scenario

Moschini, Confindustria: “Le imprese UE innovino per sopravvivere”



Indirizzo copiato

L’innovazione è la leva per la competitività e la sopravvivenza delle imprese europee sul mercato globale, dominato da giganti dell’economia, incertezze geopolitiche e forte dinamismo. Un contesto in cui la nostra Legge di bilancio 2025 appare debole

Pubblicato il 21 gen 2025

Jacopo Moschini

Presidente GI Confindustria Lombardia e Expert Panel GI Confindustria per l’Open Innovation



startup

Il 2025 comincia con numerose sfide per le imprese italiane ed europee: in primis, il confronto con giganti economici come la Cina e gli Stati Uniti. Per mantenere la propria competitività e sopravvivere a livello globale, le imprese europee devono essere in grado di innovare e adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. L’innovazione non è più solo un’opzione, ma una necessità per le imprese che desiderano rimanere competitive e riuscire a raggiungere nuovi livelli di successo.

In Italia, è indubbio che con la Legge di bilancio 2025 si poteva fare di più, in particolare in merito ai temi legati all’innovazione. Pur accogliendo positivamente i miglioramenti significativi apportati a fine anno dal Parlamento, soprattutto in relazione alla semplificazione e al rafforzamento del Piano Transizione 5.0, al mantenimento della soglia dei 750 milioni di euro di ricavi per l’attivazione della web tax e alla retromarcia sulla tassazione di bitcoin e criptovalute, le misure per favorire gli investimenti sono ancora troppo limitate e slegate tra loro.

Competitività, oltre ai soldi serve di più

Durante il passaggio parlamentare, ad esempio, non ha trovato accoglimento la proposta di rifinanziare i contratti di sviluppo e gli accordi di innovazione, che rappresentano uno degli strumenti di politica industriale più significativi di sostegno agli investimenti produttivi e di R&S.

Oltre le risorse economiche, però, la chiave per sprigionare l’innovazione delle imprese è liberarle da regolamentazione e burocrazia asfissianti, e quest’opera di semplificazione deve partire da Bruxelles: citando due dei più importanti provvedimenti approvati dall’Unione Europea sui temi tecnologici e innovativi, ovvero le normative su Intelligenza artificiale e sui contenuti digitali, AI Act e DSA, questi non rappresentano sicuramente quel volano necessario a sprigionare l’innovazione europea bensì introducono restrizioni eccessive che ottengono l’effetto di frenare l’innovazione tecnologica delle imprese. E a pagarne le spese sono soprattutto le PMI, meno attrezzate rispetto ai grandi gruppi multinazionali per adattarsi e rispettare i regolamenti UE.

Innovazione in UE, i dati

Questo arretramento dell’Innovazione purtroppo comincia a trovare conferme anche nei dati: secondo una recente ricerca di Polis Lombardia, per le startup lombarde si conferma il trend negativo iniziato nel 2023. Siamo passati da 13.820 startup del terzo trimestre 2023 alle 12.842 di quest’anno. La Lombardia si conferma la regione che conta il maggior numero di startup innovative: 3.436, pari al 26,76% del totale nazionale (sono il 4,24% delle nuove società di capitale della regione). Un anno fa erano però 3.727, pari al 27% circa del totale nazionale.

Significa che, in un anno, il numero di startup innovative si è ridotto di 291: una parte si è evoluta in Pmi innovativa, consolidando quindi la propria struttura, mentre una parte non è riuscita ad evolversi e “diventare grande”. Questo significa che non sono nate nuove startup in grado di compensare le uscite, non c’è stato un ricambio.

Come favorire l’innovazione nelle imprese UE

L’innovazione, pur partendo sempre da idee imprenditoriali visionarie, per essere sprigionata ha bisogno di un contesto favorevole: contesto normativo, culturale, economico, fiscale e burocratico. Nel nostro Paese, ma allargherei il ragionamento a tutta l’Unione Europea, abbiamo da anni scelto la sicurezza piuttosto che la crescita, l’opposto dell’approccio che hanno Stati Uniti o Cina.

Confrontando semplicemente le aziende di maggiore valore al mondo, gli Stati Uniti ha prodotto aziende da 9mila miliardi di dollari (9/10 delle aziende di maggior valore al mondo sono statunitensi), l’Europa zero. Ma la questione va oltre i numeri.

L’Europa sta affogando nella burocrazia e nell’iper-regolamentazione. I talenti italiani ed europei fuggono in massa. La maggior parte degli imprenditori europei sceglie tra due percorsi: gli Stati Uniti per salari più alti o il Sud-est asiatico per un costo più basso per creare e gestire startup.

L’opinione

L’Italia, poi, è il Paese che si è lasciato scappare un visionario come Paolo Ardoino, fondatore di Tether, la società di stablecoin più grande al mondo, mentre l’Europa è il continente che arresta il fondatore di Vkontatke e Telegram, Pavel Durov, o che minaccia di censurare e chiudere X di Elon Musk. Il conformismo ideologico e la mentalità anti-innovazione stanno purtroppo uccidendo l’Europa. Il contesto culturale è quello dal quale dipendono tutti gli altri, dal mio punto di vista, e nell’Europa del 2025 gli imprenditori vengono ancora visti con sospetto mentre in America chi si assume rischi, anche personali viene premiato, quando non celebrato.

Siamo al punto che, mentre in Europa si discute sull’etica dell’Intelligenza Artificiale l’America la costruisce, mentre l’Europa regola le criptovalute e blockchain l’America le innova e si avvia a farne una riserva strategica, mentre l’Europa penalizza l’industria l’America ne crea di nuove.

La soluzione? L’Unione europea dovrebbe snellire la regolamentazione sulle imprese, sostenere gli imprenditori facendone dei modelli invece di ostacolarli, alleggerire il peso fiscale sull’innovazione e puntare sulle contaminazioni generate da un approccio di Open innovation.

Il ruolo dell’open innovation

Open Innovation rappresenta un cambiamento strategico e culturale nella gestione dell’innovazione in cui le aziende e le organizzazioni attingono, collaborando con soggetti esterni quali startup, tech company, giovani realtà e centri di ricerca, per sviluppare nuove idee, prodotti, servizi o processi. Contrapposta al tradizionale modello basato sulla ricerca e sviluppo interna, l’Open innovation consente di trarre vantaggio attraverso la contaminazione delle capacità interne con competenze, conoscenze e risorse esterne. È quindi una leva strategica che può consentire all’Italia di recuperare competitività nello scenario internazionale.

L’impatto di Transizione 5.0

In quest’ottica, dopo l’accoglimento in legge di Bilancio dei suggerimenti di Confindustria che hanno reso lo strumento più accessibile, bisogna cogliere le opportunità offerte dal Piano Transizione 5.0. Oltre ad agevolare l’adozione di tecnologie più efficienti e sostenibili, il Piano 5.0 promuove la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e processi produttivi, rafforza la cooperazione tra imprese e istituzioni, il tutto con l’obiettivo di incrementare la competitività del sistema industriale sia a livello nazionale che internazionale.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4