Il vademecum

PNRR per i giovani, tutti gli interventi su lavoro, cultura digitale e mobilità

I dati ISTAT di febbraio 2021 indicano cali del tasso di occupazione sia per i giovani tra i 15 e 25 anni che fino ai 34 anni: le riforme del PNRR puntano a offrire nuove possibilità ai ragazzi, recuperando il loro potenziale

Pubblicato il 27 Mag 2021

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale

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L’attenzione alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali è una delle priorità trasversali strategiche comune alle sei missioni del PNRR, oggetto del resto anche di raccomandazioni specifiche formulate dalla Commissione Europea all’Italia per il 2019 e 2020. La persistenza di diseguaglianze generazionali, così come l’assenza di pari opportunità, sono finalmente definite e percepite, come un ostacolo significativo alla crescita economica del nostro Paese viziato da ritardi storici e culturali.

Riforme e missioni del PNRR sono valutate sulla base dell’impatto che avranno nel recupero del potenziale dei giovani, delle donne e dei territori e nelle opportunità fornite a tutti senza discriminazioni. Con particolare riferimento alle politiche finalizzate alle pari opportunità generazionali, occorre rilevare che, per l’Italia, il programma Next Generation EU rappresenta un’opportunità irripetibile per recuperare il potenziale delle nuove generazioni e costruire un ambiente istituzionale e di impresa adatto al loro sviluppo all’interno della società.

Il piano evidenzia che, secondo i dati ISTAT di febbraio 2021, il tasso di occupazione tra i 15-25enni è diminuito di 14,7 punti percentuali in un anno, tre volte il valore medio nazionale. Nella fascia di età 25-34 anni il calo è stato del 6,4 per cento. Secondo il rapporto Eurostat nella fascia di età 20-34 anni l’Italia è il Paese con il più alto numero di NEET (Not in Education, Employment or Training) dell’UE, il 27,8 per cento contro una media europea del 16,4 per cento. Per perseguire l’eliminazione dei divari generazionali in ogni Missione del PNRR vengono fornite indicazioni specifiche in merito alle azioni da intraprendere.

Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura – 40,73 miliardi di euro

L’impatto diretto della Missione 1 sui giovani viene declinato con riferimento:

  • alla creazione di Poli territoriali per il reclutamento, la formazione, il co-working e lo smart-working che aumenteranno le opportunità di accesso dei giovani al mercato del lavoro;
  • alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione che faciliterà la gestione dei processi burocratici che coinvolgono i giovani con un migliore esercizio del diritto di cittadinanza e la fruizione dei servizi per una maggiore partecipazione alla vita sociale e culturale;
  • ai programmi di diffusione della cultura digitale nelle scuole che contribuiranno a rafforzare le competenze specifiche dei giovani e a consentire il passaggio transgenerazionale di tali competenze.

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Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,33 miliardi di euro

Nella Missione 2 vengono evidenziati due impatti trasversali sui giovani.

Da un lato il PNRR sottolinea la maggiore coerenza delle politiche del Governo e delle istituzioni europee con le preferenze dei ragazzi e dei giovani, nei quali è più forte la sensibilità per i temi legati all’ambiente, dall’altro si evidenzia come la creazione di posti di lavoro nei settori di sviluppo della Missione 2 potrà contribuire all’accrescimento dell’occupazione giovanile, in presenza delle opportune competenze.

Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,13 miliardi di euro

Gli investimenti della missione 3 consentiranno di ottenere benefici trasversali e contribuiranno a potenziare la mobilità dei giovani per i quali le opportunità di spostamento sono fondamentali per l’accesso alla formazione e il conseguente collocamento nel mondo del lavoro. Gli investimenti per l’alta velocità, affiancati dal potenziamento delle linee ferroviarie regionali e l’adeguamento di quelle urbane, contribuiranno a fornire uguali opportunità di sviluppo in tutto il territorio.

Missione 4 – Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi di euro

Gli ambiti di intervento della missione 4 sono particolarmente rilevanti per le nuove generazioni per offrire loro gli strumenti necessari per una partecipazione attiva alla vita sociale, culturale ed economica del Paese fornendo le corrette competenze e abilità indispensabili per affrontare i processi di trasformazione indotti dalla digitalizzazione e dalla transizione ecologica.

Missione 5 – Coesione e inclusione – 19,81 miliardi di euro

Si tratta della missione che maggiormente sostiene lo sviluppo delle prospettive occupazionali dei giovani attraverso politiche di sostegno all’occupazione: formazione e riqualificazione dei lavoratori, attenzione alla qualità dei posti di lavoro creati, garanzia di reddito durante le transizioni occupazionali.

Sistema Duale

Particolarmente significativo è l’Investimento 1.4 – Sistema Duale che parte con una dotazione di 600 milioni di euro che verranno erogati dalle Regioni ed ha come obiettivo quello di rendere i sistemi di istruzione e formazione maggiormente compatibili con i fabbisogni del mercato del lavoro attraverso un approccio “learning on-the-job”.

Attraverso l’introduzione e lo sviluppo di corsi di formazione che rispondano alle esigenze delle imprese e del tessuto produttivo locale verrà ridotta l’attuale problematica di mismatch tra le competenze richieste in concreto dal mercato del lavoro e quelle acquisite nel corso di programmi di istruzione e formazione.

Servizio civile universale

L’Investimento 2.1 – Servizio Civile Universale è stato concepito per rispondere alle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 e intende potenziare il Servizio Civile già esistente, stabilizzando il numero di operatori volontari e promuovendo l’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento permanente (soft skills, competenze personali, sociali e di cittadinanza attiva).

L’intervento verrà attuato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile che disporrà di un ammontare complessivo di risorse di 650 milioni di euro per il periodo 2021-2023. Nel primo semestre di ciascun anno verrà pubblicato un avviso indirizzato agli enti di servizio civile per la presentazione dei programmi nei quali saranno coinvolti i giovani volontari, mentre nel secondo semestre il Dipartimento provvederà alla valutazione, approvazione e finanziamento dei programmi con la successiva pubblicazione del bando per la selezione degli operatori volontari in modo da poter disporre di un numero standard di giovani impegnati nei progetti a livello nazionale.

I programmi ammessi ai finanziamenti interessano tutti i settori che caratterizzano il servizio civile:

  • assistenza
  • protezione civile
  • patrimonio ambientale e riqualificazione urbana
  • patrimonio storico, artistico e culturale
  • educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale,
  • agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità
  • promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata
  • promozione e tutela dei diritti umani
  • cooperazione allo sviluppo
  • promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Ciascun programma risponde ad uno degli obiettivi individuati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

Missione 6 – Salute – 15,63 miliardi di euro

La Missione produrrà un impatto diretto sulle giovani generazioni tramite l’attivazione di borse di studio che riguardano il corso di formazione specifica in medicina generale. Oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro per effetto degli obiettivi specifici perseguiti da questa Missione si genereranno effetti positivi sulle opportunità di lavoro qualificato e di imprenditorialità tra i giovani per quanto previsto in tema di ecosistema per l’innovazione.

Per rendere più concrete le misure sopra elencate a favore della riduzione dei divari generazionali, il PNRR prevede l’inserimento nei bandi di gara dei progetti finanziati dalle risorse europee, di specifiche clausole con cui saranno indicati, come requisiti necessari, e in aggiunta premiali dell’offerta, criteri diretti a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne.

I criteri saranno definiti tenendo, tra l’altro, conto dell’oggetto del contratto, della tipologia e della natura del singolo progetto in relazione ai profili occupazionali richiesti, dei principi di proporzionalità, ragionevolezza, non discriminazione, trasparenza degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile al 2026.

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