Nel corso degli anni, il cloud ha consolidato il suo ruolo di infrastruttura abilitante per servizi pubblici sempre più efficienti, sicuri e accessibili. Lo afferma chiaramente la Strategia Nazionale del Cloud per la PA, secondo cui l’adozione del cloud è “essenziale per garantire ai cittadini di godere dei diritti digitali e al Paese di crescere, competere e generare nuove opportunità per i professionisti e il mercato”.
Tra le iniziative nate per concretizzare questa visione, il Sistema Cloud Toscana occupa un posto di rilievo sia per l’estensione del progetto che per l’approccio innovativo. In questo articolo, analizziamo da vicino l’infrastruttura data center che lo alimenta, approfondendone l’architettura, le scelte progettuali e le soluzioni tecnologiche.
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Il Sistema Cloud Toscana: un’infrastruttura digitale per PA, cittadini e imprese
Il Sistema Cloud Toscana è uno dei progetti più avanzati di data center PA regionale, pensato per supportare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione con un’infrastruttura solida e sicura. Articolato in una rete di nodi, è progettato per erogare servizi cloud all’intera PA toscana: gestisce 2 petabyte di dati, oltre 1.000 servizi online e più di 4.000 sistemi IT.
L’infrastruttura cloud è il risultato di un percorso evolutivo avviato dalla Regione nei primi anni Duemila con l’obiettivo di accompagnare la trasformazione digitale del territorio attraverso una piattaforma solida, performante e resiliente. Oggi, il sistema si articola in tre strutture interconnesse ad alta velocità, conformi ai principi della Strategia Cloud Italia e alla base di numerosi servizi strategici: dall’interoperabilità con piattaforme come SPID, pagoPA e IO, fino al supporto a servizi sanitari digitali e gare d’appalto. A beneficiarne sono oltre 300 enti pubblici, di cui più di 80 già migrati al cloud, oltre ai cittadini e alle imprese.
Un’infrastruttura con queste ambizioni nasce su requisiti progettuali sfidanti, che riguardano tanto le prestazioni quanto l’affidabilità e l’evoluzione. Come ci spiega Giuseppe Caccia, Product marketing Manager Legrand Data Center Solutions Italy, “I principali requisiti infrastrutturali erano tre. Il primo è la disponibilità: una rete ad alta velocità che interconnette i nodi, consentendo elevate capacità di trasmissione di dati e servizi. La seconda è la resilienza, ovvero l’estrema ridondanza dei nodi, delle infrastrutture e delle strutture che sono alla base del sistema. Il terzo è la modularità/scalabilità, che permette a questa infrastruttura di essere pronta a rispondere in modo efficace anche alle future esigenze e sfide tecnologiche”. Legrand è il gruppo multinazionale a cui fanno capo brand come Bticino, Starline e Minkels, Raritan che ha contribuito alla progettazione e implementazione dell’intera infrastruttura tecnologica dei data center che sostengono il Sistema Cloud Toscana.
Una forte complessità progettuale richiede visione e partner all’altezza
Realizzare l’infrastruttura alla base del Sistema Cloud Toscana significa affrontare un elevato livello di complessità progettuale. Si tratta infatti di far convergere e di integrare in un unico progetto numerose componenti infrastrutturali, dalla distribuzione elettrica ai sistemi di raffreddamento, dai rack e corridoi fino alle unità di monitoraggio energetico e ambientale. Ogni elemento deve essere progettato e integrato in modo coerente rispetto agli requisiti chiave già citati, cui si aggiungono il monitoraggio della sicurezza e la sostenibilità, che nella fattispecie è la capacità di ottimizzare i consumi energetici e di garantire il massimo controllo dell’ambiente operativo.
A proposito di sfide, Giuseppe Caccia sottolinea quanto i “progetti di questo tipo, che coinvolgono sia la parte critical power che la server room(area dedicata alle infrastrutture IT critiche, ndr) siano particolarmente articolati e complessi e prevedano una fase di studio e progettazione preliminare accurata, durante la quale è decisivo accreditarsi presso il cliente e lo Studio tecnico, così da poter sviluppare la migliore soluzione. La vera sfida, appunto, è stata quella di saper gestire tutta la complessità e il cambiamento in un contesto tecnologico che evolve con rapidità”. La realizzazione del progetto ha richiesto oltre un anno di tempo e il coinvolgimento di numerosi uffici sia a livello centrale (tecnico, commerciale, marketing…) che territoriale, dato che una delle peculiarità del Gruppo è proprio la diffusione capillare sul territorio – in Italia, Legrand opera attraverso Bticino. Nella fattispecie, i brand coinvolti sono stati sette: Bticino, Legrand, Starline, Minkels, Raritan, EDM e Sunbird.
Dal punto di vista del committente, la gestione dei fornitori è una variabile fondamentale in progetti di questa complessità, ed è quindi facile comprendere perché la Regione abbia scelto di affidarsi a un Gruppo in grado di coprire, come unico interlocutore, ambiti infrastrutturali eterogenei, evitando il rischio di inefficienze, sovrapposizioni e ritardi che spesso emergono quando si moltiplicano gli attori. Nonostante il valore dell’offerta integrata, che si traduce in soluzioni chiavi in mano, Caccia ritiene debba essere sottolineato (anche) un altro fattore: “La completezza di gamma – essere un unico interlocutore per tutta l’infrastruttura – e l’elevato livello tecnico sono prerequisiti. Ma ciò che ha fatto la differenza in questo progetto è stata la capacità consulenziale e di supporto che il nostro team, a tutti i livelli, è riuscito a garantire: dalla fase di progettazione a quella realizzativa e installativa”. Di fatto, è stata superata la logica tradizionale della fornitura di prodotti e soluzioni, ed è nata una partnership finalizzata ad accompagnare l’evoluzione del progetto nel tempo.
Le soluzioni infrastrutturali di un data center PA regionale
Le soluzioni tecniche implementate nel data center PA regionale della Toscana sono molteplici e ognuna meriterebbe un approfondimento a sé. Come ci spiega Giuseppe Caccia, il progetto ha coinvolto ben otto famiglie di prodotto, tra cui trasformatori, quadri elettrici, UPS, sistemi Busway Starline, rack e corridoi, PDU intelligenti, sistemi di raffreddamento con free cooling integrato e una piattaforma DCIM per il monitoraggio centralizzato.
Più che un elenco, è però corretto ragionare in ottica di ecosistema integrato di tecnologie e soluzioni, ognuna con un ruolo preciso nel rispondere agli ambiziosi requisiti progettuali.
Volendo fare alcuni esempi, la scelta di adottare quattro trasformatori in resina Green T.HE è stata finalizzata a coniugare efficienza, flessibilità installativa e affidabilità nel tempo, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Il tema dell’efficienza energetica, inoltre, è stato affrontato non con una singola soluzione, ma attraverso un insieme di interventi sinergici: dall’impiego della piattaforma Nexpand per gestire in modo ottimizzato i flussi d’aria, fino al sistema di free cooling, che consente di raffreddare la white room sfruttando l’aria esterna, limitando così l’uso di compressori meccanici e abbattendo i consumi complessivi.
Per garantire flessibilità e scalabilità nella distribuzione dell’alimentazione, è stato adottato il sistema Busway Starline, una tecnologia a “canale aperto” installata a soffitto che permette di collegare o scollegare i carichi in qualsiasi punto, senza interruzioni dell’alimentazione elettrica.
Un approccio di questo tipo semplifica le operazioni, riduce i costi lungo il ciclo di vita e si adatta all’evoluzione costante dell’infrastruttura.
Infine, sul fronte del monitoraggio e del controllo, le PDU intelligenti Raritan PX4 assicurano una gestione remota e in tempo reale dell’alimentazione, con funzionalità avanzate per l’analisi della qualità dell’energia in arrivo agli apparati IT, un aspetto sempre più centrale nei data center moderni.
Tutte queste soluzioni, e molte altre, sono state fatte convergere in un’unica infrastruttura integrata, a comporre un data center PA regionale moderno e con un obiettivo chiaro: abilitare una Pubblica Amministrazione più connessa, efficiente e sostenibile, a beneficio non solo delle esigenze di oggi, ma anche delle sfide di domani.
Articolo realizzato in partnership con Legrand













