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Piattaforma nazionale liste attesa: così cambierà l’accesso al SSN



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Questo fenomeno non sempre è influenzato da assenza di risorse quanto da mancanza di equa ridistribuzione dell’offerta. La piattaforma nazionale, a guida Agenas, punta su un sistema di interoperabilità avanzata, capace di integrare le piattaforme regionali esistenti con un nodo centrale

Pubblicato il 30 apr 2025

Sonia Albanese

Direttore Unità di Chirurgia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù



Liste d'attesa: al centro l'interoperabilità con le piattaforme regionali

Garantire a tutti i cittadini tempi di accesso alle prestazioni sanitarie, adeguati ai problemi clinici presentati, rappresenta un obiettivo prioritario per i sistemi sanitari universalistici quali il nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn).
Infatti è prerogativa di un sistema universalistico assicurare equità di accesso alle prestazioni, mantenendo adeguati livelli di efficienza ed efficacia, ma anche di appropriatezza e trasparenza.
Questo affinché il cittadino abbia un immediato inquadramento diagnostico e un tempestivo trattamento terapeutico, senza compromettere la prognosi e la propria aspettativa di vita nonché la qualità della stessa.

Ecco le caratteristiche della piattaforma nazionale per smaltire le liste d’attesa.

Liste d’attesa: un problema comune nei Paesi Ocse

Il tema delle liste d’attesa rappresenta un tema comune per quasi tutti i sistemi sanitari dei Paesi Ocse, come dimostrato dalla survey del 2019, riguardando prevalentemente l’attesa e manifestandosi, in termini di importanza, per gli interventi chirurgici in elezione, per le prestazioni specialistiche e soprattutto per la diagnostica.
Questo fenomeno non sempre è influenzato da assenza di risorse quanto da mancanza di equa ridistribuzione dell’offerta.

Osservatorio nazionale liste di attesa: il decreto di luglio

Partendo da questi presupposti e dall’esperienza prodotta in Italia dall’Osservatorio nazionale liste di attesa, si è arrivati al Decreto liste di attesa del 31 luglio 2024.
Il Decreto stigmatizza la progettazione di una piattaforma nazionale, a guida Agenas , basata su un sistema di interoperabilità avanzata, capace di integrare le piattaforme regionali esistenti con un nodo centrale, e che possa portare ad una monitoraggio dell‘offerta prodotta rispetto alla domanda e anche dei tempi di attuazione della stessa.
Il Decreto prevede l’allargamento ove necessario dell’offerta assistenziale con possibilità di svolgimento anche nei giorni di sabato e domenica delle prestazioni, o di attuazione di “percorsi di tutela” atti a comperare prestazioni dai privati in caso di necessità.

L’obiettivo della piattaforma nazionale per le liste di attesa

La nuova piattaforma nazionale delle liste di attesa ha come obiettivo la realizzazione di interoperabilità con le piattaforme delle liste di attesa relative a ciascuna regione e provincia autonoma, in modo da consentire la visibilità dell’offerta sia per il sistema pubblico che privato accreditato.
Tale piattaforma ha inoltre l’obiettivo di monitorare costantemente le prestazioni in lista d’attesa sul territorio nazionale, orientando la programmazione dell’offerta attraverso la verifica puntuale e aggiornata delle agende disponibili, delle agende accessibili alla prenotazione da Cup (agende pubbliche) e da percorsi interni (agende esclusive per PDTA, follow-up e controlli), consentendo inoltre il monitoraggio dei tempi d’attesa per classi di priorità nel rispetto dei Rao ambulatoriali («Raggruppamenti di Attesa Omogenei-RAO» con obbligo di indicare in prescrizione: quesito diagnostico, primo accesso o followup, classe di priorità) e dei principi di appropriatezza prescrittiva.
Ruolo chiave di tutto ciò è rappresentato dal potenziamento dell’utilizzo digitale dei sistemi.

Il ruolo dei Cup

Per poter fare confluire la domanda e poter erogare l’offerta , il decreto ha previsto che gli erogatori pubblici e gli erogatori privati accreditati ospedalieri e
ambulatoriali afferiscano al Centro unico di prenotazione (Cup), che è e rimane unico a livello regionale o infra-regionale.

All’interno di esso gli erogatori pubblici e privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali devono garantire la piena trasparenza delle agende in ordine alle prenotazioni effettuate e ai relativi posti a disposizione per le singole prestazioni sanitarie.

Il sistema di remind e disdetta

Inoltre è stato previsto anche un sistema di remind/disdetta della prenotazione per ricordare all’assistito la data di erogazione della stessa e consentirgli di confermare o cancellare la prenotazione almeno nei due giorni lavorativi antecedenti, anche in modalità da remoto.

Nel caso in cui il paziente non si presenti senza giustificata disdetta, potrà essere tenuto al pagamento della quota ordinaria di partecipazione al costo, anche se fosse esente, nella misura prevista per gli assistiti appartenenti alla fascia di reddito più bassa, misura questa mirata a contenere il fenomeno delle prestazioni prenotate e non fruite.

Gli altri punti

Il nuovo decreto ribadisce all’art. 3, comma 9, l’assoluto divieto per le aziende sanitarie e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione.
Inoltre se i tempi previsti dalle classi di priorità individuate nel PNGLA 2019-2021 non possano essere rispettati, le direzioni generali aziendali devono garantire l’erogazione delle prestazioni richieste attraverso l’utilizzo dell’attività libero-professionale intramuraria o del sistema privato accreditato.

I cittadini, operatori sanitari e digitale sono al centro del piano d’azione

Nella Conferenza Stato Regioni del febbraio 2025 si è avuto il via libera al piano di azione finalizzato al rafforzamento delle capacità di erogazione dei servizi sanitari e all’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio per le Regioni destinatarie del Programma nazionale equità nella salute 2021-2027 che va di pari passo con il piano di azione per l’istruzione digitale e sviluppo tecnologico digitale previsto dall’Europa.

In tutto ciò, sono i cittadini al centro di questo progetto, non solo sotto l’aspetto di trasparenza dei dati di accesso alle prestazioni e di disponibilità delle stesse, ma anche di garanzia della privacy con l’utilizzo di tecniche di crittografia avanzata, e di standard internazionali come il FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources).
Ma è anche il cittadino operatore sanitario ad essere al centro, potendo organizzare una gestione del tempo lavoro efficace, confinando le aree critiche o inefficienti e potendo elaborare con i dati raccolti strategie sanitarie più attuali e sistemi interoperabili.
Tuttavia anche la tecnologia digitale è al centro. La gestione automatizzata del sistema permetterà di ottimizzare il tempo e le risorse, ampliando la capacità di presa in carico delle richieste diagnostiche e garantendo una risposta più rapida e organizzata.

Prospettive future

Sarà necessario un adeguamento tecnologico da parte delle regioni. Alcune di esse necessitano infatti di adeguati aggiornamenti infrastrutturali per consentire lo svolgimento della interoperabilità dei sistemi.
Successivamente, quando tutto il progetto sarà rodato e applicati intelligenza artificiale e big data, potrà ulteriormente supportare il sistema di pianificazione delle risorse.

Bibliografia

[1] OECD Health Policy Studies (2020), Waiting Times for Health Services. Next in Line, May 2020.

[2] Osservatorio Gimbe (2019), Tempi di attesa: trasparenza di Regioni e Aziende sanitarie. Report Osservatorio GIMBE 4/2019.

[3] Ministero della Salute (2019). Allegato D. «Glossario in materia di liste di attesa» in «Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021».

[4] Ministero della Salute (2019): «Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021».

[5] Adozione delle linee guida per la definizione dei criteri di realizzazione e di funzionamento della Piattaforma nazionale delle liste di attesa, di cui all’articolo 1, comma 1, decreto-legge 7 giugno2024, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2024, n. 107, e dei criteri di interoperabilità tra la medesima Piattaforma e le piattaforme regionali”.

[6] Rep. atti n. 25/CSR del 13 febbraio 2025.

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