A regime lo smart working semplificato: dal primo settembre, la sperimentazione avviata durante la pandemia diventerà lo standard. Il Dl Semplificazioni, approvato il 2 agosto dal Senato, ha infatti previsto che per l’attivazione dello smart working basterà continuare a inviare una comunicazione al Ministero, senza più l’obbligo di siglare prima un accordo individuale.
Il 31 luglio è decaduta la possibilità di lavoro agile al 100%: dopo le prime novità del DL Semplificazioni, si attendono le proroghe annunciate dal Ministro Orlando nel Dl Aiuti bis.
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Smart working: cosa prevede il Dl Semplificazioni
Il DL 73/2022 o Dl Semplificazioni ha riformulato l’articolo 23 della legge 81/2017: l’obbligo di comunicazione dell’accordo individuale è stato sostituito da una semplice comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e fine del lavoro in modalità agile da trasmettere telematicamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Dal primo settembre, basterà quindi una mail al Ministero per comunicare l’avvio dello smart working con più lavoratori senza dover allegare accordi individuali.
L’intera procedura sarà definita da un decreto ministeriale atteso nei prossimi giorni.
“L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale – ha spiegato il Ministro Orlando – una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale, in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro“.
La misura nasce per rispondere ad una richiesta specifica delle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato, sottoscritto lo scorso 7 dicembre.
Le proposte in discussione nel DL Aiuti Bis
Una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato la proposta di proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i lavoratori dipendenti nel settore privato genitori di figli sotto i 14 anni.
La possibilità del lavoro agile al 100% è infatti decaduta il primo agosto, come previsto dal DL Riaperture e la proroga retroattiva, o il rinnovo dell’agevolazione, dovrebbe essere contenuta nel Dl Aiuti Bis.
La proposta prevede che, per usufruire dello smart working, il genitore assunto con contratto dipendente nel settore privato e con almeno un figlio under 14, dovrà avere un partner che lavori e non sia “beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa”.
Quanto ai lavoratori fragili, ovvero maggiormente a rischio di contagio per età o condizioni di salute, è necessario che lo smart working sia compatibile con il lavoro svolto usualmente.
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