Come cambieranno le assicurazioni nell’internet delle cose

L’Internet of Things ha di fatto prodotto un ulteriore minaccia alle compagnie assicurative più tradizionali, soprattutto da parte di player del settore. La sfida delle compagnie sarà quindi quella di rendere materiale o quantomeno percepibile con maggiore frequenza l’offerta di servizio che intenderà offrire. Non solo la prevenzione ad un rischio, ma anche l’opportunità di avere un partner privilegiato in grado di soddisfare le esigenze, sempre più uniche e personalizzate dei propri clienti

Pubblicato il 21 Lug 2016

Pasquale Tarallo

Esperto indipendente del tavolo sulle Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica (TISP) dell’Istituto Superiore di Sanità

internet-things-160720095753

La crescente innovazione e diffusione della tecnologia ha reso evidente il maggiore utilizzo di dispositivi mobili ed indossabili. Al fine di considerare i principali driver di crescita ed i fattori abilitanti nel prossimo quinquennio bisogna ricordare la riduzione del costo delle connessioni e l’ampliamento della gamma di “cose” connesse. Siamo ormai nell’era dell’Internet of Things (IoT) dove gli strumenti che sono tradizionalmente connessi, come i PC, gli smartphone ed i tablet, nel 2020 arriveranno a rappresentare meno di un terzo di tutti gli oggetti connessi. Infatti, ormai si va verso la connessione delle auto (connected cars), delle tv intelligenti (smart TV), dei dispositivi indossabili (wearable devices) in grado di monitorare i parametri vitali delle persone e comunicare con i propri caregivers, fino ad arrivare a strade e città intelligenti (smart cities), termostati e case intelligenti (smart homes), uffici, scaffali e negozi (smart offices) e linee di produzione o intere filiere logistiche di imprese intelligenti (smart factories). Questa è la cosiddetta Internet of Everything, non solo più oggetti connessi a Internet, ma la creazione di una rete tra persone, oggetti, processi e dati, che coinvolge connessioni M2M, M2P e P2P.

Ovviamente in questo contesto diventerà importante comprendere come L’internet delle cose determina raccogliere, analizzare e distribuire la grande mole di dati (Big Data) per renderli convertibili in informazioni a supporto delle attività e delle decisioni di business. Bisognerà essere in grado di elaborare i dati nella forma in cui si trovano, per poter fare ricerche e trovare correlazioni sia nel caso di informazioni strutturate (ovvero all’interno di appositi database) che non strutturate (come accade nei contenuti di una e-mail, dei commenti su social network contenenti hashtag, oppure nel caso di dati di geolocalizzazione, marchi e prodotti significativi per l’azienda). Si dovranno utilizzare sia i dati presenti in azienda sia quelli accessibili da fonti esterne, effettuando analisi contestuali ed in tempo reale al fine di sviluppare le proprie strategie ed ipotizzare i passi da compiere, sulla base di avanzati modelli previsionali, in quella che è stata definita economia della condivisione (sharing economy).

Tutto dovrà comunque essere fatto nel pieno rispetto delle regole stabilite dalle normative vigenti e dai pareri espressi dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.

Nuove prospettive per le assicurazioni

Come è facile intuire, questo nuovo scenario apre nuove prospettive al settore assicurativo, con opportunità crescenti e potenziali minacce.

Sul fronte delle opportunità, ad esempio, si devono considerare le seguenti direttrici

– Il PRICING potrà essere sempre più personalizzato e non essere più basato unicamente su calcoli di convenienza statistica (backward-looking), quanto su analisi di tipo comportamentale di tipo predittivo (forward-looking). In questo senso si dovrà passare da prezzi statici verso prezzi dinamici aggiornati con sempre maggiore frequenza in base all’evoluzione del profilo di rischio dei propri clienti. Inoltre si dovrà spostare il focus del cliente dal pricing al modello di servizio (sul punto torno in seguito).

– Il MODELLO DISTRIBUTIVO E LIQUIDATIVO dovrà seguire le medesime logiche in termini di possibilità di personalizzazione dell’erogazione di servizio, di prevenzione e riduzione dei rischi, di miglioramento della gestione dei sinistri con una più puntuale ricostruzione della dinamica dei sinistri e riduzione delle frodi e del contenzioso. Ciò si rendere sempre più possibile grazie alla connessione degli oggetti, la loro tracciabilità e lo studio dei dati che essi esprimono per ogni individuo. Si tratterà, in sintesi, di riproporre il meccanismo della scatola nera per le automobili (ovvero ti riduco il premio se accetti di installarla sul tuo veicolo) anche ad altri oggetti ed alle stesse persone (ti personalizzo il premio se riesco a conoscere meglio i rischi che sono connessi alla tua persona, magari attraverso un dispositivo indossabile).

Le considerazioni fin qui espresse evidenziano i vantaggi per gli assicurati ed il ruolo degli oggetti, ma non devono confondere poiché essi sono solo dei dispositivi, ovvero gli strumenti utilizzabili, per favorire una migliore comprensione dei clienti e dei loro comportamenti e quindi di un allineamento del pricing a questi ultimi. Infatti nel caso di assicurazioni per la RCA auto si può procedere ad una personalizzazione, passando da una tariffa commisurata al consumo (“pay AS you drive”) ad una tariffa commisurata allo stile di guida (“pay HOW you drive”), poiché grazie alle recenti innovazioni ed alle migliori reti di comunicazione è possibile tenere conto di quando, dove e come l’auto viene guidata e quindi combinare tali dati con dati esterni (come ad esempio quelli relativi al traffico, alle condizioni meteo e alla morfologia delle strade). Ciò consente di predisporre una tariffa personalizzata che supporta ed incentiva un migliore stile di guida (ad esempio anche attraverso corsi di guida avanzati e possibili feed-back da inviare al conducente) abbassando il rischio e quindi la tariffa da applicare.

Dal punto di vista delle compagnie l’applicazione di tariffe più personalizzate comporta:

– maggiori costi iniziali per l’evoluzione dei modelli tariffari,

– una cannibalizzazione del portafoglio esistente,

· -il rischio di potenziale snaturamento dell’assicurazione per il venir meno del principio di mutualità.

Questi possibili controindicazioni comunque non devono limitare la spinta all’innovazione poiché si tratta di un trend inarrestabile. Qualsiasi compagnia assicurativa che decida di non fare uso delle possibilità fin qui emerse si esporrà pesantemente al rischio di adverse selection, perdendo i clienti più virtuosi ed accumulando in portafoglio i rischi peggiori. Inoltre non bisogna dimenticare che gli investimenti da realizzare possono anche offrire l’opportunità di creare un nuovo modello di servizio e quindi di offerta. Si potranno, in effetti, offrire nuovi servizi per rendere più attraenti le proprie polizze. Ad esempio si può immaginare che in caso di incidenti o furti dell’automobile vi possa essere un intervento in assistenza oppure offrire l’utilizzo di un veicolo sostitutivo, un messaggio automatico a numeri o indirizzi di posta elettronica predefiniti, etc. in modo da fare apparire l’assicurazione come una sorte di assistente virtuale e di aumentare il grado di fidelizzazione dei clienti più virtuosi. Inoltre l’utilizzo della scatola nera potrebbe servire a ricostruire la dinamica del sinistro e si potrebbero incrociare i dati dei soggetti coinvolti per comprenderne meglio la dinamica, anche analizzando le reti sociali e le connessioni per evidenziarne eventuali comportamenti fraudolenti.

I medesimi ragionamenti possono essere riproposti per la cosiddetta domotica, ovvero la possibilità di rendere un’abitazione, un ufficio, un negozio, un reparto di una fabbrica, etc. un luogo tecnologicamente assistito. Infatti si possano inserire sensori intelligenti in grado di fornire allarmi o dare evidenza di comportamenti ripetitivi che possono incidere sul rischio e sulle possibili perdite in caso di accadimento del fatto per cui si è deciso di sottoscrivere la polizza. L’assicurazione in questo modo offre un sistema di monitoraggio e di gestione continuativa del rischio grazie al collegamento con sensori nei sistemi di sicurezza in grado di rilevare in tempo reale incendi, perdite d’acqua, tentativi di intrusione, interruzione dell’elettricità, ecc. Infine si può anche immaginare di riproporre il medesimo servizio per offrire un sistema in grado di rilevare cadute accidentali o altri aspetti legati ai parametri vitali di persone anziane o altri soggetti che necessitino una forma di assistenza domiciliare etc.

Cosa bisogna prendere in considerazione nella sharing economy

Per poter procedere, le assicurazioni devono prendere in considerazione

· i modelli distributivi adottati, cercando di personalizzare al meglio la comunicazione e la promozione commerciale, soprattutto in ambito mobile, al fine di aumentare la frequenza delle interazioni con il cliente, poiché nel settore assicurativo è tradizionalmente molto più bassa rispetto ad altri settori. In questa direzione bisogna riprendere in considerazione i modelli adottati in termini di orari di apertura, ubicazione e servizi offerti. Essi dovranno necessariamente tenere conto della mutata disponibilità di tempo dei consumatori che vorranno essere serviti in qualsiasi momento, in qualsiasi modo ed in qualsiasi luogo all’interno di una offerta multicanale integrata;

· i sistemi informativi, che non devono più essere basati sui tradizionali silos, poiché i dati e le informazioni sono sempre più trasversali ed attinenti a diverse aree aziendali oltre ad essere attinte da fonti esterne, con elaborazioni e analisi che devono essere realizzate sempre più in tempo reale. In questa ottica bisogna riconsiderare la piattaforma hardware e le soluzioni software adottate rafforzando il presidio delle infrastrutture tecnologiche e della sicurezza dei dati, soprattutto se si utilizzano sistemi di archiviazione virtuali (cloud). Diventerà sempre più importante dotarsi si soluzioni applicative di raccogliere grandi volumi di dati in tempo reale, di estrapolarne le informazioni al fine di profilarle meglio e di utilizzarle in sede di offerta. Infine, ultimo, non per importanza, bisognerà predisporre sistemi di resilienza in grado di assicurare la continuità operativa anche in caso di disastri non previsti (disaster ricovery e business continuity), nel qual caso bisogna ripristinare i dati prima dell’evento con sistemi idonei (back up systems);

· i modelli organizzativi, in termini sia di struttura che di processi e di risorse umane coinvolte, al fine di andare sempre più verso un approccio olistico e snello, in grado di rilevare le nuove opportunità e di fronteggiare le possibili minacce (ad esempio per la tutela dei dati, del crimine informatico, etc.) anche per migliorare il rapporto di fiducia con il cliente. Infatti sul fronte privacy, una componente fondamentale della strategia di approccio al cliente, può fare leva su eventuali azioni di trasparenza sui principi di raccolta e utilizzo dei dati, sull’adozione di codici di condotta e azioni di coinvolgimento dei clienti, oppure sull’offerta di ricompense in termini di sconti e servizi a fronte delle informazioni fornite.

· le alleanze strategiche, ad esempio con possibili fornitori di soluzioni tecnologiche o di prodotti e servizi complementari all’offerta delle compagnie. Ad esempio, nel caso della sanità integrativa, la possibile collaborazione con ambulatori, medici, infermieri, fornitori di medicinali o di dispositivi medici, etc. Allo stesso modo si possono realizzare accordi con aziende farmaceutiche che abbiano dati epidemiologici in grado di spiegare meglio le cause delle malattie o dei decessi. In questo stesso ambito rientrano le collaborazioni con soggetti che producono o distribuiscono dispositivi indossabili in grado di rilevare i parametri vitali dell’individuo, come la glicemia, la pressione arteriosa, il battito cardiaco, etc. E non sempre i marchi più noti (Apple, per il cosiddetto Apple watch, oppure Google, per i cosiddetti Google Glass, oppure Fitbit per il braccialetto per il fitness) devono essere quelli privilegiati. Sovente è meglio fare affidamento su chi ha già certificato (come ad esempio iHealth) i propri wearables come dispositivi medici ed hanno anche creato delle comunità virtuali dove si utilizza il modello ad abbonamento (paghi un abbonamento ed io ti concedo i dispositivi ed una serie di servizi a completamento della mia offerta). Un modello simile è stato recentemente lanciato da Generali con l’offerta Vitality, oppure da RBM Salute con l’accordo fatto proprio con iHealth, ma ve ne sono altri nel settore.

· il rischio reputazionale, ovvero tutto ciò che in modo intangibile la compagnia comunica attraverso i suoi comportamenti, siano essi di tipo tradizionale che innovativi.

Conclusioni

L’Internet of Things ha di fatto prodotto un ulteriore minaccia alle compagnie assicurative più tradizionali, soprattutto da parte di player del settore. Non è un caso che molti consumatori e imprese accettano più facilmente una offerta da un soggetto non del settore (ad esempio, un player tecnologico, un fornitore di farmaci o di dispositivi medici, un operatore della grande distribuzione, etc.). Essi comunicano in modo latente che essi preferiscono un contatto frequente ad una promessa da mantenere in un futuro incerto. La sfida delle compagnie sarà quindi quella di rendere materiale o quantomeno percepibile con maggiore frequenza l’offerta di servizio che intenderà offrire. Non solo la prevenzione ad un rischio, ma anche l’opportunità di avere un partner privilegiato in grado di soddisfare le esigenze, sempre più uniche e personalizzate dei propri clienti.

* Independent Thinker and Co-chair of Scientific Committee at National Research Council requested to investigate the role of innovation in healthcare

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3