commissione europea

La disinformazione online minaccia i diritti fondamentali: quali difese

La disinformazione online minaccia i diritti fondamentali ed è al centro dell’attenzione della Commissione UE, con iniziative di regolamentazione e azioni di sorveglianza da parte di osservatori indipendenti e degli operatori che partecipano al codice di condotta, e un ruolo fondamentale per l’alfabetizzazione digitale

Pubblicato il 14 Gen 2022

Nello Iacono

Coordinatore di Repubblica Digitale

desi 2022

Il recente rapporto 2021 sull’applicazione della carta dei diritti fondamentali europei ha sottolineato la criticità dello stato della disinformazione nei nostri Paesi, dedicandole uno spazio centrale nell’analisi di una delle cinque policy, rivolta ad “affrontare le sfide della moderazione dei contenuti online”.

Come si afferma nel rapporto, infatti, la diffusione della disinformazione, della cattiva informazione e dei miti del complotto può provocare una polarizzazione dei dibattiti e mettere a rischio “la salute, la sicurezza e l’ambiente”.  In particolare, la disinformazione può “ostacolare la capacità delle persone di prendere decisioni informate basate su fatti corretti”.

Il tema della disinformazione online rimane infatti al centro dell’attenzione della Commissione Europea e delle iniziative volte a preservare dall’inquinamento l’ecosistema informativo. Un inquinamento sempre più pericoloso quanto più aumenta la quota di coloro che utilizzando i social media come principale ambiente digitale (oggi il 90% dei giovani europei nella fascia 16-24 anni e il 50% della popolazione europea) finiscono per considerarlo la principale fonte di informazione, con elevati rischi per lo stesso dialogo democratico.

Le azioni della Commissione europea

In questo contesto, nel periodo 2020-2021 la Commissione ha continuato a sviluppare diverse azioni volte a rendere l’ambiente online più trasparente e i suoi attori responsabili, e a promuovere un dibattito democratico aperto online oltre che a responsabilizzare gli utenti.

WHITEPAPER
Ripensare il performance management. Quali nuovi approcci possibili? Scopri l’app Feedback4You!
Risorse Umane/Organizzazione
Smart working

Tre principali azioni sono sottolineate dal rapporto 2021:

  • un progetto che mette insieme operatori dei media, fact-checkers e ricercatori con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per l’analisi e il contrasto alla disinformazione attraverso l’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO, con la declinazione italiana IDMO);
  • le misure per migliorare l’alfabetizzazione mediatica e digitale, agendo qui sullo sviluppo delle competenze digitali di base, con gli obiettivi necessariamente ambiziosi del Digital Compass;
  • la definizione e il monitoraggio di un codice di condotta sulla disinformazione. Sulla base dell’esito di queste attività di monitoraggio, la Commissione ha anche pubblicato delle linee guida su come i firmatari attuali e nuovi del codice di condotta, comprese le app di messaggistica privata, il settore pubblicitario e le altre parti interessate, potrebbero rafforzare l’applicazione del codice e garantire un quadro di monitoraggio più robusto.

L’Osservatorio europeo dei media digitali e il rapporto sull’Italia

Per quanto riguarda l’Osservatorio,  il 21 dicembre è stato pubblicato il primo report sulla disinformazione dell’Italian Digital Media Observatory (IDMO) a cui hanno contribuito Blasting News, Bufale.net, Facta, Open e Pagella Politica. Idmo è l’hub nazionale italiano parte dello European Digital Media Observatory (EDMO).

Il rapporto prende in esame la disinformazione circolata nel nostro Paese a novembre e si basa su un questionario fatto circolare tra le iniziative che si occupano di fact-checking. Questi i principali elementi evidenziati nel rapporto:

  • quasi il 60 per cento del totale della disinformazione verificata dalle organizzazioni coinvolte ha avuto per oggetto la pandemia di Covid-19, nei diversi suoi aspetti;
  • accanto alla pandemia, gli altri principali argomenti oggetto di disinformazione – seppur in misura non paragonabile – sono stati la politica italiana e l’ambiente (in particolare il cambiamento climatico);
  • gli articoli di fact-checking che hanno riscosso il maggior interesse da parte dei lettori, tra quelli pubblicati dalle organizzazioni partecipanti al report, hanno riguardato l’aumento dei casi a Gibilterra (evento sfruttato in maniera ingannevole dai no vax per sostenere l’inutilità dei vaccini); lo stato di emergenza, di recente prorogato a fine marzo 2022;
  • tra le fake news che risultano  tra le più diffuse in ambito UE, c’è il suicidio del dottor Thomas Jendges, amministratore delegato della Chemnitz Clinic, falsamente collegato al (mal)funzionamento dei vaccini.

Le altre principali fake news circolate nell’UE a novembre sono state, invece:

  • enormi manifestazioni in Austria contro il lockdown e le altre misure restrittive collegate alla pandemia testimoniate da vecchie foto e video, non pertinenti, decontestualizzati e accompagnati da didascalie false;
  • la pianificazione della pandemia, sulla base di un documento (falso) che contiene un calendario di quando saranno diffuse le nuove varianti della Covid-19. Il documento contiene i loghi dell’OMS, della Gates Foundation, della Johns Hopkins University e del World Economic Forum;
  • la revisione al ribasso da parte dell’Istituto superiore di Sanità italiano della stima del numero delle persone decedute per la Covid-19 da più di 130 mila a meno di 4 mila.

Questa analisi è coerente con quella realizzata da NewsGuard rispetto alla diffusione della disinformazione e ai siti principali di disinformazione nel nostro Paese. Se, infatti, il 2020, è stato l’anno di emersione dell’infodemia, come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità la diffusione di una quantità molto elevata di informazioni false in tema di salute, nel 2021 l’infodemia ha “continuato a infuriare” come riporta il sito NewsGuard.

Mentre iniziava, nei primi mesi dell’anno, la distribuzione su larga scala dei vaccini contro il Covid-19, internet e i feed dei social media sono stati sommersi di notizie false, fuorvianti o non comprovate, che mettevano in dubbio l’efficacia dei vaccini e promuovevano cure la cui efficacia non è mai stata dimostrata.  Più di recente, si sono moltiplicate le informazioni false sulle elezioni tedesche e sulla politica europea, mentre teorie del complotto sulle elezioni presidenziali statunitensi continuano a circolare nei siti americani ed europei.

Nel contesto nazionale NewsGuard ha individuato, rispetto a dei criteri di trasparenza e affidabilità, i 10 più influenti siti “disinformatori” in lingua italiana, in base ai dati raccolti nelle sue analisi nel corso del 2021. Il più seguito tra questi, solo per dare una dimensione del fenomeno, è un sito gestito in modo anonimo che si oppone ai vaccini contro il Covid-19 e pubblica informazioni false e fuorvianti sulla loro sicurezza ed efficacia. Il dominio del sito è stato registrato a fine settembre 2021 e in soli 3 mesi il sito ha ottenuto un numero di like, condivisioni, e commenti su Facebook, Twitter, e LinkedIn superiore a 71 mila interazioni.

Nuovi rapporti sull’applicazione del codice di condotta sulla disinformazione

Gli ultimi rapporti  sull’applicazione del codice di condotta sulla disinformazione mostrano che YouTube ha ampliato la sua politica di contrasto alla disinformazione sanitaria per includere nelle verifiche le affermazioni sui vaccini che contraddicono le autorità sanitarie locali o dell’OMS. TikTok ha aumentato il numero di parole chiave/hashtag che possono attivare tag e banner relativi a Covid-19 e vaccini. Twitter ha aggiornato la sua politica sulle informazioni fuorvianti sui vaccini. LinkedIn di Microsoft ha ampliato la collaborazione con influencer in Europa per diffondere messaggi autorevoli sulla vaccinazione. Meta/Facebook ha aggiornato le sue politiche in tutto il mondo sulla vaccinazione contro il Covid-19 per i bambini, ad esempio contenuti falsi che affermano che i vaccini non esistono per i bambini o che non sono sicuri e non testati.

I rapporti forniscono inoltre ulteriori informazioni che illustrano le azioni intraprese per combattere la disinformazione correlata al Covid-19 e l’impatto di tali azioni fino a ottobre 2021. Ecco alcuni esempi dai rapporti su quanto avvenuto a  settembre e ottobre:

  • Twitter ha sospeso oltre mille account e rimosso più di novemila contenuti a livello globale per violazione della sua politica sulle informazioni fuorvianti in tema di Covid-19;
  • il rapporto di TikTok mostra che mentre il numero di video taggati con il tag Vaccine è diminuito, il numero di video con il tag Covid è aumentato drasticamente: da 1.261 ad agosto a 6. 818 a settembre e 9.948 a ottobre;
  • Microsoft riferisce che l’esperienza di Bing Covid-19 ha registrato un totale di 4.003.694 visualizzazioni nell’UE tra settembre e ottobre, un calo sensibile rispetto ad agosto, ma in linea con i dati di luglio. Su Microsoft Advertising, il numero di annunci che violano le norme sugli annunci Covid che hanno impedito di raggiungere gli utenti dell’UE ha raggiunto 435.922 a settembre e 909.713 a ottobre;
  • Google segnala di aver intrapreso azioni contro 19.338 URL su AdSense (+ 2.859 rispetto al periodo precedente). Il numero di annunci bloccati o rimossi in relazione al Covid-19 è aumentato di oltre 500.000 rispetto al periodo precedente, con l’aumento più alto in Spagna (+ 252.914).
  • Meta/Facebook riporta che nel mese di settembre 2021 nell’UE oltre 120.000 contenuti sono stati rimossi per aver violato le politiche di disinformazione su Covid-19 e vaccini su Facebook e Instagram (+10.000 rispetto a luglio). In ottobre, questo numero è salito di circa il 20%.

Di recente, 26 nuovi potenziali firmatari hanno aderito al processo di redazione per il rafforzamento del Codice di condotta sulla disinformazione, ora previsto entro la fine di marzo 2022. Il lasso di tempo esteso consentirà ai firmatari di redigere uno strumento forte con impegni granulari adattato anche alle diversi servizi rappresentati dalla più ampia gamma di potenziali firmatari. La Commissione ha esortato i firmatari a procedere rapidamente alla revisione, nel rispetto della sua guida, e ad intensificare gli sforzi del loro programma di monitoraggio, tenendo conto delle recenti raccomandazioni del gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi (ERGA).

L’informazione tramite social media

Dall’Osservatorio permanente Censis-Ital Communications emerge come anche in Italia ci sia una crescita significativa di persone che utilizzano i social media come fonte di informazione, pur rimanendo predominante la valutazione di maggiore credibilità e l’affidabilità attribuita alle fonti giornalistiche.

In particolare, 14 milioni e mezzo di italiani (il 30,1% dei 14-80enni) utilizzano Facebook per avere notizie, con quote che raggiungono il 41,2% tra i laureati, il 39,5% dei soggetti con età compresa fra 30 e 44 anni, il 33% delle donne. Tra agli altri social media, il 12,6% della popolazione acquisisce informazioni su YouTube (e la quota è del 18% tra i giovani) e il 3% su Twitter (5% tra i più giovani). In genere i social sono utilizzati in combinazione con altre fonti informative, ma sono ben 4 milioni e mezzo gli italiani che si informano solo sui social network e che di conseguenza sono particolarmente esposti alla disinformazione.

Durante la pandemia è cresciuta la popolazione che utilizza quotidianamente il web, ma la percezione della rete vede prevalere elementi negativi: il 55,1% degli italiani è convinto che il digitale fomenti l’odio, il rancore, la conflittualità, con quote che arrivano al 58,9% tra le donne e al 58,4% tra i giovani under 34; e il 22,6% ha paura di cadere vittima degli haters.

Come riporta l’Osservatorio, il Covid-19 ha posto l’attenzione sui vantaggi delle tecnologie digitali, ma ha anche rimarcato i rischi che si annidano in una comunicazione senza filtri, proliferante, disordinata, che ha nel web l’epicentro del pericolo di disinformazione e di circolazione di fake news.

La conseguenza è che l’affidabilità dell’informazione per l’86,4% degli italiani risiede nei quotidiani di carta e online, radio e televisione dove lavorano professionisti, piuttosto che ai social network. Non è però trascurabile la quota di coloro (il 34,3%) che giudica affidabili i social network.

La centralità delle competenze digitali

In questo contesto di sempre maggiore (e auspicabile) utilizzo di Internet (nei paesi scandinavi la quota della popolazione è da anni prossima al 100%, mentre in Francia, Spagna e Germania siamo oltre il 90% secondo i dati Eurostat 2021), il contrasto alla disinformazione naturalmente non passa soltanto attraverso le (necessarie) azioni di sorveglianza da parte di osservatori indipendenti e degli operatori che partecipano al codice di condotta. A parte un necessario intervento continuo di monitoraggio e adattamento della regolamentazione per il sempre migliore bilanciamento della libertà di espressione e della sicurezza in rete, rimane centrale l’importanza di una sempre maggiore crescita della maturità e della consapevolezza digitale dei cittadini, sin dalle fasce più basse di età, poiché si abbassa la fascia d’età d’ingresso alla fruizione di Internet.

Come scritto anche su questa testata, le fake news sono pericolose per la democrazia perché danneggiano la partecipazione informata dei soggetti alla vita pubblica e hanno tanto più impatto quanto più i cittadini rimangono, per l’inadaguetezza della propria consapevolezza digitale, sull’acquisizione superficiale dell’informazione, non approfondendola e anche amplificandone la diffusione. E questo accade con maggiore probabilità per chi utilizza solo i social network come fonte informativa.

Non è un caso che il rapporto 2021 sull’applicazione della carta dei diritti fondamentali europei dia centralità all’alfabetizzazione digitale e mediatica e che, come fa il Digital Compass con l’obiettivo dell’80% di cittadini con competenze digitali ameno di base entro il 2030, la Commissione UE stimoli i Paesi a porre le competenze digitali come uno dei fili conduttori trasversali delle loro politiche (e per cui l’Italia è in azione nell’ambito del programma Repubblica Digitale). Perché la salvaguardia dei diritti fondamentali è strettamente legata a come si configura e si struttura l’ambiente digitale e a come sarà operata la transizione digitale.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati