I sistemi di produzione intelligenti nell’industria manifatturiera si basano su macchinari connessi, sensori IoT, analisi supportate dall’intelligenza artificiale e sistemi di controllo basati sul cloud.
Ciò aumenta l’efficienza e la flessibilità e consente nuovi modelli di business.
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Trasformazione digitale e nuovi rischi per l’industria
Tuttavia, con l’aumentare della digitalizzazione, incrementano anche i rischi. Ogni componente collegato in rete può diventare un potenziale punto debole. Gli attacchi alle aziende manifatturiere stanno aumentando e diventando più complessi, come dimostra l’ultimo Data Breach Investigations Report (DBIR) di Verizon Business. I tempi di inattività della produzione, il furto di dati o il sabotaggio mirato possono mettere a repentaglio intere catene del valore. Come integrare, dunque, in modo efficace e olistico la sicurezza informatica nei processi industriali senza compromettere l’efficienza e la capacità di innovazione?
Dall’IT alla sicurezza della produzione: nuove minacce per l’industria
Per molto tempo, la protezione informatica ha riguardato soltanto i sistemi IT. Tuttavia, con la crescente digitalizzazione, ora coinvolge tutta l’azienda, in particolare la produzione. Gli impianti produttivi non sono più sistemi isolati, ma sono spesso profondamente integrati nelle infrastrutture IT e cloud. Sebbene ciò aumenti l’efficienza, può anche generare nuovi rischi di attacco.
Originariamente, molte macchine non sono state progettate per ambienti di rete e funzionano con sistemi operativi per i quali non sono più disponibili aggiornamenti di sicurezza. Tali sistemi obsoleti sono soggetti a vulnerabilità: un singolo attacco riuscito può bloccare intere linee di produzione. Questa minaccia è già realtà, come dimostra l’ultimo DBIR: il 53% degli incidenti di sicurezza analizzati ha riguardato intrusioni mirate nei sistemi delle infrastrutture IT e OT. In un caso su cinque, l’accesso iniziale è avvenuto sfruttando delle vulnerabilità, con VPN e dispositivi edge particolarmente colpiti. La loro percentuale è aumentata di quasi otto volte rispetto all’anno precedente. Tali punti di accesso sono estremamente delicati negli ambienti industriali, dove le macchine sono sempre più controllate tramite reti.
Ransomware e vulnerabilità interne nella smart factory
Il ransomware è una delle minacce alla sicurezza informatica più pericolose per gli ambienti produttivi e rimane un modello di attacco dominante. Secondo il DBIR 2025, i ransomware sono coinvolti nel 44% di tutte le violazioni di dati documentate. Le piccole e medie imprese sono particolarmente colpite: l’88% delle violazioni subite dalle PMI è riconducibile a questa tipologia di attacco. Gli aggressori stanno diventando sempre più sofisticati nelle loro intrusioni e spesso combinano vulnerabilità tecniche con credenziali rubate, ad esempio attraverso malware infostealer o da repository non protetti.
Mentre i sistemi IT tradizionali sono generalmente protetti da firewall e specifiche misure di sicurezza per gli endpoint, molti sistemi di produzione rimangono scoperti. Di conseguenza, un attacco riuscito può non solo crittografare i dati, ma anche paralizzare interi parchi macchine e interrompere le catene di approvvigionamento. Il danno economico può essere enorme, poiché i tempi di inattività della produzione possono generare costi che vanno da decine a centinaia di migliaia di euro all’ora. La situazione diventa particolarmente critica quando gli attacchi si verificano durante le fasi più delicate della produzione, ad esempio nell’industria automobilistica.
Inoltre, non sono solo gli aggressori esterni a rappresentare un rischio. Anche le vulnerabilità interne, come diritti di accesso configurati in modo errato, account amministratore non protetti o password obsolete, possono aprire la porta a un attacco ransomware. La sicurezza deve quindi essere considerata in modo sistematico a tutti i livelli della produzione.
La catena di fornitura come punto debole della sicurezza
Nei moderni ambienti di produzione non esistono più aziende autonome. Le reti produttive sono strettamente interconnesse con partner, provider IT, fornitori di piattaforme e servizi logistici. Ciò aumenta l’efficienza, ma può anche aumentare il rischio. Questo perché un incidente di sicurezza presso un partner esterno può avere un impatto diretto sulla produzione dell’azienda stessa.
Infatti, circa il 30% degli incidenti di sicurezza odierni può essere ricondotto al coinvolgimento di terze parti, attraverso interfacce non sicure, dati di accesso compromessi o misure di protezione inadeguate messe in campo dai fornitori.
Ad esempio, se un produttore utilizza una piattaforma basata su cloud per controllare i propri fornitori, un singolo accesso compromesso può essere sufficiente per manipolare i dati operativi, interrompere i processi di gestione degli ordini o sabotare le catene di approvvigionamento.
Talvolta è sufficiente un uso improprio di credenziali rubate, soprattutto se l’autenticazione a più fattori non è attiva o le chiavi API rimangono valide per troppo tempo. Anche le vulnerabilità del software nelle applicazioni di terze parti rappresentano un rischio reale. Poiché molti sistemi di controllo industriale provengono da fornitori esterni, sarebbe auspicabile che i loro aggiornamenti di sicurezza venissero rilasciati tempestivamente. Ritardi o implementazioni errate possono portare a vulnerabilità note che rimangono senza protezione per settimane, diventando un punto di accesso per gli aggressori con conseguenze potenzialmente di vasta portata.
La conclusione principale è quindi che la sicurezza informatica non deve essere considerata in modo isolato. Se si desidera proteggere la propria produzione, è necessario conoscere, valutare e rivedere regolarmente il livello di security dei propri partner e fornitori di servizi. Questo è l’unico modo per evitare che la catena di fornitura digitale diventi un punto debole dell’intero sistema.
La sicurezza come leva di efficienza e continuità
In ambito industriale, la sicurezza informatica è spesso vista ancora come un puro fattore di costo, un male necessario che rallenta l’innovazione. Eppure garantire la continuità e l’efficienza dell’operatività è un fattore chiave per il futuro delle aziende. Oltre alla connettività, chiunque operi nel campo della produzione intelligente deve anche avere fiducia nella disponibilità, nell’integrità e nella sicurezza dei propri sistemi.
Dopo tutto, gli incidenti di sicurezza non solo causano danni diretti attraverso la perdita di dati o richieste di riscatto, ma possono anche portare a fermi di produzione, ritardi nelle consegne e danni reputazionali. La sicurezza informatica quindi non solo protegge le informazioni critiche, ma è anche imprescindibile per garantire che le operation procedano senza problemi.
Un approccio alla sicurezza ben strutturato con segmentazione della rete, aggiornamenti automatici e controlli di accesso rigorosi può ridurre i tempi di inattività e aumentare l’efficacia complessiva del sistema. Allo stesso tempo, le imprese possono soddisfare i requisiti normativi in vigore.
Per conciliare sicurezza ed efficienza, le aziende dovrebbero attuare le seguenti misure:
- Segmentazione della rete: le reti di produzione e IT dovrebbero essere rigorosamente separate al fine di prevenire la diffusione degli attacchi.
- Attuazione dei principi Zero Trust: nessun dispositivo o utente dovrebbe essere considerato affidabile senza previa autenticazione e autorizzazione.
- Analisi regolari delle vulnerabilità: le lacune di sicurezza devono essere identificate e corrette rapidamente, in particolare per i sistemi di controllo industriale.
- Autenticazione a più fattori: i sistemi critici dovrebbero essere accessibili solo con meccanismi di sicurezza aggiuntivi per prevenire l’uso improprio di credenziali rubate.
- Monitoraggio e rilevamento delle anomalie: l’uso del rilevamento delle minacce supportato dall’intelligenza artificiale può aiutare a identificare attività insolite in una fase precoce.
- Sensibilizzazione e formazione: la sicurezza informatica non è solo una questione IT: i dipendenti dei dipartimenti produttivi, della logistica e degli acquisti devono essere sensibilizzati sui rischi per la sicurezza.
Sicurezza informatica, fondamento dello smart manufacturing
Il futuro del sistema produttivo è interconnesso, digitale e basato sui dati. Tuttavia, senza una solida architettura di sicurezza, potrebbero esserci dei rischi. Una produzione intelligente può essere realmente efficiente solo se si basa su solide fondamenta di sicurezza. Le aziende devono quindi sviluppare strategie interne che proteggano in modo olistico dati, processi, sistemi di produzione e catene di approvvigionamento.
La sicurezza informatica non deve essere vista come un freno, ma come un fattore abilitante. Essa garantisce stabilità, resilienza e competitività a lungo termine. Chi oggi investe in modo mirato in misure di protezione informatica non solo riduce i rischi, ma può anche rafforzare la continuità operativa e la fiducia di tutti gli stakeholder interni ed esterni.














