Integrare nuove tecnologie, modernizzare e trasformare i processi amministrativi con l’obiettivo di renderli più efficienti è uno degli obiettivi rilevanti per il governo e le istituzioni italiane.
Digitalizzare la PA non significa solo sviluppare servizi semplici e veloci ma anche promuovere una governance sempre più aperta, inclusiva e sostenibile.
Oggi la trasformazione digitale è una condizione essenziale per la Pubblica Amministrazione per la quale è necessario adottare un approccio strutturato che unisca la gestione dei processi con le tecnologie più avanzate e disponga di piattaforme tecnologiche adeguate a trasformarsi, migliorarsi e rafforzare il coinvolgimento dei cittadini.
Come CEO di GN Techonomy e con il supporto di Impresoft, gruppo tecnologico di cui siamo parte, abbiamo organizzato nelle scorse settimane un evento dedicato alla Digitalizzazione della PA, per confrontarci, insieme ai principali attori del settore, su metodologie, strumenti e strategie che possano guidare il percorso di innovazione del settore pubblico.
Indice degli argomenti
Il PNRR come motore della digitalizzazione della pubblica amministrazione
Alessandro Musumeci, del Dipartimento della Transizione Digitale per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è intervenuto sottolineando come il PNRR sia un volano fondamentale per accelerare la digitalizzazione della PA e su cui l’Italia ha scommesso molto destinando una cifra significativa per abilitare l’innovazione tecnologica.
Dei 200 miliardi di euro dell’investimento complessivo, un quarto, pari a circa 48 miliardi di euro, è dedicato all’innovazione tecnologica. Questo significa che oggi la PA ha l’opportunità di avviare una digitalizzazione efficace grazie al connubio dato dall’impegno del governo per modernizzare processi e sistemi di gestione dei dati e alla collaborazione pubblico-privato che con solidità ed esperienza possono garantire risultati importanti. Come esperta del settore, ritengo che la chiave del successo risieda nell’ottimizzazione dei processi, nella capacità di integrare strumenti digitali con un nuovo mindset organizzativo unendo il miglioramento delle competenze digitali e il cambiamento culturale.
Superare la resistenza al cambiamento per fare la PA digitale
Uno dei principali ostacoli alla digitalizzazione della PA è proprio la resistenza al cambiamento. Per questo, il nostro impegno non può limitarsi a fornire strumenti tecnologici avanzati, ma deve puntare sulla formazione continua del personale, promuovendo una crescita della cultura dell’innovazione all’interno dell’organizzazione. Durante il confronto, abbiamo sottolineato l’importanza di investire in competenze non solo tecniche, ma anche gestionali, per favorire la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nella trasformazione digitale. I processi interni sono il cuore pulsante di un’organizzazione e rappresentano le fondamenta dei servizi che la Pubblica Amministrazione fornisce ai cittadini. Troppo spesso, la digitalizzazione viene intesa come semplice informatizzazione di servizi obsoleti, senza un reale ripensamento delle logiche operative e dei processi che stanno alla base di tali servizi.
Crediamo fortemente che per rendere efficace la trasformazione digitale sia essenziale adottare un approccio strutturato.
Durante l’evento, il direttore dell’area di Business Transformation, Ing. Dario Ambroggi ha illustrato la metodologia di implementazione di programmi di trasformazione basata su tre pillar fondamentali: metodo, creando un modello unico di rappresentazione dei processi che consenta trasparenza, standardizzazione e replicabilità; strumenti, attraverso l’utilizzo di piattaforme avanzate di Process Intelligence come ARIS per analizzare e migliorare i processi in modalità data-driven; cultura, la costruzione di un ecosistema collaborativo per accelerare la diffusione delle best practice e far crescere la cultura di processo all’interno dell’organizzazione. Abbiamo inoltre sottolineato quanto sia prioritario ripensare l’organizzazione e l’efficienza dei flussi di lavoro nelle PA, eliminando ridondanze e ostacoli che potrebbero compromettere l’efficacia delle nuove tecnologie.
La necessità è quella di innovare i processi prima ancora di integrare al loro interno l’AI, che è utile per affrontare le sfide del futuro, quali la semplificazione delle procedure burocratiche, l’ottimizzazione delle risorse e l’uso di sistemi predittivi per la pianificazione urbana e la gestione delle emergenze, ma che non è sempre immediatamente applicabile alla PA italiana.
Altro tema che ha raccolto grande condivisione è la riflessione sulla cybersecurity, essenziale per garantire la protezione dei dati sensibili e delle infrastrutture critiche e per assicurare la continuità dei servizi e la fiducia dei cittadini.
Investire nell’innovazione per una pubblica amministrazione efficiente e trasparente
Abbiamo voluto che il convegno fosse anche un momento di confronto con le realtà private che hanno già affrontato e superato le sfide della trasformazione digitale: Autostrade e Leonardo hanno condiviso le loro esperienze, dimostrando come l’adozione di metodologie innovative e l’utilizzo di strumenti di Process Intelligence possano migliorare l’efficienza e la produttività e hanno messo in luce come la digitalizzazione dei processi sia un asset strategico, che consente di creare valore e favorire un miglioramento continuo.
La digitalizzazione della PA è un processo imprescindibile per garantire efficienza, trasparenza e servizi più vicini ai cittadini. Significa investire in infrastrutture tecnologiche sicure, semplificare i processi e promuovere una cultura dell’innovazione che metta al centro le persone. Il nostro obiettivo, come gruppo italiano fondato da imprenditori che credono fortemente nel valore dell’innovazione, è quello di affiancare la Pubblica Amministrazione nel diventare un modello di efficienza, trasparenza e modernità, in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese.
Ognuno può e deve essere protagonista di questo cambiamento e noi siamo pronti a fare la nostra parte.