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Prompt designer per l’intelligenza artificiale, chi è e cosa fa in azienda



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Una nuova figura professionale legata alla diffusione dell’intelligenza artificiale: il prompt designer coniuga competenze umanistiche all’uso di tool come ChatGPT

Pubblicato il 22 lug 2024

Amos Bianchi

coordinatore didattico di Spd – Scuola politecnica di design



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Il rapido affermarsi dell’intelligenza artificiale in tutti i settori lavorativi e non sta determinando la nascita di nuove figure professionali, capaci di interagire con questa nuova tecnologia e di sfruttare al massimo le sue potenzialità. Questo è, ad esempio, il caso del prompt designer nell’ambito del design e della progettazione.

Il termine prompt deriva dall’inglese “to prompt” e viene solitamente utilizzato per impartire un comando, per sollecitare qualcuno a compiere una determinata azione. Oggi, questa parola è stata presa in prestito dall’informatica per identificare l’input che la persona dà all’intelligenza artificiale affinché possa restituire il risultato desiderato. Da qui la necessità di avere figure professionali capaci di dare istruzioni precise e puntuali ai modelli di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT di OpenAI, così da poter ottenere in modo preciso e puntuale il risultato l’output richiesto.

Chi è il prompt designer

Nel design, settore che in Italia conta 41.908 mila operatori, generando un valore aggiunto di 3,14 miliardi di euro, con un totale di 63.485 mila occupati – dati presentati da Deloitte Private e Fondazione Symbola in occasione della Milano Design Week – è nato il prompt designer. Questa figura progetta e scrive prompt di qualità per dialogare con l’intelligenza artificiale generativa e per addestrarla a fornire gli output più efficaci e pertinenti, come ad esempio, testi, video ed immagini. Ha conoscenze e competenze sia tecniche sia umanistiche, in quanto deve avere una comprensione chiara del contesto in cui sta interagendo.

Sa, infatti, padroneggiare il linguaggio verbale per individuare le scelte lessicali migliori possibili e formulare domande e frasi in modo innovativo per ottenere risultati specifici; così come è a conoscenza della “logica” dello strumento e dei suoi limiti per instaurare un dialogo proficuo. Si tratta perciò di un profilo ibrido che riunisce gli esperti informatici che si occupano di programmare le macchine, i linguisti e gli scrittori di contenuti.

Come diventare prompt designer

Il prompt designer è quindi un “catalizzatore di discipline differenti”, che mette in relazione nel lento e stratificato processo di costruzione di un progetto e, per questo motivo, è necessaria una formazione che unisca una solida preparazione umanistica, sia essa sociale, economica, politica, psicologica, antropologica con quella tecnico-informatica. Nonostante possa sembrare semplice fornire alla tecnologia i prompt più efficaci, sono diversi i fattori e le variabili che entrano in gioco nella buona riuscita del progetto.

Il consiglio è quindi quello di evitare di intraprendere il percorso per diventare prompt designer da autodidatta ma affidarsi a professionisti che mettono a disposizione corsi di formazioni completi e specifici. I programmi formativi prevedono che lo studente nei differenti corsi (dalla scrittura creativa al Visual Design e al Digital Design) approcci diverse intelligenze artificiali, per comprendere quali siano le modalità di interazione linguistiche proprie per ognuna di esse. Un primo passaggio fondamentale è una ricerca che porti all’elaborazione verbale di script che prendano in considerazione l’esigenza finale dell’utente.

A questo esercizio di scrittura creativa, in cui si testano varie proposte, deve necessariamente seguire un’analisi critica dei risultati ottenuti e il processo deve essere iterato più volte sino ad arrivare a comprendere quali siano le forme linguistiche più efficaci di dialogo con l’AI. L’esecuzione corretta di questi passaggi permette di ottenere una varietà di output soddisfacenti, sui quali lo studente deve essere in grado a questo punto – quasi fosse un curatore – di selezionare i risultati migliori in ragione delle proprie esigenze e quelle dell’utente. Un’ultima skill del prompt designer potrebbe essere un atto di ri-umanizzazione delle AI: una volta ottenuto un output, lo studente può essere invitato a esercitarsi a produrre qualcosa di migliore, dimostrandosi un designer completo in grado di integrare le AI senza subirle passivamente.

Il prompt designer per le aziende

L’intelligenza artificiale è diventata una risorsa indispensabile per le aziende per ottimizzare processi, migliorare l’efficienza e guidare l’innovazione. In particolare, l’AI generativa offre nuove prospettive e possibilità attraverso la creazione di contenuti e soluzioni innovative, rivoluzionando la creatività e l’efficienza in diversi settori. L’utilizzo di questa tecnologia nell’ambito del design da parte di brand e imprese permette di realizzare contenuti personalizzati, come immagini e video o prototipi in tempi molto rapidi, accelerando i processi decisionali e la velocità di sviluppo.

Questo consente di adottare non solo un approccio volto all’innovazione e alla sperimentazione ma anche di rimanere competitivi e di differenziarsi sul mercato in rapida e continua evoluzione. Affinché l’intelligenza artificiale possa fornire un valore aggiunto e un reale aiuto agli imprenditori non è possibile improvvisare, ecco perché figure come il prompt designer saranno sempre più richieste dalle aziende.

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