Al fine di massimizzare il contributo della porzione di spettro nella banda dei 6 GHz [1] per consentire l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di connettività digitale per l’Europa, previsti dal Programma Politico del Decennio Digitale 2030 (DDPP) è indispensabile che la stessa sia dedicata in via esclusiva ai sistemi mobili. Il 3GPP ha standardizzato[2] la banda inferiore dei 6 GHz (5.925 – 6.425 GHz) per uso non licenziato, abilitando i dispiegamenti 5G NR-U, mentre la banda superiore dei 6 GHz (U6, 6425-7125 MHz) è destinata all’uso licenziato.
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Reti gigabit e copertura mobile: una destinazione unitaria necessaria
Come noto il Programma Politico del Decennio Digitale 2030 (DDPP) conferma la centralità della ampia diffusione di reti con capacità misurata in gigabit: in sintesi la capillarità della diffusione di tali reti dovrebbe consentire che tutti i cittadini utenti finali abbiano una rete gigabit fino al punto di terminazione della rete, e tutte le aree popolate siano coperte da una rete mobile ad alta velocità
Tali finalità non sono raggiungibili con una suddivisione della banda dei 6GHz tra sistemi mobili e sistemi diversi ma solo con una destinazione unitaria della stessa ai servizi mobili: gli operatori potranno usarla per realizzare una copertura che offrirà sia servizi mobili tradizionali che servizi FWA.
Crescita esponenziale del traffico dati e limiti di capacità
Per raggiungere gli obiettivi di connettività del Decennio Digitale Europeo in modo economico e sostenibile è quindi necessario che ci sia disponibilità adeguata in termini di ampiezza e tempestiva di nuovo spettro quale quello nella banda dei 6 GHz
Come chiaramente evidenziato nelle risposte degli operatori alla prima consultazione di AGCOM in tema di estensione della assegnazione delle frequenze in scadenza al 31 dicembre 2029 [3] i volumi di dati trasportati dalle reti mobili continuano a crescere a un tasso annuo del ~25%-30% e, con le attuali disponibilità di banda, la capacità delle reti mobili europee probabilmente raggiungerà il limite entro il 2030, con alcuni operatori che esauriranno la capacità di rete prima di tale data.
Spettro aggiuntivo per 5G advanced e 6G: i requisiti minimi
Lo spettro aggiuntivo nella banda superiore dei 6 GHz (U6, 6425-7125 MHz) è pertanto indispensabile per i servizi mobili ora ma anche per il 5G-Advanced per affrontare l’incremento del carico di traffico che interesserà le stazioni base macro nelle aree urbane a partire dal 2027-2028.
Se lo spettro sarà assegnato in neutralità tecnologica sarà possibile un utilizzo efficace della banda dei 6 GHz (U6) per i primi utilizzi del 6G ed a tal proposito è necessaria una assegnazione iniziale di almeno 200 MHz per ciascun operatore.
Pertanto, per consentire agli operatori di avere a disposizione una capacità di banda sufficiente per il 5G Advanced e poi per il 6G, la banda superiore dei 6 GHz (6425-7125 MHz) deve essere destinata in modo esclusivo per uso mobile; va rammentato che la banda inferiore dei 6 GHz (5925-6425 MHz) è già assegnata in regime esente da licenza, per applicazioni WAS/RLAN: tale banda è già stata armonizzata a livello europeo per l’uso Wi-Fi, come noto non licenziato. Evidentemente, se tale destinazione è di oggettivo difficile ripensamento per le difficoltà connesse con la diffusione del suo utilizzo, nulla osta ad estendere in alto oltre i 7125 MHz la banda effettivamente utilizzata per i servizi mobili e non solo nelle previsioni del PNRF.
I rischi di una destinazione frammentata dello spettro
Una destinazione diversa da quella esclusiva e licenziata per reti mobili della banda alta dei 6 GHz che vada a completare la disponibilità di spettro oggi assegnata agli operatori porterebbe danni significativi allo sviluppo futuro delle reti mobili pubbliche in Europa, con un danno per i cittadini, le imprese e tutti gli Stati Membri.
In sintesi, la trasformazione digitale richiede che siano disponibili reti mobili sempre più veloci, affidabili e a bassa latenza per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese in un contesto che vede un raddoppio del traffico dati ogni due anni.
Pianificazione e interesse del mercato per la banda alta
Secondo un recente Studio della GSMA[4] il fabbisogno stimato totale di spettro nelle “bande medie” (1-7 GHz) per le città nel periodo 2025-2030 e di una ampiezza di 2 GHz.
È indispensabile pianificare, sin da ora, disponibilità di spettro aggiuntivo per i servizi mobili che non potrà che essere costituito dai 700 MHz contigui della banda alta dei 6 GHz. Già oggi c’è grande interesse da parte degli operatori e dei produttori di impianti e terminali per detta banda e si attende entro la fine del 2025 da parte del 3GPP l’approvazione di specifiche tecniche. Va sottolineato che studi teorici e test in campo hanno confermato la possibilità di ottenere una copertura con la banda 6GHz utilizzando i siti radiomobili esistenti.
Impatti ambientali ed economici di scelte sbagliate
Per assurdo ove una scelta non fondata sulle evidenze tecniche e di evoluzione del mercato portasse a non destinare la banda 6425-7125 MHz per le reti 5G e 6G la conseguenza sarebbe un aumento esponenziale dei siti con un impatto economico (maggiori costi ingiustificati) e soprattutto ambientale sia per il numero dei siti che per il connesso consumo di energia e la produzione di CO2: elementi tutti evitabili con una corretta destinazione della banda 6GHz alta per i servizi mobili.
In relazione agli oneri di assegnazione per i servizi mobili della porzione alta dello spettro a 6 GHz in analogia a quanto (praticamente tutta) l’industria sta proponendo per la scadenza del 31 dicembre 2029, la soluzione più sostenibile per il Paese è l’impegno da parte degli operatori alla realizzazione di copertura specifica ed all’investimento sostituendo un pagamento monetario con effetti difficilmente correlabili con lo sviluppo del settore e dei servizi con un diretto vantaggio per i cittadini ed il Paese.
Importante sottolineare che mentre la crescita del traffico delle reti mobili è un elemento sotto gli occhi di cittadini, tecnici e governanti, non esiste alcuna evidenza che la banda inferiore dei 6 GHz (5925-6425 MHz) oggi destinata in regime esente da licenza per applicazioni WAS/RLAN non sia sufficiente alle esigenze del servizio e necessiti di un ampiamento.
Esperienze internazionali: Cina, India e Hong Kong
Va anche ricordato come la Cina abbia identificato ufficialmente l’intera banda 6425–7125 MHz per servizi mobili IMT (International Mobile Telecommunication) già nel luglio 2023, aggiornando la propria tabella nazionale di allocazione delle frequenze[5]. Hong Kong ha concluso in Dicembre la prima asta IMT per l’uso mobile per la parte alta della banda 6 GHz e l’India sta anche progredendo nell’uso dei 6 GHz per la telefonia mobile[6].
La posizione europea e le prospettive future
È indispensabile che nei lavori tecnici in ambito CEPT siano confermate la destinazione esclusiva della banda alta dei 6 GHz per il servizio mobile (MFCN) con assegnazioni esclusive e licenziate e la destinazione per il servizio di tipo R-LAN della banda bassa dei 6 GHz e che in prospettiva sia rivalutata anche la destinazione della banda bassa dei 6 GHz per i servizi mobili o l’effettiva messa a disposizione dei servizi mobili della banda superiore ai 7125 MHz già destinata a tale uso.
La consapevolezza della esigenza che l’Unione Europea vada in questa direzione, dopo la espressa destinazione per i servizi mobili della parte alta della banda 6 GHz da parte di Cina, India ed Hong Kong, è stata espressa da un gruppo di operatori con una lettera alla commissione europea dello scorso 7 maggio[7] ed anche Enrico Letta[8] ha confermato la crucialità della banda superiore dei 6 GHz.
Note
[1]La revisione del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF) è stata approvata con decreto del Ministro firmato in data 31 agosto 2022 e pubblicata sul supplemento ordinario n.35 alla Gazzetta Ufficiale del 13 settembre 2022, n. 214. Tabella B (bande 5925-6700 MHz e 6700-7075 MHz)
[2] Le specifiche più rilevanti si trovano nelle versioni come la Release 16 e successive, che coprono l’uso dello spettro sia con licenza che senza licenza.
- 3GPP TS 38.101-1: Questa specifica riguarda la trasmissione e la ricezione radio dell’apparecchiatura utente (UE) e include la banda n96 per l’intero intervallo dei 6 GHz (5925–7125 MHz), secondo una fonte.
- NR-U (5G NR-Unlicensed): È l’elemento di lavoro e la tecnologia all’interno del 3GPP per il funzionamento del 5G NR nello spettro non licenziato, incluso quello nella banda dei 6 GHz.
- Elemento di lavoro RP-202116: Un elemento specifico approvato all’interno del 3GPP per affrontare l’operatività non licenziata in Europa nella gamma 5925–6425 MHz.
- Release 16 e successive: Le specifiche contenute in queste versioni più recenti degli standard 3GPP, sono state sviluppate per supportare funzionalità come NR-U e l’uso della banda dei 6 GHz.
[3] DELIBERA N. 247/24/CONS: Consultazione Pubblica sulle misure regolamentari concernenti l’assegnazione delle frequenze radio per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche i cui diritti d’uso scadono il 31 dicembre 2029
[4] Mobile Evolution in 6 GHz – The impact of spectrum assignment options in 6.425–7.125 GHz – September 2024 (https://www.gsma.com/connectivity-for-good/spectrum/wp-content/uploads/2024/09/GSMA_Mobile-Evolution-in-6-GHz.pdf )
[5] UIY.COM : (https://cdnuiy.uiycom.com/News/The_MIIT_has_taken_the_lead_in_dividing_the_6GHz_frequency_band_into_5G_6G_systems_globally/)
[6] GSMA: https://www.gsma.com/connectivity-for-good/spectrum/6-ghz-to-dominate-mobile-capacity-planning/
[7] https://www.ansa.it/canale_tecnologia/notizie/tlc/2025/05/07/tlc-chiedono-allue-piu-spettro-per-un-futuro-digitale_7fbdb297-ca6c-4387-ba2c-1dd3d755dfac.html
[8] Vedi Rapporto Letta al link https://www.consilium.europa.eu/media/ny3j24sm/much-more-than-a-market-report-by-enrico-letta.pdf (posizione sui 6 GHz citata a pagg. 53, 57, 58 e 60).
La roadmap di pag. 60 prevede: “By 2029: Upper 6 GHz frequency band to IMT, with a common framework for allocation and auctioning.”










