costruito quasi 300 backup terrestri, reti in fibra ottica per trasmettere informazioni di temporizzazione accurate e un sistema eLoran (enhanced Long-Range Navigation), un’alternativa terrestre alla navigazione satellitare.
Questi sistemi garantiscono che, in caso di perdita dei segnali satellitari, i servizi essenziali di navigazione e temporizzazione possano continuare.
A differenza dei segnali satellitari, che sono deboli e facilmente interferiti quando raggiungono la Terra, eLoran utilizza trasmissioni potenti, più difficili da interferire.
Non solo la Cina sta realizzando un sistema eLoran, ma ci sono indicazioni che sia molto avanti in questo settore rispetto a molti paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti, che hanno smantellato i loro sistemi LORAN originali.
La Cina vede l’eLoran come una componente cruciale della sua strategia di resilienza del PNT (Posizionamento, Navigazione e Tempo).
L’eLoran è un sistema di navigazione e tempo terrestre a bassa frequenza che serve come backup indipendente dai sistemi GNSS (come GPS o BeiDou), che sono vulnerabili a disturbi come il jamming e lo spoofing.
Inizialmente, Pechino ha dato grande enfasi all’uso dell’eLoran per la sincronizzazione temporale ad alta precisione, in particolare per le infrastrutture critiche come le reti di telecomunicazioni, le reti elettriche e il settore finanziario.
Le reti in fibra ottica in Cina sono anche integrate con il sistema eLoran per fornire una ridondanza e una precisione del tempo eccezionali.
La Cina ha piani ambiziosi per estendere la copertura dell’eLoran a livello nazionale. Ci sono rapporti che indicano il completamento o il progresso significativo nella costruzione di una rete eLoran nazionale. L’obiettivo è creare una “triade di resilienza PNT” che combini i segnali satellitari (BeiDou), le trasmissioni terrestri (eLoran) e le reti in fibra ottica.
Alcuni analisti e specialisti in PNT ritengono che l’approccio integrato della Cina, che combina BeiDou con un robusto sistema eLoran e una rete di temporizzazione in fibra, ponga Pechino in una posizione di vantaggio in termini di resilienza PNT rispetto a nazioni che si affidano quasi esclusivamente ai GNSS satellitari.
Le motivazioni cinesi per investire nell’eLoran sono le stesse di quelle degli Stati occidentali che stanno riconsiderando questi sistemi: la vulnerabilità del GPS e di altri GNSS a jamming e spoofing.
Avere un sistema terrestre forte garantisce che, anche in caso di interruzione dei segnali satellitari, Pechino possa mantenere servizi PNT essenziali per le sue operazioni militari, la sua economia e la sua società.
Questa ridondanza potrebbe conferire alla Cina un vantaggio strategico.
In un conflitto su Taiwan, ad esempio, potrebbe interferire o falsificare i segnali GPS attraverso lo Stretto di Taiwan, disabilitando la navigazione per le forze americane e taiwanesi, afferma Pollpeter.
Nel frattempo, i sistemi alternativi della Cina rimarrebbero in gran parte inalterati, perché per interferire eLoran sarebbero necessari segnali così potenti che, così facendo, l’America potrebbe compromettere i propri sistemi, afferma Sean Gorman, fondatore di Zephr, un’azienda specializzata in resilienza alla navigazione.
La cooperazione sino-russa tra i sistemi GLONASS e Beidou
Nel 2015, Cina e Russia hanno firmato un accordo per promuovere la cooperazione tra BeiDou e GLONASS, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie comuni e migliorare l’interoperabilità dei due sistemi.
Entrambi i Paesi hanno installato stazioni di monitoraggio e correzione del segnale nei rispettivi territori per migliorare la precisione dei sistemi. La Russia ha installato stazioni BeiDou sul proprio territorio, mentre la Cina ha fatto lo stesso con GLONASS.
La collaborazione si estende a settori come la logistica, i trasporti, l’agricoltura di precisione e la gestione delle emergenze. Ad esempio, i due Paesi stanno sviluppando dispositivi di navigazione che supportano entrambi i sistemi, migliorando l’efficienza e la precisione delle operazioni.
L’utilizzo combinato di BeiDou e GLONASS consente di accedere a un numero maggiore di satelliti, migliorando la precisione del posizionamento e la copertura globale. L’interoperabilità tra i due sistemi riduce il rischio di interruzioni del servizio in caso di guasti o interferenze su uno dei due sistemi.La cooperazione consente a Cina e Russia di promuovere i loro sistemi di navigazione nei mercati internazionali, offrendo un’alternativa competitiva al GPS e al Galileo.
Mosca e Pechino stanno anche lavorando per creare standard tecnici comuni che facilitino l’integrazione dei due sistemi nei dispositivi di navigazione e nelle infrastrutture globali.
La risposta occidentale alla sfida dei sistemi satellitari alternativi
Il 27 marzo, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni americana ha dichiarato che avrebbe esplorato alternative al GPS per rafforzare la resilienza. Tuttavia, gli sforzi per modernizzare i vecchi satelliti GPS americani sono rimasti bloccati. Un aggiornamento destinato a sostituire la tecnologia degli anni ’90 ha offerto solo modesti miglioramenti in termini di precisione, lasciando il GPS molto indietro rispetto a BeiDou e Galileo, un’alternativa europea.
In un rapporto schiacciante del 2024, il Government Accountability Office, un organismo di controllo del Congresso, ha osservato che l’America ha impiegato più di 20 anni per implementare il codice M, un segnale militare resistente alle interferenze che non è ancora pienamente operativo.
Frustrati dalle limitazioni del GPS, alcuni Paesi stanno sviluppando sistemi di navigazione propri. La Gran Bretagna, ad esempio, aveva inizialmente considerato l’idea di lanciare un sistema satellitare autonomo dopo che la Brexit aveva limitato il suo accesso a Galileo, ma ha abbandonato il progetto a causa degli elevati costi. In alternativa, il Regno Unito sta lavorando a un sistema più economico basato su orologi atomici, cavi in fibra ottica, trasmettitori eLoran e sta sperimentando sensori quantistici. Anche la Corea del Sud e il Giappone continuano a sviluppare soluzioni nazionali per la navigazione satellitare.
Tuttavia, poiché solo pochi Paesi possono permettersi di creare un sistema di navigazione globale, la maggior parte continua a fare affidamento su GPS, BeiDou, Galileo o sul russo GLONASS.
Rischi geopolitici dell’adozione del sistema BeiDou
Tra i sistemi occidentali, BeiDou sta compiendo significativi progressi.
Il sistema viene integrato in infrastrutture costruite dalla Cina, come reti telefoniche, elettriche, porti e ferrovie, nell’ambito della Belt and Road Initiative. Paesi come il Pakistan e l’Arabia Saudita lo stanno adottando in alcune applicazioni di difesa, sostituendo il GPS. Tuttavia, l’obbligo di utilizzare esclusivamente BeiDou in determinati dispositivi introduce nuove vulnerabilità. “BeiDou offre alla Cina un controllo diretto sui Paesi che ne dipendono”, afferma Goward. “È uno strumento potente di coercizione economica e politica”.
I paesi che adottano BeiDou diventano dipendenti dalla Cina per la manutenzione, gli aggiornamenti e l’assistenza del sistema. Questa dipendenza potrebbe essere sfruttata da Pechino per fini politici o economici.
la Cina, inoltre, potrebbe avere la capacità di degradare o negare l’accesso ai servizi BeiDou a un paese che lo adotta in caso di disaccordo politico o conflitto. Questo le darebbe un potere di leva significativo.
Sebbene i fornitori di servizi di navigazione satellitare affermino di non raccogliere dati di posizionamento individuali dagli utenti, la gestione dell’infrastruttura sottostante può comunque offrire alla Cina preziose informazioni geografiche e geospaziali. Pechino ha una visione molto centralizzata del controllo dei dati, e l’adozione di BeiDou potrebbe rientrare in questa strategia più ampia di “sovranità digitale”.
I paesi potrebbero essere spinti ad adottare standard e protocolli cinesi, limitando la loro scelta di fornitori e tecnologie future.
In sintesi, l’adozione di BeiDou da parte di uno stato straniero non è solo una questione tecnica, ma un’importante leva geostrategica per la Cina, che le consente di proiettare la sua potenza, rafforzare le alleanze, indebolire l’influenza occidentale e creare nuove opportunità economiche e tecnologiche.