I responsabili della sicurezza hanno il compito di proteggere i dati delle organizzazioni bilanciando innovazione, conformità e minacce in continua evoluzione. Tuttavia, troppo spesso le strategie di sicurezza dei dati si basano su strumenti isolati e misure reattive, lasciando lacune critiche.
La gestione della postura di sicurezza dei dati (DSPM) e la prevenzione della perdita dei dati (DLP) non sono più opzionali; sono elementi complementari e indispensabili per una strategia di sicurezza dei dati moderna e consapevole dei rischi.
Se finora DSPM e DLP sono stati trattati come compartimenti stagni, è il momento di rivedere l’approccio. Insieme, possono costituire l’ossatura di un approccio completo che non solo protegge i dati aziendali, ma consente alle organizzazioni di eccellere nell’economia odierna basata sui dati.
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Perché DSPM e DLP funzionano meglio insieme
DSPM e DLP non sono solo complementari, sono interdipendenti. L’uno senza l’altro è come chiudere a chiave la porta d’ingresso lasciando però le finestre spalancate.
DSPM è il “detective” per la sicurezza dei dati. Localizza esattamente dove si trovano i dati sensibili, valuta il loro rischio e garantisce che siano archiviati in sicurezza. Agisce al cuore degli ambienti (cloud, ibrido, on-premises), individuando i punti ciechi e allineando le configurazioni di sicurezza agli standard di conformità. DSPM si occupa dei dati “a riposo”, assicurandosi che i responsabili della sicurezza sappiano dove risiedono i dati sensibili e che siano adeguatamente protetti prima che arrivino gli attaccanti (o gli auditor).
DLP è l’”esecutore“. Si concentra sui dati “in movimento”, proteggendo le informazioni sensibili mentre attraversano i sistemi e vengono resi accessibili agli utenti. DLP osserva comportamenti rischiosi — come un dipendente che cerca di caricare file riservati su un’applicazione non autorizzata o che, per errore, condivide dati sensibili esternamente — e interviene immediatamente per bloccare o prevenire perdite.
Insieme, DSPM e DLP proteggono l’intero ciclo di vita dei dati: dove si trovano, come vengono acceduti e dove stanno andando.
Le tre ragioni per cui DSPM e DLP funzionano meglio insieme
Approfondiamo perché funzionano meglio insieme.
Il ruolo di DSPM: visibilità e classificazione dei dati
DSPM è il punto di partenza. Senza sapere quali dati sensibili si possiedono, dove si trovano, come sono archiviati o dove si trovano le vulnerabilità, la strategia DLP è portata avanti “alla cieca”. DSPM identifica e scopre le aree critiche che DLP deve proteggere, garantendo che gli sforzi siano mirati ed efficaci.
Il valore di DLP: protezione attiva e in tempo reale
Mentre DSPM individua i dati e mappa i rischi, DLP fornisce protezione in tempo reale. Applica politiche di sicurezza e intercetta le minacce man mano che si verificano, sia che si tratti di attacchi intenzionali che di errori accidentali.
Copertura completa del ciclo di vita dei dati
La sicurezza non riguarda solo la protezione dei dati “a riposo” o l’intercettazione delle violazioni “in movimento”, ma entrambe le cose.
DSPM assicura che i dati siano sicuri a riposo, mentre DLP li monitora e li protegge durante il movimento. Questo approccio olistico elimina i punti deboli e garantisce una protezione continua, indipendentemente da come fluiscono i dati.
Integrare DSPM e DLP: il lavoro di squadra porta alla sicurezza dei dati
Ora che abbiamo visto quanto le capacità investigative di DSPM e i poteri esecutivi di DLP siano interdipendenti, è chiaro perché devono lavorare in perfetta sinergia.
Integrati insieme, DSPM e DLP diventano una potente piattaforma di protezione dei dati, offrendo visibilità completa, protezione in tempo reale e gestione continua della postura di sicurezza e della conformità.
Visibilità e scoperta (DSPM)
DSPM fornisce la lente attraverso cui ottenere piena visibilità sui dati sensibili. Classifica le informazioni sia in formati strutturati che non strutturati, creando una mappa chiara dei rischi. Questa visibilità rende DLP più strategico, concentrandosi sui dati ad alto valore invece di disperdere risorse.
Contesto e precisione per il rilevamento delle minacce
DLP utilizza le intuizioni di DSPM per fornire protezione precisa in tempo reale. Integrandosi con DSPM, le organizzazioni assicurano che DLP disponga del contesto necessario per rilevare e rispondere efficacemente.
- Ad esempio, se DSPM segnala un database critico con controlli di accesso deboli, DLP può applicare restrizioni per prevenire l’esfiltrazione o l’abuso dei dati.
- Un altro vantaggio dell’integrazione è prevenire i movimenti laterali: senza DSPM, un attaccante potrebbe facilmente eludere i controlli mentre esegue operazioni sensibili.
- Anche il mascheramento dei dati in tempo reale diventa più efficace, poiché le informazioni fornite da DSPM indicano esattamente cosa proteggere, riducendo al minimo gli incidenti di esfiltrazione attraverso un contenimento rapido.
Risposta agli incidenti potenziata con DSPM e DLP
Grazie alla visibilità granulare sui dati sensibili a riposo fornita da DSPM, DLP può sfruttare queste informazioni per potenziare le capacità di risposta agli incidenti.
Creando un profilo completo degli asset critici e dei rischi associati, è possibile istruire il motore di rilevamento per identificare pattern di dati specifici, anomalie o indicatori di compromissione (IOC). Questo consente di stabilire una correlazione diretta tra corrispondenze esatte tra dati in movimento e dati a riposo, riducendo i falsi positivi e garantendo una risposta agli incidenti tempestiva ed efficace.
Il concetto chiave è che, collegando le informazioni di DSPM sui dati a riposo con le capacità di rilevamento di DLP, le organizzazioni possono ottenere un rilevamento delle minacce più accurato ed efficiente.
Confrontando i dati effettivamente in transito con un profilo degli asset sensibili, DLP può rapidamente identificare minacce ad alta attendibilità e avviare risposte precise per mitigare i danni.
Adeguamento normativo e fiducia nella gestione dei dati
Normative come GDPR, CCPA o HIPAA non riguardano solo l’adempimento formale: proteggono anche il cosiddetto “trust”.
DSPM garantisce la conformità monitorando e classificando continuamente i dati sensibili, mentre DLP impedisce che tali dati vengano divulgati o gestiti in modo improprio, riducendo i rischi legali e reputazionali.
Ripensare la strategia di sicurezza dei dati
La sicurezza dei dati non è statica. È dinamica, in continua evoluzione e continuamente messa alla prova dagli attaccanti.
I leader della sicurezza non solo devono prevenire le violazioni, ma anticiparle. Ciò richiede strumenti che lavorino insieme, non in isolamento.
DSPM e DLP sono due facce della stessa medaglia. DSPM fornisce l’intelligenza necessaria per capire dove sono i dati e quali rischi corrono; DLP applica protezioni in tempo reale. Senza entrambi, si lasciano scoperte aree che gli attaccanti sfrutteranno.
Quando si sta rivedendo la strategia di sicurezza dei dati, occorre chiedersi: sto costruendo un sistema che copre l’intero ciclo di vita dei dati?
Se la risposta è no, è il momento di ripensare alla propria strategia.
DSPM e DLP non sono solo meglio se usati insieme: sono necessari, insieme.