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Agenda Digitale: ecco tutti i ritardi del Governo

Prosegue l’’iniziativa di Agendadigitale.eu per monitorare l’adozione di decreti attuativi e regole tecniche

Pubblicato il 29 Lug 2013

Agenda Digitale: ecco tutti i ritardi del Governo

Agenda digitale: allarme rosso. Doveva essere una delle principali leve per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese che poteva consentire all’Italia di recuperare il gap che – da anni – la separa dalle nazioni più virtuose in materia di utilizzo delle ICT.

E invece, dopo roboanti annunci e pompose conferenze stampa, l’innovazione è rimasta frenata dalla burocrazia e sono impressionanti i ritardi accumulati dal Governo nell’adozione dei provvedimenti attuativi.

Tuttavia, come in tanti avevamo fatto notare fin dall’inizio, si è rivelato un problema che la gran parte delle disposizioni dell’Agenda non è immediatamente operativa e richiede l’adozione di decine di regolamenti e decreti attuativi che avrebbero dovuto essere emanati secondo una serie di scadenze ben definite. Si trattava di un rischio molto grosso: il ritardo nell’adozione di questi provvedimenti avrebbe potuto impedire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale.

All’epoca, la risposta dei Ministri e dei loro staff fu netta: “tranquilli, la gran parte delle regole tecniche è già pronta e sarà emanata prima delle scadenze di legge”.

Purtroppo, nonostante le rassicurazioni, il bilancio – a quasi un anno di distanza – è assolutamente fallimentare.

Tale stallo – oltre ad essere documentato dai dossier curati dagli Uffici Studi della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblicaemerge evidente dal monitoraggio permanente avviato da AgendaDigitale.eu (QUI LA TABELLA) che consente di tenere traccia di tutti i principali provvedimenti di attuazione e della tempestività con cui sono adottati dal Governo (con tanto di contatore automatico che segnala il ritardo rispetto alle scadenze normativamente previste).

I dati che si ricavano non lasciano spazio a dubbi: dei 51 provvedimenti monitorati, soltanto 5 sono stati adottati, mentre ben 22 non sono stati emanati nonostante sia scaduto il termine per la loro adozione (per alcuni, addirittura, da dicembre 2012).

Per molti altri decreti, invece, non è proprio prevista una data entro la quale devono essere emanati e – ovviamente – questo non influisce positivamente sulla loro adozione (non è stato emanato nessuno dei sedici provvedimenti per cui non è previsto un termine di pubblicazione).

Si tratta di un fenomeno tipico dell’innovazione all’italiana, già verificatosi con il codice dell’Amministrazione Digitale: le leggi contengono petizioni di principio o prevedono determinati istituti (come, ad esempio, il fascicolo sanitario elettronico) che non diventano operativi finché non arrivano i decreti attuativi.

Ma questi provvedimenti arrivano raramente, a causa di una burocrazia normativa ormai anacronistica e insostenibile.

Il grave ritardo nell’attuazione dell’Agenda Digitale ha conseguenze immediate e gravissime:

a) le Pubbliche Amministrazioni non possono completare la transizione dal cartaceo al digitale (basti pensare alla mancata adozione dei decreti sulle anagrafi e sul documento digitale);

b) i cittadini e le imprese non hanno a disposizione strumenti per un rapporto telematico con la PA (ad es. pagamenti on line);

c) le imprese non possono investire, in considerazione della cronica incertezza su standard e regole tecniche.

Ma non è tutta colpa della burocrazia. Il ritardo nell’attuazione dell’Agenda Digitale è riconducibile alla scarsa importanza che questi temi rivestono per il Governo, impegnato – più che altro – in una costante opera di ridefinizione delle questioni relative alla governance, ma poco attento alla concreta implementazione (l’Agenzia per l’Italia Digitale, ad esempio, non ha ancora uno Statuto).

In proposito, è indicativo che una delle scadenze non rispettate dal Governo sia stata quella relativa allo stato di attuazione su cui avrebbe dovuto relazionare al Parlamento – e quindi ai cittadini – entro il 30 giugno 2013.

La sfida dei prossimi mesi è dunque chiara: non serve emanare nuove norme, ma riuscire ad applicare (presto e bene) quelle che ci sono già.

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mc5826
mc5826
11 anni fa

Concordo. Se queste informazioni non vengono aggiornate, allora é distorcente e divente inaffidabile anche la prertesa di Agenda dIGITALE DI VOLER MONITORARE. Difficile monitorare, figuramoci fare !!!!

cato
cato
11 anni fa

Questo articolo necessita di un aggiornamento… così sembra una presa in giro, un monitoraggio fermo a luglio 2013!

iocisono
iocisono
11 anni fa

Salve.
E’ possibile avere la possibilità di un aggiornamento attualizzato alla data del 1 settembre 2014?.
Grazie per l’attenzione.

mc5826
mc5826
11 anni fa

Perché NON aggiornate la tabella dei provvedimenti con i decreti da emanare ? Metteteci anche quello che é stato fatto, così si vede come vanno le cose, e le sbattete sotto il naso della Madia ?

GGori
GGori
11 anni fa

Ma che senso ha continuare a pubblicare una tabella segnalando i ritardi? E’ come per un malato di cancro in stato di Metastasi fare la lista dei sintomi. I ritardi non hanno senso quando il sistema è sbagliato: scadenze impossibile e mancanza di governance e committment. Inoltre, questa tabella non viene aggiornata da mesi, manca il regolamento relativo a PEC-ID (se non esce, PEC-ID non potrà mai partire) e manca il decreto attuativo del Servizio Pubblico d’Identità Digitale, progetto di quelli prioritari del Governo Letta. E poi una nota personale: possibile che chi fa monitoraggio dell’Agenda Digitale lavori ancora con Tabelle Excel e non in modalità web con hyperlink? HTTP e HTML hanno da poco fatto 25 anni.. suvvia.

EzioP1
EzioP1
11 anni fa

Pare che siano tutti fuori di testa. Qualcuno fa le regole che poi altri devono definire come applicare ma visti i gravi ritardi sembra che nessuno abbia la responsabilità di verificare l’avanzamento dei lavori e di bacchettare gli irresponsabili ritardatari. Cose al di là di ogni buon senso.

Anonimo
Anonimo
12 anni fa

in effetti il link alla Tabella non sembra funzionare…
http://www.agendadigitale.eu/tabella-scadenze

Anonimo
Anonimo
12 anni fa

La Tabella non risulta accessibile

valesium
valesium
12 anni fa

Se il processo digitale fosse stata una spesa piuttosto che un risparmio, i governi “ritardati” si sarebbero presto accelerati. Infatti, ad esempio, lo sviluppo delle così dette “energie alternative”, che fino ad oggi si sono dimostrate più dispendiose che utili ed in troppi casi vere e proprie truffe, attirarono subito l’attenzione della politica e crearono la giustifica per l’aumento delle bollette energetiche…

Anonimo
Anonimo
12 anni fa

sono molto rammaricato da questo governo per la mancata approvazione dei decreti attuattivi.

dom
dom
12 anni fa

non male per voi che parlate dei non-funzionamenti altrui…

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