(aggiornato febbraio 2018)
Il riformato Codice dell’Amministrazione Digitale, andato in gazzetta ufficiale a gennaio 2018, prevede tra le innovazioni principali quella del domicilio digitale (o, dovremmo dire, l’istituzione di un domicilio digitale funzionante visto che quello da tempo inserito nel CAD era rimasto lettera morta).
Indice degli argomenti
Cos’è il domicilio digitale
Il domicilio digitale sarà un indirizzo di PEC o equivalente (servizi di recapito certificato) da dichiarare alla Pubblica Amministrazione.
Sarà attivabile tra primavera ed estate 2018.
Una volta inserito in anagrafe il domicilio digitale fa stato e deve essere utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni soggette al Codice dell’Amministrazione Digitale (quasi tutte) per tutte le comunicazioni e notifiche al cittadino.
LEGGI IL FUTURO DEL DOMICILIO DIGITALE DOPO ULTIMO CAD (2018)
Come attivare un domicilio digitale
Servirà innanzitutto dotarsi di un’identità digitale (SPID) e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) o di un altro indirizzo equivalente (servizio elettronico recapito certificato).
A quel punto la PA e le aziende sapranno che per inviare una comunicazione avente valore legale a quella persona non serve più nessuna lettera cartacea, nessuna raccomandata.
Per le amministrazioni il domicilio digitale diventerà l’unico utilizzabile per tutti i cittadini che lo avranno eletto, mentre i privati potranno scegliere se usarlo o continuare a spedire lettere e raccomandate.
Il registro dei domicili digitali sarà sviluppato da Infocamere, progettato assieme al Team per la trasformazione digitale che ne sosterrà i costi.
I vantaggi
La pubblica amministrazione risparmierà milioni di euro all’anno. I cittadini potranno ricevere anche le comunicazioni aventi valore legale sul proprio PC, smartphone o tablet.
Infine, la digitalizzazione delle comunicazioni favorirà la rapida dematerializzazione degli archivi pubblici e privati, rendendo più efficienti pubbliche amministrazioni e imprese e più semplice la vita dei cittadini.
LEGGI: CITTADINANZA DIGITALE, CHE COS’È E PERCHÉ È IMPORTANTE PER I NOSTRI DIRITTI
I nodi normativi del domicilio digitale
Permangono incertezze normative e possibili cortocircuiti che minano l’applicabilità del domicilio digitale. Tra l’altro, non sono previste sanzioni per la PA e le notifiche dovrebbero continuare nel modo consueto.
APPROFONDISCI I NODI NORMATIVI DEL DOMICILIO DIGITALE













Qua in Italia siamo una repubblica delle banane; per fare delle riforme ci vogliono decenni e in più dopo continuano a fare proroghe!
Seeee, se servisse al cittadino il domicilio digitale andrei a piedi nudi fino al polo nord La verità è che tutte le cose fatte dell’amministrazione pubblica sono fatte male e servono per far incasinare di più il cittadino. Ne ho avuto una riprova ultimamente con la (presunta) domiciliazione bancaria del bollo auto per risparmiare il 10 %. Beh, la procedura della regione Lombardia non va bene! Come volevasi dimostrare :uno schifo solenne
Solita agevolazione allo Stato oppressore del cittadino SUDDITO.
Vantaggi solo per la bestia statale.
Tanto le pecore non si ribelleranno a farsi mettere in gabbia con la PEC e lo SPID.
Spero di emigrare in polinesia.
Il domicilio fiscale é sicuramente una comodità per la PA (leggasi Agenzia delle Entrate) che non si vedrà più contestare la notifica degli Atti. Quanto ai vantaggi per il cittadino é tutto da vedere se l’innovazione consiste solo nel digitalizzare i procedimenti tradizionali retti ancora da Regi Decreti.
Che fine farà il bollo ? Ieri mattina per ritirare un documento serviva una marca da bollo da 1,5 euro che andava comprata in tabaccheria. Quindi uscita dall’ufficio, ascensore, ricerca della tabaccheria, 300 metri a piedi, discussione sul tipo di marca che serve, ricerca su Internet da parte di una tabaccaia moderna e gentilissima, dovrebbe andare bene quella normale, speriamo bene, ritorno all’ufficio, timbri, firme. Fortunatamente non c’era coda, non pioveva e ho trovato una chiesa a pochi passi dove ho potuto chiedere perdono per i moccoli repressi.