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PagoPA, cos’è, come funziona e come aziende e cittadini possono pagare servizi pubblici online



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PagoPA è il portale nazionale dei pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Ed è in continua evoluzione, con nuovi servizi disponibili e una migliorata esperienza di pagamento. Cos’è pagoPA? Come pagare online con pagoPA? Qui il quadro aggiornato

Aggiornato il 11 giu 2025



PagoPA è il portale nazionale dei pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Ed è in continua evoluzione, con nuovi servizi disponibilità e una migliorata esperienza di pagamento. Cos'è PagoPA? Come pagare online con PagoPA ? Qui il quadro aggiornato

pPagoPA è il sistema nazionale per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, grazie al quale possono essere effettuati tutti i pagamenti da cittadini e imprese verso qualsiasi tipologia di Ente pubblico.

Dal 2016 ad oggi pagoPA ha registrato una crescita esponenziale e costante, sia in termini di transazioni che di controvalore dei pagamenti.

Nel 2022 ha gestito quasi 332 milioni di transazioni per un controvalore di circa 61 miliardi.

Nel 2023, invece, le transazioni gestite hanno superato i 386 milioni per un controvalore di oltre 83 miliardi.

A fine 2024, le transazioni gestite ammontano a 422 milioni, per un controvalore economico che superava i 93 miliardi.

Solo nel 20254 (gennaio – aprilesettembre), si osserva una media di quasioltre 14 milioni di utenti mensili che dall’inizio dell’anno hanno effettuato quasi 150oltre 34,8 milioni di pagamenti al mese tramite la piattaforma.

Ecco alcuni dati salienti:

  • pagoPA:
    • Oltre un miliardo e seicento mila di transazioni gestite in totale dal 2016, per un valore complessivo di 338277 miliardi di euro (aprilesettembre 20254).
    • 3047,9 milioni di utenti unici nel 20254 (tra gennaio e aprilesettembre), di cui 28,341,4 milioni di persone fisiche e quasi 26,5 milioni di persone giuridiche.
    • Quasi 1,43 miliardi di transazioni effettuate tra il 20210 e il 20254, con un incremento medio annuo del 7061,4%.
    • I settori che hanno registrato il maggior numero di transazioni tra il 2020 e il 2024 sono: Utility (35,2%33%), PA Centrali (23,6%), ACI (13,57%), e Comuni (1312,5%), Istruzione (45,5%) e Sanità (2,43%).
    • Cresce l’utilizzo di pagoPA da parte delle amministrazioni locali (+70,564% l’aumento medio annuo delle transazioni verso i Comuni tra aprileil 20210 e aprileil 20254) e delle Regioni (+39,7%13,5%).
    • Aumentano le transazioni nel settore Salute (+104,9%115% l’incremento medio annuo tratra il 20210 e il 20254), con l’introduzione della possibilità di pagare i ticket sanitari in farmacia.
  • IO, l’app dei servizi pubblici:
    • Oltre un miliardo di messaggi inviati da aprile 2020 a aprile 2025.Quasi16.000 enti hanno integrato su IO oltre 350.000 servizi.Nel 20254, si conferma un trend crescente nell’uso di IO da parte della PA per l’invio di messaggi generici (+9,6% rispetto al 2024) e di pagamento (+25,4%).Il 60,51% dei messaggi inviati tra il 202320 e 2025 proviene da PA Centrali, seguite dal settore Utility (20,68%), Comuni (6,86%),
    • L’app IO conta oltre 44 milioni di installazioni su smartphone e tablet e una media mensile di oltre 6 milioni di utenti attivi nel 2025.

Il raggiungimento di questi traguardi dimostra il successo di pagoPA e dell’app IO nel semplificare i pagamenti e la comunicazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini.

I benefici di pagoPA e dell’app IO sono:

  • Maggiore semplicità e velocità per i cittadini nel pagare i servizi pubblici.
  • Riduzione dei costi per la Pubblica Amministrazione.
  • Maggiore trasparenza e tracciabilità dei pagamenti.
  • Migliore comunicazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini.

Per conoscere ​​i costi di commissione applicati dai Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti a pagoPA è possibile consultare la pagina ufficiale sulla trasparenza con il calcolatore delle commissioni in base al PSP.

Indice degli argomenti

Cos’è pagoPA e come funziona

pagoPA è la piattaforma realizzata per semplificare e aumentare la qualità e la quantità dei servizi di pagamento offerti da ogni Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni, aziende a partecipazione pubblica, scuole, università, ASL, INPS, Agenzia delle Entrate, ACI, etc.) ed effettuarli nella massima sicurezza.

pagoPA non è, quindi, un sito dove pagare, ma una modalità standardizzata di pagamento che si può utilizzare attraverso moltissimi strumenti e canali di pagamento diversi.

Accessibili sia tramite il sito dell’ente verso il quale occorre effettuare un pagamento (il sito del Comune per pagare la retta dell’asilo o quello dell’Ateneo per le tasse universitarie), sia tramite gli sportelli fisici e virtuali messi a disposizione da numerosissimi Prestatori di Servizi di Pagamento detti PSP, ossia banche, istituti di pagamento e di moneta elettronica.

Parliamo dunque di sportelli bancari, home banking – ricercando la voce CBILL o pagoPA – postazioni ATM abilitate, le reti Mooney e Punto Lis , gli Uffici Postali, nonché le app di pagamento quali PayPal, BANCOMATPay o Satispay.

Da giugno 2024 è possibile effettuare pagamenti degli avvisi pagoPA anche da migliaia di distributori automatici in tutta Italia.

Cosa è possibile pagare con pagoPA

Innanzitutto, i pagamenti possono essere spontanei, ovvero eseguiti su autonoma iniziativa del cittadino o dell’azienda (per esempio a fronte di una richiesta di servizio), oppure attesi, cioè dovuti richiesti dall’Ente a fronte di una posizione debitoria preesistente, come accade per i tributi comunali, le locazioni, i bolli, le bollette, le tasse universitarie, il ticket per i servizi sanitari etc.

Come pagare con pagoPA: tipologie e modelli di pagamento

Entrambe le tipologie di pagamento – spontanee o attese – possono essere eseguite tramite un unico modello di processo, ma dal punto di vista del cittadino versante può essere differenziato in base al touchpoint utilizzato per avviare il pagamento:

pagoPA: pagamento dal sito della piattaforma

Quando riceve un avviso pagoPA, il cittadino può pagare dal sito della piattaforma stessa. Basterà cliccare sul pulsante “Paga” nell’homepage, scansionare il QR code o inserire il codice dell’avviso e il codice fiscale dell’ente. Dopo aver visualizzato i dettagli dell’avviso potrà scegliere la modalità di pagamento e il PSP che gestirà l’operazione, avendo totale visibilità sulle commissioni richieste da ciascuno.

pagoPA: pagamento dal sito web/mobile app dell’Ente creditore

L’utente può anche pagare a partire dal sito dell’ente; in questo caso verrà reindirizzato al sito di pagoPA per completare l’operazione scegliendo il metodo di pagamento e il PSP con il quale finalizzare l’operazione.
La modalità di pagamento attraverso il sito di un Ente creditore o di pagoPA è stata recentemente oggetto di alcune novità volte a migliorare l’esperienza di pagamento, tra cui:

  • un nuovo design, che modifica l’aspetto generale del percorso sulla piattaforma,
  • aggiornamenti di infrastrutture e processi che, pur non essendo visibili all’utente finale, consentono di beneficiare di un sistema di pagamento ancora più efficiente,
  • sempre più metodi di pagamento, tra gli ultimi Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, e con funzionalità evolute, ad esempio la possibilità di dividere l’importo in rate.

pagoPA: pagamento con Poste

Per pagare con pagoPA alle Poste, si può utilizzare il bollettino postale che viene integrato negli avvisi da parte dell’amministrazione, oppure accedendo con SPID ai servizi Poste online.

pagoPA: pagamento in tabaccheria

In tabaccheria si potrà pagare presentando il bollettino: l’esercente utilizzerà un lettore di QR Code per evincere i dati necessari.

pagoPA: pagamento in banca

Allo stesso modo anche allo sportello della banca bisognerà portare il bollettino e mostrare il QR Code. Invece, è possibile anche pagare agli sportelli ATM grazie al circuito CBILL, selezionabile dal menù.

pagoPA: pagamento sull’app IO

Per chi è utente dell’app IO, grazie all’ integrazione con pagoPA, è possibile pagare servizi e tributi direttamente dall’app in pochi secondi, nella sezione “Pagamenti”.

Questo è possibile tramite il messaggio contenente l’avviso di pagamento ricevuto in app dall’ente creditore oppure inquadrando il QR code riportato sull’avviso cartaceo. Lo storico delle operazioni è sempre consultabile dalla sezione “Pagamenti” di IO.

Da inizio 2024, qualunque sia l’opzione scelta dal cittadino, se questo ha scaricato e attivato correttamente IO sul proprio smartphone, a seguito di un pagamento riceverà direttamente in app una ricevuta in formato PDF. Questo documento conterrà informazioni su chi ha effettuato il pagamento (se questo è avvenuto tramite l’app IO), sulla transazione, quali il codice identificativo della transazione, il nome del PSP che ha gestito il pagamento, la data e l’ora dell’operazione, e sull’avviso pagato, come l’oggetto del pagamento, l’intestatario della posizione debitoria, il nome dell’ente creditore, il codice dell’avviso e l’importo corrisposto. L’utente potrà liberamente scaricare una copia, conservandone comunque una in app.

Come pagare con pagoPA il bollo auto

Il pagamento del bollo auto avviene tramite pagoPA, in una delle modalità descritte prima ma anche, per alcune regioni, attraverso i servizi digitali di ACI – Automobile club d’Italia.

Dalla home page del portale ACI si dovrà cliccare su “bollo auto” sulla destra.

pagoPA pagamento bollo auto

In seguito, bisognerà cliccare su “Calcola e paga il bollo online” e nella schermata successiva su “Accedi”.

A quel punto si aprirà la finestra attraverso cui accedere alla procedura, tramite SPID e CIE.

Inoltre, per gli utenti di app IO, per questa e molte altre casistiche, è possibile ricevere un messaggio che semplifica ulteriormente tale operazione: quando è ora di pagare il bollo, l’ACI invia tramite IO un messaggio con una richiesta di pagamento. L’utente potrà effettuarlo in pochi passaggi direttamente in app, come illustrato nell’apposito paragrafo,, ovunque si trovi.

pagoPA bollo auto Figura 3 – Percorso Checkout

Che cosa è un avviso di pagamento pagoPA

Nel caso di pagamenti attesi (tasse, bollette…), l’Ente Creditore ha l’obbligo di recapitare all’utilizzatore finale un Avviso con gli estremi del pagamento da effettuare, che deve essere sempre generato in modalità digitale ed in via accessoria in modalità cartacea per la notifica tramite i tradizionali servizi di recapito.

PagoPA S.p.A. ha definito il modello degli Avvisi di pagamento cartacei, affinché sia unico ed uniforme a livello nazionale.

La seguente Figura 4 mostra il modello per il pagamento in un’unica soluzione, riproducibile in un’unica pagina in formato A4.

La pagina è suddivisa in 5 fasce orizzontali, ciascuna destinata a specifiche informazioni per l’utente finale.

Nell’intestazione sono presenti il logo dell’Ente Creditore, il logo di pagoPA® e l’oggetto del pagamento.

Nella seconda fascia si trovano i soggetti interessati al pagamento: Ente creditore e destinatario dell’avviso (soggetto pagatore).

In seguito ci sono le informazioni su quanto pagare, entro quando e dove, con una lista esaustiva di canali disponibili online e sul territorio.

Infine vi è la sezione contenente i dati necessari per effettuare il pagamento presso tutti i canali abilitati a pagoPA:

  • QR-Code, per la lettura automatica dei dati dell’avviso tramite le app di pagamento o le apparecchiature dei PSP;
  • codice fiscale dell’Ente Creditore, o in alternativa il suo codice interbancario CBILL , utile per i pagamenti tramite Home Banking;
  • Codice Avviso, una stringa di 18 numeri che identifica univocamente la posizione debitoria e ne consente il pagamento presso tutti i canali abilitati a pagoPA;
  • se previsto dall’Ente Creditore, vi è anche un Bollettino Postale PA, utile per effettuare il pagamento presso gli Uffici Postali di Poste Italiane.

PagoPA S.p.A. mette a disposizione degli Enti Creditori diversi modelli di avvisi, per supportare al meglio diversi casi d’uso, come ad esempio il pagamento rateizzato, il pagamento di contravvenzioni del Codice delle Strada o i modelli in due lingue per le aree in cui vige il bilinguismo amministrativo.

Il modello di avviso di pagamento va utilizzato non solo per i pagamenti attesi, ma anche per i cosiddetti “pagamenti spontanei”, ovvero richieste di pagamento spontaneo generate sul sito dell’Ente.

Pagamento Pa tramite POS e F24

Il correttivo del Codice dell’Amministrazione Digitale pubblicato a gennaio stabilisce che tutti i pagamenti elettronici confluiranno progressivamente nel Nodo nazionale dei pagamenti, compresi quelli effettuati tramite POS e F24.

Per i secondi siamo in attesa di apposito Decreto attuativo, mentre per i primi PagoPA ha già pubblicato nelle SANP il flusso che descrive come integrare i pagamenti effettuati tramite POS allo sportello nel sistema pagoPA.

La soluzione prospettata coinvolge anche il soggetto che eroga il servizio di accettazione delle carte di pagamento (cosiddetto Acquirer), che molto spesso coincide con la Banca Tesoriera dell’Ente.

In questo scenario l’operatore dell’ente, al momento della richiesta di pagamento da parte dell’utente allo sportello, deve disporre di apposita interfaccia nei propri sistemi informatici per richiedere il codice IUV associato a quel pagamento (già esistente in caso di pagamento atteso, altrimenti generato al momento in caso di pagamento spontaneo) per trasferirlo all’Acquirer. A seguito del pagamento il sistema dell’Ente riceve la ricevuta del pagamento.

Successivamente l’Acquirer (o la sua banca di appoggio), al pari di qualunque PSP aderente, genera ed invia al Nodo il Flusso di Rendicontazione ed invia alla Banca Tesoriera (BT) il rispettivo bonifico (SCT – Sepa Credit Transfer), il tutto secondo gli standard definiti dalle Linee guida pagoPA . In fase di riconciliazione, l’Ente potrà scaricare i Flussi di Rendicontazione relativi ai POS insieme agli altri flussi predisposti dai vari PSP.

Come iscriversi online e accedere a pagoPA (forme di autenticazione utente)

Non è necessario “iscriversi” a pagoPA. Se l’utente ha ricevuto un avviso di pagamento, basta che utilizzi uno dei canali già descritti, o alternativamente può accedere al sito dell’ente creditore e seguire le istruzioni.

PagoPA: quali vantaggi per cittadini, aziende e PA

Da quanto esposto fin qui appaiono evidenti i vantaggi per aziende, cittadini e PA.

Per le aziende:

  • Efficienza e velocità: le aziende possono effettuare pagamenti in modo rapido ed efficiente, riducendo il tempo necessario per completare le transazioni.
  • Tracciabilità e trasparenza: ogni pagamento effettuato tramite pagoPA è tracciabile e trasparente. Questo facilita la gestione amministrativa e fiscale, consentendo una rendicontazione più efficiente e precisa.
  • Riduzione degli errori: automatizzando il processo di pagamento, si riducono al minimo gli errori manuali, migliorando l’accuratezza e l’affidabilità delle transazioni.
  • Sicurezza: pagoPA offre elevati standard di sicurezza, proteggendo i dati sensibili e le transazioni finanziarie delle aziende.
  • Integrazione con sistemi aziendali: pagoPA può essere integrato nei sistemi contabili e gestionali delle aziende, automatizzando e semplificando ulteriormente i processi amministrativi.
  • Riduzione dei costi operativi: la digitalizzazione dei pagamenti può ridurre i costi operativi legati alla gestione delle transazioni, come ad esempio i costi di gestione del contante e delle operazioni cartacee.
  • Miglioramento delle relazioni con la PA: utilizzare un sistema di pagamento riconosciuto e accettato da tutte le Pubbliche Amministrazioni può migliorare le relazioni tra le aziende e le PA, agevolando la cooperazione e il dialogo.
  • Multicanalità: pagoPA è accessibile da diverse piattaforme e dispositivi, rendendo possibile ai dipendenti effettuare pagamenti in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, migliorando così la flessibilità operativa.
  • Facilità d’uso: la piattaforma è progettata per essere user-friendly, rendendo più semplice e immediata l’esecuzione dei pagamenti.
  • Supporto e assistenza: pagoPA offre supporto e assistenza alle aziende, garantendo un utilizzo senza problemi del servizio,

Per i cittadini, pagoPA significa innanzitutto multicanalità completa, indipendentemente dalle dimensioni del proprio Ente di riferimento.

Tutti abbiamo le stesse opportunità in termini di varietà di canali e strumenti di pagamento e parità di costi di commissione, che iniziano ad essere sempre più vantaggiosi grazie alla trasparenza e alla concorrenza che il sistema porta con sé (come prospettato) e grazie alla Psd2.

pagoPA significa omogeneità e semplicità della user experience con una pluralità di funzioni accessorie al pagamento: consultazione della propria posizione debitoria aggiornata, avvisatura digitale, ricevuta immediata con valore liberatorio, etc.

Per le PA, significa innanzitutto efficienza e risparmio nella gestione del ciclo di vita del pagamento, con particolare riguardo alle attività di riconciliazione (ufficio ragioneria). Inoltre, alcuni primi casi di studio rilevano un miglioramento nell’attività di incasso, in termini di rispetto delle scadenze ed in termini di minori insoluti.

Per cittadini, aziende ed enti, pagoPA ha recentemente messomette a disposizione un centro di assistenza dedicato raggiungibilei al seguente linknumero verde 06 9318 9500 o via mail all’indirizzo pagamenti@assistenza.pagopa.it. Il centro assistenza offre agli utenti contenuti informativiinclude una conoscenza di base accessibilie a tutti i cittadini, con articoli di approfondimento, FAQ e guide per l’assistenza self sulla piattaforma, organizzati e classificati per aree tematiche. La tassonomia è pensata per facilitare la navigazione e il recupero delle informazioni da parte degli utenti, con la possibilità di effettuare una ricerca avanzata per trovare subito contenuti specifici di maggior interesse per gli utenti. Il sistema include la possibilità di lasciare feedback nel Centro Assistenza, per monitorare la chiarezza e utilità dei contenuti mostrati.

Per i soli enti, è inoltre possibile inoltrare eventuali segnalazioni aprendo un ticket nell’area riservata.

Leggi: La PA del futuro sarà invisibile al cittadino, ecco come

Come funziona il sistema di pagamento pagoPA

Il sistema pagoPA è composto da:

  • Pubbliche Amministrazioni/Gestori di pubblici servizi: sono gli Enti Creditori, ovvero i beneficiari dei pagamenti che transitano nel sistema. I Gestori di pubblici servizi sono soggetti ai quali le PA hanno affidato, quindi esternalizzato, tali servizi (ad es. acqua, rifiuti, parcheggi, etc.), che possono aderire in via facoltativa;
  • Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP): è il soggetto che eroga il servizio di pagamento, cioè incassa la somma dal cittadino e la trasferisce sul conto dell’Ente Creditore. Si tratta quindi di banche, istituti di pagamento o istituti di moneta elettronica che forniscono servizi bancari e/o di gestione di conti di pagamento e che, nell’ambito di pagoPA, offrono i propri strumenti e canali di pagamento (con carte di credito o di debito, app/home banking, ATM, sportelli fisici, etc.).
  • Cittadini e imprese che devono effettuare un pagamento a favore di una PA e scelgono tra gli strumenti e i canali di pagamento messi a disposizione da tutti i PSP aderenti al sistema.
  • Nodo dei Pagamenti – SPC: è l’infrastruttura tecnologica sviluppata e gestita da PagoPA S.p.A. che si pone al centro tra PA/Gestori di pubblici servizi e PSP
  • Intermediari/Partner Tecnologici: sono soggetti che forniscono all’Ente creditore il servizio di connessione al Nodo dei Pagamenti. Gli Intermediari sono soggetti pubblici già aderenti al sistema (tipicamente Regioni), mentre i Partner Tecnologici sono soggetti privati che vendono il servizio di connessione.

L’obbligo di adesione per gli enti a pagoPA è sancito dall’art. 5 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) e dall’articolo 15, comma 5bis, del D.L. 179/2012, i quali stabiliscono appunto che esse sono obbligate ad offrire ai cittadini la possibilità di pagare elettronicamente e che, per farlo, devono avvalersi della piattaforma tecnologica nazionale denominata Nodo dei Pagamenti. Sono obbligate ad aderire anche le società a controllo pubblico (escluse le società quotate) e i gestori di pubblici servizi.

Come difendersi da eventuali tentativi di phishing o truffa

Sono sempre più frequenti tentativi di phishing e altre truffe, soprattutto online, che sfruttano illegalmente e in modo contraffatto il nome, i marchi e/o il logo della piattaforma pagoPA.

In questo genere di tentativi di truffa, le persone sono portate a credere di aver ricevuto comunicazioni ufficiali o di consultare siti istituzionali di enti creditori o di PagoPA S.p.A. Queste sono in realtà pagine o messaggi fraudolenti, realizzati allo scopo di sottrarre informazioni personali o richiedere somme di denaro non dovute su pretesto di false fatture, sanzioni o tasse da pagare.

Proteggersi da tentativi di phishing e truffe che usano il nome della piattaforma pagoPA è possibile facendo attenzione a diversi aspetti.

Se si riceve una mail o un SMS

  • Mittente: è importante verificare che l’indirizzo mail o il numero di telefono corrispondano a quelli ufficiali di pagoPA (noreply-checkout@ricevute.pagopa.it) o dell’ente creditore. Spesso, gli indirizzi email fraudolenti presentano piccole variazioni, errori ortografici o inconsistenze palesi (ad esempio provengono da un mittente che ha un nome e un cognome creato ad hoc)
  • Contenuto: se nel contenuto della mail o dell’SMS viene fatta richiesta di comunicare informazioni personali, come password, dati bancari o numeri di carta di credito, è un chiaro segnale di un tentativo di truffa. pagoPA infatti non richiede mai tali informazioni tramite email o SMS
  • Link: prima di aprire un link contenuto nella comunicazione ricevuta, verificare che l’indirizzo corrisponda a quello del sito ufficiale, senza aprirlo direttamente. Se si naviga da un computer, è sufficiente passare il mouse sopra il link, senza cliccare, per visualizzare l’indirizzo web reale nella finestra di anteprima che appare: se questo non corrisponde con il sito ufficiale di pagoPA (https://checkout.pagopa.it/) si tratta con ogni probabilità di un tentativo di truffa e pertanto non va aperto
  • Errori grammaticali e ortografici: email o SMS ufficiali inviate dalla piattaforma pagoPA sono ben scritti e privi di errori grammaticali o ortografici. La loro presenza all’interno della comunicazione ricevuta sono un segnale di un tentativo di phishing

Se si accede a un sito internet per pagare online

  • URL: bisogna sempre controllare l’URL del sito web. Se si effettua il pagamento dal sito di un ente creditore o direttamente sul sito di pagoPA, l’URL ufficiale inizia per “https://checkout.pagopa.it”. Siti fraudolenti spesso utilizzano URL simili a quelli ufficiali, ma con piccole variazioni o errori. Anche se un URL contiene la parola ‘pagoPA’, non è detto che si tratti di una pagina ufficiale di PagoPA S.p.A.
  • Certificato di sicurezza: è importante verificare la presenza dell’icona “lucchetto”, posizionata a sinistra della barra degli indirizzi del browser. Questa icona indica che il sito è protetto da un certificato di sicurezza (cliccando sul lucchetto, potrai consultare i dettagli del certificato) e solitamente i siti usati per operazioni fraudolente ne sono sprovvisti
  • Design e contenuti: confrontare l’aspetto visivo e i contenuti del sito con quelli del sito ufficiale di pagoPA può aiutare in caso di sospetto. I siti fraudolenti possono infatti presentare immagini di bassa qualità o errori grammaticali
  • Richiesta di informazioni personali: se un sito web richiede insistentemente o con urgenza informazioni personali o dati bancari, probabilmente è un tentativo di phishing
  • Pagamenti urgenti: come per le richieste di dati personali, è importante diffidare da comunicazioni o siti web che richiedono autorizzazioni di pagamenti con estrema urgenza: spesso viene usata la motivazione che, in caso di mancato pagamento immediato, la cifra dovuta aumenterà sensibilmente

Infine, è sempre bene verificare che il pagamento sia dovuto e accedere sempre ai siti ufficiali con SPID o CIE. Questo infatti offre un elevato livello di sicurezza (livello 2), perché prevede un doppio fattore di autenticazione, inserendo prima le credenziali e inserendo poi un codice OTP ricevuto via SMS, generato tramite l’app del tuo Identity Provider o autorizzando l’accesso direttamente tramite l’app dedicata.

Quando si riceve una richiesta di pagamento online, per non incorrere in truffe, è consigliato verificare sempre che l’importo sia dovuto. Per farlo, basta collegarsi al sito ufficiale dell’ente mittente, digitando la URL direttamente nel browser invece di usare il link di comunicazioni sospette. Effettuando l’accesso al sito con SPID o CIE, è possibile accertarsi che la richiesta sia reale e prevenire i tentativi di phishing.

Inoltre, in fase di accesso con SPID o CIE viene sempre mostrato il nome del servizio che sta richiedendo i dati, come ad esempio “PagoPA S.p.A.”: in questo modo è possibile essere certi dell’identità del soggetto.

Esempi pratici:

  • Sito dell’ente: per verificare che la richiesta di pagamento sia reale, accedi direttamente al sito dell’ente con SPID o CIE
  • Sito di pagoPA: per pagare in modo sicuro, usa il sito ufficiale https://checkout.pagopa.it, che consente l’accesso con identità digitale

Per saperne di più sul phishing e altre truffe online.

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Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
L'ANALISI
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
CONTRIBUTI
Bonus Tlc 2025, opportunità per cittadini e imprese
LA DECISIONE
Digital gap: l’Europa punta a un sostegno mirato per le zone rurali
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
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La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
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Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
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Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
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EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
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La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
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Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
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L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
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Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
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