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Low code nella PA: come il Ministero dei Trasporti ha digitalizzato i flussi di lavoro documentali



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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha digitalizzato i processi documentali abbandonando PEC e template cartacei e adottando la piattaforma low code Elixforms di Anthesi. I risultati? Processi più fluidi, dati strutturati facilmente analizzabili e riduzione dei tempi di elaborazione

Pubblicato il 4 dic 2025

Annalisa Casali

Giornalista Nextwork360



archiviazione digitale, documenti, scrittura, dati Modello Oais; font; digitalizzazione contratti; obblighi fiscali professionisti; eidas atti esecuzione terzo lotto; valore probatorio pec; Genesis; low code

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spinge sull’acceleratore del digitale e abbraccia il low code per ridisegnare i processi di Document Management e l’integrazione con i principali protocolli in uso.

Un caso emblematico di come l’adozione di tecnologie di sviluppo rapido e modelli di erogazione delle applicazioni del tipo Software as a Service sta cambiando concretamente il modo in cui la Pubblica Amministrazione italiana progetta e rilascia servizi digitali è quello che raccontiamo in questo video che vede protagonisti Giorgio Agrifoglio, dirigente presso la Direzione generale per la Digitalizzazione, i Sistemi Informativi e Statistici e la Comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Lidia Moiola, Chief Executive Officer di Anthesi.

Low code e SaaS: la ricetta del Ministero Infrastrutture e Trasporti per la trasformazione digitale

Low code: il nuovo paradigma della produttività nella PA

Il cambio di paradigma è netto: dall’era delle PEC con allegati file Word ed Excel a quella dei processi strutturati, tracciabili e analizzabili in tempo reale. Un salto che non sarebbe stato possibile senza un approccio tecnologico che coniuga rapidità operativa, flessibilità d’uso e riuso delle componenti sviluppate.

«La PA ha bisogno di immediatezza nel rispondere alle esigenze di trasformazione digitale – spiega in questo video Agrifoglio –. Quello che abbiamo visto come approccio proficuo è proprio l’utilizzo di piattaforme di sviluppo rapido disponibili in cloud, facili da implementare, che non coinvolgono l’amministrazione nella gestione infrastrutturale e permettono al nostro personale di concentrarsi esclusivamente sulla parte funzionale di aderenza al processo amministrativo».

Dal caos documentale ai dati strutturati

Prima dell’implementazione di Elixforms, il Ministero gestiva i processi documentali attraverso la trasmissione di allegati via Posta elettronica certificata, utilizzando template non strutturati. Una modalità operativa che, come racconta lo stesso Agrifoglio, comportava non pochi problemi.

“Tutta l’amministrazione procedeva tramite lo scambio di documenti Word o Excel a mezzo PEC, che venivano compilati e trasmessi – ricorda il dirigente –. Questo gravava molto sul processo istruttorio, perché sostanzialmente le persone dovevano riprendere e analizzare tutti questi documenti che non erano disponibili in una forma strutturata e digitalizzata non offrendo, oltretutto, la possibilità di elaborare statistiche sui processi ed esercitare, quindi, un vero controllo”.

L’introduzione della piattaforma di Anthesi ha ribaltato questo scenario, consentendo di lavorare su dati strutturati fin dall’origine e di avere maggior controllo sull’intero ciclo di vita dei processi amministrativi.

Velocità, riuso e autonomia

“Le caratteristiche peculiari della piattaforma sono di essere un servizio erogato in modalità SaaS (Software as a Service – ndr) con elevati standard di affidabilità e di sicurezza. Questo in virtù del fatto che il provider assicura continui aggiornamenti e correzioni di vulnerabilità e garantisce la possibilità di effettuare rilasci in produzione pressoché immediati, consentendo agli sviluppatori di astrarsi dalle configurazioni infrastrutturali. Inoltre, trattandosi di una soluzione di tipo no-code e low code, consente di produrre prototipi di implementazione dei processi in tempi molto rapidi”, sottolinea Agrifoglio.

Il principio del riuso si è rivelato particolarmente apprezzato: “Abbiamo sviluppato una tantum le integrazioni con le identità digitali e i sistemi di protocollazione riutilizzando le stesse nelle successive iterazioni di applicazioni che necessitano l’utilizzo di queste integrazioni”, osserva il dirigente.

Ma c’è un aspetto ancora più rilevante: la democratizzazione dello sviluppo. Il fatto che per mettere in produzione una nuova procedura non serva più scrivere lunghe stringhe di codice ha consentito “anche a persone dell’amministrazione, quindi non programmatori o personale tecnico, di produrre almeno una prima bozza di realizzazione dei nuovi processi, favorendo anche il confronto più rapido con gli uffici che richiedono il rilascio delle singole funzionalità”.

L’innovazione targata Anthesi: low code e progettazione partecipata

Dietro al successo di questa implementazione, c’è una visione tecnologica chiara e un modello di business che mette al centro la condivisione delle competenze e delle best practice tra le diverse amministrazioni ed enti. Elixforms non è, infatti, solo uno strumento tecnologico, ma un vero e proprio acceleratore di trasformazione digitale basato sull’esperienza consolidata in centinaia di progetti con la PA italiana.

“Il nostro modello di business – spiega Moiola – si basa su due principi chiave. Da un lato, il focus su low code e no code, dall’altro la progettazione partecipata, quindi un framework di sviluppo e innovazione condiviso”.

L’elemento distintivo dell’offerta Anthesi risiede nella capacità che ha avuto l’azienda di creare intorno alla piattaforma Elixforms un vero e proprio ecosistema di conoscenza condivisa “con oltre 24.000 moduli al nostro attivo creati per altre amministrazioni, già sviluppati e configurati, facilmente esportabili e personalizzabili in poco tempo e che possono costituire un semilavorato, un artefatto da cui partire per facilitare e accelerare i tempi della digitalizzazione nella PA”, continua la manager.

Analytics e intelligenza artificiale

Il Ministero dei Trasporti non intende fermarsi ai risultati già ottenuti: “Già nel prossimo trimestre procederemo alla messa in produzione di altri tre applicativi basati su questa piattaforma – anticipa Agrifoglio –. Grazie alla presenza di moduli che ci consentono di elaborare ulteriormente i dati acquisiti, andremo a sviluppare dei report ad hoc per poter monitorare e gestire anche la fase di post presentazione delle istanze, alimentando e migliorando tutti i processi di istruttoria e potendo finalmente fornire statistiche e dati analitici sulle procedure effettuate”.

Sul fronte dell’innovazione, Anthesi sta già integrando l’intelligenza artificiale nella piattaforma. “Abbiamo sviluppato – conclude Moiola – un sistema avanzato di algoritmi all’interno di Elixforms, che attinge a una base dati alimentata dagli utilizzi della piattaforma nella nostra community. Casi reali, quindi, con soluzioni già sperimentate e collaudate sul campo da altre amministrazioni. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che l’intelligenza artificiale rappresenta oggi il motore per una trasformazione digitale profonda, che non si limita solo a fornire nuove funzionalità, ma ridefinisce le modalità di interazione con i servizi digitali da parte di enti, imprese e cittadini, rendendoli sempre più accessibili ed efficienti”.

Articolo realizzato in partnership con Anthesi

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