Rapporto OAD 2025

Sistemi intelligenti a rischio: la mappa degli attacchi IA in Italia



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Il Rapporto OAD 2025 fotografa gli attacchi digitali in Italia, con focus su sistemi IA. Dati, settori colpiti, tecniche e impatti sono confrontati con Wef, Enisa, ACN e Polizia Postale. Evidenziate vulnerabilità Owasp LLM e raccomandazioni di resilienza operativa concreta

Pubblicato il 10 nov 2025

Marco R. A. Bozzetti

Presidente AIPSI – Associazione Italiana Professionisti Sicurezza Informatica



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Negli ultimi dodici mesi gli attacchi digitali in Italia hanno mostrato dinamiche e impatti in linea con i principali osservatori internazionali, ma con tratti specifici legati al tessuto produttivo nazionale. A partire dai dati OAD 2025, ricostruiamo lo scenario, gli obiettivi e le priorità d’intervento, introducendo il focus sugli ambienti con Intelligenza Artificiale.

Panorama 2024: profilo dei rispondenti e frequenza degli attacchi

L’indagine OAD 2025 prende in esame gli attacchi intenzionali avvenuti nel 2024 ai Sistemi Informativi di aziende ed enti operanti in Italia, ed approfondisce verticalmente gli attacchi agli ambienti web, a quelli OT (Operational Technology) e agli ambiti che utilizzano tecniche di Intelligenza Artificiale (IA).

Al questionario online OAD 2025, assolutamente anonimo, hanno risposto varie centinaia di interlocutori, soprattutto aziende dell’offerta ICT con un 21,4% sul totale dei rispondenti (dai provider di servizi ICT ai consulenti ICT, dallo sviluppo software ai media digitali e alle telecomunicazioni). Seguono le industrie manifatturiere e di costruzioni, con un 14,85%, la sanità e i servizi sociali con il 14, 41%, i servizi professionali e di supporto alle imprese con un 10,48%. Tutti gli altri raggruppamenti di settori merceologici, incluse le Pubbliche Amministrazioni Centrali e Locali hanno percentuali a decrescere dal 6% in giù.

In termini di dimensioni delle imprese rispondenti, come numero di dipendenti, hanno risposto all’indagine il 62,96% di piccole e medie organizzazioni, ossia quelle fino a 250 dipendenti (le PMI, Piccole Medie Imprese, in ambito aziende private). Significativa, con un 22,22%, la presenza tra queste delle piccolissime organizzazioni con meno di 10 dipendenti, che costituiscono la stragrande maggioranza delle imprese, private e pubbliche, in Italia (più del 95% del totale).

Il quadro nazionale degli attacchi digitali nel 2024

Questo è un elemento fondamentale e caratterizzante l’indagine OAD: nei suoi 18 anni consecutivi di attività, OAD è sempre riuscito a raccogliere dati sulla sicurezza digitale anche dalle organizzazioni medio-piccole, superando in ogni edizione il 60% del totale.

Il 71% delle organizzazioni rispondenti ha subito attacchi digitali nel 2024.

La fig. 1-1 mostra la distribuzione percentuale degli attacchi NON subiti nel 2024 per dimensione (numero di dipendenti) delle aziende/enti rispondenti. La figura evidenzia come le aziende/enti rispondenti al di sotto dei 250 dipendenti rappresentano il 63% del totale, a conferma di quanto indicato sopra.

La linea verde nella figura evidenzia come le organizzazioni dimensionalmente più piccole sono quelle che hanno subito/rilevato meno attacchi digitali. Esse infatti non rappresentano un obiettivo di interesse specifico per i cyber criminali, soprattutto per gli attacchi mirati (targeted attack), mentre possono essere coinvolte in attacchi di massa, come quelli basati sul phishing e sul ransomware, così come avviene tipicamente o per cogliere qualcuno nella massa, o per azioni di attivismo, di terrorismo informatico, di guerra digitale..

i tipi di attacchi più diffusi (“che cosa si attacca” tra le 16 famiglie di attacchi considerate nel questionario OAD 2025) includono:

  • le modifiche malevoli/non autorizzate ai programmi e alle configurazioni dei sistemi ICT, con il 29,26% delle risposte; a questo primo posto sicuramente contribuisce la larghissima diffusione di malware e di ransomware in Italia;
  • l’uso non autorizzato e malevolo di sistemi ICT del SI nel loro complesso, con il 23,58%;
  • gli attacchi DoS/DDoS, per la saturazione dei sistemi ICT connessi ad Internet, con il 20%: sono stati uno degli attacchi più usati nell’ambito delle cyber warfare, in particolare da parte di attaccanti pro Russia.

Da segnalare che gli attacchi alla supply chain informatizzata, considerata dal World Economic Forum uno dei principali rischi a livello mondiale, hanno avuto una diffusione tra i rispondenti del 14,85%.

Tecniche impiegate e impatti operativi

Come tecniche di attacco (“come si attacca”, considerando le 8 famiglie di tecniche del questionario OAD 2025) usate per il più grave attacco digitale subito, emergono le seguenti:

  • con il 37,12% l’uso di più tecniche di attaccocontemporaneamente/in parallelo;
  • con il 15,72% la raccolta illegale di informazioni, tra cui il social engineering;
  • con il 10,04%, i codici maligni, alla base degli assai diffusi attacchi di ransomware.

Gli impatti derivanti dall’attacco più grave subito sono significativi in termini di disservizio, ed in molti casi con costi sia a livello di sistema informativo che di bilancio per l’intera azienda/ente:

  • per i sistemi web, 64,3% dei rispondenti ha subito interruzioni del servizio ≥2 giorni;
  • per i sistemi OT, per > 85% il blocco del sistema è durato più di 2 giorni e per il 30% questo ha implicato un disservizio sul sistema informativo cui sono collegati per 2-3 giorni.

Diffusione dell’intelligenza artificiale nelle imprese italiane e principali vulnerabilità per i sistemi LLM/GenAI

La fig. 2-1 mostra che circa il 41% delle aziende/enti rispondential questionario OAD 2025 utilizza sistemi ed applicazioni basati su IA. Una % alta se si considera l’indagine europea DESI[3], che, come indicato in fig. 2-2, evidenzia che le imprese italiane che utilizzano qualsiasi tipo di tecnologia IA sono, nel 2024, l’8,2% del totale di imprese pubbliche e private con più di 10 dipendenti. Questo dato indica che le aziende/enti rispondenti si collocano in una fascia medio-alta per l’uso di strumenti informatici, oltre che per il livello di sicurezza digitale in essere nei loro sistemi informatvi.

Del 41% di rispondenti che utilizzano sistemi IA, il 23,8% ha rilevato attacchi.

Analogamente a quanto fatto per gli attacchi ai sistemi web, per gli attacchi digitali ai sistemi di IA il questionario OAD 2025 ha fatto riferimento alle 10 principali e più diffuse vulnerabilità individuate a livello mondiale da OWASP[4] per i sistemi IA di tipo LLM (Large Language Model) e di Generative AI[5], che sono le applicazioni attualmente più diffuse. La tabella in fig. 2-3 elenca e brevemente illustra queste “top ten” vulnerabilità. La maggior parte riguarda i “prompt”, ossia le informazioni che si passano al sistema di IA per avere le adeguate risposte, e le modalità di “istruzione” e messa a punto (di contenuti) del sistema stesso.

Fig. 2-2

Sfruttamento delle vulnerabilità e prime letture del fenomeno

La fig. 2-4 mostra, con risposte multiple, la diffusione percentuale tra i rispondenti a OAD 2025 dello sfruttamento (probabile) delle Top Ten vulnerabilità elencate da OWASP nell’attacco più grave ai sistemi di IA .

La vulnerabilità in testa a questa classifica per il bacino di rispondenti 2025 che hanno rilevato attacchi ai sistemi IA di tipo LLM e Gen-AI del loro sistema informativo, è il “Data and Model Poisoning” (Avvelenamento dei dati e del modello) con un 35% cui segue, con 20%, l’”Improper Output Handling” (Gestione impropria dell’output).

Fig. 2-3

Fig. 2-4

A giudizio dell’autore, le risposte avute sono ragionevoli ed interessanti, ma sono da considerare come prime indicazioni del fenomeno degli attacchi ai sistemi IA. Da un lato sono relativamente pochi quelli che hanno rilevato attacchi ai loro sistemi di IA, dato che la maggior parte usa sistemi consolidati di tipo commerciale (ad esempio ChatGPT, Copilot, Gemini, Claude, che operano su piattaforme cloud ad alta affidabilità, disponibilità e sicurezza; dall’altra l’uso di questi sistemi è prevalentemente per ricerche e confronti di informazioni e, a parte i problemi di copyright e di privacy, i risultati sono in qualche misura facilmente verificabili).

Scenario internazionale e resilienza digitale necessaria

I risultati dell’indagine OAD 2025 di AIPSI sono sostanzialmente allineati con quanto emerge dal World Economic Forum, da ENISA, da ACN.

Il 2024 è stato caratterizzato da uno scenario internazionale fortemente instabile, con guerre ibride (Ucraina, Medio Oriente), che hanno visto un’escalation di cyber warfare, disinformazione e attacchi digitali mirati contro infrastrutture pubbliche e private. Permane complessivamente l’ampia diffusione di gravi attacchi digitali e di un forte rischio cibernetico a livello mondiale, europeo e in Italia: e le prime indicazioni nel primo semestre del 2025 stanno confermando questa situazione.

Per l’Italia,dal 2018 si è entrati nell’era della insicurezza digitale sistemica (systemic cyber insecurity): e questa era vale per l’intero mondo. Nonostante le misure di sicurezza implementate, queste non sono state e non sono ancora capaci di bloccare tutti gli attacchi digitali. Con le misure attualmente a disposizione, che vanno potenziate e non certo dismesse, occorre imparare a gestire questa insicurezza grazie a politiche di resilienza dell’intera impresa e del suo sistema informativo. Resilienza che lato business può essere garantita dalla “business continuity”, la continuità operativa almeno dei processi fondamentali per il funzionamento dell’impresa; e lato informatico da un piano di Disaster Recovery effettivo, attuabile e “provato”.

Note


[1] Liberamente scaricabile da: https://www.aipsi.org/aree-tematiche/osservatorio-attacchi-digitali/oad-2025/per-scaricare-il-rapporto-oad-2025.html

[2] AIPSI, Associazione Italiana Professionisti Sicurezza Informatica, capitolo italiano della mondiale ISSA:

[3] DESI, Digital Economy and Society Index, è un indice composito che sintetizza vari rilevanti indicatori sulle prestazioni digitali in Europa e traccia l’evoluzione dei vari membri EU nella competitività digitale.

[4] OWASP, Open Web Application Security Project, iniziativa che formula a livello mondiale linee guida, strumenti e metodologie per migliorare la sicurezza delle applicazioni prevalentemente in ambito web (https://owasp.org/)

[5] https://owasp.org/www-project-top-10-for-large-language-model-applications/

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