Le recenti indiscrezioni e le dichiarazioni di figure chiave stanno dipingendo un quadro sempre più definito della strategia dell’amministrazione Trump in materia di Intelligenza Artificiale (IA).
Emerge con forza un approccio fortemente orientato all’industria e alla deregolamentazione, con un’attenzione quasi ossessiva alla competizione globale, in particolare quella con la Cina. È un’agenda ambiziosa che mira a consolidare la leadership americana nell’IA, ma non senza sollevare interrogativi e dibattiti.
Indice degli argomenti
AI.gov e gli strumenti per una pubblica amministrazione connessa
Il futuro dell’IA governativa americana ha avuto un’anteprima inaspettata con la divulgazione accidentale di AI.gov. Questo portale federale, concepito per rivoluzionare l’integrazione dell’IA nelle agenzie, è stato temporaneamente esposto a causa di un’errata pubblicazione del suo codice sorgente da parte della General Services Administration (GSA). Sebbene rimosso rapidamente, i dettagli emersi rivelano una piattaforma progettata per l’efficienza e la connettività:
- “Console”. Uno strumento all’avanguardia per monitorare e analizzare l’implementazione dell’IA a livello di singola agenzia, promettendo una trasparenza e un controllo senza precedenti.
- Un chatbot AI. Pensato per rendere più agile l’accesso alle informazioni e migliorare l’interazione tra le agenzie e il pubblico riguardo alle iniziative di IA.
- Un’interfaccia di programmazione applicativa (API). Questa sarà la chiave di volta, facilitando la comunicazione e l’integrazione tra i sistemi esistenti delle agenzie federali e i modelli di IA privati più avanzati. L’obiettivo è chiaro: unire il meglio del settore pubblico e privato.
AI.gov si inserisce in un contesto di spinta aggressiva verso l’IA, dove l’amministrazione ha già dimostrato la volontà di eliminare ostacoli burocratici e di implementare robuste misure di cybersicurezza. Non solo, sono state promesse procedure accelerate per la creazione di data center dedicati all’IA, esplorando persino l’utilizzo di siti federali per alimentare queste infrastrutture critiche con energia nucleare. Questo sottolinea una visione a lungo termine che lega la potenza computazionale alla sicurezza energetica nazionale.
Il futuro incerto di AI.gov e il Piano d’azione sull’IA
L’ampio Ordine Esecutivo sull’intelligenza artificiale firmato dal Presidente Trump nella sua prima settimana di mandato ha dato il via a un ambizioso progetto: sviluppare un piano d’azione dettagliato per rafforzare il dominio globale dell’America nell’intelligenza artificiale. Questo sforzo ha generato un notevole interesse, con l’amministrazione che ha ricevuto oltre 8.000 commenti sul Piano d’azione entro marzo.
Nonostante l’imminente scadenza per la presentazione del Piano (22 luglio), permangono incertezze significative sul lancio di AI.gov, il nuovo sito web federale dedicato all’IA. Sebbene fosse prevista una data di lancio simbolica per il 4 luglio, la divulgazione accidentale di una versione preliminare ha sollevato dubbi. Non è chiaro se il sito verrà effettivamente lanciato come previsto e, in tal caso, se ci saranno differenze sostanziali rispetto alla versione trapelata. Ad oggi, la General Services Administration (GSA), responsabile del sito, non ha ancora rilasciato dichiarazioni in risposta alle richieste dei media.
“America First” anche nell’IA: il modello trumpiano tra innovazione privata ed energia pubblica
Il 10 giugno, all’AWS Summit, David Sacks, il “zar” dell’IA dell’amministrazione e architetto principale del piano, ha offerto un’eloquente esposizione della filosofia sottostante. Il suo discorso ha delineato una strategia pro-industria, dove l’innovazione non deve essere imbrigliata da eccessive regolamentazioni.
Punti salienti della sua visione:
- Il primato del settore privato. Sacks è categorico: “Dobbiamo vincere sull’innovazione”, e negli Stati Uniti, questa innovazione “è realizzata dal settore privato”. L’amministrazione si vede quindi come un “facilitatore” piuttosto che un controllore, un cambio di paradigma rispetto a visioni più interventiste.
- Un equilibrio tra regolamentazione e innovazione. Sebbene sia generalmente scettico sull’intervento pubblico, Sacks ammette che una “regolamentazione costruttiva” possa avere un ruolo. Tuttavia, ha chiarito la sua avversione per la “mentalità di Washington e delle autorità di regolamentazione, che è quella di limitare e controllare”, preferendo l’approccio più aperto e propulsivo della Silicon Valley.
- La corsa serrata contro la Cina. La competizione con Pechino è un tema centrale. Sacks ha sfatato l’idea di un ampio vantaggio statunitense, avvertendo che la Cina è “forse 3-6 mesi” dietro, definendola una “corsa molto serrata”. Questa percezione acuta della minaccia competitiva alimenta l’urgenza dell’amministrazione di “superare la concorrenza in termini di innovazione”.
- Investimenti massivi in infrastrutture IA. Per mantenere il vantaggio competitivo, Sacks ha sottolineato la necessità di espandere rapidamente le infrastrutture di IA. Questa visione si sposa perfettamente con l’annuncio di gennaio di 500 miliardi di dollari di investimenti privati e il recente Ordine Esecutivo dell’8 aprile, che promuove l’industria carbonifera statunitense per soddisfare il fabbisogno energetico dei nuovi data center di IA, evidenziando un approccio pragmatico alle risorse energetiche.
- L’IA come strumento di influenza geopolitica. Sacks ha sottolineato come l’IA sia non solo una priorità tecnologica, ma anche un potente strumento di politica estera. Ha citato il messaggio del vicepresidente J.D. Vance sull’importanza degli Stati Uniti come “partner di riferimento per il resto del mondo”, avvertendo che l’inazione potrebbe spingere altre nazioni “nelle braccia della Cina”.
- Critiche ai controlli sulle esportazioni di chip IA. Un punto dolente per Sacks sono i controlli restrittivi sulle esportazioni di chip di IA. Ha espresso il timore che la “paura” possa prevalere sulle “opportunità”, paralizzando il progresso. La sua critica alla decisione dell’amministrazione Biden di abrogare una norma sulla diffusione dell’IA è emblematica: “la diffusione della nostra tecnologia dovrebbe essere una bella parola”, ha affermato, indicando una chiara preferenza per la libera circolazione tecnologica.
Dunque, l’estate si prospetta ricca di sviluppi, con la finalizzazione e l’emissione ufficiale del piano IA dell’Amministrazione e la risoluzione della complessa questione della prelazione sull’IA. Sarà cruciale osservare come queste strategie verranno messe in atto e quali impatti avranno sul panorama tecnologico e geopolitico globale.