guida al nuovo obbligo

Collegare POS e registratore telematico: istruzioni per l’uso



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La Legge di Bilancio 2025 introduce il collegamento obbligatorio tra strumenti di pagamento elettronici e registratori telematici. L’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità operative con un servizio online dedicato. Gli esercenti devono prepararsi entro fine anno per evitare sanzioni

Pubblicato il 3 nov 2025

Daniele Tumietto

Dottore commercialista



collegamento POS registratore telematico

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nella gestione della fiscalità quotidiana delle imprese, che ha incluso la fattura elettronica, lo scontrino telematico e l’obbligo di accettare pagamenti elettronici.

Ora, con la Legge di Bilancio 2025 (che ha modificato il D.Lgs. 127/2015), arriva un ulteriore e significativo passo avanti: dal 1° gennaio 2026 scatterà l’obbligo di collegamento logico tra gli strumenti di pagamento elettronici (POS) e i registratori telematici (RT) effettuato tramite un servizio online dell’Agenzia delle Entrate senza collegamento fisico o tecnico diretto tra i dispositivi.

Questa “rivoluzione digitale” è volta a contrastare l’evasione fiscale, in particolare quella derivante dall’omessa dichiarazione degli incassi elettronici, spesso associata alla mancata emissione dello scontrino telematico. Il vincolo del collegamento impedirà questa forma di evasione.

Come funziona il meccanismo di integrazione tecnica

Fino ad oggi, il POS e il registratore telematico hanno operato su binari separati. Dal 2026, invece, il collegamento tra POS e registratore telematico avverrà esclusivamente tramite un’associazione informatica tra i numeri di matricola dei dispositivi, senza dialogo diretto o scambio dati in tempo reale tra i due strumenti.

L’obiettivo del Legislatore è che ogni pagamento elettronico sia associato tramite una registrazione online tra POS e registratore telematico, ma non è previsto uno scambio dati in tempo reale tra dispositivi. Il registratore telematico continua a trasmettere quotidianamente i corrispettivi distinguendo il totale dei pagamenti elettronici, consentendo all’Agenzia delle Entrate di verificare la coerenza con i dati POS.

Nello specifico:

  • Quando un cliente paga con carta, il POS comunicherà al registratore l’esito del pagamento (riuscito o annullato) in tempo reale.
  • Il registratore telematico associa l’operazione al documento commerciale e trasmette l’intero registro all’Agenzia delle Entrate, insieme ai dati del corrispettivo giornaliero.
  • Il registratore trasmette quotidianamente all’Agenzia delle Entrate i corrispettivi distinti tra contante e pagamenti elettronici; l’associazione tra i numeri di matricola del POS e del registratore permette di controllare che non vi siano stati pagamenti elettronici non certificati.

Questo nuovo sistema permetterà di incrociare automaticamente i pagamenti elettronici con gli scontrini emessi, migliorando la trasparenza e la correttezza fiscale. Inoltre, si prevede che, grazie a questa connessione, perderanno efficacia anche le comunicazioni di compliance relative ai presunti incassi POS non dichiarati, che l’amministrazione finanziaria utilizzava incrociando i dati.

Le regole tecniche dell’Agenzia delle entrate

Le regole operative per l’adempimento di questo obbligo, in attuazione della Legge di Bilancio 2025, sono state definite dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento (n.424470) pubblicato il 31 ottobre 2025.

È importante notare che la soluzione adottata dall’Agenzia delle Entrate non prevede un collegamento fisico tra i dispositivi (RT e POS).

Il collegamento sarà effettuato tramite un servizio online ad hoc, messo a disposizione nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per associare i dispositivi, l’esercente (anche tramite un intermediario) dovrà:

  • Accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia.
  • Associare la matricola del registratore telematico (già censito in Anagrafe Tributaria) ai dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico di cui risulta titolare.
  • Per agevolare questa procedura, il sistema esporrà all’esercente l’elenco degli strumenti di pagamento elettronico a lui intestati, i cui dati sono stati preventivamente comunicati all’Agenzia dagli operatori finanziari.

Se la memorizzazione e la trasmissione dei corrispettivi giornalieri non avvengono tramite un registratore telematico, ma utilizzando la procedura web dell’Agenzia, il collegamento potrà essere effettuato all’interno di tale procedura.

Le nuove funzionalità per l’associazione saranno rese disponibili nei primi giorni di marzo, a partire dalla data che sarà comunicata tramite avviso sul sito internet istituzionale.

Scadenze e tempistiche di registrazione

L’obbligo di collegamento entrerà ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2026.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate prevede termini graduali di registrazione:

  • Strumenti già in uso: per gli strumenti di pagamento (POS) già attivi al 1° gennaio 2026 o utilizzati tra l’1 e il 31 gennaio 2026, è previsto un termine di 45 giorni per completare la registrazione, decorrenti dalla data in cui il servizio online verrà messo a disposizione nell’area riservata dell’Agenzia.
  • Nuovi strumenti (a regime): per la prima associazione o per eventuali variazioni successive, se lo strumento è attivato dopo il 31 gennaio 2026 (ovvero se il contratto di convenzionamento è stipulato successivamente al 31 gennaio 2026), la registrazione dovrà essere sempre effettuata a partire dal sesto giorno del secondo mese successivo alla data di effettiva disponibilità dello strumento, e comunque entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese. Le operazioni effettuate entro l’ultimo giorno del mese non saranno considerate tardive.

Soggetti obbligati ed esenzioni previste dalla normativa

L’obbligo riguarda principalmente commercianti, ristoratori, bar, artigiani e professionisti che certificano i corrispettivi tramite registratore telematico e accettano pagamenti con POS.

Sono escluse le attività esenti dalla certificazione dei corrispettivi, quelle che emettono esclusivamente fatture (senza scontrino o ricevuta fiscale) e le categorie particolari individuate da decreti ministeriali del 2019, come certe attività ambulanti o operazioni effettuate in aree dove non è disponibile una connessione dati stabile.

Cosa fare per adeguarsi entro la fine del 2025

Per rispettare la normativa e non farsi trovare impreparati a gennaio 2026, imprese e professionisti devono agire in anticipo:

  • Verificare la compatibilità del registratore telematico: perché sia aggiornato alle nuove normative, poiché l’adeguamento tecnico riguarda principalmente la corretta trasmissione dei dati e la gestione dell’associazione con il POS; non è previsto un collegamento diretto tra i dispositivi, pertanto non è richiesto un particolare intervento tecnico sul POS.
  • Aggiornare o sostituire il POS: anche i terminali POS devono essere conformi alle nuove specifiche tecniche.
  • Formare il personale di cassa: sarà importante mantenere una corretta gestione delle operazioni quotidiane (resi, annulli, storni e chiusure), che pur non essendo direttamente modificate dal collegamento, potrebbero richiedere maggiore attenzione nella registrazione e nel controllo dei pagamenti elettronici associati.
  • Effettuare test di collegamento: prima della scadenza, è consigliabile eseguire prove pratiche, stampare report diagnostici e conservare la documentazione che attesti l’avvenuto adeguamento.

Sanzioni in caso di mancato adeguamento

La compliance tecnologica è ora parte integrante degli obblighi fiscali.

La mancata integrazione tecnica è soggetta a sanzioni amministrative comprese tra 1.000 e 4.000 euro.

Inoltre, sono previste sanzioni più severe nei casi più gravi o reiterati:

  • Sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, prevista per la mancata memorizzazione, trasmissione o mancato collegamento dello strumento hardware o software.
  • Resta in vigore la sanzione di 100 euro per ogni trasmissione errata o omessa dei corrispettivi telematici, fino a un massimo di 1.000 euro a trimestre.
  • Permane la sanzione per il rifiuto di accettare pagamenti elettronici: 30 euro di multa più il 4% del valore della transazione.

I vantaggi operativi dell’integrazione tecnologica

Sebbene questa novità sia percepita come l’ennesimo adempimento, l’integrazione completa tra POS e registratore telematico può trasformarsi in un’occasione di semplificazione e modernizzazione.

Un sistema integrato consente di ridurre gli errori di battitura o di quadratura di cassa, di velocizzare la chiusura giornaliera e di ottenere report più precisi, utili per la contabilità e il controllo di gestione.

Considerazioni finali sulla trasformazione digitale

Dal 1° gennaio 2026 POS e scontrino telematico parleranno finalmente la stessa lingua.

È un passaggio importante, che segna un ulteriore passo avanti verso la trasparenza e la digitalizzazione dei flussi fiscali.

Chi si muoverà per tempo potrà non solo evitare le sanzioni, ma anche trasformare questo obbligo in un’opportunità per rendere la propria attività più moderna, efficiente e sicura.

Come spesso accade, la differenza non la farà la norma, ma il modo in cui la si affronta.

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Paolo Chiti
Paolo Chiti
14 giorni fa

Avete scritto un sacco di imprecisioni. Non ci sarà nessun collegamento fisico tra i due dispositivi e quindi non c’è nessun adeguamento tecnico, i due dispositivi non si parlerano tra loro ma sarà solo un collegamento logico tra i rispettivi numeri di matricola e tutto potrà essere fatto in autonomia senza l’intervento di tecnici esterni.Il registratore di cassa trasmette i dati giornalieri con la distinzione tra pagamenti in contante e pagamenti elettronici (cosa che già avviene), e grazie all’associazione tra i numeri di matricola dei due dispositivi l’AdE può verificare che non ci siano stati pagamenti elettronici senza emissione di scontrino

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