L’evoluzione della gestione dei progetti in Italia è giunta a un bivio: da un lato, l’irresistibile spinta dell’intelligenza artificiale che promette efficienza e velocità; dall’altro, l’urgente necessità di riscoprire e potenziare l’intelligenza emotiva (IE), la competenza umana che l’IA non può replicare.
L’intelligenza artificiale sta trasformando ciò che il software di project management può fare, ma con questa accelerazione arrivano anche nuovi rischi e complessità, accelerando decisioni che talvolta mancano di una pianificazione strategica sufficiente.
Secondo l’ultimo sondaggio globale di Capterra, Project Management (PM) Software Trends Survey, che ha coinvolto 2.545 intervistati, inclusi 227 italiani, le priorità delle aziende sono ben definite: la sicurezza ha superato le funzionalità puramente legate all’IA, mentre i project manager italiani dichiarano di fare sempre più affidamento sulle loro capacità umane per guidare i progetti complessi in questo nuovo panorama tecnologico.
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Intelligenza artificiale nel project management: perché le aziende investono
I motori della spesa in nuovi software di project management in Italia sono chiari: il desiderio di aggiungere funzionalità di IA e migliorare le integrazioni software sono i principali fattori d’acquisto, citati dal 43% degli intervistati italiani. A livello globale, l’aggiunta di IA è stata il fattore principale nell’acquisto di software più recente per oltre la metà degli acquirenti (55%).
Questa spinta non è guidata dalla semplice ricerca di caratteristiche superflue, ma dalla necessità impellente di affrontare tre grandi problemi: la crescente complessità dei progetti, i limiti delle risorse e la richiesta di maggiore rapidità.
Driver di spesa e complessità dei progetti
I progetti sono diventati più grandi e complessi, spesso coinvolgendo più team, strumenti e fusi orari, rendendo praticamente impossibile il coordinamento manuale su larga scala. Inoltre, il mercato riflette una diffusa tendenza alla riduzione del personale.
In questo scenario, in cui si chiede ai dipendenti di fare di più con meno, l’IA è vista come uno strumento vitale per aiutare i project manager a gestire i carichi di lavoro, compensare il personale limitato e assicurare che i progetti vengano portati a termine con successo.
Principali applicazioni dell’IA nel software di project management
Attenzione però: non tutte le IA sono uguali. L’IA nella gestione dei progetti spazia dai sistemi di analisi predittiva all’automazione avanzata, passando per la generazione di contenuti. Molti pensano all’IA come ai chatbot o ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), ma le applicazioni fondamentali includono:
- Analisi predittiva: utilizza il machine learning sui dati storici per prevedere risultati futuri, fondamentale per la previsione dei rischi e la pianificazione delle risorse.
- Motori di automazione: attivano azioni basate su regole, gestendo l’assegnazione delle attività e l’organizzazione dei flussi di lavoro.
- Algoritmi di machine learning: imparano dai dati per ottimizzare i programmi e identificare modelli o ostacoli.
Gli acquirenti di software sono invitati a non farsi ingannare dalle parole di tendenza relative all’intelligenza artificiale nel marketing e a indagare sulla trasparenza, chiedendo ai fornitori che tipo di IA viene utilizzata e se si tratta di un sistema comprensibile o eccessivamente complesso.
Sicurezza e intelligenza artificiale nel project management: il nuovo paradosso
L’espansione delle funzionalità dell’IA aumenta inevitabilmente la superficie di attacco di possibili hacker, introducendo più dati e più rischi. Per questo motivo, la sicurezza ha superato l’IA e le sue funzionalità come priorità assoluta per gli acquirenti di software di project management.
Quando la sicurezza diventa il primo criterio di scelta
A livello globale, la sicurezza è la principale preoccupazione per il 71% degli intervistati. In Italia, il 64% degli acquirenti valuta la sicurezza come “critica“, tanto che il 26% afferma che i problemi di sicurezza hanno innescato il loro acquisto software più recente.
Il motivo è evidente: i software per la gestione dei progetti sono sistemi di registrazione che archiviano dati aziendali estremamente sensibili, quali budget, contratti e listini prezzi. L’IA generativa e l’analisi predittiva, elaborando grandi quantità di dati di progetto, alzano ulteriormente la posta in gioco, creando nuovi flussi di dati che possono essere sfruttati dagli hacker.
L’equilibrio tra facilità d’uso e protezione dei dati
Il paradosso risiede nel fatto che le aziende vogliono sì crittografia e controlli degli accessi, ma pretendono anche facilità d’uso. Questa tensione è spesso la causa principale sia di soddisfazione che di insoddisfazione per il software di project management, costringendo i fornitori a trovare un equilibrio tra usabilità e protezione dei dati.
Competenze per usare l’intelligenza artificiale nel project management
Acquistare strumenti basati sull’IA è relativamente semplice, ma la vera sfida è saperne sfruttare il valore. A livello globale, l’adozione dell’IA è la principale sfida software per il 41% degli intervistati. Anche in Italia, il 35% cita i problemi legati all’adozione dell’IA come una delle sfide principali.
Adozione dell’IA e carenza di competenze
Le funzionalità di intelligenza artificiale richiedono nuove competenze, come saper interpretare le previsioni, configurare le automazioni e adattare i flussi di lavoro. A livello mondiale, il 39% dei rispondenti segnala una mancanza di competenze di IA nel personale, e il 36% indica l’integrazione di nuovi strumenti nei flussi di lavoro esistenti come un grosso ostacolo.
Questo divario si verifica perché la rapida innovazione sta superando la capacità dei team di apprendere e adattarsi. Un onboarding non adeguato o sufficiente è spesso il colpevole, lasciando gli utenti impreparati e portando i team a rinunciare all’automazione.
Formazione, onboarding e sistemi legacy
Per superare questa barriera, si raccomanda di sviluppare competenze specifiche con corsi di formazione basati sui ruoli, dare priorità alla fase pilota e verificare in anticipo l’integrazione con eventuali sistemi legacy (sistemi informatici, applicazioni o componenti obsoleti che rimangono in uso perché l’organizzazione non può o non vuole sostituirli).
In questo modo, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nel project management diventa un percorso graduale, supportato da supporto formativo, test controllati e una chiara strategia di integrazione nei processi esistenti.
Intelligenza emotiva e leadership nei progetti potenziati dall’IA
Di fronte all’automazione estrema, l’intelligenza emotiva è diventata una competenza cruciale. L’IA può generare piani ottimizzati, ma è impotente di fronte al disallineamento, alla tensione o ai conflitti, che rimangono le parti più difficili e intrinsecamente umane della gestione dei progetti.
Perché l’intelligenza emotiva conta di più con l’IA
Il 50% dei project manager in Italia afferma di aver aumentato l’uso dell’intelligenza emotiva da quando ha adottato l’IA. L’IE, definita come la capacità di identificare, comprendere e regolare le emozioni proprie e altrui per creare fiducia e allineamento, aiuta i project manager a prendere decisioni migliori invece di reagire d’impulso.
Benefici pratici per i project manager
I project manager con un alto IE risolvono i conflitti, rafforzano le relazioni e mantengono i team allineati, e per questo l’intelligenza emotiva è essenziale per affrontare le sfide amplificate dall’ambiente IA. In un contesto in cui gli algoritmi ottimizzano tempi e risorse, è la competenza relazionale a determinare la qualità della collaborazione e la tenuta dei progetti nel lungo periodo.
Verso un project management ibrido tra IA e competenze umane
Il futuro del software di project management non è più la semplice gestione di liste di attività, ma l’abilitazione di adattabilità, efficienza e uso responsabile dell’IA. Gli acquirenti si aspettano oggi un’automazione intelligente che risparmi tempo senza sacrificare il controllo e, soprattutto, un’IA che sia responsabile, trasparente ed etica.
Metodologie ibride e adattabilità dei team
Molti team si stanno allontanando dai metodi rigidi a cascata o Agile, privilegiando gli approcci ibridi, utilizzati oggi dal 41% degli intervistati a livello internazionale. Questi approcci combinano struttura e flessibilità, permettendo di adattare il project management a contesti mutevoli e a tecnologie in rapida evoluzione.
Un’intelligenza artificiale responsabile al servizio delle persone
Per il project manager italiano del futuro, è chiaro che le competenze trasversali saranno decisive: i project manager avranno bisogno di potenziare l’intelligenza emotiva, la negoziazione e il pensiero strategico per eccellere come leader in ambienti potenziati dall’intelligenza artificiale.
L’investimento strategico deve bilanciare innovazione e prontezza di esecuzione. Il software di gestione dei progetti non gestisce solo le attività: deve dare potere alle persone, integrando intelligenza artificiale nel project management con una visione centrata su valori, competenze e responsabilità.












