scenario

Perché sfruttare il procurement per la crescita: ecco i consigli



Indirizzo copiato

Il procurement è una leva strategica per la crescita, ma troppo spesso è un ambito trascurato: valorizzarlo significa offrire un’opportunità di innovazione e efficientamento a istituzioni e imprese

Pubblicato il 16 mag 2025



innovazione partecipata; sex cam

Mentre i governi di tutto il mondo si affannano per trovare più fondi da investire in tecnologia e difesa in un contesto globale sempre più diviso, rischiano di trascurare uno strumento essenziale e spesso mal utilizzato: il procurement.

Il procurement pubblico è il meccanismo attraverso cui i governi acquisiscono gran parte di ciò di cui hanno bisogno. Questo termine “ombrello” include tutto: dalla cancelleria agli armamenti militari, fino alle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa. La sua scala è enorme: secondo l’OCSE, il procurement pubblico rappresenta il 12% del PIL annuo delle economie sviluppate. È più di quanto l’Europa abbia speso per rispondere alla pandemia da COVID-19.

Perché il procurement spinge la crescita

Fare bene procurement è fondamentale per la produttività e l’efficienza. Eppure, raramente viene considerato una priorità. Più spesso è trattato come una funzione burocratica di secondo piano, piuttosto che come uno strumento di investimento strategico. In molti casi è diventato sinonimo di assurdità: un accumulo di regole così complesso da risultare incomprensibile persino a chi le amministra, il che genera l’incentivo perverso a fare la cosa meno rischiosa possibile per evitare responsabilità personali. Di conseguenza, i governi finiscono per acquistare tecnologie obsolete che li rendono vulnerabili, e poiché l’innovazione evolve rapidamente, costringe i governi ad acquistare sempre tecnologia nuova.. E così il ciclo si ripete, i budget lievitano e le capacità pubbliche si riducono.

Non a caso, nelle sue linee guida politiche per la prossima Commissione Europea, la presidente eletta Ursula von der Leyen ha sottolineato: “Un guadagno di efficienza dell’1% nel procurement pubblico potrebbe far risparmiare 20 miliardi di euro l’anno. Ed è una delle leve principali per sviluppare beni e servizi innovativi e creare mercati nuovi  nelle tecnologie pulite e strategiche”.

Tecnologia e procurement

Ma come fare? In un’epoca di rapido cambiamento tecnologico, anche il procurement è diventato più complesso. L’elenco delle tecnologie che i governi considerano critiche si è ampliato: ora include il calcolo avanzato (quantistico incluso), le biotecnologie e, naturalmente, l’IA. Queste tecnologie hanno in comune lo sviluppo esponenziale: una sola svolta può cambiare tutto.

Eppure il procurement pubblico è ancora un processo da “mattone e cemento”, adatto più all’acquisto all’ingrosso di beni chiaramente descrivibili, da registrare e archiviare. Ma l’innovazione è diversa: oggi non sai cosa sarà possibile domani, anche se sei tu a sviluppare la tecnologia. Come dice Jennifer Pahlka, mentre i governi lavorano per progetti una tantum, l’innovazione è fatta di prodotti in continuo cambiamento e spesso inesistenti solo qualche mese prima.

Chi si occupa di procurement di queste tecnologie non è un tecnologo. Solo nel 38% dei paesi OCSE il procurement è una professione. Quindi, anche se gli operatori pubblici avessero l’incentivo a sperimentare, non avrebbero comunque le competenze. Ci sono poche eccezioni, come la DARPA: la celebre agenzia statunitense che ha dato origine a Internet e al GPS – recentemente copiata  anche da Germania e Regno Unito – recluta esperti per incarichi temporanei nel settore pubblico per supporto al procurement, allo scopo di avere un impatto duraturo. Ma sono eccezioni, appunto.

Poiché le tecnologie si sviluppano in modo esponenziale e la capacità istituzionale decresce in modo lineare, i governi rischiano un divario sempre più ampio. Colmarlo richiede più di una riforma delle procedure di acquisto: servirà, nella maggior parte dei casi, costruire istituzioni nuove e diverse.

I tre passaggi per sfruttare il procurement per la crescita

Si propone quindi che i sistemi di procurement siano come un buon software: fluidi, flessibili e in continua evoluzione. Realizzare questa trasformazione richiede più di un cambiamento di regole, bensì tre passaggi.

Le persone giuste nei ruoli giusti

Troppo spesso, chi utilizza i beni acquistati non è coinvolto nel processo di procurement, con il risultato di acquisti sub-ottimali e contratti sottoutilizzati. Più istituzioni dovrebbero replicare l’approccio “tour of duty” della DARPA, dove chi acquista è un esperto del settore, e si occupa non solo della commissione ma anche della gestione e manutenzione per l’intero ciclo di vita del prodotto.

Il procurement dovrebbe essere una funzione strategica, con piani di carriera chiari, incentivi e riconoscimenti. Uno studio sui contratti federali USA dimostra che anche un piccolo miglioramento delle competenze riduce significativamente i costi, i tempi e la complessità. Gli ufficiali di procurement dovrebbero essere formati come product manager.

Il procurement deve diventare un lavoro analitico

Oggi, lo stile “compra e archivia” porta a contratti inutilizzati. Le decisioni motivate dal risparmio immediato non sono bilanciate da un ritorno sull’investimento misurabile. E anche quando lo fossero, spesso manca un sistema preciso per calcolarlo.

Per cogliere i vantaggi dell’IA – efficienza, previsione dei bisogni, negoziazioni semplificate – le istituzioni pubbliche devono dotarsi di un ambiente dati federato. Le grandi aziende lo fanno già, e il settore pubblico può fare lo stesso.

Un’infrastruttura dati integrata, trasparente e accurata permetterebbe alle istituzioni pubbliche di negoziare da una posizione di forza. Oggi, i fornitori hanno spesso dati migliori degli acquirenti sullo storico degli acquisti. Il procurement dovrebbe riequilibrare questa asimmetria informativa. Troppo spesso, ad esempio, i contratti in ambito IA non concedono ai governi il diritto di esaminare gli algoritmi o i dati usati per addestrarli. Così, rischiano di essere accusati di eventuali errori, senza poterli comprendere.

Il procurement come un portafoglio di opzioni istituzionali

La velocità dello sviluppo tecnologico rende qualsiasi modello fisso rapidamente obsoleto. Le istituzioni vanno adattate al contesto, al sistema e alla tecnologia. Acquistare servizi cloud non può essere come acquistare vaccini.

A seconda dell’obiettivo e della maturità del mercato, i sistemi pubblici dovranno svolgere funzioni diverse. Alcuni orchestreranno il procurement come infrastruttura, come nel caso della Digital Public Infrastructure indiana. Altri agiranno come broker di servizi cloud, aggregando competenze, come i Dynamic Purchasing Systems. Ci saranno acceleratori per tecnologie più scientifiche che ingegneristiche, ma promettenti, e task force R&D che arbitreranno tra valori in conflitto nel sistema.

Un software che si aggiorna troppo lentamente viene superato dai concorrenti, diventa vulnerabile e viene abbandonato dagli utenti. Lo stesso può accadere alle istituzioni. Se i riformatori non ricodificano urgentemente i loro sistemi di procurement, rischiano che la loro capacità di adottare e diffondere innovazione collassi in una crisi irreversibile.

Note


Articolo scritto partendo da una riflessione presente nella newslettere Ministry of Experiment di Leonardo Quattrucci..

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
L'ANALISI
INIZIATIVE
ANALISI
PODCAST
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4