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Settore energetico, così l’innovazione spinge la sostenibilità



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L’impiego di tecnologie come l’intelligenza artificiale nel settore energetico è propedeutico a un virtuoso percorso di transizione verso l’uso di fonti rinnovabili e più sostenibili: ecco perché

Pubblicato il 14 mag 2025

Daniele Viappiani

Portfolio Manager GC1 Ventures



space economy (1); settore energetico Tecnologie spaziali per la difesa; Elon Musk SpaceX

La trasformazione tecnologica del settore energetico è al centro del processo di transizione verso un uso sempre maggiore di fonti rinnovabili. Grazie a digitalizzazione e automazione industriale e dei processi, infatti, le reti stanno diventando sempre più intelligenti ed efficienti, facilitando l’integrazione di energie rinnovabili e migliorando la gestione della domanda e dell’offerta.

L’impatto delle energie rinnovabili sul settore energetico

Le energie rinnovabili stanno guadagnando terreno: secondo il Global electricity review 2025 di Ember, nel 2024 la produzione di energia elettrica da fonti pulite ha superato il 40% del totale mondiale, in particolare si registra un aumento dell’uso di energia solare.

Ne consegue che le rinnovabili rappresentano sempre più anche una scelta economica intelligente dato che il loro costo è in discesa. Inoltre, come spiegato nel report Levelized 2024 LCOE+, con la maggiore disponibilità di batterie e sistemi di stoccaggio dell’energia si avvicina sempre di più una risoluzione delle difficoltà dovute all’intermittenza.

Tendenze emergenti nel settore energetico

Il contributo della digitalizzazione e l’introduzione di nuovi sistemi intelligenti offrono spunti per accelerare la crescita delle rinnovabili nel settore energetico. Sistemi sempre più intelligenti permettono l’individuazione rapida di sprechi e offrono proposte di miglioramento dei processi, come nel caso della distribuzione di energia: un esempio è l’adozione di strategie di peak shaving per risparmiare costi e in questo modo dare priorità alla sostenibilità ambientale. Infatti, le tecnologie sostenibili e innovative permettono anche di prevedere la domanda energetica, ottimizzare la produzione e la manutenzione degli impianti.

Intelligenza artificiale e machine learning nel settore energetico

L’intelligenza artificiale e il machine learning permettono di analizzare enormi quantità di dati in tempi ridottissimi, ottimizzando la produzione energetica da fonti come il sole e il vento, che per loro natura sono intermittenti e meno prevedibili. Ad esempio, algoritmi predittivi possono anticipare la variabilità meteorologica e regolare in modo dinamico il funzionamento degli impianti fotovoltaici o eolici, massimizzando la resa e minimizzando gli sprechi.

Inoltre, l’AI consente una manutenzione predittiva delle infrastrutture, riducendo i tempi di inattività e i costi operativi. In contesti urbani e industriali, l’uso dell’AI per la gestione intelligente della domanda energetica contribuisce a stabilizzare le reti e a migliorare l’autosufficienza energetica. Grazie a queste applicazioni, le tecnologie rinnovabili diventano non solo più sostenibili, ma anche sempre più competitive.

Le sfide della transizione energetica

Tra le sfide della transizione energetica, ci sono in primis decarbonizzazione e sicurezza energetica. La decarbonizzazione non è solo una scelta etica da parte degli stati e le aziende, ma contribuisce direttamente a rafforzare la sicurezza energetica. Riducendo la dipendenza da fonti fossili importate si creano supply chain energetiche più resilienti, esigenza che si è resa tanto più urgente in seguito alla risposta Russa alle sanzioni imposte nel 2022. Infatti, prima della guerra in Ucraina, circa il 40% del gas consumato in Europa veniva dalla Russia. A fine 2023, invece, secondo la Commissione Europea, la quota era scesa sotto il 15%.

In aggiunta al contrastare l’instabilità geopolitica che mette a rischio l’approvvigionamento energetico,  la Commissione Europea ha adottato il pacchetto “Fit for 55”, per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo pacchetto include misure e investimenti per aumentare la quota di energie rinnovabili prodotte e distribuite all’interno dell’UE.

Investimenti in energia pulita

L’UE ha infatti stanziato oltre 118 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, allocando circa 10 miliardi di euro solo per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile. Nel contesto nazionale, l’Italia ha visto un incremento della capacità installata di impianti rinnovabili, con l’aggiunta di 7,5 gigawatt (GW) di nuova potenza nel 2024, portando il totale a 76,6 GW. Questo sviluppo ha contribuito a coprire il 41,2% del fabbisogno elettrico nazionale attraverso fonti rinnovabili, segnando il dato più elevato mai raggiunto nel Paese.

Tuttavia, nonostante la crescita degli investimenti, il settore si trova ad affrontare sfide legate a un quadro normativo frammentato e spesso incoerente. Per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che prevede di coprire il 65% del fabbisogno elettrico con energia rinnovabile entro il 2030, sarà fondamentale continuare a incentivare gli investimenti nel settore.

Strategie di investimento sostenibile

Le normative ambientali e gli incentivi governativi giocano un ruolo cruciale nel promuovere l’adozione delle energie rinnovabili. Oltre al pacchetto “Pronti per il 55%”, ne sono esempio l’estensione del sistema di scambio delle quote di emissione anche ai settori dei trasporti stradali e riscaldamento e l’introduzione della normativa CBAM (Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere) una tassa europea sulle importazioni da Paesi extra-UE basata sulle emissioni di CO₂ incorporate nei prodotti.

Collaborazioni tra governi e imprese per il settore energetico

La collaborazione tra governi e imprese è dunque fondamentale per accelerare la transizione energetica, ma le iniziative non devono essere imposte dall’alto. Un graduale adeguamento delle infrastrutture deve essere rispecchiato dagli incentivi che spingono, in modo bilanciato, a sostituire le fonti fossili senza impattare la produttività e crescita delle industrie. Ad esempio, il pacchetto Omnibus dell’UE introduce maggiore flessibilità per gli agricoltori su pratiche ambientali e requisiti burocratici per incentivare la crescita nel rispetto degli obiettivi ambientali.

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