Uno dei fronti più promettenti dell’innovazione, di fronte alla quale anche il sistema sanitario è chiamato a ripensarsi, riguarda la distribuzione diretta dei farmaci, oggi resa più efficiente grazie all’introduzione di locker intelligenti e piattaforme digitali integrate.
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La trasformazione digitale della distribuzione farmaceutica
Soluzioni concrete che non solo rispondono alle sfide logistiche del settore, ma aprono nuove strade in termini di accessibilità, aderenza terapeutica e continuità delle cure.
Secondo il rapporto OSMED 2023 (“L’uso dei Farmaci in Italia” – 12 novembre 2024) ogni anno si registra una spesa farmaceutica ospedaliera pari a 16,2 miliardi di euro (+8,4% rispetto al 2022), su un totale (pubblico e privato) di 36,2 miliardi, di cui il 68,7% a carico del SSN. La spesa ospedaliera rappresenta il 44,8% del totale. Secondo AIFA (2024), la scarsa aderenza terapeutica costa circa 2 miliardi l’anno. Un miglioramento del 15% potrebbe ridurre i costi assistenziali di 300 milioni, esclusi quelli sociali.
La trasformazione digitale del sistema sanitario nazionale può ottimizzare la distribuzione diretta dei farmaci. Le Regioni, soprattutto quelle in piano di rientro, hanno individuato nell’informatizzazione uno strumento per migliorare il controllo della spesa farmaceutica e garantire un uso più appropriato e tracciabile dei farmaci.
Locker automatizzati: un nuovo modello di prossimità
Nati per semplificare la vita delle persone e ridurre il carico sulle strutture sanitarie, i locker automatizzati per farmaci rappresentano una vera rivoluzione nel modello di erogazione della terapia farmacologica. Si tratta di dispositivi di distribuzione automatica collocati in luoghi strategici – come Case di Comunità, ambulatori territoriali o farmacie ospedaliere – che consentono ai pazienti di ritirare in totale autonomia i medicinali prescritti.
Questa modalità è particolarmente utile per i farmaci ad alto costo, delicati nella gestione o soggetti a distribuzione diretta da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Farmaci, cioè, che normalmente richiederebbero al paziente di recarsi fisicamente presso l’ospedale o la farmacia ospedaliera, affrontando tempi d’attesa, vincoli orari e spostamenti spesso lunghi o complessi. Con i locker intelligenti, tutto questo viene superato.
Il meccanismo di funzionamento e l’infrastruttura digitale
Il meccanismo è semplice e altamente controllato. I farmaci vengono inseriti nei locker in comparti individuali, associati in modo sicuro al singolo paziente. Attraverso un codice univoco – ricevuto via SMS, e-mail o tramite app – il paziente può accedere allo sportello e ritirare la terapia in qualsiasi momento della giornata, anche nei giorni festivi.
Dietro questo sistema fisico, però, si muove un’infrastruttura digitale altrettanto avanzata. La piattaforma informatica integrata consente la tracciabilità dell’intero processo, dall’avvenuta consegna alla presa in carico, monitorando eventuali anomalie e facilitando la comunicazione tra pazienti e operatori sanitari. Il software dialoga con i sistemi delle farmacie ospedaliere, garantendo sicurezza, precisione e aggiornamenti in tempo reale. Il valore aggiunto è evidente: meno spostamenti, meno tempi morti, più flessibilità e maggiore autonomia per il cittadino. Ma soprattutto, questi strumenti sono pensati per migliorare l’aderenza terapeutica, ovvero la costanza con cui il paziente segue le indicazioni di cura. Un fattore spesso trascurato, ma che incide in modo determinante sull’esito delle terapie, soprattutto in ambito cronico.
L’impatto economico della distribuzione diretta
Basti pensare a un paziente affetto da una patologia cronica complessa, residente in un comune distante dal presidio ospedaliero. Prima, ogni mese doveva affrontare un viaggio di un’ora, con permessi lavorativi o accompagnamento. Oggi, grazie ai locker intelligenti posizionati presso la Casa di Comunità più vicina, può accedere alla terapia in autonomia, in orari compatibili con la propria giornata.
Un cambiamento piccolo nella forma, enorme nella sostanza considerato che la spesa per i farmaci distribuiti direttamente rientra nella cosiddetta spesa per acquisti diretti, pari all’8,5% del Fondo Sanitario Nazionale. Nel 2024 ha raggiunto i 14.631,3 milioni di euro, con uno scostamento assoluto di +3.640,1 milioni di euro rispetto al tetto dell’8,3% (calcolato sul FSN provvisorio 2024 e pari a 10.991,1 milioni di euro) per la spesa al netto dei gas medicinali (Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale – Gennaio-Dicembre 2024). In dieci anni, questa voce è raddoppiata. In Piemonte è passata da 624,63 milioni di Euro nel 2013 a 1,2 miliardi nel 2023 (CAGR +6,71%), in linea con i dati nazionali. Se i modelli organizzativi resteranno invariati, si prevede un raddoppio della spesa entro il 2033, fino a 2,29 miliardi di Euro.
Il caso della Regione Piemonte: co-progettazione e sperimentazione
Un modello di infrastruttura tecnologica è quello previsto dal progetto selezionato tra i finalisti dell’Hackaton regionale, “Logistica innovativa – Nuova frontiera per la Sanità del futuro”, promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con Azienda Zero, è stato sviluppato attraverso un processo di co-progettazione con medici, farmacisti, tecnici, pazienti e caregiver per raccogliere bisogni reali e tradurli in requisiti funzionali.
Il progetto si inserisce nel quadro evolutivo del Piano Nazionale della Cronicità e dal DM 77/2022, contribuendo a concretizzare il modello della sanità di iniziativa con soluzioni che integrano prossimità, digitalizzazione e continuità assistenziale. Le Case di Comunità si configurano come ambienti privilegiati per sperimentare nuovi assetti organizzativi e logistici, capaci di rispondere alle esigenze dei pazienti cronici in modo più tempestivo ed efficace. Il progetto rappresenta un primo passo verso un modello scalabile e replicabile, che – se consolidato – potrà essere esteso ad altri territori e contesti, contribuendo alla costruzione di una sanità territoriale più resiliente, digitale e centrata sulle necessita dei pazienti. L’integrazione di tecnologie per l’aderenza terapeutica e la logistica automatizzata apre scenari concreti di innovazione, ma richiede un’attenta calibrazione sotto il profilo normativo, organizzativo e gestionale, in sinergia con i livelli istituzionali preposti.
Verso un modello scalabile per la sanità nazionale
Resta tuttavia centrale l’esigenza di affrontare, in sede di sperimentazione e confronto con gli attori istituzionali, alcuni nodi ancora aperti: in primis, la definizione dei regimi autorizzativi, la ripartizione delle responsabilità tra i soggetti coinvolti e l’interoperabilità dei sistemi con l’ecosistema sanitario regionale.
Se confermato nei risultati, il modello potrebbe contribuire a rafforzare la capacità del Servizio Sanitario Nazionale e a rispondere alle sfide della cronicità, della prossimità e della personalizzazione delle cure, rendendo le tecnologie uno strumento abilitante per una sanità più accessibile e centrata sulla persona.
Il progetto propone infatti un modello di innovazione che rappresenta allo stesso tempo efficienza e valore etico-sociale: un’innovazione che da un lato aiuta a governare la complessità dei processi volti a organizzare la gestione delle malattie croniche nel contesto di una sanità di prossimità, e dall’altro incentiva la partecipazione autonoma e diretta dei pazienti coinvolti come persone nella relazione di cura. Senza dimenticare che la costruzione di una relazione di fiducia nell’accesso alla cura contribuisce a migliorare l’aderenza terapeutica.
L’evoluzione del progetto sarà strettamente legata alla capacità di valorizzare le evidenze generate, costruire alleanze operative e garantire le condizioni – anche strutturali – per una sua implementazione stabile e scalabile. In questo senso il percorso avviato ambisce a diventare non solo una buona pratica, ma un modello di riferimento replicabile all’interno di un sistema sanitario in trasformazione che riconosce nell’innovazione responsabile una leva strategica per affrontare le sfide future.
La logistica integrata e il controllo dei flussi farmaceutici
Fondamentale, in questo nuovo modello, è l’integrazione tra logistica sanitaria e tecnologie digitali. Il caricamento dei locker avviene attraverso una gestione centralizzata e tracciata, con sistemi di controllo che garantiscono la corretta conservazione del farmaco e ne verificano la consegna. Ogni passaggio è monitorato da remoto e documentato, rendendo l’intero flusso sicuro, trasparente e verificabile.L’applicativo consente di gestire in modo integrato la comunicazione con il paziente, la tracciabilità del ritiro, la verifica dell’identità, la generazione di promemoria automatici e la raccolta di informazioni utili al monitoraggio dell’aderenza e della spesa.
Il sistema consente così di raccogliere dati preziosi su:
- regolarità e puntualità nei ritiri;
- utilizzo effettivo dei farmaci ritirati;
- frequenza e distribuzione geografica degli accessi;
- andamento dei consumi di farmaci ad alto costo.
Queste informazioni possono essere utilizzate per costruire indicatori sull’aderenza terapeutica e sull’efficienza del servizio, con benefici concreti per i pazienti e le strutture sanitarie.
Benefici condivisi per tutti gli attori del sistema sanitario
Il confronto ha evidenziato esigenze condivise: maggiore flessibilità oraria, vicinanza fisica, riservatezza e autonomia nel ritiro dei farmaci. Per i farmacisti ospedalieri, il sistema consente di ottimizzare i flussi di lavoro, ridurre i tempi di attesa e potenziare la tracciabilità e la comunicazione. I medici, dal canto loro, riconoscono il valore del progetto nella possibilità di disporre di dati aggiornati sull’aderenza terapeutica, permettendo interventi tempestivi e mirati.
La digitalizzazione, quindi, non è solo una questione tecnica, ma anche culturale: consente al sistema sanitario di diventare proattivo, di “andare incontro” al cittadino e adattarsi alle sue reali esigenze. Una medicina di prossimità che non rinuncia al rigore, ma lo supporta con strumenti più agili ed evoluti.
Un ecosistema digitale per la sanità del futuro
Non si tratta di una semplice automazione della consegna, ma di una vera e propria trasformazione del rapporto tra il paziente e il sistema di cura. I locker diventano nodi fisici di un ecosistema digitale sanitario, in cui convivono sicurezza, monitoraggio, dati e relazione.
Grazie alla piattaforma digitale, il paziente può ricevere notifiche sullo stato del farmaco, promemoria per il ritiro o per l’assunzione della terapia, ma anche mettersi in contatto con il farmacista o il medico in caso di dubbi o reazioni. Tutto questo in un ambiente protetto, conforme alle normative sulla privacy e con livelli di sicurezza comparabili a quelli bancari.
In un sistema sanitario sempre più orientato alla territorialità e alla personalizzazione dei servizi, la distribuzione automatizzata dei farmaci attraverso locker intelligenti rappresenta un passo strategico. Contribuisce alla sostenibilità economica e organizzativa, riducendo code e congestione nelle farmacie ospedaliere. Migliora l’esperienza del paziente. Favorisce l’equità di accesso alle cure.
Ma soprattutto, apre la strada a un modello sanitario più connesso, inclusivo e capace di rispondere alle esigenze reali della popolazione, sfruttando appieno le potenzialità della tecnologia.










