Il FinOps, abbreviazione di Financial Operations, è oggi uno dei principali strumenti per armonizzare innovazione tecnologica, sostenibilità economica e responsabilità organizzativa. Non si tratta più soltanto di contenere i costi del cloud, ma di ripensare la governance IT in chiave strategica.
L’obiettivo non è semplicemente spendere meno, ma spendere meglio, guidando le decisioni tecnologiche con logiche di business, misurando il ritorno sugli investimenti e sviluppando una nuova consapevolezza culturale su come viene impiegata l’infrastruttura digitale.
Indice degli argomenti
Oltre il cloud: estendere FinOps all’intero ecosistema IT
Il FinOps nasce con l’obiettivo di ottimizzare la spesa nel cloud pubblico e continua ad evolversi rapidamente. Al giorno d’oggi abbraccia ambiti eterogenei come il SaaS, gli ambienti legacy e i servizi IT ibridi, assumendo un ruolo centrale anche nelle decisioni di business. Le organizzazioni stanno iniziando a estendere l’approccio FinOps a tutto l’ecosistema IT, inclusi:
- Servizi SaaS che, seppur esterni all’infrastruttura, generano costi ricorrenti spesso non visibili
- Ambienti legacy che ancora ospitano processi mission-critical
- Soluzioni ibride che combinano cloud, on-premise e edge computing
L’ampliamento del perimetro d’azione riflette un’esigenza concreta: rendere sostenibile la crescita digitale, valorizzando l’expertise interna e ampliando le aree applicative, soprattutto in settori ad alta intensità tecnologica come l’intelligenza artificiale.
Il contesto italiano: frammentazione decisionale e necessità di governance condivisa
Nel panorama italiano, questa evoluzione si inserisce in uno scenario variegato, dove i livelli di maturità tecnologica differiscono significativamente tra regioni e settori. In molte organizzazioni, le scelte strategiche vengono ancora prese dal business in assenza di un dialogo strutturato con l’IT, generando frammentazione tecnologica, inefficienze e la perdita di una visione d’insieme aziendale. L’adozione di tecnologie come Kubernetes e containerizzazione, anche in ambienti on-premise, è un trend in crescita. Questi strumenti offrono flessibilità, scalabilità e performance, ma introducono anche nuove sfide nella gestione dei costi.
Strumenti di cloud cost management come Kubecost o piattaforme TBM come Apptio consentono di misurare, allocare e ottimizzare la spesa in modo granulare. Tuttavia, la loro efficacia dipende da come vengono integrati all’interno dei processi aziendali.
È qui che entra in gioco la governance: senza una strategia coerente e condivisa, anche gli strumenti migliori rischiano di produrre solo “rumore”, anziché insight utili.
Ottimizzazione consapevole: il valore oltre il taglio dei costi
Un esempio concreto: un’azienda del settore finance, dopo aver adottato un framework FinOps strutturato, ha identificato workload schedulati troppo frequentemente rispetto alle esigenze reali. Una semplice ottimizzazione – passando da 19 esecuzioni mensili a 2 – ha portato a una riduzione dei costi cloud del 35% su quella componente, senza impatti sulla qualità del servizio. Questo tipo di intervento non nasce da una logica di taglio, ma da un approccio intelligente e consapevole.
Cultura del valore: misurare l’impatto delle scelte tecnologiche
Il FinOps va ben oltre l’ottimizzazione tecnica. Si fonda su una cultura del valore, dove ogni decisione IT è guidata da indicatori economici e obiettivi di business.
In altre parole, si tratta di passare da un’ottica di “riduzione costi” a una di “massimizzazione del ROI”: qual è l’impatto di questa infrastruttura sui miei processi chiave? Quanto valore sto generando rispetto a quanto sto investendo?
Questo approccio richiede un cambio culturale profondo, soprattutto per i team IT, storicamente misurati su parametri come uptime, performance e compliance. Oggi è necessario aggiungere una nuova dimensione: la responsabilità economica.
FinOps, TBM e AI: alleati per una governance matura
Affinché questa evoluzione si concretizzi, è necessario un cambio culturale. I team FinOps, insieme a quelli TBM (Technology Business Management), diventano facilitatori di consapevolezza e trasparenza. Ogni dipartimento dovrebbe poter accedere a dati chiari sul proprio consumo tecnologico, comprenderne l’impatto economico e valutare alternative più efficienti.
In questo senso, il concetto di “Shifting Left” – che affida ai team DevOps maggiore responsabilità sui costi già dalle prime fasi dello sviluppo – diventa un trend da seguire e applicare. Integrare meccanismi di cost governance direttamente nel ciclo di sviluppo consente un maggiore controllo e una più solida cultura della responsabilità.
Un altro trend promettente riguarda la modernizzazione dei sistemi legacy. L’intelligenza artificiale si sta rivelando un alleato strategico anche in contesti come i mainframe, dove può supportare in diversi ambiti come:
- Scrivere, manutenere e gestire il codice critico, compensando la scarsità di competenze specifiche
- Automatizzare la comprensione e documentazione del codice esistente
- Suggerire refactoring mirati per migliorarne la performance o la sicurezza
- Supportare attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, anche in assenza di competenze legacy interne
Questa strategia permette di estendere la vita utile delle infrastrutture esistenti senza rinunciare all’agilità necessaria per innovare.
Un equilibrio possibile tra innovazione e sostenibilità
L’evoluzione della gestione IT non può più prescindere da un approccio integrato, che sappia bilanciare innovazione tecnologica, sostenibilità economica e maturità organizzativa. Il FinOps, con la sua capacità di unire questi elementi, si conferma come un abilitatore chiave per un cambiamento reale e duraturo.
Ma, come spesso accade, la sfida principale non è tecnica, bensì culturale. Le organizzazioni che riusciranno a trasformare la propria visione della tecnologia da semplice “centro di costo” a leva strategica condivisa saranno quelle capaci di affrontare con successo le sfide del futuro digitale. Non esiste una formula unica per tutte le aziende, ma un punto di partenza comune può essere quello di creare un linguaggio condiviso tra IT, finance e business, promuovendo consapevolezza e responsabilità diffusa. Solo così sarà possibile prendere decisioni più informate, agire in modo proattivo e costruire un’infrastruttura digitale che sia sostenibile nel tempo.













