Negli ultimi anni, le normative sulla sicurezza informatica hanno subito un’evoluzione costante per rispondere a minacce sempre più sofisticate e pervasive. L’Unione Europea, con l’introduzione della direttiva NIS 2, ha segnato un passo decisivo in questa direzione, imponendo requisiti più stringenti sia in termini di resilienza tecnica sia di conformità normativa.
Per i Managed Service Provider (MSP) questo scenario rappresenta una sfida, ma soprattutto un’opportunità: quella di diventare partner strategici dei propri clienti, aiutandoli non solo a difendersi dagli attacchi, ma anche a navigare con successo nel nuovo contesto normativo.
Secondo una ricerca recente, il 78% dei leader del settore privato considera le normative sulla cybersecurity un fattore in grado di mitigare efficacemente i rischi. Tuttavia, molte organizzazioni faticano ancora ad affrontare i requisiti di compliance, soprattutto in termini di reportistica, audit e prontezza operativa. In questo scenario, gli MSP hanno la possibilità di distinguersi offrendo servizi di conformità gestiti, che integrano la sicurezza tradizionale con strumenti e processi pensati per garantire la piena adesione agli standard.
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SOC e compliance: due mondi che si incontrano
Al cuore della direttiva NIS 2 vi è la necessità di implementare un approccio proattivo alla gestione del rischio, al rilevamento e alla risposta agli incidenti. Questo rende il Security Operations Center (SOC) il fulcro di ogni strategia di compliance.
Il SOC non è più solo una struttura tecnica dedicata alla protezione, ma diventa sempre più un abilitatore strategico di governance e di aderenza normativa. In altre parole, un SOC evoluto deve essere in grado non solo di identificare e contenere una minaccia, ma anche di fornire report puntuali, tracciabilità completa e supporto agli audit, elementi chiave richiesti da NIS 2.
Tre modelli di SOC per gli MSP
Gli MSP che desiderano rafforzare la propria offerta di sicurezza e compliance hanno davanti a sé tre modelli principali di SOC:
SOC interno
Garantisce il massimo controllo e la possibilità di personalizzare profondamente i processi. Tuttavia, richiede investimenti significativi in infrastrutture, strumenti e risorse umane specializzate. È un modello adatto principalmente a MSP di grandi dimensioni, già dotati di team di analisti di livello 1, 2 e 3 e di una capacità operativa h24.
SOC esternalizzato
Una scelta più economica e rapida da implementare, che consente di appoggiarsi a provider specializzati. Questo approccio riduce la complessità iniziale ma può limitare la flessibilità, la personalizzazione e il rapporto diretto con il cliente finale.
SOC ibrido
Il modello sempre più diffuso, che combina i punti di forza dei primi due. Le funzioni core di monitoraggio e risposta sono gestite da un provider esterno, mentre l’MSP mantiene la governance, la gestione dei casi e la relazione con il cliente. In questo modo si bilanciano scalabilità, controllo e conformità, in linea con gli obiettivi di NIS2.
La formula per un SOC conforme a NIS 2
Per soddisfare i requisiti imposti dalla direttiva, gli MSP devono costruire un SOC che operi in base a un framework strutturato, capace di coniugare tecnologia e governance. Gli elementi fondamentali sono:
Fondamenti di rilevamento e risposta
- Integrazione della telemetria di endpoint, rete e identità.
- Sfruttamento di tecniche avanzate di rilevamento basate su AI e machine learning.
- Automazione della risposta agli incidenti per ridurre i tempi di contenimento.
- Allineamento delle procedure di reporting agli SLA e alle scadenze previste da NIS 2.
Modelli di implementazione SOC
La scelta del modello – interno, esternalizzato o ibrido – deve essere guidata dalle capacità operative dell’MSP e dal profilo dei clienti serviti.
Servizi di conformità gestiti
Oltre al monitoraggio delle minacce, gli MSP possono differenziarsi offrendo servizi dedicati alla compliance: report di sicurezza, documentazione di audit, supporto per la gestione delle segnalazioni e consulenza sulle risposte normative.
Pacchettizzazione dei servizi
Per valorizzare l’offerta, è consigliabile strutturare i servizi in più livelli:
- Essential: monitoraggio delle minacce e rilevamento basico.
- Advanced: threat hunting, reporting dettagliato e supporto compliance.
- Premium: servizi MDR completi, gestione end-to-end degli incidenti, reporting NIS 2 e supporto diretto alle verifiche ispettive.
Dalla compliance al vantaggio competitivo
Molte aziende percepiscono la conformità normativa come un obbligo gravoso. Gli MSP hanno l’opportunità di ribaltare questa visione, presentando i servizi SOC e MDR allineati a NIS 2 come fattori abilitanti di business.
Un cliente che si affida a un MSP capace di unire rilevamento avanzato delle minacce e gestione della compliance non solo riduce il rischio di sanzioni, ma guadagna anche in termini di reputazione, continuità operativa e fiducia degli stakeholder.
In questo senso, gli MSP non sono più semplici fornitori di sicurezza, ma diventano facilitatori di resilienza e consulenti strategici.
La compliance come boost verso un nuovo modello di servizi
La direttiva NIS 2 rappresenta una sfida epocale per il settore della sicurezza informatica. Per gli MSP, però, è soprattutto l’occasione di evolvere verso un modello di servizi più maturo, integrato e ad alto valore.
Il SOC ibrido, in particolare, offre l’equilibrio ideale tra controllo, scalabilità e aderenza normativa, consentendo agli MSP di posizionarsi come partner di fiducia in un contesto in cui la compliance diventa un requisito imprescindibile.
In definitiva, chi saprà cogliere questa opportunità non solo garantirà ai clienti la conformità a NIS 2, ma trasformerà la compliance stessa in un motore di crescita e differenziazione competitiva.











