l'analisi

Europa digitale, una Europa più unita: il sogno possibile

Quella che emergerà dalle prossime elezioni, sarà un’Europa che dovrà necessariamente ripensare le proprie politiche digitali, attualmente inconsistenti e incapaci di promuovere le molte eccellenze che pure si possono vantare nel settore. Un sogno possibile solo se riuscirà a parlare con una sola voce

Pubblicato il 23 Mag 2019

Francesco Sacco

docente di Digital Economy all’Università dell’Insubria e SDA Bocconi

digital services act

Le elezioni europee di quest’anno saranno ricordate come le più importanti per il futuro dell’Europa ma anche come le più incerte sul reale futuro di noi europei.

Tutti in Europa dicono che le cose non vanno bene in qualche modo. D’altronde, è una tornata elettorale ed è normale che sia questo il tono della discussione.

Sui molti altri temi al centro del dibattito, quello che a noi interessa qui evidenziare è il gap tecnologico dell’Europa – e al suo interno quello ancora più marcato dell’Italia.

Mentre il mondo assiste al braccio di ferro tra la Cina e gli Usa, la Ue fa da spettatore passivo, subisce le conseguenze di questo scontro e si interroga, senza riuscire a fornire soluzioni efficaci, sulla deriva innescata anche dalla crescente diffusione della disinformazione a mezzo web.

Tutti temi sui quali  le nuove istituzioni europee dovranno dare risposte chiare, ma soprattutto a una sola voce.

L’Italia nel contesto economico europeo

Ma, a noi italiani, che cosa converrebbe cambiare e, soprattutto, cosa è realisticamente possibile davvero ottenere?

Per capire meglio il sottofondo di questa domanda, diamo uno sguardo al contesto economico europeo. Nelle previsioni economiche appena rilasciate dalla Commissione Europea si prevede che nel 2019 l’economia della UE cresca dell’1,4%, meno rispetto all’1,9% del 2018, migliorando leggermente l’anno prossimo all’1,6%. Inoltre, nella UE la disoccupazione a marzo 2019 era al 6,4%, il livello più basso dal 2000, avendo creato 12,6 milioni di nuovi posti di lavoro a partire dal 2014, con un indebitamento complessivo rispetto al PIL che era l’81,5% alla fine del 2018, in calo ininterrotto dal 2014, e raggiungerà il 77,6% nel 2020.

Rispetto a questo scenario dell’Unione, la distanza del nostro Paese non potrebbe essere maggiore. L’Italia, è il paese che nel 2019 crescerà meno nell’Unione (+0,1%) e l’unico che nel 2018 ha attraversato una fase di recessione tecnica. Ha un tasso di disoccupazione che è tornato a crescere, seppure di pochissimo, era il 10,6% nel 2018 e toccherà l’11% nel 2020, con un rapporto debito/PIL al 133,7% nel 2019 e al 135,2% nel 2020, il nostro livello più alto in tempo di pace.

Al di là delle grandi affermazioni di principio sul ruolo dell’Unione, che sono le più facili da fare ma anche le più difficili da mettere in pratica, ci sono quattro leve principali che la politica ha a disposizione per cambiare l’Unione Europea:

  • la politica fiscale,
  • la politica monetaria,
  • le riforme istituzionali
  • la politica industriale.

La politica fiscale e monetaria

Le prime due leve monopolizzano quasi interamente la discussione. Sono quelle che in passato sono state più utilizzate per governare la UE e, chiaramente, quelle che ci interessano più da vicino, per molte ed evidenti ragioni. La stabilità delle banche e i meccanismi comuni di risoluzione, l’azione della BCE, il bisogno di avere politiche di bilancio coordinate, la stabilizzazione macroeconomica, tra le altre, sono tutte misure che ricadono tra politica fiscale e monetaria.

Ma, data la distanza tra la nostra situazione e quella del resto dell’Unione, pur tenendo conto che anche la Germania quest’anno crescerà poco (+0,5%) e non è del tutto disinteressata rispetto alla stabilità del sistema bancario, non è molto realistico pensare che su questo terreno avremo le risposte che vorremmo. Soprattutto, nella misura di cui abbiamo bisogno.

Le riforme istituzionali e la politica industriale

Delle riforme istituzionali (un maggior peso per il Parlamento Europeo, una difesa comune, una politica estera comune, ad esempio) si parla relativamente meno anche se, talvolta, con una certa disinvoltura. Sono un tema delicato, su cui è difficile incidere realmente per la complessità politica della costruzione europea e per gli assetti politici incerti che stanno emergendo in Europa. Sembra maturo il tempo per cambiamenti anche profondi, ma i tempi non saranno brevi.

Di una possibile politica industriale europea, invece, soprattutto in ambito tecnologico, mentre tutto lo scenario circostante sta cambiando, si parla troppo poco. Eppure, è su questo terreno che, dato il contesto, potremmo avere maggiori possibilità di incidere e di portare a casa qualche risultato concreto in tempi ragionevoli.

L’inconsistenza della Ue sul piano digitale

Se guardiamo alla guerra commerciale tra Cina e USA, la tecnologia è diventata ormai l’elemento centrale e il 5G soltanto uno degli elementi dello scontro tecnologico tra le due superpotenze economiche del nostro tempo.

Intelligenza artificiale, quantum computing, cloud computing e la dominanza nell’e-commerce sono i nuovi temi che man mano si stanno aggiungendo, ampliando ulteriormente un fronte di scontro già molto vasto. È uno scontro duro, ma comprensibile, perché la tecnologia è il più importante catalizzatore di ricchezza del nostro secolo. Infatti, se guardiamo alle aziende più importanti al mondo per capitalizzazione, sette su dieci sono aziende tecnologiche.

Capitalizzano da sole 5,2 triliardi di dollari, più del PIL della terza potenza mondiale, ma nessuna di queste è europea. Anche se allarghiamo l’orizzonte e guardiamo alle prime venti aziende del mondo tecnologico in termini di valutazione, non troviamo aziende europee. Nel 2013, di queste, tredici erano americane e tre cinesi. Nel 2018 le americane si sono ridotte a dodici ma tutte le altre sono ormai cinesi. Mentre la competizione internazionale si è nettamente polarizzata tra Stati Uniti e Cina, nessuna azienda europea è mai stata in gioco, né prima né dopo.

Questo è un problema reale per tutti i membri dell’Unione europea. L’inconsistenza della Ue come credibile protagonista del mondo digitale è davanti agli occhi di tutti. Ed è difficile da capire se si pensa che la Ue ha un PIL (18,7 triliardi di dollari nel 2018) di poco inferiore a quello americano (20,5 triliardi di dollari), ma ben superiore a quello della Cina (13,4 triliardi di dollari). In Europa ci sono molte eccellenze tecnologiche, ma nessuna è così forte da riuscire a imporsi a livello globale ma neanche locale. Nessuna delle 10 aziende europee più grandi per fatturato è un’azienda tecnologica.

I limiti del Digital Single Market e le iniziative degli Stati

L’importanza della tecnologia come fattore competitivo non è ignorata da nessuno dei governi dell’unione europea. Questa è la ragione per cui, di fronte ai limiti del Digital Single Market europeo, che finora è riuscito soltanto molto marginalmente a incidere sul problema, molti membri della Ue hanno preso iniziative autonome per ammodernare il proprio sistema produttivo.

La Germania ha lanciato il suo piano “Industrie 4.0” nel 2013; il Belgio il suo piano “Made Different” nel 2013; la Svezia “Produktion 2030” nel 2014; l’Olanda il piano “Smart Industry” del 2014; la Francia “Industrie du Futur” nel 2015; il Regno Unito “Industrial Strategy” nel 2015 e l’Italia “Industria 4.0” nel 2016. Ma, se guardiamo da lontano a tutte queste iniziative individualmente, le loro possibilità reali di incidere su scala planetaria nel contesto attuale sono molto modeste. Sono pannicelli caldi. Soltanto uno sforzo collettivo, di tutta la UE, potrebbe portare qualche risultato.

La storia dell’Unione Europea è che dell’economia reale ogni paese membro si occupa per conto proprio. Ma, proprio questa potrebbe essere l’opportunità politica da cogliere. Se invece di insistere in prima battuta su misure che sono soprattutto di nostro interesse, puntassimo su un tema e un problema che è rilevante per tutti, potremmo sperare di ottenere qualcosa in più, che comunque sarebbe molto rilevante per l’Italia.

Europa digitale: sogno possibile o battaglia persa?

Come racconta più di ogni discorso il nostro posizionamento al quartultimo posto in termini di digitalizzazione rispetto al Digital Economy and Society Index (DESI) elaborato dalla Commissione, la mancanza di digitalizzazione del nostro apparato produttivo e amministrativo è forse il più grosso ostacolo allo sviluppo futuro dell’Italia. La scarsa crescita economica, la stagnazione della produttività la disoccupazione sono tutti elementi influenzati, sebbene in misura diversa, dal ritardo italiano nel processo di informatizzazione e nello sviluppo di adeguate competenze informatiche diffuse.

Un’Europa che promuove la creazione di centri per l’accelerazione dell’innovazione, competence center e coworking tematici capaci di mettere insieme le competenze necessarie per trasformare e digitalizzare soprattutto i settori tradizionali, come l’alimentare, l’arredamento, la moda, il design, combinando materie e materiali tradizionali con l’ICT più sofisticata, sarebbe un sogno. Ma è un sogno possibile, non un’altra battaglia persa in partenza, se soltanto decidessimo di sognarlo tutti insieme.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati