gestione della salute

Dati sanitari: la chiave per una medicina efficiente e personalizzata



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La gestione digitale dei dati sanitari permette cura su misura e prevenzione mirata. Dal monitoraggio remoto alla gestione delle malattie croniche, le nuove tecnologie stanno trasformando l’assistenza sanitaria

Pubblicato il 29 gen 2025

Graziella Bilotta

CEO, Paginemediche



Il PNRR ha stanziato ben 19,7 miliardi con la Missione 6 – Salute, per rivedere i processi di cura nella sanità digitale

L’uso intelligente dei dati in sanità permette di migliorare la qualità delle cure, ridurre i costi e rendere il sistema sanitario più efficiente. L’adozione delle tecnologie basate sui dati solleva però anche importanti questioni etiche e di sicurezza che non possono essere ignorate.

Dati in sanità: gli ambiti di utilizzo

L’utilizzo dei dati in ambito sanitario rappresenta una rivoluzione ben oltre la semplice raccolta di informazioni. Si tratta di creare un ecosistema integrato, in cui dati provenienti da cartelle cliniche elettroniche, dispositivi indossabili e app di monitoraggio si combinano per offrire una visione completa e dinamica dello stato di salute del paziente.

Personalizzazione delle terapie

Uno dei principali vantaggi di questo approccio è la personalizzazione delle terapie. Analizzando informazioni come stili di vita, patologie pregresse e risposte ai trattamenti, gli algoritmi consentono ai medici di elaborare piani di cura su misura, ottimizzati per le esigenze individuali. Questo non solo migliora l’efficacia delle cure, ma permette anche di intervenire in modo preventivo, anticipando l’insorgenza di patologie e riducendo i rischi di complicazioni.

Monitoraggio dei dati da remoto

Il monitoraggio dei dati da remoto, reso possibile da tecnologie come smartwatch, app e piattaforme digitali, rappresenta un ulteriore progresso significativo. Questi strumenti permettono di seguire costantemente i parametri vitali dei pazienti, segnalando tempestivamente eventuali anomalie. Così, i medici possono intervenire prontamente, riducendo la necessità di visite ospedaliere e migliorando l’efficienza del sistema sanitario. Questo approccio libera risorse preziose, consentendo ai professionisti di concentrarsi sui casi più critici, mentre i pazienti con condizioni stabili possono essere seguiti comodamente da casa.

Gestione di malattie croniche

In particolare, il monitoraggio da remoto si rivela fondamentale nella gestione di malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, garantendo un controllo continuo grazie a dispositivi che trasmettono automaticamente i dati al medico. Questo approccio non solo riduce il rischio di complicazioni e consente interventi tempestivi, ma potenzia anche l’automonitoraggio, trasformando il paziente in un protagonista attivo del proprio percorso di cura. La possibilità di raccogliere in tempo reale i propri valori favorisce una maggiore consapevolezza e responsabilità, stimolando l’adozione di abitudini più salutari e migliorando così gli esiti clinici complessivi.

Prevenzione mirata e salute pubblica

Infine, i dati sono cruciali per implementare programmi di prevenzione mirata. La raccolta e l’analisi dei dati epidemiologici consentono di identificare le popolazioni a rischio di determinate malattie, come malattie cardiovascolari, diabete e obesità, e di sviluppare politiche di salute pubblica mirate. Le autorità sanitarie possono usare questi dati per promuovere campagne di sensibilizzazione più efficaci, offrendo screening e interventi preventivi personalizzati che contribuiscono a ridurre l’incidenza di malattie gravi e costose.

Con il supporto delle politiche governative e il continuo sviluppo di tecnologie avanzate, il futuro della salute digitale appare promettente, con benefici tangibili per i pazienti, i medici e il sistema sanitario nel suo complesso.

Il nodo cruciale: trattamento dei dati e sicurezza

Con l’aumento dell’uso dei dati sanitari, cresce anche la necessità di affrontare le questioni legate alla privacy e alla sicurezza. La gestione dei dati sanitari richiede standard elevati per proteggere le informazioni sensibili dei pazienti da accessi non autorizzati e cyberattacchi. L’introduzione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e il monitoraggio remoto, ha fatto emergere nuove sfide in termini di protezione dei dati, rendendo fondamentale l’adozione di politiche rigorose di sicurezza.

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea è diventato un punto di riferimento globale per la protezione della privacy, stabilendo le normative per il trattamento dei dati personali in tutti i settori, inclusa la sanità. Tuttavia, l’applicazione del GDPR in ambito sanitario presenta sfide specifiche, come la necessità di garantire l’anonimizzazione dei dati per evitare che informazioni sensibili vengano utilizzate impropriamente. La gestione della privacy, infatti, non può essere vista solo come una questione di conformità normativa, ma come un impegno a proteggere il diritto alla riservatezza dei pazienti, mantenendo al contempo la possibilità di utilizzare i dati per migliorare le cure e favorire la ricerca scientifica.

Recentemente, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Informatica (ENISA) ha aggiornato le linee guida per la protezione dei dati sanitari, raccomandando l’adozione di tecnologie sicure e la formazione del personale sanitario per riconoscere e prevenire le minacce informatiche. Questo si inserisce in un quadro più ampio di iniziative del governo italiano, in particolare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha stanziato risorse per la digitalizzazione della sanità, con un forte focus sulla sicurezza dei dati. Il PNRR prevede infatti investimenti per potenziare le infrastrutture sanitarie digitali e garantire l’interoperabilità dei dati, favorendo la condivisione sicura delle informazioni tra i vari attori del sistema sanitario, rispettando al contempo le normative di protezione dei dati.

In questo contesto, l’Italia sta lavorando per armonizzare l’applicazione delle normative di protezione dei dati a livello nazionale, puntando a un sistema sanitario digitale che sia non solo efficiente, ma anche sicuro, proteggendo al meglio le informazioni dei cittadini. L’equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei dati è quindi una priorità assoluta, per garantire che l’uso dei dati nel settore sanitario non solo migliori la qualità delle cure, ma avvenga nel pieno rispetto dei diritti individuali.

I programmi digitali di auto-cura

La buona notizia è che nel nostro panorama nazionale già esistono soluzioni che uniscono tutti questi aspetti in un unico prodotto. Sono dei Programmi digitali di auto-cura che aiutano le persone a gestire alcune delle più comuni condizioni di salute, con il supporto di un medico. Grazie a una piattaforma SaaS avanzata, questi programmi integrano dati raccolti tramite anamnesi virtuale, questionari clinici validati e auto monitoraggio di alcuni valori clinici (anche tramite dispositivi medici), nel pieno rispetto delle normative sulla privacy. Questo strumento è totalmente incentrato sulle reali necessità del paziente, capace di sfruttare il potenziale dei dati per migliorare il benessere complessivo.

Da quanto abbiamo visto, insomma, possiamo dire che l’uso dei dati nella gestione della salute non è una tendenza passeggera, ma un cambiamento strutturale che sta ridefinendo il futuro della sanità. Se implementato correttamente, può migliorare significativamente la qualità delle cure, promuovere la prevenzione e rendere il sistema sanitario più sostenibile.

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