Nel momento in cui i consumatori chiedono meno plastica e più responsabilità, nei data center italiani si progettano i materiali del futuro. Il supercalcolo permette di “testare prima di investire”, tagliando sprechi e accelerando l’innovazione. Se istituzioni, imprese e ricerca faranno squadra, il Made in Italy potrà diventare il laboratorio europeo del packaging sostenibile.
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Perché l’Italia può guidare la rivoluzione dei materiali
L’Italia ha tutte le condizioni per giocare un ruolo di primo piano nella rivoluzione dei materiali sostenibili. Da un lato può contare su infrastrutture di supercalcolo tra le più avanzate d’Europa, dall’altro su un tessuto industriale fortemente radicato nel settore del packaging, oltre che su una comunità scientifica in crescita. Ma per trasformare queste potenzialità in un vero vantaggio competitivo servono una visione strategica e politiche in grado di far dialogare ricerca, imprese e istituzioni, con l’obiettivo di coniugare innovazione e sostenibilità.
Pressioni su packaging e perché serve l’HPC
La pressione sull’industria degli imballaggi è ormai evidente: i consumatori chiedono soluzioni più sostenibili, le direttive europee puntano a una drastica riduzione della plastica e la transizione all’economia circolare impone materiali riciclati, riciclabili e compostabili, senza compromessi sulle prestazioni.
È qui che entra in gioco il supercalcolo.
L’HPC, High Performance Computing, consente di simulare il comportamento delle molecole, prevedendo proprietà come resistenza, durabilità, flessibilità, biodegradabilità o capacità barriera. In questo modo si riducono tempi e costi della ricerca: invece di anni di prove in laboratorio e di prototipi spesso fallimentari, le imprese possono concentrare i propri investimenti sulle soluzioni con le migliori probabilità di successo.
Il progetto PISA: “test before invest” in azione
Alcuni esempi mostrano come questa trasformazione sia già in atto. Il progetto PISA, finanziato attraverso gli Innovation Funds del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing Big Data e Quantum Computing (ICSC), iniziativa finanziata dall’Unione Europea – NextGenerationEU – e dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 e promosso da IFAB attraverso il socio Legacoop Bologna insieme a Granarolo, utilizza il supercalcolo per simulare e testare le molecole più promettenti, valutandone con precisione le caratteristiche. Questo approccio applica il principio del “test before invest”: consente decisioni informate e sostenibili, riduce i rischi, accelera l’innovazione e orienta la scelta delle soluzioni più efficaci. Nel caso specifico di PISA è stata scelta una molecola del latte PLA derivante da uno scarto di lavorazione.
Infrastrutture che abilitano: Leonardo e il DAMA Tecnopolo
Al cuore del progetto c’è Leonardo, il supercomputer gestito da CINECA, tra le infrastrutture HPC più potenti al mondo, ospitato presso il DAMA Tecnopolo Data Manifattura Emilia-Romagna di Bologna.
Il DAMA Tecnopolo, realizzato e gestito dalla Regione Emilia-Romagna, è un polo di innovazione digitale dove questi approcci trovano applicazione concreta, integrando dati, manifattura e intelligenza artificiale. Infatti, qui avranno sede i principali organismi scientifici nazionali, rafforzando il ruolo dell’Italia e dell’Emilia-Romagna nel panorama europeo della ricerca e dell’innovazione.
La traiettoria: monomateriali e riciclabilità
Già nel report 2023-2024 di IFAB emergono inoltre progetti orientati alla sostituzione dei materiali multistrato con monomateriali riciclabili, dimostrando la traiettoria che il binomio italiano azienda-ricerca intende seguire.
Benefici economici e ambientali, ma anche sfide
I benefici potenziali sono enormi. L’innovazione si accelera, la riduzione dei costi è significativa, la compliance con le normative europee diventa un elemento distintivo e il “Made in Italy” può rafforzarsi come marchio non solo di qualità estetica ma anche di sostenibilità e responsabilità ambientale.
Tuttavia, le sfide non mancano: i costi di accesso alle infrastrutture e la formazione di personale specializzato restano elevati e c’è il rischio che solo i grandi player possano sfruttare appieno queste tecnologie, lasciando indietro le piccole e medie imprese. Persino il supercalcolo porta con sé questioni ambientali, legate al consumo energetico e ai sistemi di raffreddamento necessari.
Che cosa serve ora: accesso, competenze, regole chiare
Per rendere questa trasformazione un’opportunità condivisa, occorre quindi un impegno coordinato. Gli investimenti pubblici devono garantire l’accessibilità delle infrastrutture HPC, la formazione deve creare nuove competenze, la ricerca applicata deve essere sostenuta con incentivi mirati, mentre le normative devono stabilire criteri chiari e condivisi su concetti come riciclabilità, compostabilità o monomateriale. Ma soprattutto serve un ecosistema collaborativo, in cui industria, università e istituzioni lavorino insieme per trasformare la spinta tecnologica in valore economico, ambientale e sociale.
L’Italia come laboratorio europeo del packaging
Se l’Italia riuscirà a imboccare questa strada, potrà affermarsi come laboratorio europeo di innovazione nel packaging sostenibile, capace di coniugare competitività globale, responsabilità ambientale e sociale. Il supercalcolo, da tecnologia percepita a lungo come riservata ai centri di ricerca più avanzati, diventa così uno strumento concreto per costruire il futuro dell’industria, aprendo la possibilità di un vero vantaggio competitivo per il nostro Paese.
La “trustworthy AI” per l’industria
L’appuntamento con IFAB del 17 ottobre a DAMA sarà decisivo proprio in questa direzione. La Fondazione internazionale per i big data e l’intelligenza artificiale per lo sviluppo umano ha scelto di dedicare la nuova edizione del suo evento annuale al tema della “trustworthy AI”, l’intelligenza artificiale affidabile, intesa non solo come requisito etico e normativo ma come reale leva di competitività per le imprese. In questo contesto, i progetti legati ai nuovi materiali e al packaging sostenibile avranno un ruolo centrale nel dimostrare come il supercalcolo e l’IA possano produrre risultati concreti per l’economia e la società. L’evento riunirà istituzioni, aziende e comunità scientifica per costruire un’agenda condivisa: trasformare la ricerca in soluzioni industriali, valorizzare l’ecosistema emiliano-romagnolo come hub europeo del supercalcolo e porre l’Italia in una posizione di leadership nella sfida globale verso materiali e processi più sostenibili.












