Sebbene si discuta da anni del potenziale degli Open Government Data (OGD), la loro qualità e reale usabilità rimangono ancora spesso insufficienti.L’enorme quantità di dati oggi disponibili per poter essere utilizzata per fornire delle risposte alle domande sul futuro richiede maggiore capacità interpretativa e di elaborazione ed analisi. Da ciò la necessità di un intervento sulle banche dati della PA, affinché siano facilmente consultabili, proprio perché si ritiene che la stessa sia al servizio delle scelte pubbliche e dei cittadini.
Indice degli argomenti
Una nuova sfida per i dati aperti della Pubblica Amministrazione
La mancata disponibilità di dati rappresenta spesso un grave ostacolo per la ricerca scientifica e in particolare per il settore delle politiche sociali, dove la valutazione delle misure introdotte al fine di implementarle, modificarle o riprogettarle si basa essenzialmente sulle informazioni relative alla loro applicazione e al loro impatto. Le pubbliche amministrazioni, infatti, non sempre dispongono delle risorse necessarie per garantire che i dati siano realmente FAIR — ovvero Findable, Accessible, Interoperable e Reusable (reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili). Di conseguenza, il valore conoscitivo e trasformativo insito nei dati pubblici rimane frequentemente inespresso. Il consolidamento di una cultura “open” nelle PA è di fondamentale utilità per tutti gli stakeholder coinvolti partendo dai ricercatori, al fine di favorire un accesso facilitato a dati amministrativi utili alla comprensione dei fenomeni sociali, e a beneficio di una cittadinanza maggiormente coinvolta ed informata.
In questo contesto si inserisce il progetto “Open Government Data: Conoscere la Società Attraverso i Dati della Pubblica Amministrazione”[1], promosso dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca all’interno del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. L’iniziativa si propone di esplorare e valorizzare il potenziale dei dati aperti generati dalle pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di sostenere la trasparenza, rafforzare la ricerca e stimolare la partecipazione informata dei cittadini alla vita pubblica.
Un’infrastruttura per la conoscenza: Osservatorio, Ricerca, Divulgazione
Il progetto si fonda su un’infrastruttura articolata in tre componenti fortemente interconnesse:
1) l’Osservatorio Open Data della PA;
2) le Linee di Ricerca;
3) il Laboratorio Multimediale.
Queste tre componenti sono pensate per trasformare gli OGD in strumenti di conoscenza, partecipazione e innovazione con l’obiettivo di creare un ecosistema che integri rigore scientifico, apertura e impatto sociale.
Prendersi cura dei dati: l’Osservatorio OGD
L’Osservatorio rappresenta il cuore operativo del progetto: un hub dedicato alla raccolta, alla strutturazione e alla documentazione dei dati pubblici prodotti dalle amministrazioni. L’obiettivo è quello di superare i limiti attuali in termini di frammentazione, scarsa interoperabilità e carenza di metadati, offrendo dataset accurati, arricchiti e pronti all’uso per finalità scientifiche.
Grazie alla collaborazione con DASSI, il service provider italiano del CESSDA ERIC, l’Osservatorio garantisce la conformità agli standard internazionali in termini di metadatazione, archiviazione e FAIRness adottando i modelli e gli standard internazionali più diffusi nel campo del research data management.
Attraverso attività di “data curation” – che si traducono nella creazione di metadati basati su standard internazionali – si producono descrizioni dettagliate e strutturate dei dati. In particolare, si fa riferimento agli standard elaborati dalla “Data Documentation Initiative (DDI) Alliance”, i più diffusi nel campo delle scienze sociali. I dati vengono, quindi, ristrutturati, documentati e arricchiti secondo standard riconosciuti a livello internazionale. Ogni dataset è corredato da metadati dettagliati che ne descrivono origine, contenuto, trasformazioni effettuate e potenzialità di riuso. Infine, attraverso l’impiego di vocabolari controllati, thesauri e ontologie i dati sono resi interoperabili e comparabili.
Questo consente di allineare i dati pubblici italiani alle pratiche europee di gestione delle informazioni per le scienze sociali, contribuendo alla costruzione di un’infrastruttura di ricerca solida, trasparente e interoperabile. L’Osservatorio si pone così come punto di riferimento per accademici, esperti, giornalisti e cittadini che vogliano interrogare i dati per comprendere i fenomeni sociali contemporanei.
La missione dell’Osservatorio è, dunque, quella di convertire dataset esistenti in risorse realmente utilizzabili per la ricerca scientifica e l’analisi pubblica. Fondamentale è il coinvolgimento diretto delle amministrazioni pubbliche nella fase di documentazione e validazione dei dati.
Linee di ricerca: osservare la società attraverso i dati
La seconda componente del progetto mira a stimolare un uso critico e innovativo dei dati pubblici, promuovendo lo sviluppo di linee di ricerca sia teoriche che empiriche. Le attività si concentrano su tematiche chiave per comprendere la società digitale.
Le ricerche si basano su approcci metodologici diversificati (quantitativi, qualitativi e mixed methods) e si avvalgono dell’integrazione di fonti multiple, comprese quelle raccolte o curate direttamente dall’Osservatorio. Questo approccio consente di affrontare la complessità dei fenomeni contemporanei in modo sistematico, generando conoscenze utili anche al policy making e al dibattito pubblico.
Le principali aree tematiche includono:
- Lavoro e occupazione: analisi del mercato del lavoro nell’economia degli eventi a Milano, con attenzione alle traiettorie occupazionali, alle condizioni di lavoro e alle forme di governance del settore.
- Educazione e disuguaglianze: studio delle competenze scolastiche e delle scelte educative in relazione ai contesti locali e alle dotazioni tecnologiche delle scuole, tramite integrazione di dati INVALSI e fonti territoriali.
- Welfare e salute di comunità: valutazione dei nuovi servizi socio-sanitari introdotti con il PNRR, con un focus sull’integrazione tra attori territoriali e sul coinvolgimento della cittadinanza.
- Città e territorio: analisi delle trasformazioni urbane di Milano, tra grandi eventi (come le Olimpiadi 2026) e politiche ambientali, attraverso l’integrazione di OGD e narrazioni urbane.
- Sicurezza e devianza: esplorazione della criminalità economica e organizzata attraverso i dati giudiziari con particolare attenzione alla “colpa di organizzazione”.
- Sorveglianza digitale e Big Data Policing: studio dell’impatto delle tecnologie digitali nelle politiche di sicurezza urbana, con attenzione ai rischi di esclusione e discriminazione algoritmica.
- Governance e innovazione istituzionale: indagine sulle nuove forme di collaborazione tra attori pubblici e privati, analizzando modelli di co-progettazione e amministrazione condivisa.
- Cittadinanza digitale: analisi dei processi di partecipazione mediate dalle tecnologie e delle nuove fratture socio-politiche legate alla transizione digitale ed ecologica.
Un laboratorio per raccontare gli Open Government Data
Il progetto ha istituito un Laboratorio Multimediale per sostenere la divulgazione del progetto e delle sue linee di ricerca scientifica. Il laboratorio supporta la produzione di contenuti multimediali (video, podcast, interviste) con l’obiettivo di rendere accessibili i risultati della ricerca a un pubblico ampio e non specializzato, contribuendo alla costruzione di un linguaggio divulgativo che sappia restituire la complessità delle scienze sociali in modo chiaro e coinvolgente. In questo modo, il progetto si propone non solo di produrre sapere, ma anche di comunicarlo efficacemente, contribuendo alla crescita della cultura scientifica nella società. Tutti i contenuti multimediali pubblicati sono disponibili sul sito del progetto.
Un impatto multilivello: tecnologia, ricerca, società
Il progetto è orientato a generare un impatto significativo e duraturo su più dimensioni strategiche, con effetti tangibili sia nel breve che nel lungo periodo:
- Impatto tecnologico: il progetto contribuisce allo sviluppo di un’infrastruttura digitale avanzata per la gestione, l’arricchimento e l’interoperabilità dei dati pubblici. Attraverso la produzione di dataset accurati e la sperimentazione di metodologie innovative per l’analisi e la metadatazione, si promuove un uso più efficiente e affidabile degli Open Government Data, anche in ottica di integrazione con gli standard europei e internazionali.
- Impatto scientifico: la valorizzazione dei dati pubblici si traduce in un rafforzamento della capacità di ricerca del sistema universitario, stimolando la produzione di nuova conoscenza empirica e teorica. Il progetto supporta la pubblicazione su riviste scientifiche nazionali e internazionali, favorisce la partecipazione a bandi competitivi e potenzia il capitale umano attraverso il reclutamento di giovani ricercatori e l’attivazione di percorsi di formazione avanzata. Si promuove così una rete di ricerca attiva, aperta e interdisciplinare.
- Impatto economico e sociale: a livello economico, il progetto genera nuove opportunità occupazionali qualificate e stimola investimenti in infrastrutture e risorse per la didattica e la ricerca. Sul piano sociale, favorisce una cultura del dato aperto e promuove l’empowerment della cittadinanza attraverso l’accesso a dati pubblici affidabili e comprensibili. L’uso dei dati viene così configurato come leva per l’innovazione sociale, la trasparenza amministrativa e il miglioramento delle politiche pubbliche.
Collaborazioni istituzionali e apertura alla società civile: contribuire a un ecosistema consolidato
Le collaborazioni tra attori istituzionali sono fondamentali per valorizzare il potenziale degli OGD e promuovere un ecosistema solido e inclusivo. La letteratura accademica ha ampiamente esplorato come l’apertura dei dati possa creare nuovi spazi di collaborazione tra attori pubblici, società civile e comunità accademica, contribuendo alla co-produzione di politiche pubbliche e all’empowerment civico (Hossain et al., 2018).
In questo contesto, le collaborazioni non dovrebbero limitarsi a semplici partnership operative, ma configurarsi come dispositivi generativi, capaci di stimolare nuove forme di governance condivisa e partecipativa. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale che i processi collaborativi includano fattori cruciali come il dialogo, la costruzione della fiducia reciproca e lo sviluppo di un impegno e di una comprensione condivisa (Ansell & Gash, 2008).
Per superare le barriere che spesso ostacolano l’uso efficace dei dati – come la frammentazione delle fonti e la carenza di interoperabilità – è necessario che le pubbliche amministrazioni vadano oltre la mera pubblicazione dei dati, concentrandosi sulla creazione di infrastrutture solide che ne facilitino l’accesso e la fruizione (Janssen et al., 2012). Ciò implica lo sviluppo di piattaforme intuitive, il miglioramento della qualità dei dati attraverso metadati e validazione, e la creazione di strumenti che consentano agli utenti di analizzare ed interpretare le informazioni in modo efficace. Inoltre, è fondamentale rispondere alle esigenze reali degli utenti, coinvolgendo attivamente i cittadini nei processi legati agli OGD, affinché i dati diventino una risorsa concreta per l’impegno civico, l’innovazione e la responsabilità pubblica.
Le partnership intersettoriali possono giocare un ruolo cruciale, permettendo di condividere competenze e risorse in modo strategico. Tali collaborazioni possono certamente contribuire a rafforzare l’adozione di standard aperti, condivisi e interoperabili, favorendo una governance collaborativa capace di rispondere in modo flessibile e inclusivo ai bisogni emergenti della società digitale. Attraverso queste collaborazioni strutturate, il progetto si propone di promuovere un ecosistema partecipativo e dinamico, in cui la co-produzione di conoscenze sia stimolata da un dialogo continuo tra ricerca, innovazione amministrativa e iniziativa civica.
Lo sviluppo di collaborazioni rappresenta quindi un asse strategico del progetto, consapevoli che la valorizzazione degli OGD si inserisce già in un ecosistema solido e dinamico, composto da attori pubblici, organizzazioni della società civile, comunità di attivisti e realtà accademiche attive da anni in questo ambito. L’obiettivo del progetto non è chiaramente quello di sostituire queste esperienze, bensì contribuire attivamente offrendo strumenti analitici, competenze scientifiche e risorse per arricchire, documentare e utilizzare i dati aperti in ottica pubblica.
In questa direzione si inserisce una rete strutturata di collaborazioni istituzionali, che consente l’accesso a dati amministrativi di elevato valore informativo e la definizione di protocolli condivisi per il loro utilizzo a fini scientifici. Tra gli accordi già attivati o in via di formalizzazione si segnalano:
- Comune di Milano – Direzione Innovazione Tecnologica e Digitale
- Città Metropolitana di Milano – Settore Politiche del Lavoro
- Corte d’Appello, Tribunale e Procura di Milano – Data Transfer Agreement
- Regione Lombardia – Accordo tecnico-scientifico
- INVALSI – Protocollo di ricerca
Tutti gli accordi sono finalizzati a regolamentare il trasferimento e l’uso dei dati esclusivamente per le attività previste dal progetto, in particolare per la realizzazione dell’Osservatorio Open Data e per lo sviluppo delle linee di ricerca interdisciplinari.
In parallelo, il progetto intende rafforzare il dialogo e la cooperazione con la società civile, valorizzando le esperienze di quegli attori già attivamente impegnati nella promozione della trasparenza, nella diffusione della cultura del dato e nella sperimentazione di pratiche partecipative. L’obiettivo è duplice: da un lato, favorire il confronto tra competenze e approcci differenti; dall’altro, consolidare una governance collaborativa del dato pubblico, fondata su principi di apertura, responsabilità e condivisione.
In questo senso, le collaborazioni non vengono intese unicamente come strumenti operativi, ma come dispositivi generativi, capaci di alimentare percorsi condivisi di produzione e utilizzo dei dati, a supporto di una società più informata, inclusiva e consapevole.
Conclusioni
Promuovere una cultura del dato pubblico significa riflettere non soltanto sulle modalità di produzione, documentazione e condivisione dei dati, ma anche sulle finalità e sugli attori coinvolti. Il progetto “Open Government Data: Conoscere la Società Attraverso i Dati della Pubblica Amministrazione” si muove a partire da questa consapevolezza: gli Open Government Data non sono meri strumenti tecnici, bensì risorse abilitanti che riflettono – e al tempo stesso influenzano – le modalità attraverso cui le istituzioni costruiscono conoscenza e orientano l’azione pubblica.
L’obiettivo non è solo quello di migliorare l’accesso e la qualità dei dati, ma di contribuire alla costruzione di un’infrastruttura in grado di rendere i dati significativi, comprensibili e utili per l’analisi dei fenomeni sociali. In questo quadro, la ricerca scientifica può svolgere un ruolo centrale, non solo nella produzione di evidenza empirica, ma anche nell’elaborazione di strumenti che favoriscano l’interrogazione critica dei dati e il loro utilizzo informato.
In un contesto in cui il ricorso ai dati digitali è sempre più pervasivo, ma non sempre trasparente, diventa essenziale affermare una visione del dato pubblico come bene comune, la cui governance deve essere aperta, responsabile e orientata al valore collettivo. Il progetto intende contribuire a questo obiettivo, rafforzando il dialogo tra mondo accademico, pubbliche amministrazioni e società civile, e offrendo un contributo concreto allo sviluppo di pratiche di conoscenza pubblica più solide, inclusive e condivise.
Bibliografia
Ansell, C., & Gash, A. (2008). Collaborative Governance in Theory and Practice. Journal of Public Administration Research and Theory, 18(4), 543–571. https://doi.org/10.1093/jopart/mum032
Hossain, M. N., Talukder, M. S., Hoque, M. R., & Bao, Y. (2018). The use of open government data to citizen empowerment: An empirical validation of a proposed model. Foresight, 20(6), 665–680. https://doi.org/10.1108/FS-03-2018-0027
Janssen, M., Charalabidis ,Yannis, & and Zuiderwijk, A. (2012). Benefits, Adoption Barriers and Myths of Open Data and Open Government. Information Systems Management, 29(4), 258–268. https://doi.org/10.1080/10580530.2012.716740
[1] Progetto di Eccellenza – OPEN GOVERNMENT DATA. Conoscere la società attraverso i dati della Pubblica Amministrazione finanziamento MUR 2023-2027 Nota 15659 del 28/12/2022.