Contro il walled garden

La causa di 36 Stati Usa contro Google per il Play Store: quali conseguenze mondiali

Google nell’occhio del ciclone per il Play Store ma anche per altri aspetti del suo modello di business. Azioni, come la causa intentata da 36 Stati Usa, potrebbero spingerlo a rivedere le proprie politiche per venire incontro alle richieste degli avversari ma, probabilmente, non ne scalfiranno la posizione dominante

Pubblicato il 15 Lug 2021

Riccardo Berti

Avvocato e DPO in Verona

Franco Zumerle

Avvocato Coordinatore Commissione Informatica Ordine Avv. Verona

google

I procuratori generali di 36 stati USA (oltre al procuratore del Distretto della Columbia) lo scorso 7 luglio hanno accusato Google di comportamenti anticoncorrenziali nella gestione del Play Store di Android.

Sebbene infatti Android sia un progetto in sé open source, Google monetizza vendendo una versione del suo OS “arricchita” di una serie di servizi e del Play Store, vetrina virtuale per applicativi che viene gestita dal colosso di Mountain View sul modello di Apple, ovvero prevedendo commissioni sulle vendite e una canalizzazione obbligata degli acquisti in-app attraverso i “Processori di pagamento” autorizzati da Google.

Dipartimento di Giustizia Usa contro Google: così comincia la rivoluzione antitrust sul digitale

Proprio questi meccanismi vengono censurati nella causa proposta dai rappresentanti di molti stati USA, che riprendono in parte quanto già affermato da Epic Games, sviluppatore del popolare sparatutto Fortnite, che è stato bandito dagli store di Apple e Google quando ha iniziato a proporre un sistema di pagamento alternativo per gli acquisti in-app.

Il giardino recintato

Dopo la causa instaurata da Fortnite, sia Apple che Google hanno annunciato una riduzione delle loro tariffe (nel caso di Google le tariffe sono state dimezzate, ovvero portate dal 30% al 15% degli incassi, per tutti i proventi fino a un milione di dollari da parte di uno sviluppatore), questa mossa dei due colossi tech, se da un lato è stata accolta con favore dagli sviluppatori, ha anche reso manifesto l’ampio margine di manovra (e di profitto) dei due colossi tech nel gestire le commissioni di vendita. In un mercato davvero concorrenziale un dimezzamento delle commissioni sarebbe impensabile senza enormi sacrifici in termini di riduzioni di costi e di personale.

Proprio per questo motivo il contenzioso non si è fermato e anzi, paradossalmente, Google e Apple hanno peggiorato la loro condizione andando incontro alle richieste di Epic Games e di numerosi altri sviluppatori.

L’accusa mossa ad Apple e Google è quella di aver creato un proprio mercato privilegiato per le applicazioni sui loro sistemi operativi, un “giardino recintato” in cui possono fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento.

Mentre Apple è abituata a ricevere accuse di questo tipo, variamente giustificate dal colosso di Cupertino con la necessità di tutelare i propri utenti creando un marketplace virtuoso e sicuro, Google inizialmente è andata esente da queste critiche, in quanto Android era, almeno sulla carta, un sistema molto più aperto e consentiva da un lato la possibilità di installare app anche al di fuori del Play Store (attraverso appositi pacchetti di installazione, apk) e dall’altro lato ai propri concorrenti di sviluppare app store concorrenti.

L’esempio più importante di questa “concorrenza” è quello dell’Amazon App Store, che contiene numerose app che addirittura sono le uniche scaricabili sui dispositivi prodotti e venduti dall’azienda di Jeff Bezos (come i tablet Amazon Fire).

In realtà però questi marketplace alternativi coprono una fascia di mercato davvero poco significativa e il Play Store è il sistema in assoluto predominante attraverso cui gli utenti si procurano le loro applicazioni sui dispositivi Android e infatti ha raggiunto la quota di 108 miliardi di app scaricate nel 2020.

Tra l’altro Google ha annunciato che presto implementerà l’obbligo di effettuare attraverso i processori di pagamento autorizzati da Google anche i pagamenti in-app relativi ad applicativi che vendono beni digitali o piani di abbonamento, facendo così venir meno la deroga che escludeva dalle commissioni quelle app che vendevano beni o servizi fruibili all’esterno dell’applicativo (es. libri, canzoni o altro).

La mossa di Google, giustificata secondo un principio di uguaglianza fra gli sviluppatori e tesa a detta di Google a evitare strumentalizzazioni della deroga, finisce però per arricchire le casse del colosso di Mountain View, che trova così una nuova e ricca fonte di guadagno (giovando sempre della propria posizione di sostanziale monopolio).

Non è chiaro però come sia possibile implementare questo cambiamento, in particolare se si pensa ad app (pensiamo a Netflix) che consentono di acquistare abbonamenti sia via app che attraverso il proprio sito web e poi di fruirne sia via app che attraverso il proprio portale.

Le giustificazioni di Google si fanno poi più fragili mano a mano che si esaminano i casi specifici, come quello dell’azienda svizzera Proton Technologies, fondata dal fisico taiwanese Andy Yen, che ha in più occasioni lamentato la concorrenza sleale di prodotti free come Gmail rispetto alla sua soluzione mail privacy oriented e criptata Protonmail.

Secondo Proton Technologies è ingiusto che strumenti più tutelanti per la privacy degli utenti debbano trovarsi a pagare sostanziose commissioni alla stessa Google, che poi fa loro concorrenza sleale con un prodotto gratuito che si “nutre” dei dati degli utenti e inoltre incentiva altri prodotti basati sullo stesso modello facendogli proporre applicativi basati sulla medesima impostazione sul Play Store senza fargli pagare alcuna fee.

Tutte queste critiche stanno facendo breccia nel complicato sistema di gestione del Play Store implementato da Google, che è finita nell’occhio del ciclone non solo con riguardo a questo “giardino recintato” per app, ma anche con riguardo ad altri aspetti del proprio modello di business.

Le varie azioni contro Google

La causa recentemente promossa dai vari stati USA è infatti solo l’ultima di una serie di azioni che hanno recentemente coinvolto il gigante tech americano.

Antitrust e big tech: azioni, strumenti e funzioni per le nuove sfide della digital economy

Lo scorso ottobre infatti Google è stato chiamato in causa dal Dipartimento di Giustizia federale statunitense con riguardo al monopolio dell’azienda in tema di ricerca web e di mercato degli annunci pubblicitari.

A questo contenzioso, che verosimilmente non verrà discusso prima del 2023, se ne aggiunge un altro intentato lo scorso dicembre da una serie di stati USA e che riguarda non solo il monopolio di Google in tema di ricerca web, ma anche e nello specifico la concorrenza (che secondo i procuratori che hanno promosso l’azione sarebbe sleale) nei confronti dei motori di ricerca specializzati (ad esempio nella ricerca di voli o prodotti).

Parallelamente un altro gruppo di stati USA, con il Texas a fare da capofila, ha aperto un ulteriore fronte contestando a Google una posizione di monopolio nel settore del digital advertising, posizione che secondo i proponenti il colosso avrebbe consolidato con un accordo riservato con Facebook per stemperare la concorrenza diretta fra i due giganti del settore.

Tutte queste azioni, a cui si somma quella dei 36 stati USA e del Distretto della Columbia, stanno senz’altro facendo pressione a Google e probabilmente spingeranno il colosso a rivedere le proprie politiche per venire incontro alle richieste degli avversari, anche se, probabilmente, non sposteranno Google dalla posizione di assoluto predominio che si è conquistato.

La risposta di Google

Google ha reagito alla notizia con un comunicato in cui ribadisce i principi di libertà a cui è ispirato il sistema Android e il Play Store, affermando che sulla versione Open Source di Android, sviluppata da Google, i competitor stessi di Google possono sviluppare nuovi dispositivi e che se uno sviluppatore non vuole sviluppare un app per il Play Store può benissimo rivolgersi ad altri store concorrenti (come appunto l’Amazon AppStore).

Secondo Google, inoltre, questa causa non aiuterà i piccoli sviluppatori, ma solamente alcuni grandi player che vogliono negoziare condizioni più vantaggiose e discriminatorie rispetto agli altri player (accusa che Google ha mosso anche ad Epic Games).

L’intervento di Biden

La sfida fra Google (e Apple) e i propri sviluppatori è ancora agli inizi e sicuramente ci saranno sviluppi interessanti che vedranno contrapporsi l’attività di lobbying di questi colossi del settore tecnologico, alle iniziative politiche e alle azioni giudiziarie.

Anche il Presidente Biden è (indirettamente) intervenuto nella questione, firmando venerdì 9 luglio un ordine esecutivo in cui afferma di voler promuovere la concorrenza nell’economia statunitense.

Chiaramente il provvedimento non menziona Google o altri player del settore tecnologico statunitense, ma è chiara la posizione dell’attuale Presidente sui problemi appena esposti e infatti l’Ordine afferma che:

“Il settore della tecnologia dell’informazione americana è stato a lungo un motore di innovazione e crescita, ma oggi un piccolo numero di piattaforme Internet dominanti usa il proprio potere per escludere gli operatori del mercato, per ottenere profitti monopolistici e per raccogliere informazioni personali intime che possono sfruttare per i propri vantaggi.

Troppe piccole imprese in tutta l’economia statunitense dipendono da quelle piattaforme e da alcuni mercati online per la loro sopravvivenza.

E troppi giornali locali hanno chiuso o ridimensionato, in parte a causa del dominio delle piattaforme Internet nei mercati pubblicitari.”

Antitrust Big tech, è cambiato tutto persino negli Usa: i nuovi scenari

Conclusioni

Le intenzioni del Presidente USA sono senz’altro positive, il problema è che all’orizzonte non vi è ancora una vera e propria soluzione che possa realmente porre fine a queste situazioni di monopolio de facto, la tecnologia premia la standardizzazione, la standardizzazione crea utilità di rete che a loro volta premiano i produttori che forniscono l’ecosistema migliore, rendendoli predominanti.

A quel punto nascono i problemi, con il “vincitore” che vive di rendita e può “scegliere” se comportarsi correttamente o se monetizzare questa rendita, in vari modi, alcuni più e altri meno evidenti.

Il controllo governativo, di fronte a questi fenomeni, è lento e inadeguato e fatica a individuare soluzioni efficienti e tempestive.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3