Rapporto Clusit

Cybersecurity per i professionisti: come proteggere i dati dei clienti



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La cybersecurity è diventata una priorità per gli studi professionali che gestiscono dati sensibili. Con l’aumento degli attacchi del 40%, è essenziale implementare misure di protezione multilivello, dalla formazione del personale ai sistemi di sicurezza avanzati

Pubblicato il 18 mar 2025

Giulia Villani

Consulente Privacy Alavie



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In un periodo storico segnato dalla crescente digitalizzazione e dalla costante evoluzione delle tecnologie informatiche, la protezione dei dati, delle infrastrutture critiche e della privacy è diventata una delle priorità fondamentali per i legislatori, sia a livello europeo che nazionale.

La consapevolezza sul tema della cybersecurity si rivela non solo una necessità per le istituzioni e le aziende, ma anche per i professionisti, chiamati a essere sempre più vigili riguardo alla protezione dei dati dei propri clienti e ai rischi a cui sono esposti.

Il panorama delle minacce informatiche per gli studi professionali

Apprendiamo infatti dal rapporto Clusit 2025 che gli attacchi informatici sono minacce sempre più frequenti anche per gli studi professionali, tristemente posizionati in “top10”: il 6,2% degli attacchi verificatosi nel nostro Paese ha colpito la categoria, facendo attestare un aumento degli eventi malevoli rispetto all’anno precedente del 40%.

Immagine che contiene testo, schermata, diagramma, designIl contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

La classifica delle Top 10 vittime in Italia dal 2020 al 2024, stilata dal rapporto Clusit 2025 sulla Cybersecurity

Indubbiamente queste realtà gestiscono una grande quantità di dati particolari e informazioni riservate, legate al tessuto economico-produttivo del Paese, occupandosi in prima linea degli adempimenti fiscali, societari e giuslavoristici di PMI e grandi aziende.

Ciò li rende obiettivi particolarmente attraenti per i cyber criminali.

Il rischio di attacchi informatici, quindi, è da considerarsi una minaccia reale ed una preoccupazione crescente.

Le sfide della cybersecurity per i professionisti

I professionisti sono chiamati a riconoscere i rischi e a sviluppare una maggiore consapevolezza riguardo alla protezione dei dati. La gestione della cybersecurity, deve quindi essere integrata concretamente nei processi aziendali, seguendo un percorso di adattamento e di gestione c.d. “by design” e deve essere considerata come una priorità strategica.

Questa categoria, oltre a rispettare le normative, come ad esempio il GDPR del 2016 e la recentissima Direttiva NIS2, è tenuta a investire nella creazione di una cultura della sicurezza informatica, in modo che la protezione dei dati e delle infrastrutture non sia vista come un obbligo, ma come un valore fondamentale per garantire la fiducia degli utenti e la continuità operativa.

D’interesse primario, oltre alla continuità operativa da ripristinare nei più brevi tempi possibili quando occorre un attacco informatico, è anche certamente l’aspetto economico, soprattutto per le realtà professionali più piccole. Un “banale” attacco ransomware che interrompe le attività di uno studio può generare perdite da decine a centinaia di migliaia di euro, tra costi di ripristino e miglioramento informatico, eventuali riscatti e danni reputazionali.

L’importanza dell’investimento preventivo in cybersecurity per i professionisti

Con una quantificazione del rischio, è facilmente possibile dimostrare che ogni euro investito in cybersecurity prima che l’evento malevolo si verifichi si traduce in una riduzione significativa del rischio finanziario e reputazionale per lo studio. Come dimostrato anche dal Report Cost of a Data Breach 2023, fornitoci da IBM, il costo medio globale di una violazione dei dati ha raggiunto il valore di 4,45 milioni di dollari (massimo storico per il report) in aumento del 15% negli ultimi tre anni.

Il dato ancor più preoccupante, tuttavia, è che il 51% delle organizzazioni prevede di aumentare gli investimenti in sicurezza solo a seguito di una violazione, pensando dunque solo ex post alla pianificazione e ai test di risposta agli incidenti, alla formazione dei dipendenti e agli strumenti di rilevamento e risposta alle minacce.

Strategie di cybersecurity efficaci per gli studi professionali

Le pratiche di igiene informatica e organizzativa sono il primo step per diminuire sensibilmente le vulnerabilità dello studio di fronte a questi eventi. Una protezione efficace richiede un approccio multilivello che combini l’aspetto tecnico e culturale.

Formazione del personale

La consapevolezza dei dipendenti è la prima linea di difesa contro le minacce informatiche. È essenziale organizzare corsi di formazione periodici per aggiornare lo staff sugli attacchi più comuni, come phishing, social engineering e altre tecniche utilizzate dagli hacker. Simulazioni pratiche possono aiutare i dipendenti a riconoscere e-mail sospette e comportamenti anomali, riducendo il rischio di errori umani.

Sistemi di backup regolari

Implementare una strategia di backup solida è cruciale per proteggersi da attacchi ransomware. I backup dovrebbero essere memorizzati in luoghi separati e protetti e dovrebbero inoltre essere testati periodicamente per garantire la loro integrità e il rapido ripristino in caso di attacco.

Aggiornamento software e patching

Il software obsoleto rappresenta una delle vulnerabilità più sfruttate dai cybercriminali. È fondamentale implementare una politica di aggiornamento continuo con le ultime patch di sicurezza per i sistemi operativi e i software, incluse le piattaforme di gestione documentale e i sistemi di comunicazione. Strumenti di patch management automatizzati possono aiutare a mantenere tutti i dispositivi sicuri e protetti.

Implementazione di soluzioni di sicurezza avanzate

Un sistema di difesa efficace deve includere firewall di nuova generazione, soluzione antivirus avanzate e strumenti di rilevamento delle intrusioni (IDS/IPS). Inoltre, adottare soluzioni di sicurezza endpoint (EDR) e sistemi di monitoraggio continuo aiuta a identificare e neutralizzare le minacce in tempo reale.

Autenticazione a più fattori (MFA)

Proteggere gli accessi con autenticazione a più fattori riduce drasticamente il rischio di compromissione delle credenziali. L’uso di app di autenticazione o chiavi hardware è consigliato per garantire un ulteriore livello di protezione, specialmente per l’accesso remoto e ai servizi cloud.

Crittografia dei dati

La crittografia end-to-end dei dati, sia in transito che a riposo, assicura che le informazioni sensibili rimangano protette anche in caso di accesso non autorizzato. Gli studi dovrebbero implementare soluzioni di crittografia automatica per e-mail, database e archivi documentali.

Piani di risposta agli incidenti

Un piano di risposta agli incidenti ben strutturato permette di contenere i danni in caso di attacco. Deve includere procedure di identificazione, contenimento, eradicazione e ripristino, oltre a una notifica tempestiva agli utenti coinvolti e all’assistenza e ad una chiara strategia di comunicazione per informare clienti e autorità in caso di violazione.

Test di sicurezza periodici

Simulazioni di attacco (red teaming), penetration test e audit di sicurezza periodici aiutano a individuare le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate dagli hacker. Le valutazioni devono essere condotte regolarmente per adeguarsi all’evoluzione delle minacce.

    L’importanza della consulenza nella cybersecurity per i professionisti

    Nel 2025, è imprescindibile per gli studi professionali dotarsi di una strategia di sicurezza informatica personalizzata, costruita su una valutazione accurata delle vulnerabilità e un’implementazione continuativa delle misure di protezione.

    L’evoluzione costante delle minacce richiede un approccio proattivo e flessibile. Affidarsi a dei consulenti consente di ottimizzare le difese e di gestire la sicurezza in modo strategico, evitando il rischio di misure inefficaci o obsolete. La prevenzione rimane l’arma più potente contro i cybercriminali, garantendo la tutela delle informazioni sensibili e la continuità operativa dello studio professionale.

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