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Voucher cybersecurity e cloud, come funziona e i requisiti



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Il nuovo voucher per cloud e cybersecurity mette a disposizione 150 milioni per PMI e lavoratori autonomi, con contributi fino al 50% delle spese. Ecco requisiti, fornitori accreditati, vincoli e checklist operativa per prepararsi all’apertura dello sportello

Pubblicato il 6 dic 2025

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



European Cyber Shield; cloud sovrano AI e cybersecurity; voucher cybersecurity

Con un decreto pubblicato il 3 dicembre, il MIMIT – Ministero delle imprese e del Made in Italy ha lanciato il voucher cybersecurity e cloud: un nuovo incentivo da 150 milioni di euro per sostenere l’adozione di servizi appunto di cloud e soluzioni di cybersecurity da parte di PMI e lavoratori autonomi. L’incentivo potrà coprire fino al 50% delle spese. Regole per le domande e le scadenze saranno rese note con un successivo decreto direttoriale.

Da quanto è noto, è prevista una procedura in due fasi: prima l’accreditamento dei fornitori, poi l’apertura dello sportello per le domande. Ecco come funzionano criteri, vincoli e tempistiche.

La misura nasce dal decreto del 18 luglio 2025 e finanzia l’acquisizione di tecnologie più avanzate e sicure rispetto a quelle già in uso. Le risorse provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione e una quota rilevante è riservata al Mezzogiorno.
L’accesso ai contributi richiederà una connettività minima in download di 30 Mbps e l’acquisto da fornitori iscritti in un apposito elenco. I fornitori potranno iscriversi in tale elenco dalle 12 del 4 marzo alle 12 23 aprile 2026.

Voucher MIMIT cloud e cybersecurity: che cosa prevede

Il 3 dicembre 2025 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso noto l’avvio di un nuovo incentivo da 150 milioni di euro rivolto a PMI e lavoratori autonomi. La misura, costruita per sostenere l’adozione di servizi di cloud computing e strumenti di cybersecurity, risponde a una domanda sempre più evidente: molte imprese non sono ancora in grado di proteggere adeguatamente i propri dati né di sfruttare architetture digitali moderne, scalabili e resilienti.

Il decreto firmato dal ministro Adolfo Urso arriva dopo una consultazione pubblica che ha evidenziato un forte fabbisogno di aggiornamento tecnologico nelle realtà produttive di piccole e medie dimensioni. Il pacchetto vuole offrire un sostegno concreto, soprattutto a quelle imprese che faticano a compiere il salto verso modelli cloud avanzati o che non dispongono di strumenti di protezione adeguati per contrastare minacce crescenti come ransomware, phishing evoluto e compromissione delle identità digitali.

Perché il voucher MIMIT cloud e cybersecurity punta su PMI e Mezzogiorno

Il nuovo intervento nasce dall’esigenza di rafforzare la resilienza digitale di un tessuto produttivo fatto soprattutto di micro, piccole e medie imprese, spesso prive di un IT interno strutturato. Le PMI rappresentano la parte più esposta agli attacchi e quella che più spesso rinvia gli investimenti in cloud e cybersecurity per motivi di costo e competenze.

Una parte significativa delle risorse, 71 milioni di euro, è riservata alle regioni del Mezzogiorno, per ridurre il divario territoriale nell’adozione di tecnologie digitali e nella maturità cyber. Una scelta coerente con i criteri del Fondo Sviluppo e Coesione: nelle regioni meridionali il tessuto produttivo è composto in larga parte da micro e piccole imprese, spesso con infrastrutture digitali datate e una minore capacità di investimento. Destinare una quota maggioritaria al Sud significa quindi agire dove il gap è più profondo e dove l’impatto potenziale dell’incentivo può essere più elevato.

Sono coinvolte le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Il quadro normativo di riferimento dell’incentivo

Il nuovo intervento si inserisce in un impianto regolatorio definito da due atti principali:

  • Decreto ministeriale 18 luglio 2025, che stabilisce la finalità della misura, i criteri di accesso e la tipologia di servizi e prodotti agevolabili.
  • Decreto direttoriale 21 novembre 2025, che disciplina l’accreditamento dei fornitori e l’iscrizione all’elenco dei soggetti abilitati.

La sequenza è fondamentale: prima si costruisce il catalogo dei fornitori qualificati, poi si apre lo sportello alle imprese. Il MIMIT renderà disponibili tempi e modalità per le domande solo dopo la conclusione di questa prima fase.
Per le aziende interessate è quindi importante capire fin da ora il perimetro normativo, così da organizzare internamente documenti, progetti e priorità.

Spese ammissibili: come usare il voucher MIMIT cloud e cybersecurity

Il voucher non si limita all’acquisto di singoli prodotti, ma copre un’ampia gamma di soluzioni finalizzate a rafforzare la sicurezza informatica e a rendere più efficiente e moderna la gestione dei dati e dei servizi digitali.

Rientrano tra le spese ammissibili, ad esempio:

  • Sistemi di protezione perimetrale e dispositivi di prevenzione delle intrusioni.
  • Software per il monitoraggio continuo delle reti, la gestione delle vulnerabilità e la crittografia dei dati.
  • Servizi cloud infrastrutturali come virtual machine, database, storage e backup.
  • Soluzioni SaaS per contabilità, HR, workflow e produttività, incluse piattaforme che integrano funzionalità di intelligenza artificiale.
  • CMS, e-commerce, strumenti di collaborazione evoluti, CRM e centralini virtuali.

La logica è chiara: finanziare tecnologie che siano nuove e migliorative, quindi non semplici duplicati di ciò che l’impresa già possiede, ma strumenti che generino un salto qualitativo in termini di sicurezza, efficienza, interoperabilità e affidabilità.

Un elemento spesso sottovalutato riguarda i servizi professionali accessori, anch’essi finanziabili fino al 30% della spesa complessiva: configurazione, monitoraggio, supporto continuativo. Si tratta di attività che, specie per le microimprese, possono fare la differenza tra un’adozione formale e un’implementazione realmente efficace.

Importi, percentuali e vincoli del contributo

Il contributo opera in regime de minimis e copre fino al 50% delle spese, con un limite massimo di 20.000 euro. Il piano di spesa deve superare la soglia minima di 4.000 euro per poter accedere all’agevolazione.

L’erogazione può avvenire in due momenti – dopo la realizzazione di almeno la metà del progetto e al completamento – oppure in un’unica soluzione se il beneficiario decide di richiedere l’erogazione a consuntivo. Questa flessibilità consente di adattare il sostegno alle diverse strategie di investimento delle imprese.

Un aspetto rilevante riguarda la durata dei servizi:

  • in caso di acquisto diretto, i servizi devono essere maturati entro 12 mesi;
  • in caso di abbonamento, la durata minima è di 24 mesi, con ammissibilità delle spese limitata ai primi due anni.

Infine, per presentare domanda è necessario dimostrare la disponibilità di una connessione a banda larga da almeno 30 Mbps, indicatore minimo di capacità di utilizzo delle soluzioni finanziate.

Fornitori accreditati e prossimi passi del voucher MIMIT cloud e cybersecurity

Per rendere operativa la misura, il MIMIT ha previsto la creazione di un elenco ufficiale dei fornitori abilitati, la cui iscrizione è regolata dal decreto direttoriale del 21 novembre 2025.

La finestra per presentare candidatura sarà aperta:

  • dal 4 marzo 2026 alle ore 12:00,
  • fino al 23 aprile 2026 alle ore 12:00.

I fornitori dovranno dimostrare il possesso di requisiti tecnici, organizzativi ed economici coerenti con l’offerta di prodotti e servizi cloud e cybersecurity. L’iscrizione abiliterà solo i servizi dichiarati, che saranno poi gli unici acquistabili tramite voucher.

Questa fase è cruciale: senza un’offerta certificata e coerente, lo sportello per le imprese non potrà aprire. Una volta conclusa l’istruttoria, il Ministero pubblicherà l’elenco dei fornitori qualificati, rendendo trasparente l’ambito dei servizi disponibili.

La data di apertura dello sportello sarà definita con un successivo decreto direttoriale, atteso dopo la formazione dell’elenco dei fornitori. Per questo motivo, chi intende beneficiare dell’incentivo dovrebbe iniziare da ora a valutare fabbisogni, piani di investimento e priorità interne: l’ordine cronologico sarà probabilmente uno dei criteri di valutazione e farsi trovare preparati ridurrà il rischio di perdere la finestra utile.

Un intervento strategico per la transizione digitale

Il nuovo voucher nasce in un momento in cui le imprese italiane si trovano davanti a tre cambiamenti profondi:

  • L’aumento esponenziale delle minacce cyber, che colpiscono soprattutto le organizzazioni meno strutturate.
  • La diffusione dell’intelligenza artificiale, che richiede infrastrutture cloud più solide, integrate e sicure.
  • Le nuove richieste di clienti e mercato, sempre più orientati a servizi digitali veloci, affidabili e protetti.

L’incentivo non risolve tutti i problemi, ma può ridurre uno dei principali ostacoli alla modernizzazione: il costo iniziale. La scelta di includere la cybersecurity come componente autonoma e finanziabile risponde inoltre a un’esigenza ormai non rinviabile: costruire un ecosistema produttivo più resiliente e capace di resistere agli attacchi.

Come prepararsi al voucher MIMIT cloud e cybersecurity: checklist operativa

Una checklist ampliata, utile come box di servizio nell’articolo per PMI e lavoratori autonomi che vogliono arrivare pronti allo sportello.

1. Verificare i prerequisiti

  • Connessione internet ad almeno 30 Mbps (meglio se verificata tramite test recente).
  • Assenza di servizi identici a quelli per cui si richiede l’agevolazione.
  • Disponibilità di un piano di spesa pari o superiore a 4.000 euro.

2. Analizzare il proprio stato digitale

  • Mappare infrastrutture, applicazioni, sistemi di sicurezza, eventuali obsolescenze.
  • Valutare criticità nei flussi di lavoro che potrebbero essere migliorate con il cloud o con l’AI.
  • Identificare rischi cyber già emersi o potenziali.

3. Definire il perimetro dell’investimento

  • Stabilire se adottare soluzioni cloud IaaS, PaaS o SaaS.
  • Valutare se intervenire sulla sola sicurezza o integrare un percorso più ampio di modernizzazione.
  • Considerare la necessità di supporto professionale, soprattutto nelle fasi di configurazione e monitoraggio.

4. Organizzare la documentazione di base

  • Preventivi, schede tecniche, piani di progetto, dichiarazioni del fornitore.
  • Prove della connettività.
  • Informazioni amministrative aggiornate.

5. Monitorare l’elenco dei fornitori abilitati

  • Verificare che i fornitori abituali intendano registrarsi.
  • Valutare alternative qualora i propri partner non figurino nell’elenco.
  • Controllare che i servizi offerti siano esattamente quelli necessari.

6. Prepararsi allo sportello

  • Seguire gli aggiornamenti del MIMIT sulla data di apertura.
  • Verificare i requisiti amministrativi per ridurre i tempi di caricamento della domanda.
  • Anticipare la rendicontazione predisponendo sistemi di tracciamento delle spese.

Gli impatti del nuovo voucher cybersecurity

Il nuovo voucher MIMIT per cloud e cybersecurity offre alle PMI e ai lavoratori autonomi un’opportunità concreta per colmare ritardi tecnologici che oggi pesano sulla competitività e sulla sicurezza. L’intervento riduce il costo di ingresso verso infrastrutture moderne e più protette, favorendo scelte che molte realtà rinviano da anni.

La riuscita della misura dipenderà ora dalla rapidità dei prossimi passaggi operativi, soprattutto la formazione dell’elenco dei fornitori, l’apertura dello sportello e la capacità delle imprese di prepararsi per tempo. Il messaggio, però, è già chiaro: la transizione digitale non è più un tema opzionale e strumenti come questo possono aiutare a trasformarla in un percorso concreto e sostenibile.

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