tecnologia e società

Deepfake, così le cyber mafie fanno affari con AI e pedopornografia



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Dal 10 ottobre 2025 la diffusione illecita di contenuti deepfake è reato con l’entrata in vigore della legge italiana sull’AI. Intanto, i dati mostrano una crescita del fenomeno dei contenuti pedopornografici creati con AI e le reti criminali internazionali online gestiscono un business diffondendoli in abbonamento in cambio di criptovalute

Pubblicato il 10 ott 2025

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu



deepfake AI e social engineering intelligenza artificiale e teorie del complotto
deepfake

Ci si abbona a servizi offerti in modo strutturato sul dark web e si paga in criptovalute: la pedopornografia online sintetica, cioè realizzata con deepfake o altre forme di AI gen, è un business redditizio su cui la criminalità organizzata transnazionale ha messo le mani. Commettendo reati, anche alla luce dell’entrata in vigore proprio oggi 10 ottobre della nuova Legge sull’AI e del reato che punisce la diffusione e detenzione di deepfake illeciti. Contenuti che sono alla base di numerose attività cyber criminali, come la sextorsion, cioè il ricatto sessuale, ai danni di minorenni.

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