verifica dell’età

Blocco del porno ai minori? Una fesseria che non funziona



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Il 12 novembre in teoria doveva scattare l’obbligo di verifica dell’età sul porno, ma solo per 45 siti. Ma manca tutta l’infrastruttura alla base per l’adeguamento. Tanto che Agcom in serata ha chiarito che per quasi tutti quei siti scatta in realtà il primo febbraio

Pubblicato il 12 nov 2025

Walter Vannini

Data Protection Officer autore del podcast DataKnightmare – L'algoritmico è politico (https://www.spreaker.com/show/dataknightmare)



verifica età porno

Oggi 12 novembre è il giorno in cui in Italia scatta l’obbligo di verifica dell’età per 45 (e ho detto ben 45) siti porno. Smettete di ridere. Per favore. Basta farsi un giro per vedere che nemmeno quei 45 siti hanno ancora l’obbligo di verifica e nessuno si aspettava il contrario.

E l’Agcom (Authority tlc) in serata ha chiarito che in realtà per i soggetti stranieri – ossia la quasi totalità di quei 45 – l’obbligo scatta a tre mesi dalla pubblicazione della lista dei siti, quindi il primo febbraio 2026.

Sono italiani solo due (Hentai Ita e Giochi Premium), che comunque non si sono adeguati.

Di male in peggio. Siccome con la presidenza Trump gli USA stanno erodendo il nostro primato di paese più cialtrone, abbiamo deciso di farci riconoscere.

Come (non) funziona la verifica dell’età per i siti porno in Italia

Vediamo come: l’obbligo di verifica dell’età non riguarda tutti i siti porno, ma solo alcuni. Ben 45. Quarantacinque. Scelti da Agcom (in base al decreto Caivano di settembre 2023), non da mio cuggino che ne conosce di più, probabilmente facendo un veloce sondaggio interno all’ufficio preposto. I criteri ufficiali: quelli che, da quanto comunicato, hanno molti utenti in Italia o fanno soldi nel nostro Paese, come Youporn, Pornhub, Onlyfans.

A questi quarantacinque siti bisogna dimostrare la propria maggiore età – o almeno sarà così quando e se adotteranno il sistema italiano. Ma mi raccomando, rispettando la nostra privacy con la modalità del “doppio anonimato”. E cioè chiediamo a una “terza parte fidata” di certificare che siamo maggiorenni, senza dire a chi dovremo dimostrarlo; la terza parte fidata ci dà qualcosa, tipo un QR, che certifica che siamo maggiorenni; noi mostriamo questo qualcosa al sito porno, che a questo punto sa che possiamo entrare ma non sai chi siamo. Quelli studiati dicono che si tratta di separare l’autenticazione (siamo maggiorenni) dalla identificazione (chi siamo).

Onlyfans ora usa un sistema Yoti (già adoperato nel Regno Unito) con analisi della foto del voto o dei documenti. Bisogna vedere se davvero rispetta l’anonimato, come dice.

Tutto bellissimo. In teoria. Il sito porno non sa chi siamo, ma sa che siamo maggiorenni, ha il nostro IP, ha il fingerprinting del nostro sistema, e tutto quello che è possibile procurarsi in un mondo dove il traffico di dati personali per finalità “pubblicitarie” è fuori controllo da vent’anni. Però non sa chi siamo.

A questo punto è legittimo chiedersi chi sia questa “terza parte fidata”. Un ingenuo potrebbe pensare a Spid. No, Spid non va bene perché nonostante sia tecnicamente possibile, nessuno dei fornitori di Spid ha mai pensato di fare niente di diverso che fornire un servizio di identificazione, non c’è anonimato. Perché il libero mercato è la migliore garanzia di innovazione.

Verifica età sul porno, non c’è infrastruttura e nemmeno l’app

Quindi, a oggi, la “terza parte fidata” non c’è. Magari la proporrano direttamente i 45 siti. Il cui primo pensiero è certamente continuare a ignorare chi siamo perché non sono minimamente interessati a venderci i loro servizi.

Dice che Agcom sia già al lavoro su una app adattando quella europea (e poteva mancare l’app?). Che arriverà nel 2026. Forse. E non avrà nessun problema di sicurezza. E garantirà appieno il nostro anonimato. Agcom non si è sbilanciata sul fatto che Babbo Natale porterà i regali a tutti i bambini buoni, ma girano insistenti voci di corridoio al riguardo. Nessuno si sorprende che quei 45 siti non siano pronti, mancando tutta l’infrastruttura alla base necessaria per garantire il doppio anonimato (mentre in altri Paesi come negli Usa la verifica si fa con algoritmi, selfie o invio documenti).

E del resto la lista dei siti Agcom è disponibile solo dal 31 ottobre. Prima di allora i siti non potevano sapere di essere soggetti alla legge.

E ora che succede? Agcom farà verifiche, diffide, ma intanto sarà difficile che qualcosa potrà succedere prima di gennaio, con l’app. E anche allora avremo solo provato a chiudere l’oceano con le mani. I siti sono molto di più, i minori usano moltissimo Telegram per sfuggire a eventuali parental control genitoriali; in teoria ci sono pure le Vpn – nota la stessa Agcom – per accedere ai 45 siti dotati di verifica dell’età.

Potremmo andare avanti a discutere di queste ridicolaggini, ma non si è parlato d’altro per settimane ormai.

A me invece viene in mente una domanda che non ho ancora sentito fare. Questa:

Perché è così importante l’anonimato?

No, davvero. Considerato che i siti porno in generale non esistono per beneficenza, dove sta scritto che per poterne fruire ho il diritto di restare anonimo?

E non tiratemi in ballo l’Europa. L’Europa ha detto che per accertare la mia maggiore età non si può utilizzare il riconoscimento del volto o altri sistemi biometrici.

Ma quello è semplicemente per il fatto che quei metodi sono eccessivamente invasivi rispetto alla finalità che si persegue. Una trattoria non può chiederti una fidejussione per farti entrare.

Ragioniamo un attimo. Ci sono due modi per fruire dei contenuti di un sito:

– lo navigo senza bisogno di registrarmi, oppure

– mi registro, e poi accedo.

La registrazione può essere gratuita (nel senso che il sito guadagna dalle pubblicità piu o meno profilate che mi mostra) o a pagamento (con o senza altra pubblicità).

E la registrazione costituisce, a tutti gli effetti, un contratto. E un minore non può concludere contratti. Quindi un minore non può registrarsi a un sito porno, gratuito o a pagamento. E non dal 12 novembre 2025, ma da sempre.

E se un minorenne si registra? Come per qualsiasi altro contratto, i genitori hanno tempo 5 anni per chiedere il rimborso di ogni pagamento eventualmente effettuato, e comunque la rimozione di tutti i dati personali raccolti. Per non parlare del fatto che, essendo i contenuti e i servizi vietati ai minori, ci può scappare anche una causa. Qualcosa mi dice che i siti starebbero molto attenti a chi lasciano registrare.

Quindi esattamente cosa stiamo tutelando con l’obbligo di verifica anonima dell’età? Risposta: stiamo tutelando la possibilità di accedere ai siti porno *senza registrarci*.

In termini più precisi, stiamo tutelando la possibilità che i siti porno guadagnino dalle pubblicità di chiunque li naviga, maggiorenni o meno. Non so voi, ma a me non sembra una cosa così necessaria da tutelare, se la tutela dei minori è così importante come ci dicono.

Personalmente non riesco a vedere dove sia il problema se un maggiorenne deve registrarsi per poter fruire di contenuti e servizi riservati a maggiorenni, gratuiti o a pagamento.

Questa cosa della tutela della riservatezza viene interpretata al contrario, e il cinico in me è convinto che non sia un caso. Il punto non è impedire al sito porno di sapere chi sono. Il punto è di impedirgli due cose: di farmi entrare se sono minorenne, e di trattare i miei dati in modo meno che sicuro.

Non c’è bisogno di nessuna app fatta apposta, di nessun anonimato. Mi registro a un sito, fruisco del servizio. Se del caso, pago il servizio. E il sito ha l’obbligo di tutelare i miei dati, che sono dati sensibili in quanto inerenti alle mie preferenze sessuali. Le sanzioni del GDPR non sono uno scherzo.

Le leggi ci sono già tutte, da anni, tutti i siti le conoscono, non serve niente di più. E invece i nostri politici perdono il loro tempo a inventarsi arzigogoli per un problema che nemmeno esiste.

In fondo, perché occuparsi dei problemi reali del Paese, correndo il rischio che i cittadini stiano attenti a cosa succede, quando si può buttarla in caciara e far parlare del nulla, ininterrottamente tutti i bar e tutti i giornali per mesi?

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