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Storage energetico, così spinge la transizione green: linee guida e casi aziendali



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Lo stoccaggio dell’energia è una leva per impiegare le fonti rinnovabili e puntare alla decarbonizzazione: vediamo di cosa si tratta, come funziona e alcuni esempi di aziende che lo stanno attuando

Pubblicato il 16 mag 2025

Giovanni Masi

Computer Science Engineer



Infrastrutture e natura: il binomio per una crescita sostenibile

La transizione energetica verso fonti rinnovabili è una delle trasformazioni più radicali e urgenti. Tuttavia, la produzione da fonti come il sole e il vento è per sua natura intermittente e non programmabile. Questo rende essenziale lo sviluppo di soluzioni per stabilizzare e bilanciare le reti: lo stoccaggio dell’energia è una strategia per garantire la continuità operativa e l’efficienza nel settore energetico.

La possibilità di immagazzinare energia prodotta in eccesso e renderla disponibile nei momenti di maggiore domanda consente di ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili, ridurre le perdite, limitare la dipendenza dalle centrali a gas e carbone e contenere le emissioni di CO2. Le nuove tecnologie aiutano ad adottare modelli di sostenibilità: per esempio l’AI, con la sua capacità di analizzare grandi moli di dati, apprendere dai comportamenti energetici e prendere decisioni in tempo reale, sta cambiando il modo in cui accumuliamo, gestiamo e distribuiamo l’energia.

Cos’è lo stoccaggio dell’energia: tecnologie e potenzialità

Lo stoccaggio dell’energia consiste nella capacità di trattenere energia prodotta in un momento e rilasciarla successivamente. Si tratta di una funzione che permette di disaccoppiare produzione e consumo, aumentando la flessibilità del sistema elettrico. Le tecnologie di accumulo possono essere classificate in diverse categorie:

  • Pompaggio idroelettrico (PSP): è il metodo più diffuso al mondo, sfrutta il dislivello tra due bacini per immagazzinare energia sotto forma di potenziale gravitazionale. Ha una lunga durata e grande capacità, ma richiede caratteristiche geografiche specifiche.
  • Batterie elettrochimiche: le più note sono agli ioni di litio, utilizzate in ambito domestico, industriale e automobilistico. Esistono anche batterie a flusso (es. vanadio) e allo stato solido (ancora in fase di sviluppo), che promettono maggiore sicurezza e durata.
  • Idrogeno verde: ottenuto tramite elettrolisi dell’acqua con energia rinnovabile, l’idrogeno verde può essere stoccato e riconvertito in elettricità. Ideale per accumuli stagionali, ma meno efficiente rispetto alle batterie.
  • Aria compressa (CAES): comprime aria in caverne sotterranee e la rilascia per alimentare turbine. Rilevante per grandi volumi, ma con efficienze inferiori al 60%.
  • Volani e supercondensatori: adatti a immagazzinamenti rapidi e di breve durata, usati per stabilizzare frequenze e tensioni.
  • Accumulo termico: immagazzina calore (es. in sali fusi o rocce) per utilizzarlo successivamente nella produzione di elettricità o riscaldamento.

Queste tecnologie rispondono a esigenze differenti in termini di tempo di risposta, durata, capacità e costi. In molti casi, possono essere combinate per offrire una soluzione ibrida e più efficiente.

I benefici dello storage energetico: efficienza, resilienza e sostenibilità

I vantaggi dell’accumulo sono molteplici:

  • Tecnici: garantisce la stabilità della rete elettrica, regola frequenza e tensione, evita sovraccarichi, assorbe i picchi di produzione e copre i momenti di carenza.
  • Economici: riduce il costo dell’energia nei momenti di picco, permette l’accesso a mercati di bilanciamento e riserva, consente di partecipare come prosumer alla vendita di energia.
  • Ambientali: consente di sfruttare pienamente la produzione rinnovabile, riduce l’utilizzo di fonti fossili, taglia le emissioni.
  • Sociali: favorisce la nascita delle comunità energetiche rinnovabili e l’empowerment dei cittadini, aumenta l’autonomia energetica di territori e imprese.

Secondo l’International Energy Agency (IEA), la capacità installata di stoccaggio dovrà crescere di sei volte entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Le batterie guideranno questa espansione, ma avranno bisogno di essere integrate in reti intelligenti e supportate da sistemi di gestione evoluti.

AI applicata allo storage energetico

L’Intelligenza Artificiale sta diventando il cervello invisibile del sistema energetico. In particolare, nell’ambito dello stoccaggio, l’IA migliora in modo sostanziale le prestazioni, l’affidabilità e l’efficienza delle soluzioni esistenti, rendendo i sistemi energetici non solo più intelligenti ma anche più resilienti di fronte a eventi imprevisti e condizioni estreme. La sua capacità di apprendere, adattarsi e ottimizzare ogni singolo aspetto del ciclo energetico apre scenari prima impensabili.

  1. Previsione della domanda e della produzione: algoritmi di machine learning analizzano dati meteorologici, storici, comportamentali, stagionali e geospaziali per anticipare con grande accuratezza i consumi e la produzione da fonti rinnovabili. Questo consente non solo di pianificare le fasi di carica e scarica, ma anche di individuare pattern di consumo anomali, prevedere situazioni critiche e prevenire congestioni sulla rete.
  2. Ottimizzazione operativa: piattaforme AI-driven decidono automaticamente quando caricare o scaricare le batterie in base a parametri multipli: prezzo dell’energia in tempo reale, livello di soleggiamento o ventosità attesa, capacità residua di accumulo, vincoli normativi, profilo tariffario, e consumo atteso. L’ottimizzazione può avvenire su scala di pochi minuti o sull’intero ciclo giornaliero, massimizzando l’autoconsumo e riducendo i costi.
  3. Manutenzione predittiva: l’IA elabora continuamente i segnali provenienti da una rete di sensori installati su ogni componente critico del sistema (moduli batteria, inverter, sistemi di raffreddamento). Temperature, tensioni, resistenza interna, numero di cicli effettuati vengono analizzati in tempo reale per individuare guasti imminenti o condizioni di degrado, consentendo interventi proattivi. Questo riduce i downtime, migliora la sicurezza operativa e allunga la vita utile degli impianti.
  4. Gestione integrata in smart grid: reti intelligenti coordinate da IA permettono di equilibrare istantaneamente la domanda e l’offerta tra migliaia di nodi di produzione, consumo e accumulo. Le smart grid possono reagire in millisecondi a eventi imprevisti, isolare sezioni della rete in caso di guasto, ridistribuire l’energia dove serve e comunicare con gli utenti per promuovere comportamenti energeticamente virtuosi.
  5. Comunità energetiche: in contesti locali (es. piccoli comuni, borghi rurali, condomini), l’IA consente una gestione equa e ottimizzata dell’energia tra i partecipanti. Distribuisce automaticamente l’energia prodotta localmente, stabilisce le priorità di consumo in base a regole condivise e promuove l’autosufficienza della comunità. Il sistema può anche segnalare guasti, suggerire investimenti mirati e generare report per la rendicontazione trasparente.

Esempi aziendali sullo stoccaggio di energia

Questi esempi dimostrano che l’integrazione tra AI e accumulo non è solo futuribile: è già realtà, diffusa e scalabile. Sempre più aziende stanno investendo in sistemi intelligenti per ottenere vantaggi economici, ambientali e competitivi.

Linee guida per implementare lo storage energetico intelligente

Per adottare un sistema efficiente e intelligente di stoccaggio, le imprese e gli enti locali dovrebbero:

  • Analizzare in modo continuo il proprio profilo di consumo tramite sensori, smart meter e piattaforme di analisi
  • Scegliere la tecnologia di accumulo più adatta in base a durata, capacità, frequenza di utilizzo, ambiente operativo e normative locali
  • Integrare software compatibili con l’IA, aggiornabili e capaci di comunicare con la rete
  • Predisporre una connettività stabile e sicura per il controllo remoto e il monitoraggio continuo
  • Garantire l’interoperabilità tra impianti esistenti e nuovi sistemi, assicurando che siano conformi agli standard di comunicazione
  • Puntare sulla formazione aziendale di tecnici e operatori non solo sul funzionamento tecnico, ma anche sull’interpretazione dei dati, sulla gestione degli allarmi e sulla manutenzione evolutiva

Il futuro: microreti, AI distribuita e nuove tecnologie

Il futuro dello storage energetico è distribuito, intelligente e sostenibile. Le microreti comunitarie, abbinate a IA decentralizzate, permetteranno a quartieri e cittadine di essere autonomi nella produzione, accumulo e consumo dell’energia. L’energia non sarà solo centralizzata, ma anche peer-to-peer.

Le ricerche su batterie allo stato solido, batterie sodio-ione, materiali organici biodegradabili e idrogeno verde aprono nuove prospettive di accumulo sicuro, scalabile, sostenibile e meno dipendente da materie prime critiche. La combinazione tra accumulo elettrochimico e accumulo termico potrebbe garantire continuità e versatilità anche nei contesti più complessi.

Il ruolo delle policy è centrale: il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), il PNRR e il Green Deal europeo prevedono investimenti significativi in sistemi di accumulo, reti intelligenti e innovazione digitale. Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di combinare tecnologie hardware avanzate con software intelligenti e interfacce semplici e trasparenti per gli utenti finali.

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